LUIGI CAPUANA GAMBALESTA RACCONTO PER RAGAZZI Seconda Edizione illustrata dal Prof. C, Romanelli SOCIETÀ EDITRICE TIRRENA LIVORNO PROPRIETÀ
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Uscito di casa con la ferma intenzione di non recarsi dal sarto, Cuddu aveva errato un po' per vicoli e vicoletti, fermandosi davanti a una bottega
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accosto al muro, soffocando i singhiozzi con la mano per non farsi sentire, consolandosi un po' col ripensare le parole di compare Nunzio: - Ti
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per la manica della giacchetta, lo fermò; e rientrò nello stallatico. Cuddu non rispose. Appoggiò le spalle allo stipite del portone e rimase là a
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. Infatti il ragazzo pareva fatto a posta per correre come il vento, con quelle gambe lunghe, asciutte e quei piedi larghi e solidi che le scarpe non
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Cuddu l'aveva passata liscia; e da due giorni non si moveva di casa. Per occuparlo la mamma gli faceva riempire, al solito, i rocchetti dell'ordito
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qualcuno di loro ruzzolava per terra. Di faccia, davanti la farmacia, chiusa anch'essa, parecchie donne del popolo, con mantelline e scialletti, quasi
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, e sentirsela scorrere dentro la bocca finché non se ne fosse saziato. Faceva sforzi per destarsi e qualche volta gli pareva di esservi riuscito
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sarebbe rimasto lontano, si sarebbe nascosto, si sarebbe buttato per terra turandosi gli orecchi per non sentire il botto delle schioppettate
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impedivano di scorgerlo intero. Ora avevano lasciato lo stradone; montavano per un sentiero, tra gli olivi. Cuddu scorse di lassù un gran biancore... Era
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, lontano, a riprese, un crepitìo di fucilate che somigliava al rumore dei mortaletti sparati a Ràbbato per le feste della Madonna e dei Santi. Gli
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per mano con la mano rimastagli libera, se lo tirava dietro. - È finita la guerra? - egli domanda. - È finita - rispose quegli ridendo. - Hai fame
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ricordo del morto, steso lungo per terra dentro il portone con la bocca aperta e gli occhi spalancati... E, dopo le fucilate, tutta quella gran folla
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! Torna addietro, sempre per lo stradone. Va' da compare Cosimo! - Voi non vi siete più fatto vedere là... - Hai ragione. - Lasciatemi venire a Messina
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sarto dovessero tagliargli le gambe. Intanto, per contentare momentaneamente la mamma, a don Pietro disse di sì. - Verrai domattina, di buon'ora
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, raccontando il caso, vi aggiungesse un po' di frangia. Le signore messinesi, accorse ad assistere i feriti, si eran tutte accese di gran tenerezza per lui, e
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mano per afferrare il più vicino. - Ohè!... Che fai? Cuddu balzò in piedi, atterrito da quella voce che veniva dal lato opposto, quasi fosse uscita dall
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per accertarsene gli domandò: - Che facevi lassù? - C'è la nostra grotta; abitiamo là. Vuoi vederla?... Mio padre è con le pecore in fondo alla vallata
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che si saliva, per via della luce proveniente dall'alto. Cuddu fu meravigliato vedendo che la buca, sembratagli da giù piccolissima, era più larga di
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che andava anche lui, assieme col padre, dietro le pecore al pascolo. Questa volta però era rimasto alla mandra per guardare la capra figliata e darle
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, buttato il coniglio per terra, accorreva verso il punto dove Lampo, col corpo mezzo ficcato nella densa macchia che copriva la costa, abbaiava. Tenendo
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mamma che doveva star in gran pena per lui. Ma, nello stesso tempo, pensava con tristezza che, la sera, avrebbe dovuto avviarsi con compare Nunzio
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, quasi compare Nunzio dovesse decidersi per questo a passare un'altra nottata e un'altra giornata colà. I palombi invece, tornando in denso stormo da
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dirai: - Compare Sidoro, mi manda la mamma per quel che sapete. - So io come debbo poi fare. Via: e non fermarti per strada; è meglio che arrivi tu
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della camicia con le proprie mani. - Bada di non perderla! Cuddu fece una mossa orgogliosa con la testa, che significava: - Per chi mi avete preso? Era
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scialletto! Cuddu per ripararsi dal freddo e dalla pioggia portava un misero scialletto di cotone stinto e stracciato, ch'egli avvolgeva alla meglio attorno
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ti colgo!... Cuddu riferì l'incontro a compare Sidoro. - Avevo paura che mi frugasse - soggiunse. - Birraccio!... Ne hai per poco! - si era lasciato
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calza. Tante precauzioni le facevano fantasticare brutte cose e pericoli pel ragazzo e per lei. Perché compare Sidoro non mandava un uomo o uno dei suoi
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tirato da parte per lasciarli passare. Don Giovanni, che lo aveva sbirciato, si fermò, aggrottando le sopracciglia. - Dove vai con questo tempaccio
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per sparare, aveva abbassato la testa, turandosi le orecchie per non sentire il botto. - Morte a nessuno! - replicò il signore in tuba. - I birri
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canticchiando sottovoce. Accadeva però che Cuddu, tutt'a un tratto, buttasse per terra il rotolino col rocchetto riempito a metà e fin spezzasse il capo
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E raccontò quel che aveva visto e udito. Comare Concetta lo prese per un braccio e lo trascinò dentro. - Zitto! - gli raccomandò. - Non dir niente
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contadini né a fare eseguir bene gli ordini: Destr! Sinistr!... Per due! Per quattro! Dopo i primi giorni dell' insolito spettacolo. Cuddu aveva preso
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, proseguì per quella via. Si trovò da lì a poco in una gran piazza con una fontana circondata da tanti santi di pietra, e a lato un vasto edifizio che
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o zoppicanti per qualche ferita a una gamba. Si accostò timidamente a un giovanotto, seduto sur uno scalino, che si allacciava le scarpe sdrucite
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Il giovanotto, piantatosi sui due piedi e fatto il saluto militare, disse: - Generale, questo picciotto ha una lettera per lei. Cuddu era rimasto un
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