. — Nessuno. — Anche le altre volte? — Sempre. — E perché la fanno? — Chi lo sa?!
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Cipí! — disse la mamma. A sentire quel verso strano il babbo e la mamma gli dicevano: — Perché piangi? — Cipí... cipí, voglio uscire di qui! — gridava
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ultimo insieme con Passeri e subito dopo cominciò il secondo turno. Fu in quel momento che il nemico, spazientito perché i passeri non entravano tutti
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raggi e con i suoi bellissimi occhi mi accompagna per le vie del cielo e mi fa le serenate. Perché dovrei tradirlo? Rivolgetevi a Palla di fuoco che è
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di mangiare perché, come avete visto, non è vero che si nutre di ombre di comignoli; ebbene, noi dobbiamo fare un patto: nessuno deve piú incantarsi
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Per fortuna babbo e mamma arrivarono in tempo e lo riportarono nel nido. — Perché fai il disubbidiente? — disse la mamma. — Io voglio vedere che cosa
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piú buono... il piú grande dei miei nati! — Anche se t'ho fatto tanto arrabbiare? Mamí a questa domanda non rispose perché le mamme non ricordano i
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pareva dire: «Vieni, vola da me, io ti salverò!» Cipí spiccò un lungo salto verso il cielo azzurro. Un salto ho detto? Un volo! perché riuscí proprio a
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intorno alla casa dell'uomo e chiamava: — Cipí, sono qui! sono qui! sono qui! — Ma Cipí non la sentiva, perché fra le mani dei due bambini ne passava di
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? — Io invece, mi chiamano... Cipí. — Non ti vedo mai da queste parti, — riprese Margherí con piú coraggio, — perché non vieni mai qui, tu che hai le ali
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al campo un uomo col tubo luccicante fra le mani. Cipí si uni ai compagni e disse loro: — Perché avete tanta paura? È ancora lontano, lui non sa
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Avanti e indietro dalla campagna al cespuglio, Cipí trascorse giorni di sacrificio, ma non gli rincresceva, anzi era piú allegro perché ogni giorno
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! — Che c'è? — chiese Cipí sporgendosi fuor dalla tegola. Ma dovette ritirarsi in fretta, perché un altro vento, venuto dal mare, furioso gridava: — Uuuuu
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: ogni sera, chissà perché, le coppe di bronzo della torre si mettevano a litigare facendo un chiasso tremendo che correva per la campagna e faceva tremare
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domandavano: — Perché Palla di fuoco non c'è più? I vecchi rispondevano: — Tornerà, ma per rivederlo dovremo essere forti e coraggiosi: e non tutti
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paracadute! — gridò il nuvolone. Un fiocco bianco danzava infatti leggero nel cielo gelido e diceva: — Sorelle goccioline, io volo, addio! Perché non
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, chi sa perché, scure e imbronciate. Poco dopo Chiccolaggiú lanciò un altissimo grido: — Cibo! — E via tutti dietro a lei. In mezzo a un cortile c'era
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delle stelle... — O bella... — continuò Cipí sempre piú meravigliato, — ma dimmi, se non mangia come noi, perché ha il becco? — L'avrà per parlare. — Ma
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bisogno. — Io vorrei sapere perché ha il becco tagliente se lui mangia le ombre dei comignoli e beve il tremolio delle stelle! — domandò Cipí a un
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mise a parlare cosí: — Cari uccellini, perché quando arriva la meravigliosa notte scappate sempre nei rifugi a dormire? Subito l'altra stellina
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minaccioso un passero sopra di lui. — Perché io e Passeri questa notte l'abbiamo visto e poco mancava che anch'io facessi quella fine, — gridò Cipí col
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e di Cippicippi che, ormai incantati dalle parole, andavano verso le luci. Volevamo avvertirli ma non ne avemmo il tempo perché i due uccelli
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notte. Ma tu come lo sai? — Ditemi continuò Cipí— c'è vicino a voi un signore della notte? — Ne abbiamo due, — risposero le mamme, perché la nostra
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proprietari di greggi, commercianti di cavalli o di stoffe, chiamavano Sakumat nella loro casa perché abbellisse un angolo, un fondo di portico, o allargasse
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pittore in casa, perché non perdesse il tempo di fuori. Il primo giorno di quella prigionia, si dice, Filippo chiamò aiuto: ma le orecchie nei dintorni
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sovrano, Allah mantenga la sua vita, mi ha inviato presso di te, perché con voce e mano di donna renda più lieto il tuo tempo, e piú fondo il tuo riposo
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. — Certo! — esclamò Madurer. — Anzi, perché non... Si interruppe confuso. — Non frenare le tue parole, — lo invitò Sakumat. — Ma temo che quello che
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dall'empio desiderio che io, in questo momento, provo nei confronti dell'immagine che hai dipinto: perché certo è diversa la bellezza che lo specchio mi
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presente. Ho parlato, gli ho chiesto chi fosse, come e perché fosse qui. Le sue ragioni, luminoso signore, mi sono parse incerte e maldestre, come quelle
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bruttezza è iniziata, perché stupore e dolore mi graffiano terribilmente. Né io saprò a lungo, signore, o forse vorrò, mascherare il nero bacio del tempo
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volto di Gentile, che guardava la costa, troppe lacrime correvano, e troppo rapidamente, perché il vento caldo dello stretto le potesse asciugare.
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spalle un signore di Firenze, noto piú per le voglie che per le veglie, che rimase li stordito e affannoso, e poi disse a strascicavoce: — Perché l'arte
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: perché la mia spatola, raschiando come tu dici il nulla, trova sempre di sotto figure peggio disegnate e peggio tinte di quelle che trovi tu? E
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, su per le pendici, combatteva l'afa dei campi di grano ormai maturo, nella piana. — Perché lo chiedi, Diamante? — Per la tua faccia, e il tono... E
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, - disse Filippo guardando gli occhi della giovane, che però erano fissi alla soglia, — perché siano completi occorrerebbe dire a suor Marta di guardare o
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rivedere». Cosí io penso, ed è come un'angoscia. Tu sai, mio caro, quanto io apprezzo quello che stai facendo: tanto più perché va molto oltre il dono
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, perché le consorelle piú vicine non si accorgessero della cosa. Piú tardi, nella solitudine quieta della cella, sedette a lungo davanti alla finestra
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12. All'inizio del secondo giorno, in disparte, suor Caterina disse al pittore: — Frate Filippo, oggi faremo diversamente. — Perché, suor Caterina
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. — Perché dici questo? Perché non bisogna sbagliare? — Perché se sbagliamo... se non facciamo le figure come vanno fatte, dovremo tenerle per sempre
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, laggiú, o dall'altra parte? — Perché lo chiedi? — Vedi, qui, dopo la curva, la strada non è ancora disegnata. Possiamo farla proseguire verso le
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. — Sei tu Sakumat, il pittore? — E questa è la mia casa, uomo delle montagne. Chi sei? E perché mi cerchi? — Io sono Kumdy, uomo di bastone del burban
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stiano nel mare. Perché... Non so dirti il perché. — Forse, Madurer, pensi che se li dipingiamo, sarebbero pesci fermi. Invece, sotto, nuotano veloci, e
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, non voglio rovinare il prato, assolutamente. Non dipingerò niente, perché non sono capace. — Non rovinerai il prato, Madurer. Non è difficile dipingere
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saranno pronte, e si... — Ti ringrazio, padre. Ma non c'è piú molta fretta. — Perché dici questo? — Perché io e Sakumat abbiamo deciso di lavorare
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puntino, ricordi? Sakumat posò il pennello e andò a sedersi accanto al bambino. — Si. Dovremo avere pazienza, quando spunterà, perché il puntino potrebbe
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prato si addormenta, padre. — Sí, Madurer, — disse il burban, — anche gli insetti si addormentano? — Alcuni. Alcuni insetti si addormentano, perché
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. Molte parole pronunziò il burban perché Sakumat accettasse ricchezze e doni, ma inutilmente. Dopo qualche giorno, su un fresco cavallo bianco, il
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burban tenendo una mano del figlio fra le sue, — avevo promesso un dono per la tua undicesima festa, e ti avevo annunciato una sorpresa, perché l'attesa
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, perché un pittore chiamato a dipingere il volto dell'Imperatore dei Turchi e capo dell'Islam, avrebbe dovuto avere un colloquio con lui? Quali cose hanno
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8. Gentile taceva, perché non toccava certamente a lui iniziare la conversazione. — Penserai che io sia qui per parlare del ritratto, - disse
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