piedi la lontananza, non ti preoccupare, diceva, sapevo che stavi venendo, sapevo che stavi per arrivare, il maggio era un lenzuolo immenso di azzurro e
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donne intonano un canto in cui impetrano perdono: sfiancate, le palpebre pesanti, i piedi gonfi, per un'ora lontane dalle case con le serrande, dai mariti
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noi macerie e le nozze, tra la polvere e il rame, tra la tela che copre i piedi dei morti e il ruscello di seta sulla schiena della sposa. Allora
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che la luce se ne vada, arriva il vento, prima da te, entrando dalla camera, e poi da me nell'altra stanza. Allora ci mettiamo in piedi con le
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gelsomino. Mi ostino a non proteggerli, a rimetterli in piedi. Mi hanno detto che il vento rinforza le piante. lo come un padre in lotta con se stesso
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bianca città addormentata Ai piedi dei picchi altissimi dei vulcani spenti Nel soffio torbido dell'equatore: finché Dopo molte grida e molte ombre di un
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fatica e del tormento senza speranza, nel mio dubitare cieco, quando l'abisso dell'inerzia, dell'abbandono m'era aperto ai piedi, allor fioca scintilla io
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dita ed il sole racconta a forti tratti le coste cui il mare rode ai piedi ed i verdi vigneti su coronano. E giù: alle coste in seno accende il sole
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villagio ci travolse colla nostra ilarità. E le madri rampognarono i ragazzi scapestrati!... Ma a un bel fuoco i piccioletti piedi e gli abiti asciugati
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cretini che vide immoti a' suoi piedi divini!... E sentirai dalla vetusta dea come la forma strangoli l'idea, come al vergine altar della bellezza sorga
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un tuo sorriso, sai che son tutta tua dal capo a' piedi ... ma, santo Dio, non ho il coraggio, credi, se alcun mi chiede chi mi portò via, di dirgli
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senza scorta e a piedi scalzi. Fra un sì ed un no tutto quaggiù tentenna: la nube, il vento, il cuor dell'uomo e il mare... Io mi son un che quando
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