Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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PROFUMO

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Capuana, Luigi 21 occorrenze

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cattiva idea dei marzallesi, se non si degna neppur di avvicinarli. Dico per chiasso. Perché dovrebbe u- scire da questo convento che pare una reggia? Il

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ch'ella volle così qual è, e che avrebbe dovuto essere tutt'altra! Vengo perché ella sappia che abbiamo sbagliato tutti e due, e che io non ho la forza

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Patrizio era sceso giù nella selva, quasi cacciato via di camera da quel: "Soffro! ... Lasciami stare! ... Soffro!" Ah! ... Perché le parole, il

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il sindaco e Ruggero." "Perché anche il figlio?" disse Eugenia, dopo un istante di riflessione. "Ti dispiace? Mi sembra giusto, invitando il padre

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? Perché?" domandò Giulia, appena il Padreterno fu andato via. "Per un voto di mesi fa, quand'ero malata." "Senti" disse Giulia, esitante. "Cinquanta torce

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fissava con lo sguardo che chiedeva perdono. "Non è niente. È passato!" ella disse. "Ti occorre qualche cosa?" "Perché?" "Sei stato qui poco fa; ora ti

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signore." "Il convento? ... E la scomunica?" "La prendo addosso a me." "Scherza sempre, voscenza!" "Perché non vi lavate le mani, frate sporco?" "La

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mormorava. Queste parole però non se le sentiva scaturire dal cuore, ma suggerire dalla riflessione. Diceva così, perché si soleva dire così, perché tante

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. "Perché piangi ora? No, no! Perché piangi ora? Perché?" Tentò di trattenerla, sentendo che cercava di svincolarsi e di rizzarsi in piedi; ma Eugenia

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suo reclamo per la ricchezza mobile. Dico così perché Eugenia non si figuri ... L'immaginazione delle donne è portata a ingrandire, a esagerare. La

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; lo capiva dalle lagrime di lei. E un rapi- do sparire di mobili, di stoffe, di quadri, ai quali si era affezionato senza sapere perché, forse perché

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lapis rosso. Apparve sull'uscio Giulia, seguita dal dottor Mola. "Vengo col dottore, perché lei non cerchi scuse nè pretesti." Patrizio stava per alzarsi

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stomaco. Dico bene, signor Agente?" "Da quel Padreterno che siete" rispose Patrizio sorridendo. "Perché vi chiamano Padreterno?" domandò Eugenia

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sembrava parola. "No! No! ... Perché? ... Mamma, perché?" avrebbe voluto gridarle. Ma la sua lingua era legata. Sopraffatta da un orrore nuovo, Eugenia

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non le si erano mosse a pietà, se non per lei, almeno per lui che le gridava soccorso? Dunque, la odiava davvero! E perché mai? Se lo domandava, come

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; sarò franco; è il mio difetto. Ho ripensato lungamente le vostre parole dell'altra volta, al camposanto: "Non ho saputo farmi amare!". Perché? Il nodo

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rassettava e spolverava da sè perché mani profane non toccassero nessuno degli oggetti appartenenti alla sua povera mamma, spin- to dall'abitudine

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me?" esclamò Eugenia stupita. "Sì!" "Perché? È mai possibile?" "Misteri dell'amore materno!" "Dovevi dirmelo allora!" "È vero, avrei dovuto dirtelo

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via; sotto i monasteri delle monache, perché possano osservar bene il sepolcro col Cristo morto ... Papà si è fatta fare la lezione da don Giuseppe

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salute dell'Agente che aveva avuto il torto di non venire con loro. "Glielo dica che sono in collera perché non è venuto; glielo dica, donna Eugenia!"

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invece, con che cura non si era fatto preparare la cestina che conteneva la colazione, rimasta intatta in un angolo della carrozza perché la sofferenza

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