sentimento e un'idea. Nella prima noi seguiamo i passi del fenomeno: e se col pensiero vogliamo farcene un'idea astratta, ce la figuriamo come uno
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nostro orecchio comincia a distinguere i suoni, e la ragione incerta e confusa brancola ai primi passi del pensiero, la madre accheta il nostro facile
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, sicchè non producono più nè scintilla, nè scossa. A poco a poco per la forza della pila si accresce, i fili telegrafici, per i quali corre il pensiero, si
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, ma posa il piede nelle regioni misteriose del bello, del vero, del buono. Se non possiamo consolarci col pensiero di poter ricambiare i nostri
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affetti e dei sensi, e il martire del pensiero si fa perdonare con la creazione quasi sempre la soppressione del cuore. Egli uccide in sè l'amante, il
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campo del pensiero. Nell'atto di osservare, tutta la mente pende intenta sopra un oggetto, aspettando di elaborare le scoperte che essa va facendo ad ogni
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ancor trovata da alcuno. La perfezione dell'arte del pensiero rende sottile e trasparentissimo il vetro del vaso, sicchè spesso appena si può
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moto complessivo che anima la mente si chiama pensiero, e il piacere che l'accompagna è costituito dalle piccole gioie speciali di accozzare idee e
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pensiero, ma questo piacere passa quasi sempre inavvertito, perchè è confuso coll'altro maggiore che deriva dalla formazione delle idee e dalle loro
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idee: accumulando troppi materiali, non si lascia più spazio all'officina del pensiero. Vi sono molti eruditi che non hanno mai pensato un'idea che
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far tacere il pensiero o abbandonarlo alla più spontanea e tumultuosa attività. Difficilissimo però è il non abusare della volontà, quando essa ci è
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nell'esercizio del pensiero, che occupa il primo posto assieme all'amor di gloria o ad altri sentimenti minori. Così quando, interpellati sulla nostra
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piaceri dell'analisi, della sintesi, della comparazione, e di tutte le varie operazioni necessarie all'esercizio del pensiero.
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cozzo di un sentimento e d'un pensiero. Nella stessa maniera, però, con cui il solletico tattile può qualche volta essere eccitato da una minima causa
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formulare in un pensiero lo stato della coscienza, per cui ricorre al linguaggio indeterminato della musica, che nella sua armonia esprime perfettamente lo
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che provengono dall'esercizio del pensiero............................... 218 IV. - Dei piaceri che provengono dall'esercizio della parola
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d'una volta avviene che un importuno pensiero, il timore, l'immagine di qualche oggetto disgustoso, od altre cause consimili, rendano ad un tratto
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l'apparato muscolare, il senso, il sentimento e l'intelletto. Il pensiero è lento e impacciato nella sua azione, le sensazioni sono ottuse, e l'aumento
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sospirare al pensiero che la vostra vita sarà troppo breve per poter abbracciare e comprendere il mondo che vi circonda. Eppure voi sacrificate tutto
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si ottunde e tutta la forza destinata alla vita del pensiero vien consumata nella serie non interrotta delle beate digestioni. Rarissimi sono gli
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ad accompagnare col gesto, colla voce o col pensiero le cadenze armoniche, ciò che per molti è un bisogno irresistibile e forma uno degli elementi
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soltanto sa divinare le sorgenti sconosciute delle armonie più sublimi, creando con sette note e semplici accordi un pensiero che riesce a commuovere
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sentiamo che nel piacere l'affetto entra più del pensiero. A questo proposito, scherzando sulle parole, si potrebbe dire che l'occhio è l'orecchio
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vista ci ispiri alcun affetto o eserciti in qualche modo il nostro pensiero. È un'emanazione armoniosa del cuore che si confonde coll'immagine degli
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lampo. Ma questo stato è sempre colpevole e ripugnante, come l'agonia del pensiero e della dignità umana; e non può compiacersene che l'uomo di bassi
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, purché righi dritto per la sua strada, e tolga ad ognuno il pensiero di considerarla come una capricciosetta che va a spasso, e con cui si può
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pel nostro diletto, sia un severo dramma che ci faccia palpitare il cuore in un'ansia affannosa come a un pezzo di vita vissuta e tendere il pensiero
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rappresentare un pensiero proprio. Ma per indovinare, chi sa far le cose con garbo, facendo abilmente un po' d'inquisizione presso gli intimi della
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superiorità nell'abbassamento degli altri, che ci consola dei nostri difetti col pensiero che gli altri ne abbian dei simili o dei peggiori; è l'invidia che si
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E, di già, quel bravo ladro ha un pensiero assai leggiadro. Va nel bosco difilato, ruba un nido abbandonato.
Ciò detto, il cavaliere dà di sprone a Ronzinante - che, al suo solito, era sopra pensiero - e parte in gran furia contro i mulini, con tanto di