tuttavia non angoscioso pensiero della morte, che sale dal profondo e vela appena, con una riflessione morale, la gioia della festa per cui è pronta e
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, un pensiero del Guarini: quello, cioè, che non esiste un’architettura religiosa né un’architettura sacra, ma sempre e soltanto una architettura
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sua esistenza: e questo è il fatto nuovo che pone Michelangiolo alla radice di tutta una tradizione di pensiero al cui termine, in epoca romantica
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che di sostanza che, nato s Roma in quegli stessi anni col Poussin, rimarrà vivo, nel pensiero artistico moderno, fino a David e ad Ingres. [1969]
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pensiero della morte come dimensione indefinita, ma non per questo meno reale, dell’esistenza: le cose che si fanno rimangono qui, nel mondo, ma hanno in
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Ricerca senza fine, pensiero e presenza costanti della morte, inevitabile scacco dell’esperienza e in primo luogo dell’esperienza storica, l’antico
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conclusivo dei pensiero. [1965]
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Uomo di pensiero e di scienza, il Guarini è cosciente della distinzione tra i diversi campi del sapere; non può più pensare che l’arte sia conoscenza
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’effetto non esprime la causa, le succede e, in certo senso, la esaurisce ed elimina. Del resto il pensiero matematico non è una verità da comunicare, ma
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Il meglio del pensiero urbanistico e architettonico di Benedetto Alfieri è rimasto inespresso, ma si può ricostruirlo sugli atlanti di disegni «ch
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» e poi, nell’Ottocento, con Ruskin, il pensiero critico inglese riabiliterà, ma ormai in senso romantico, il concetto di ispirazione. Ammettiamo pure
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Dal pensiero che nessun artista possa considerarsi perfetto è facile dedurre alcune illazioni: se non esiste la perfezione dell’arte, non esiste
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Può parere strano che, mentre il pensiero filosofico approfondisce l’indagine sulla percezione, i pittori si mostrino praticamente indifferenti
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il concetto fondamentale della cultura artistica e del pensiero estetico inglese: e vale altrettanto bene per Gainsborough, per Reynolds e per i
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Se, come crediamo, la pittura inglese del Settecento contiene la formulazione più chiara e l’applicazione più fedele del pensiero estetico dell
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Il concetto di varietà, che ha un’importanza fondamentale nel pensiero estetico inglese, è naturalmente dedotto dalle teorie dell’arte italiane e
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. Ricalcando, forse senz’avvedersene, un pensiero di Hogarth, Reynolds, nel secondo discorso (1769), spiega che l’invenzione artistica consiste nel
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non basta a spiegare il passaggio, non tanto dall’idea di società a quella di umanità (un passaggio già compiuto dal pensiero illuministico), ma dalla
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pensiero e della cultura e dimostrando le intrinseche possibilità creative del criticismo illuministico, non si può constatarne il declino senza
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, subordinate ciascuna alle possibilità delle relative ricerche espressive, dacché nel pensiero degli illuministi la tecnica non era più prassi od
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La conversione religiosa ha eliminato in lui il pensiero della natura e quello della storia come tramiti d’elezione; la pittura e la scultura, la cui
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, oscillante tra la positività del pensiero illuministico e una aspirazione al trascendente, tra antropologia ed escatologia, aveva imparato a leggere
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. Il pensiero della pateticità del personaggio storico, che è all’origine del quadro romantico di storia, nasce proprio con l’interpretazione
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