(Fedora s’è nuovamente gettata nelle braccia di Loris, che la stringe al suo petto e la bacia lunghissimamente.)
(Loris la stringe al suo petto: Fedora lo trae a sé, e lo fisa nel profondo degli occhi.)
(Si fa il segno al modo ortodosso; indi bacia la croce, e se la ripone in petto. Tutti i servi si segnano insieme a lei. – Breve pausa.)
(Grech, inchinatosi, siede alla scrivania a sinistra. – Fedora vi depone una croce bizantina incrostata di gemme, togliendosela dal petto: indi
impassibile. – Fedora, appoggiato il capo sul petto di Loris, scorge a un tratto il canestro di fiori già deposto da lei sopra uno sgabello.)
bianco sul petto. Guardavano, con la mano su gli occhi per la via del sole. Erano passati, un mese addietro, due volte, ma allora non gli avevano domandato
vena del petto, soffriva quanto lei; gli veniva meno il respiro. Avrebbe voluto essere più grande, per smettere di fare il nuzzaru e allogarsi a garzone
gufo con quei capellacci! Se lo mise tra le ginocchia, gli avvolse attorno alle spalle e al petto il largo grembiule, e gli cacciò le forbici tra i