Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Ogni uomo chiamato al Governo è un amministratore del  pensiero  comune: deve essere eletto, e sottomesso a revoca ogni
di associazione per poterlo fecondare col contatto nel  pensiero  altrui: libertà di traffico pei suoi prodotti son tutte
atto d'analisi libera e pura, distinse nella coscienza del  pensiero  la coscienza dell'essere, gli volle con quella affermazione
quelle scoperte. Ma ogni mente entrava nella carriera del  pensiero  già improntata dal pensiero altrui. L'analisi, nata serva
entrava nella carriera del pensiero già improntata dal  pensiero  altrui. L'analisi, nata serva della natura, crebbe serva
Il discorso è una continua analisi. È d'uopo analizzare il  pensiero  per tradurlo in parola; è d'uopo analizzare viceversa la
qui lui a fourni son repas». Ma questo placido regno del  pensiero  è impossibile nel perenne bisogno e nella perenne
della vita scientifica. Ma questa analisi della vita del  pensiero  nella sua iniziale semplicità torna utile, perché chiarite
della natura, ancò anche l'opera della società. a vita del  pensiero  fu impossibile. E così avvenne che ammessa pure anche per
d'arena. Oramai nella certezza e continuità del vivere, il  pensiero  poté levarsi finalmente al cielo; distinguere non più
Oramai la natura e la società schierano inanzi al  pensiero  i tesori di molte regioni e le tradizioni di molti popoli.
regioni e le tradizioni di molti popoli. Ma pur troppo il  pensiero  dai faticosi e lenti passi dell'analisi trapassa ai rapidi
poi la conquista romana e l'unità bizantina; il  pensiero  greco si sommerge nella memoria del passato; in tutto il
opere sue; che inaugura finalmente la concorde libertà del  pensiero  per tutto il genere umano. Oramai non dobbiamo curarci di
una relativa appendice militareperché ad ogni più alto  pensiero  la gioventù deve sempre intessere un pensiero di guerra,
ogni più alto pensiero la gioventù deve sempre intessere un  pensiero  di guerra, come il popolo che rialzando dalle ruine la
d'eguali in Dio; e riuniva il signore e il servo in un solo  pensiero  di salvezza, di speranza e di amore pel Cielo. Era un
voi lasciate dormire nell'anima vostra tutte le facoltà del  pensiero  - perché, mentre pur sapete che Dio non può avervi dato
scriveva le verità seguenti: ?Dio è uno; l'Universo è un  pensiero  di Dio; l'Universo è dunque uno esso pure. Tutte le cose
ottengano il più alto sviluppo possibile nella sfera del  pensiero  e dell'azione. Esiste dunque una Religione universale della
a voi solamente, ma alla vostra Patria. E Italiano sia il  pensiero  continuo dell'anime vostre: Italiani siano gli atti della
ne è la base. La Patria è l'idea che sorge su quello; è il  pensiero  d'amore, il senso di comunione che stringe in uno tutti i
agita l'Europa e tiene incatenati all'Italia l'occhio ed il  pensiero  delle Nazioni. I vostri doveri verso la Patria stanno in
Avrete audacia sì come fede. Confesserete altamente il  pensiero  che fermenta in core alla Italia davanti al mondo e a quei
mantenersi sulla via comune e occuparsi di dare sviluppo al  pensiero  sociale? Ponete che ei si ribelli; ponete che egli si senta
sentimento di reazione, d'ogni impulso di vendetta, d'ogni  pensiero  d'ingiustizia verso chi vi fu ingiusto. Dovete dunque
e la Società un tentativo di avvicinamento progressivo al  pensiero  Divino. Ma ogni atto di Cristo rappresentava la fede che ei
della vita nella creatura di Dio, nel progresso del  Pensiero  e dell'Associazione, non solamente nell'uomo del passato ma
oggi vita all'Umanità è il difetto d'una fede comune, d'un  pensiero  adottato da tutti che ricongiunga Terra e Cielo, Universo e
nessuno. Era naturale che così dicessero infatti. E questo  pensiero  delle classi privilegiate di fortuna, riguardo alle classi
fortuna, riguardo alle classi povere, diventò rapidamente  pensiero  di ogni individuo verso ogni individuo. Ciascun uomo prese
o dalle condizioni in cui vivono, l'uno a diffondere il  pensiero  dell'associazione umana per via di colonie, l'altro a
necessarie allo sviluppo comune; ambe rappresentanze del  Pensiero  che Dio poneva, come anima, nell'universo. Abbiate dunque
il  pensiero  umano, che vuol arrivare alla teoria dell' Ente, muovere
si vuol visibile, palese ed emergente. Per arrivare col  pensiero  ad un tutto, dove la stessa realità e la stessa santità si
santità si veda manifestamente compresa, non può l' umano  pensiero  che prevalersi di quei brani di realità che percepisce
tutto reale. Su queste adunque, e su queste solamente il  pensiero  speculativo può innalzare il suo edificio; onde l' intento
dal concetto di cui è elemento, e onde fu astratto; e nel  pensiero  totale dell' uomo non è mai solo «( Psicol. 1301) ». Le
, e come riceva questo significato, si dirà in appresso. Il  pensiero  di classificare tutte le entità che si offrono alla mente
loro nessi, quasi per altrettante viuzze che conducono il  pensiero  dall' una all' altra, accorgendosi ancora che molti di
come la causa materiale delle cose. Ciò dunque da cui il  pensiero  incomincia il suo lavoro, secondo Platone, è l' uno e il
uno e il numero indeterminato, se non si facesse altro col  pensiero  che andare da quello a questo, o da questo a quello, niun
formale, separata da ogni pluralità, prodotto soltanto dal  pensiero  astraente; 2 l' uno dialettico , l' uno indefinito (genere
questa partecipata dalla realità, cioè s' è pervenuto col  pensiero  agl' individui reali, nei quali non c' è più altro da
si considera come il non uno possa esistere, ritornasi col  pensiero  all' uno, poichè si vede che la condizione della loro
di Parmenide, il quale, avendo posto esclusivamente il  pensiero  alla natura dell' ente e consideratolo come identico all'
d' ogni suo oggetto, credettero d' aver trovato il sommo  pensiero  «( Ideol. p. 1426 7 2.) ». Nondimeno nell' aver Plotino
e produca cosa che non ha identità con lui. Il fondo del  pensiero  plotiniano, a cui si riduce pur quello de' neoplatonici, è
, quasi dica, che basta il trovarvi che fa il nostro  pensiero  una diversità qualunque perchè in quest' ordine di cose si
lo stesso dice dell' Anima rispetto alla Mente (2). Il qual  pensiero  non si può negare che sia acutissimo, perchè trattandosi di
sè, che è la Natura reale. Non sarà disutile intendere il  pensiero  di Plotino esposto da Marsiglio: [...OMISSIS...] . La prima
è questo che nella serie delle specie quando il nostro  pensiero  perviene a quelle che sono pienamente determinate (dette da
si deriva primieramente, che Aristotele non ravvisò col suo  pensiero  la materia ideale in tutta la sua universalità, la quale
della facoltà del pensiero. Ora analizzando l' atto del  pensiero  trovasi che questo suppone una facoltà innata, e che questa
intelligenza. Ma, invece di ricercare le condizioni del  pensiero  le vere anticipazioni, egli s' occupò unicamente, come avea
Ma egli è falso, che non si possa prescindere col  pensiero  dallo spazio. Quand' io penso ad un' idea, o ad uno
non penso allo spazio. Ora non potrei io limitare il mio  pensiero  a pensare a tali cose immuni affatto di spazio? E non posso
unità assoluta delle condizioni di tutti gli oggetti del  pensiero  in generale, argomento della Teologia trascendentale.
intuizione sensitiva, ma è solo considerato per tale dal  pensiero  e dall' unità della coscienza. E però, non essendo un tal
stesso. Allora quando il nostro filosofo è occupato dal  pensiero  di difendere in questo senso la ragione, egli ragiona così:
unità assoluta delle condizioni di tutti gli oggetti del  pensiero  , e rispetto a questo suo terzo e più sublime scopo ella
assoluta delle condizioni di tutti gli oggetti dell' umano  pensiero  » ». Ma fino da principio egli pregiudicò la soluzione di
i principii della ragione, e come collo svolgimento del  pensiero  la pluralità stessa degli enti si va producendo. Il che
Lo stesso Fichte dice, che prima che noi venissimo al  pensiero  della riflessione, si erano succedute nel nostro spirito
intellettiva, sorgendo in noi mediante una riflessione del  pensiero  sopra il soggetto pensante. Ora la natura dell' intelletto
strano abuso di astrazione, mediante la quale isolano il  pensiero  riflesso dall' uomo; e prendono quel pensiero così isolato
isolano il pensiero riflesso dall' uomo; e prendono quel  pensiero  così isolato come fosse tutto l' uomo in corpo ed anima. Il
facile spiegazione, è ciò che ci fa lodare di profondità il  pensiero  di Fichte. Il misterioso, ch' ella contiene tale
d' interna unità, non può condurre a contraddizioni (1). Il  pensiero  adunque non dee esser una proprietà suprema della ragione,
Io va a parare a quel punto, dove esso può sollevarsi dal  pensiero  e dal mondo ad un essere puro ed assoluto », il che è
passiva. Iddio è così illimitato che è un assurdo pure il  pensiero  di dargli la facoltà di limitare sè stesso. Poichè il
tale perchè non si può idealmente distinguerlo neppure col  pensiero  dentro l' idea, onde altro non è che un loro creato, una
istintiva a Dio di Jacobi, colla vuota oggettività del  pensiero  di Kant. Egli censura il primo, perchè questa unione resta
movimento pel quale, dopo essersi trasmutata nel mondo, col  pensiero  riduce a sè, riconosce come sua propria creazione e
materia trasmutarsi nuovamente in spirito. A niuno cade in  pensiero  di chiedere come una natura possa trasmutarsi in un' altra
non ci trattenga più indebitamente dal libero uso del  pensiero  filosofico, e dall' acquisto d' una scienza sempre più
virtù? Voi non trovate in essa nessuna ragione di ciò: il  pensiero  pensa l' una cosa e l' altra senza ripugnanza. Il sistema
o della quantità o se altro c' è che compone o divide il  pensiero  »(3) »; onde anche il vero e il falso che definisce « « una
anche il vero e il falso che definisce « « una passione del  pensiero  »(4) », è indeterminato e non ristretto a un solo dei
»è cosa assurda, e a questa non soccorre, come dicevamo, il  pensiero  aristotelico. Di poi l' altra pure toccata, di fare che
» (2) ». Infatti a che in fin dei conti si riduce il  pensiero  Aristotelico sciolto dalle pastoie? A questo: « La sostanza
spiegarlo investigando le analogie , che servirono al suo  pensiero  di cemento tra quei tre ordini di pensamenti (1). Il
abbracciando molti particolari, fa da veicolo pel quale il  pensiero  può trascorrere dall' uno all' altro di essi: l' universale
, che spieghi perchè l' universo sia così e così, quando al  pensiero  non ripugna che fosse altramente, si comprende ch' egli
Nè del pari sia d' ostacolo a intendere in questo modo il  pensiero  d' Aristotele l' osservare ch' egli sembra accordare a
(6). Ma altrove dice, che ci hanno degli oggetti vili del  pensiero  e degli oggetti nobili, e che l' eccellenza della mente sta
che si muta si può considerare con una specie e con un  pensiero  che non si muta, e in questo giace la verità di quello (3).
e quindi non ha la verità in sè stesso, ma solo il  pensiero  fa intorno ad esso delle proporzioni vere, dicendo a
quasi un mucchio di episodŒ. Ma s' intenda bene tutto il  pensiero  aristotelico, che a dir vero è imaginoso e gigantesco, ma
come a sostanza compiuta. Che se il filosofo col suo  pensiero  si fermasse all' ente come universale e predicabile, non
manca d' osservare Aristotele, la predicazione si fa nel  pensiero  (2) e propriamente consiste nell' applicare l' essere
dell' essere come essere (1). Che cosa si presenta al  pensiero  del filosofo? Tutto, tale qual è l' universo. Questo, per
dall' arte, quelle che dalla forza, e quelle che dal  pensiero  (2). Altrove dice che « « ogni pensiero [...OMISSIS...] o è
e quelle che dal pensiero (2). Altrove dice che « « ogni  pensiero  [...OMISSIS...] o è pratico, o fattivo, o speculativo » »
o è pratico, o fattivo, o speculativo » » (3). Il  pensiero  fattivo è quello che produce qualche opera al di fuori come
poeta che compone un carme. [...OMISSIS...] Or dunque quel  pensiero  che, movendo altre potenze, produce un' opera esterna, è
un' opera esterna, è detto da Aristotele fattivo : quel  pensiero  poi la cui azione non esce dal subietto pensante o è
potenza traendolo all' atto » (5) ». Dichiara poi come il  pensiero  produca un effetto esterno come la sanità o l' edificio.
causa naturale degli altri. Così, a ragion d' esempio, il  pensiero  del medico arriverà alle fregagioni che è in suo potere di
più volte detto, « la specie delle specie ». Ma poichè il  pensiero  speculativo è il principio e il fondamento del pratico e
assegnare questi caratteri alla sostanza, limitava il suo  pensiero  a quelle sostanze, che sono in qualche modo mutabili, e
chi può aver mosso l' uomo a pensare e a consultare? un  pensiero  e una deliberazione anteriore? ma e a questa che cosa lo
per non andare all' infinito, che il primo movimento del  pensiero  e del consiglio non venga all' uomo dal proprio pensiero o
pensiero e del consiglio non venga all' uomo dal proprio  pensiero  o dal proprio consiglio, ma da una causa anteriore, che
ed appetibile (2), ma qui move e determina lo stesso  pensiero  verso l' intelligibile, e però sembra un principio cieco,
per contatto e per continuazione di parti. Ad ogni modo al  pensiero  d' Aristotele sembra questo, che le tre cause riunite
fattrice (4), o piuttosto, come la chiama Aristotele, il  pensiero  fattore, [...OMISSIS...] (1), e che questa mente sia quella
a quella che Aristotele chiama mente contemplativa. Ma il  pensiero  contemplativo d' Aristotele «dianoia theoretike» si estende
natura, ond' è chiamata «aion syneches» e «taxis» (6),  pensiero  che Aristotele prese da Anassagora (7). Ma pretende
all' essere le specie unite colla materia, onde il  pensiero  intermittente, di cui parla Aristotele, è quello che si
, che è pratico, o fattivo o teoretico (4). Il  pensiero  pratico è il principio delle azioni umane, e circa lui più
circa lui più abiti si distinguono ne' libri morali (5): al  pensiero  fattivo appartiene l' arte (6): l' uno e l' altro di questi
è anche quello che contiene « « i primi che cadano nel  pensiero  e le cause » », [...OMISSIS...] . Certamente conviene anche
universale » per comune . Egli dichiara ancor meglio il suo  pensiero  con quello che dice immediatamente in appresso:
La ragione poi, per la quale Aristotele dice, che il  pensiero  umano concepisce che esista fuori de' singolari un
meno che la speranza di pervenire finalmente al fondo del  pensiero  aristotelico che si congiungeva con molti fili alle
sia, con tutte le sue imperfezioni. Se non m' inganno, il  pensiero  aristotelico nella sua totalità vi si riconoscerà ritratto
che le ha trattate con tanta acutezza e con tal nerbo di  pensiero  e d' espressioni. Poichè le espressioni aristoteliche
di parto. Anzi anche quando i sistemi pel movimento dato al  pensiero  da Roscellino si separarono, essi non erano certo subito
; poichè non era venuto ancora a nessuno in mente lo strano  pensiero  che gli universali fossero le stesse realità individue . Ma
delle menti era inevitabile che ogni qualvolta un  pensiero  potente s' occupasse della questione: dove dunque sono e
prendere il soprannaturale d' assalto colle forze del  pensiero  naturale, il che è impresa non solo temeraria, ma assurda.
dalla materia soltanto per opera del pensiero; ma anche nel  pensiero  umano sono attive, come sono attive nella natura. In realtà
efficiente che Aristotele chiama appunto natura , e nel  pensiero  costituiscono quella causa efficiente che Aristotele chiama
pure gli exoterici o popolari , siccome alieni dal sincero  pensiero  dell' autore, ma puramente gli acroamatici o scientifici,
del vedere che in diversi tempi e da diversi ingegni il suo  pensiero  sia stato inteso e spiegato in modi diversi e contrari, e
quei principŒ si vestono. Nell' uno e nell' altro caso il  pensiero  dei discepoli, che pur accettando senza controversia i
lavoro contribuirà a rendere più netto e men intralciato il  pensiero  e il discorso dei filosofi, spacciandolo da un gran numero
di questi non solo essere, ma essere un altro che. Questo  pensiero  fu mosso da Socrate per le definizioni, come abbiamo detto
modo che si rappresenta all' uomo, dicesi idea . In questo  pensiero  non cade alcun individuo reale, anzi nessuna realità. La
nel senso platonico sostituendo l' individuo vago , cioè il  pensiero  d' individui reali: si persuase d' avere lasciato l'
e del raziocinio nella possibilità che si replichi il  pensiero  dell' individuo reale. Senza bisogno d' ammettere alcun
abito della scienza; poi è in potenza all' operazione del  pensiero  attuale. Ora l' uomo, che è sciente in potenza al primo
o a' suoi difetti (1): ma gli giova quel cotal simbolo al  pensiero  del triangolo ideale ed astratto, che non ha alcun quanto
modo dal senso, ma dalla mente pura. Che questo sia il  pensiero  d' Aristotele, apparirà chiaro quando si osservi
lo sguardo, vediamo qual lungo cammino abbia fatto il  pensiero  aristotelico e come si sia immensamente allontanato da'
che gli Scolastici poi chiamarono l' individuo vago , il  pensiero  del quale termina sempre in un singolare reale, ma questo
del quale termina sempre in un singolare reale, ma questo  pensiero  si può replicare per molti individui reali successivamente:
il nome d' universale, e questa possibilità che un tal  pensiero  si replichi indefinitamente, è un carattere dello stesso
il guado. Aristotele divide tutto ciò che può cadere nel  pensiero  in sostanza e accidenti (1), riducendo alla prima, come
non ha punto bisogno di essere concepito in altro, il  pensiero  di lui sta da sè, è finito in lui «( Ideol. 613 not.) ». Le
e che questi sono posteriori a quella nell' ordine del  pensiero  totale, e però quella deve preesistere. Si dirà non di meno
dire che in ciascuna specie si può distinguere più cose col  pensiero  e però c' è delle entità molteplici, ma nello stesso tempo
contenute nell' unità. Ma è da rimovere oltrecciò il  pensiero  da un altro comune pregiudizio circa la teoria platonica,
chiamò «apeira», gl' indeterminati , perchè venuto il  pensiero  ad essi, non si può più oltre recare l' analisi e
dal conoscere semplicemente, quello significando il  pensiero  attuale, questo l' abituale, e quello suppone questo (2).
che sono inseparabili, e che separate sono posteriori? Il  pensiero  d' Aristotele parmi che riceva luce, e in qualche modo si
e forse unica, perchè le essenze sono là presenti al  pensiero  senza punto confondersi con esso e nè pur co' sensibili,
così può dirsi eterna e immobile, essendo le idee nate dal  pensiero  divino ab aeterno (1). Ma la materia definita è reale, e
per indicare che « « egli è prole d' un qualche gran  pensiero  » » (2), che è certamente quello con cui il Bene ossia
l' Esemplare del mondo, da Dio in se stesso col suo  pensiero  prodotto, quando volle creare il Mondo, ma non quelle che
benchè sempiterno, sia stato prodotto con un atto di  pensiero  divino diverso da quello con cui creò il Mondo, ma con lo
sè e creò l' altro fuori di sè, non essendo un tal atto del  pensiero  divino una semplice intuizione de' possibili, ma ad un
giacciono nell' intima costituzione dell' anima. Il primo  pensiero  sembra dovuto a Pitagora; il quale però, quando dal
di Filolao la dottrina pittagorica dell' armonia, il suo  pensiero  rimase chiuso nelle angustie di questa tradizione (2). Non
prestare di tali cose l' esempio, e però convenne che il  pensiero  divino imaginasse un esemplare a posta a cui similitudine
L' ente creato (secondo Platone, che a servigio del suo  pensiero  trae i concetti e il linguaggio dei Pitagorici) tutto ciò
d' una prima materia e d' una pura potenza; ma il suo  pensiero  si fermò ad una materia non del tutto, ma solo in parte
di ciò che nasce nei cangiamenti naturali: poichè il  pensiero  del nostro filosofo è così legato alla natura sensibile,
: le leggi dell' ente reale e finito divennero dunque nel  pensiero  di Aristotele, con un salto immenso, leggi dell' essere in
produrre un effetto, per esempio la salute, trascorre col  pensiero  la serie dei mezzi fino che arriva ad uno, che è in suo
di trovare più facilmente questa legge, partiamo da un  pensiero  qualsiasi di cui la mente nostra possa essere occupata:
superiore egli stesso si congiunga. Qualunque sia il  pensiero  della nostra mente, che noi prendiamo ad esaminare, egli
che noi prendiamo ad esaminare, egli avrà un oggetto; nè il  pensiero  sarà quest' oggetto, nè quest' oggetto solo sarà il
immobile a riguardarli. Egli è dunque indubitato che ogni  pensiero  risulta da due elementi distinti, cioè dall' azione dello
secondo la quale lo spirito ascende d' un oggetto del suo  pensiero  all' altro, questa si dovrà trovare negli oggetti, nella
prima distinto le piante7fiori da tutte le altre. Quel mio  pensiero  adunque, col quale classifico la rosa tra le piante7fiori,
ho anco distinto i rosacei tra i fiori. Questo nuovo  pensiero  non suppone adunque più un pensiero solo fatto già prima
i fiori. Questo nuovo pensiero non suppone adunque più un  pensiero  solo fatto già prima dalla mia mente; ma almeno due, due
A qual condizione poteva venir nella mente di Felice il  pensiero  di doversi ordinare il giardino secondo la classificazione
prima gl' individui da classificarsi. Qui si vede che un  pensiero  è condizione necessaria d' un altro pensiero, il quale
fatte conoscere le classi stesse? Le quali conosciute, il  pensiero  della distribuzione locale viene spontaneo a mettersi nella
fiori d' ogni maniera che il tappezzavano, gli venne il  pensiero  di coglierne alcuni, legarli in un mazzetto e recarli in
unirli a mazzo, unione più semplice; 5 non poteva venire al  pensiero  di assortirli per cavarne vaghezza maggiore senza aver
facilmente potersi quest' ordine così dichiarare. « Un  pensiero  è quello che serve di materia o che somministra la materia
serve di materia o che somministra la materia ad un altro  pensiero  ». Ecco la legge. Egli è evidente che se un pensiero serve
altro pensiero ». Ecco la legge. Egli è evidente che se un  pensiero  serve di materia o somministra la materia ad un altro
somministra la materia ad un altro pensiero, questo secondo  pensiero  non può nascere in modo alcuno se non dopo che quel primo è
sentenze. Il che si capirà tosto che si osservi che il  pensiero  d' un nesso o d' una relazione tra due cose è tale, che non
sono quelli che somministrano la materia necessaria al  pensiero  delle relazioni che passano tra queste cose, e perciò sono
e non come elemento di proposizioni. Applaudì a questo  pensiero  l' abate Lambruschini, il quale parlandone dice così:
è chiaro che il sentimento di tutta la proposizione è un  pensiero  che non può esser fatto dall' uomo se non prendendo la sua
considerate meramente come possibili, senza aggiungervi il  pensiero  della loro reale sussistenza. Se io ho percepito una
che una semplice idea di essa; perocchè l' oggetto del mio  pensiero  non è semplicemente l' imagine di quella melagrana
ha quelle di prim' ordine; perocchè quelle non sono che il  pensiero  di queste. Che poi durante la terza età si possa formare
che solo per l' uso del linguaggio egli si possa formare il  pensiero  dell' assenza delle cose. Conciossiachè le memorie delle
luogo, a memorie di percezioni e serve a richiamare il  pensiero  degli oggetti assenti altra volta percepiti: gioca ancora
idee hanno di comune; 2 Divenuto oggetto del suo esclusivo  pensiero  quell' elemento comune, egli se ne serve di segno a cui
passata, ma desiderio no: perchè per esso solo non si ha il  pensiero  che la percezione possa rinnovarsi. - Ove all' incontro in
possa rinnovarsi. - Ove all' incontro in noi si susciti il  pensiero  di un oggetto buono e assente, tosto dietro a questo
di un oggetto buono e assente, tosto dietro a questo  pensiero  tiene la spontaneità della volontà col desiderio di esso. -
quelle forze denudate in tal modo dall' inesorabile  pensiero  del filosofo si rimangono aridi scheletri, e quasi volevo
e indolcia gli oggetti, quegli esseri tornan molesti al suo  pensiero  che rimane nell' incertezza sulla loro favorevole o avversa
anco nella natura animale si trova; ed ha le apparenze di  pensiero  ed amore della proprietà, sebben non sia tale. Nondimeno l'
egli è giunto a sentirla altamente questa maestà, quando il  pensiero  di Dio e de' suoi attributi domina in lui, allora tutte le
ordine tra loro, o tutto ciò che v' ha nell' uomo di  pensiero  e di sentimento precedentemente a loro. Le intellezioni
in cui consideriamo partite tutte le cose che cadono nel  pensiero  o che sono. Riassumendo adunque, lo schema seguente
vien data in ogni età nuova materia, perchè l' analisi del  pensiero  scompone tutto e continuamente, e perciò anche quello che è
la moltiplicità degli esseri è là per contraddire al suo  pensiero  e per dirgli: tu erri, se ci credi tutto l' ente. Le parole
solo esse spezzano via più e quasi tritano dinanzi al suo  pensiero  l' entità delle cose; ma col solenne vocabolo Dio , ch'
linguaggio è legato ai sussistenti; non può staccarsi col  pensiero  da essi e prendere il volo per le immense vie delle
al fanciullo. Conviene prima indicargli qual sia il  pensiero  che si vuole esprimere, e poi fargli trovare la forma più
da' pensieri, ma anco dalla lingua; perocchè uno stesso  pensiero  può essere espresso variamente e in un modo sempre
la lingua giova mirabilmente ad analizzare il discorso del  pensiero  , così la lettura giova ad analizzare le parole
si parla e nulla più, l' attenzione nostra va a finire nel  pensiero  che si vuole esprimere, e i segni del pensiero, la lingua
principale, o le annodi ad un dato principio, senza darsi  pensiero  della scelta dell' idea o del principio a cui si devono
venirmi in mente di un principio tosto mi si affacciasse al  pensiero  altresì quelle conseguenze che prese insieme formano la
anima, v' ha un' associazione di pensieri, perocchè tra il  pensiero  dell' uomo e quella delle sue parti passa una relazione
una relazione intrinseca e intellettuale, quantunque il  pensiero  dell' uomo ivi fosse somministrato da' sensi o dall'
non si vede astratta in sè: veggonsi le due parti, ma il  pensiero  non s' affissa nella stessa dualità. Ciò premesso, si potrà
passar qualche nesso da formarne lo spirito una unità, un  pensiero  complesso. Quanto a' predicati ed a' subbietti la mente qui
e non veridica. Se gli oggetti son due può vederli in un  pensiero  complesso sia pel nesso delle somiglianze e delle
di altrettante epoche, aiutato dalle quali egli fissi il  pensiero  all' avanti e al dopo di essi, e così egli osservi il tempo
del bene e del male. Già di molto s' estende il  pensiero  del fanciullo se egli giunge a sapere, che, chi è contrario
nel quale giace il complesso di tutti gli enti; e a questo  pensiero  che Platone stesso si avvicinasse, me lo fa pensare quella
sentimenti divengono quasi il nastro, che lega insieme nel  pensiero  le azioni di enti diversissimi, ed è un altro fonte dei
che sta per avvenire in sè, pensi alla cessazione del suo  pensiero  riflesso, alla cessazione di quello stesso pensiero con cui
del suo pensiero riflesso, alla cessazione di quello stesso  pensiero  con cui sta osservando con quali passi il sonno s' inoltri;
trovate e stabilite una volta per sempre, senza più darsi  pensiero  di loro dimostrazione, senza tornare più addietro a quella
di faccende, negozi, governi sociali. Il carattere del  pensiero  degli uomini teoretici e splendidi ragionatori è quello di
di procedere per raziocinio analitico; il carattere del  pensiero  degli uomini prudenti e sagaci operatori è quello di
Questo lavoro adunque è un ritorno continuo che fa il  pensiero  dalla moltiplicità all' unità dell' essere. Di poi è da
anche da tempi lontani; onde l' uomo verrà oggi ad un  pensiero  o ad una determinazione, che ha stretta affinità con un
o ad una determinazione, che ha stretta affinità con un  pensiero  o con una deliberazione di un anno fa, di cui non
pensiero, avuto e dimenticato da tanto tempo, è cagione del  pensiero  presente; perchè egli lasciò l' animo così disposto ed
così disposto ed affezionato da dover essere proclive al  pensiero  presente, a cui venne tostochè gliene fu data una minima
se vi è, al primo inalberarsi d' una bandiera si rivela il  pensiero  di tutti. E come niuna rivoluzione ottiene lo scopo per cui
che, qualora l' uomo faccia uso di un' immagine, il suo  pensiero  non si ferma mai all' immagine, ma va all' ente dall'
credere che nel ritratto o nel segno finisse e riposasse il  pensiero  dell' amorosa fanciulla; che anzi egli ha un termine solo
laddove il ritratto non è che l' anello di mezzo, su cui il  pensiero  passa rapidamente senza fermarsi. Conviene nondimeno far
creatura. Perocchè, se essi non avessero aggiunto col loro  pensiero  qualche cosa di divino alle statue o ad altri enti
antichi popoli l' intendimento operava spontaneo, ed il  pensiero  libero o non era per ancora sviluppato o assai poco, chiara
umani dalle plebi attribuite agli Dei. E questo fu il  pensiero  di Pitagora e di Senofane (1); del quale ultimo sono a noi
ella viene dal principio di cognizione che « l' oggetto del  pensiero  è l' ente ». Ora l' ente è uno per sua essenza; onde l'
al movimento di quello che sia il peso al colore. Che se il  pensiero  si suscita in occasione che il movimento
apparisce fra lo spirito e la materia, nè mai cadde loro in  pensiero  che gli effetti, che manifestamente si contrariano,
nuovi stimoli, cagione di nuovo moto. Per spiegare questo  pensiero  io ricorrerò ai corpi animali più perfetti, nei quali è
somiglianza fra loro. Quindi l' uomo non potrebbe col suo  pensiero  dedurre a priori gli uni dagli altri; l' anima poi non è
al presente dal fenomeno soggettivo possiamo passare col  pensiero  al fenomeno extrasoggettivo, è perchè l' esperienza ci ha
e magnificarono l' «autokratia» della natura. Il  pensiero  era luminosissimo. Che certi fenomeni morbosi tendano al
forza dell' istinto vitale è sensione, nè si raggiunge dal  pensiero  dell' uomo, che ne rimane inconsapevole. Le sensioni
ultima, che è veramente formale , si dovrebbe ricorrere col  pensiero  alla natura intima del sentimento fondamentale,
rimaneva che i pensatori facessero entrare nella sfera del  pensiero  riflesso e scientifico anche l' operazione dell'
collocarla; perocchè l' oggetto è quello in cui il  pensiero  finisce; e la via percorsa dal pensiero, e il pensiero
il pensiero finisce; e la via percorsa dal pensiero, e il  pensiero  medesimo non diviene oggetto, se non per una operazione
in qual modo Senofane si portò addirittura col suo  pensiero  alla questione sull' unità delle cose ; e come mediante
ciò che dura un solo istante è assurdo, perchè ripugna al  pensiero  ». Or bene, se noi consideriamo l' universo materiale,
diversa da quella che noi usammo; ma il fondo del  pensiero  non cangia. Egli si trattiene ad osservare la mutabilità
a farci conoscere come Empedocle trasportasse il suo  pensiero  al mondo intelligibile, e non poco da lui prendesse
aveva ragione; ma non era men vero e assai più profondo il  pensiero  di Empedocle, che è la mente quella che fa sì che il
un essere mandata in esilio, lungi dagli Dei, che è pure il  pensiero  di Platone. Voleva anche che fosse immortale e punita
in questo modo: [...OMISSIS...] . Tuttavia neppure questo  pensiero  a lui esclusivamente apparteneva. Platone nel Menone ci
- Dunque pensa sè stessa senza saperlo. - Così è. - Il  pensiero  di sè stessa è dunque un pensiero, che non ha coscienza di
come produzioni della natura umana; gli oggetti dunque del  pensiero  venivano dall' uomo, nè l' uomo poteva più assicurarsi che
Ogni realità si converte in un sogno meraviglioso, ed il  pensiero  è il sogno di quel sogno ». Fichte non ha diritto di dire
di Hegel sia il pensiero, egli comincia dal porre che il  pensiero  possa concepire l' ente così astratto che da lui si tolgano
cui il nulla possa mettersi in equazione. 2) Di poi, se il  pensiero  fa queste operazioni di astrarre e di negare l' ente, il
fa queste operazioni di astrarre e di negare l' ente, il  pensiero  stesso e le sue operazioni si scorgono diverse dall'
non possa pensare nulla fuori di sè. D' altra parte è il  pensiero  stesso, a cui il filosofo si appella, che ci dice: 1) Che
ma sentimenti e forze agenti nel sentimento, sulle quali il  pensiero  puro non ha alcuna virtù di operare trasmutazioni. Onde se
virtù di operare trasmutazioni. Onde se si deve credere al  pensiero  umano, questo dichiara di non aver punto nè poco la virtù
che il nostro filosofo gli attribuisce. E quand' anche il  pensiero  avesse questa virtù, converrebbe assegnare qualche ragione
serie delle proposizioni erronee si può esporre così: 1) Il  pensiero  non può conoscere nulla fuori di sè (errore fondamentale,
trascendentale, soggettivismo). 2) Dunque fuori del  pensiero  non v' è nulla. 3) Dunque ciò che si crede che esista fuori
che esista fuori del pensiero, non è che una produzione del  pensiero  stesso, che produce il Non7Io, negando sè stesso. 4) Dunque
le stesse idee sono produzioni del pensiero. 5) Ma il  pensiero  stesso, riflettendo che egli non può conoscere nulla fuori
che quelle cose sono sè stesso, seco s' identificano. 6) Il  pensiero  poi può astrarre e negare, e così può annullare ciò che ha
e così può annullare ciò che ha creato. 7) Di più, il  pensiero  può astrarre e non pensare sè stesso, perdere la coscienza,
perdere la coscienza, e quindi può annullarsi (2). Il  pensiero  stesso adunque (che abbraccia il tutto nel suo seno) ora è
.) Ora, poichè l' infimo grado in cui possa essere il  pensiero  è questo annullamento di sè, e da questo nulla può sorgere
oscuro abisso, tutte le cose. - Sistema del Nullismo. 9) Il  pensiero  ha dunque due termini: il nulla e il più alto grado di sua
è quella in cui egli acquista la coscienza di sè. Il  pensiero  consapevole adunque, come l' ultimo sviluppo dell' ente, è
fuori, sia l' anima intellettiva; ma ciò non può essere il  pensiero  dello Stagirita, perchè ha fatto già venire tutte e tre le
prendesse a provare sul serio che quel pane ch' egli ha nel  pensiero  ma non ancor nella sporta, è perfettamente uguale di natura
e il reale appajono chiarissimamente distinti al primo  pensiero  che ad essi si volga, ma poi quando, meditandovi sopra, si
ignoranza. Noi diremo dunque così: al primo sguardo del  pensiero  si manifesta evidentissima la distinzione dell' ideale e
nelle vostre menti. Io diceva che il progresso naturale del  pensiero  che contempla le opere dell' arte e della natura si è di
se sia vero ciò che si suppone, che questi due termini del  pensiero  sieno del tutto dissimili e divisi tra loro da un abisso,
prima, e tuttavia la mente nostra ha disegnato in esso col  pensiero  un quadratino e se l' ha disegnato mediante il rapporto ch'
parlo della città di Firenze o di Roma da me veduta, il mio  pensiero  e il mio discorso ha per suo oggetto i vestigj e le
pensiate e di cui parliate: l' oggetto immediato del vostro  pensiero  e del vostro discorso sono le immagini che si conservano
che noi pensiamo o parliamo de' reali, ma che il nostro  pensiero  ed il nostro discorso non ha per suo oggetto che immagini e
distante. Qui non c' è una strada di mezzo, o che il vostro  pensiero  e il vostro discorso si ferma alle sole immagini di
noi siamo dunque d' accordo sul fatto che finalmente il  pensiero  ed il discorso nostro termina in quella Firenze reale, che
quelle che ci fanno pensare alla Firenze reale, ma è il  pensiero  della Firenze reale, che produce e informa le immagini
A queste sopravviene la riflessione: l' uomo ripiega il suo  pensiero  tanto su ciò che ha intuito, quanto su ciò che ha
sarebbe da qualche lato almeno conosciuto, l' effetto del  pensiero  essendo la conoscenza. Ora l' entità conosciuta dov' è che
sapete dire: tutte quelle, che non somministrano al nostro  pensiero  niente di ciò che abbiamo sperimentato nel sentimento. Sono
nelle prime riflessioni. Qual meraviglia dunque che al  pensiero  dei primi investigatori della natura ogni cosa appaja
e il levarlo via col pensiero, è un rendere impossibile il  pensiero  medesimo, poichè essendo Iddio la prima causa, tutto si
vorremo noi lasciare illudere al suono delle parole, ma col  pensiero  semplice e retto cercare i concetti. L' altra cosa che vi
di un recente storico della Filosofia che così espone il  pensiero  dello Spinosa: [...OMISSIS...] Io lascio riflettere a voi
che [...OMISSIS...] ; il che è quanto dire che quando il  pensiero  pensa la materia creata (notate bene, la materia e non più
senza bisogno di volgere contemporaneamente il  pensiero  alle sussistenze reali. Quante volte non si pensa un ente
le cose all' idea, e colle trasformazioni di essa fatte dal  pensiero  toglie a spiegare egualmente Iddio e il mondo, il
e il mondo, il necessario ed il contingente, l' essere e il  pensiero  stesso? Il qual sistema, lungi d' esser nuovo, è quello
che s' immedesima coll' ascendere che fa lo spirito come  pensiero  a Dio, mediante l' azione creatrice. Il pensiero dunque
come pensiero a Dio, mediante l' azione creatrice. Il  pensiero  dunque dell' uomo che ascende a Dio, s' immedesima col
cioè che troppo presto si credono d' aver colto il mio  pensiero  e tutta abbracciata la dottrina da me proposta alla loro
che sortono dalla mano di Dio! Se poi essi portavano il  pensiero  a Gesù Cristo loro maestro, loro esemplare, loro modello;
Segua a nutrire e ampliare questi magnanimi sentimenti. Il  pensiero  della « Società cattolica di Torino » potrebbe essere per
usano contro a noi; e fra questi più volte mi occorse al  pensiero  l' idea d' una stamperia sostenuta da generosi amici, colla
nella massima scarsezza, m' ha condotto in sul  pensiero  che l' Instituto potrebbe essere formato di laici , i quali
da una società d' uomini dedicati allo spirito. Questo  pensiero  l' ho esposto in un libretto intitolato della « Educazione
1.24 Circa quella espressione, o piuttosto quel  pensiero  che ho posto nell' ultima mia intorno alla forma esteriore
l' affare; l' ho raccomandato caldamente a Dio; ho mutato  pensiero  circa la società di laici da me proposta: sono venuto al
regolare con alcuni Sacerdoti. A Lei ho esposto anche il  pensiero  generale, secondo il quale mi parrebbe che vorrei ordinare
il che però intimamente non credo. Ho esposto adunque il  pensiero  generale, e lo mando a Lei da vedere, acciocchè voglia
a Dio, che non si lascia mai vincere in generosità. Del  pensiero  vostro poi circa i Benedettini, nulla posso ben dire, se
questa, ricevo la sua de' 19, nella quale trovo qualche  pensiero  simile a quello che io dico sopra... Quanto mi è dolce il
dire ciò che succederà, anzi sarà meglio reprimere anche il  pensiero  del futuro, quando la conghiettura non sia fondata sopra
sbagliare nelle proprie conghietture, e senza mescolarvi il  pensiero  che sieno predizioni. In questa inclinazione di predire il
da Milano sul conto suo, e avendo dato retta a un tal  pensiero  privo di solide ragioni, parlò della cosa con me in modo
ed intanto abbandoniamo il timone; 6 Riguardo poi al  pensiero  di rinunciare alla cura delle anime , vi rinunzi pure; ma
voglia fare altro in quanto a sè. Non confonda però questo  pensiero  coll' avvilimento o col pensiero di non fare nulla per le
Non confonda però questo pensiero coll' avvilimento o col  pensiero  di non fare nulla per le anime anche se Dio volesse
ancora una cosa. Se Ella sentisse difficoltà a scacciare il  pensiero  dall' immaginazione delle cose soprannaturali che mi
diffidi ancor più di tutto, e rigetti tutto fuorchè il  pensiero  de' propri difetti e della legge di Dio: perchè se quelle
esprimeva, senza saperlo, il mio proprio pensiero, quel  pensiero  che ho avuto sempre nel fondo del mio cuore, e che forma la
che la vanità il sollucherava, ed il demonio gli metteva in  pensiero  « brucia l' opera per vincere la vanità »; s' accorse che
di Maria, nacque la nostra adozione! Si può egli trovare un  pensiero  più consolante, nel mezzo ai disgusti ed alle croci di
non molto. Sebbene io sia sempre al monte Calvario col mio  pensiero  e nella cara vostra conversazione, tuttavia di questo
istrumenti della vita spirituale. Mi ha pure consolato il  pensiero  che mi manifestate di far dare un piccolo passo innanzi
tutto di animo gentile e religioso, entrassero in questo  pensiero  di unirsi amicamente fra loro, cercando insieme quel bene,
glorie sempre più belle, inaspettate, portentose. Su questo  pensiero  mi ha fermato non solo la meditazione più attenta della
nell' unità sta la sua forza. Quindi era certamente un  pensiero  santo e veramente conforme allo spirito della Chiesa,
e Molinari a voce, non mi sembra improbabile che questo  pensiero  sia venuto a Monsignor Scavini dal desiderio di fare
Per ciò io non posso che lodare molto il loro  pensiero  di essersi stretti fra loro, anche dopo la dissoluzione
loro primo divisamento, dopo fatta l' orazione, e anche nel  pensiero  di volere la mia infinita nullità per loro padre
sono dette per voi. Ovvero mantenete l' inclinazione e il  pensiero  di farvi avanti e tentare d' intromettervi presso i grandi
. corrente mi ha prodotto incredibile consolazione per il  pensiero  che Le ha ispirato Maria santissima. Oh il bel pensiero,
altri ancora dei nostri. Abbandonate adunque l' inutile  pensiero  del passato, e pensate unicamente a servire il Signore per
che chi conosce la bontà di Dio si lasci opprimere dal  pensiero  di essere in sua disgrazia; perocchè il passare dalla sua
Scrittura favella sempre in modo da rimuovere da Maria ogni  pensiero  d' infermità materna, ma ce la mostra divenire madre senz'
che sofferiranno più di lei. M' è parso sempre un buon  pensiero  quel di riflettere a chi patisce in ogni momento nelle
divino, sono della più esatta verità, senza che nessun  pensiero  umano vi si intrometta, e d' una inesauribile sapienza. Le
per chi la deve dirigere; a meno che Ella deponesse ogni  pensiero  di ciò, e la cosa finisse così. La terza osservazione si
a sì bella offerta, ma senza ingerire loro nell' animo il  pensiero  di essere divenuti vere vittime; perocchè è da lasciare
piano che viene abbracciato si possa eseguire con unità di  pensiero  e consenso di operazioni. Dopo la santità, radice e fonte
accennava le sue perplessità ed i suoi timori. Ottimo è il  pensiero  che Le venne d' introdurre una Cattedra di scienza
consolazione. Ed ora specialmente mi è oltre misura caro il  pensiero  di avere questo conforto con Lei indiviso, al cui dolore
tempus habemus operemur bonum », saranno forse corse al suo  pensiero  in questi momenti, come occorrono al mio. Mi imagino pur
dice egregiamente. Stimo del pari che sia un felicissimo  pensiero  quello che mi accenna, l' introdurre i diversi riti fra i
universalità, il precetto di Cristo senza limite alcuno. Il  pensiero  che il superiore potrebbe sbagliare nel comandare, non ha
alla perfezione religiosa, che cosa fate? andate col  pensiero  fuori di voi, e sospettate temerariamente che i Superiori
glorioso nel Signore. Quanto a me, non vi prendete alcun  pensiero  umano. Non so ancora se e quanto mi fermerò qui: vorrei
la religione e la Chiesa. Rivolta l' attenzione e il  pensiero  de' popoli alle cose religiose, non rovescierebbero la loro
senza distinzione, e quando sorge nell' animo vostro un  pensiero  di poca carità, o qualche immaginazione contraria all'
nè ci sarà più cosa che ci arrechi tedio o fastidio. Col  pensiero  a questa grand' opera, a compir la quale Iddio ci ha posti
le nostre angustie, e in esse ci consoliamo al  pensiero  di rassomigliarlo da lontano e di compensarlo in qualche
della sua persona: un segno più certo Le sia dunque il  pensiero  che oso soggiungerle. Io sono persuaso che l' uomo (e molto
effetto un bene maggiore; onde anche questo solo  pensiero  basta a dare all' animo nostro pienissima tranquillità e
a queste ultime gran conforto possiamo avere anche dal  pensiero  che dobbiamo colla penitenza scontare le offese che abbiamo
che voi non solo siete obbligato gravemente a respingere il  pensiero  di abbandonare l' Istituto, nel quale Iddio, per sua
vi assalgono; ma subito dovete discacciarli, e rivolgere il  pensiero  a cose più degne, e aprirlo ai dettami dello Spirito Santo,
altro che la sua solita bontà a mio riguardo. Del resto il  pensiero  che tutto quello che accade è volontà di Dio, è così dolce,
tentazioni è anche buono il metodo di rivolgere altrove il  pensiero  e concentrarlo in Dio; ma è un errore il credere che questo
»; 3 stare ad ascoltare Iddio, e secondare quel primo buon  pensiero  ed affetto che si presenta alla mente, prendendo da quello
che non è soprannaturale); e finalmente il sollevarsi col  pensiero  e col cuore fino alla santità di Dio, e a questa luce
un amore grande e dominante della verità e della virtù, il  pensiero  e la riflessione abituale dell' assoluta grandezza di Dio e
se fossi vostro direttore, si è di evitare che il vostro  pensiero  non ricada troppo spesso sopra voi stessa. E` meglio non
sì impreveduto, e questo è quello che più mi addolora, il  pensiero  dello stato vostro. Dall' altra parte rifletto alla
e adoperate tutte le forze, e impiegate tutto il vostro  pensiero  nell' abbassamento di voi stesso sotto di tutti, nella
pieno di amarezza, non possa essere disaggradita. Questo  pensiero  mi determina ad inviarvi la lettera presente. E` un vostro
che questa importunità viene d' amor puro, sgomentato al  pensiero  della perdizione eterna di un mio confratello. Se voi
esaminiate « se i motivi del vostro passo vengano dal  pensiero  dell' eternità e dal desiderio di piacere a Dio, oppure
luoghi la grazia avrebbe espressa tutta la verità del  pensiero  dello scrittore, così dove si legge che « « i poveri,
della nostra professione. Abbandoniamo ogni altro nostro  pensiero  e desiderio fuor di quello di divenire veri membri dell'
veri membri dell' Istituto della Carità . Quest' unico  pensiero  vi occupi più che non ha fatto per lo passato. Il membro
sentimento, e ritrattandomi non farei che esprimere quel  pensiero  immutabile, che m' ebbi sempre permanente nel cuore, e solo
e con atti i più grandi di umiltà. Non occupare mai il  pensiero  de' difetti o torti che gli altri possano avere in verso di
pensare al giorno di domani ». Procurar di allontanare il  pensiero  dell' avvenire ed i timori che l' accompagnano, è già
Maestà. Egli è vero, che ci si farà innanzi eziandio il  pensiero  che, non ammettendosi nella reggia del Cielo niente che
che non la rivedremo mai più in questa vita; e se questo  pensiero  che ci restituisce di nuovo in vita Colei che è morta, per
in modo come si trattasse di farne degli eroi. Con questo  pensiero  non ha a far niente lo stile gonfio, ampolloso, concitato:
ha da operare qualche cosa, si presentano naturalmente al  pensiero  due questioni distinte: E` lecita od illecita questa cosa?
proprio, senza avere nessun riguardo, e senza volgere il  pensiero  a ciò che è giusto, lecito ed onesto. La questione dunque
e al buon senso. Ed anzi sembra che non si possa trovare un  pensiero  più strano e più disordinato di questo, che le buone leggi
un acquisto della moderna civiltà sono lontanissimi dal  pensiero  di restringere entro troppo brevi confini l' autorità del
la professano. Ora quando la legge civile non si dà alcun  pensiero  di evitare le collisioni con la Religione, come vogliono i
cresce occulto alla pace degli avvenire, e rallegra il  pensiero  di quelli che rifuggendo dalle presenti sciagure, si
sì dolce oblìo, di tutto ciò che può arrestare il volo del  pensiero  e far dubitare delle proprie forze intellettuali, è pure un
Povera umanità! inorridisce, [...OMISSIS...] al  pensiero  di ciò, che i nostri rozzi antenati chiamavano col nome di
le ripone qual ricco tesoro. Tutt' altro è il procedere del  pensiero  nelle verità morali, perciocchè la natura di queste ha una
prime scuole del Ginnasio. Nell' altra parte, secondo il  pensiero  di Bossuet, vi vorrei trattata la successione della
la religione. Dio mi guardi dall' attribuire questo  pensiero  agli avversari che abbiamo preso ad impugnare: siamo anzi
solo fine del bene della gioventù raccoglie tutto il loro  pensiero  e le loro facoltà. Anzi i benefici e i virtuosi non sanno
è a proposito di questa, che l' articolista si spaventa al  pensiero  che si riduca « « il diritto d' insegnare ad un uomo solo
o l' immagine serve all' uomo per dirigere il suo  pensiero  e per fissarlo: quindi da tali filosofi si crede or che la
del pensiero, ora, poco coerenti con se stessi, che sia il  pensiero  stesso. Ma questo anche esigendo un lungo sviluppo,
precedenti di esser in qualche modo emendati, fino che il  pensiero  è giunto all' assoluta cognizione. Per fare intendere come
di pane, a cui cibo più solido. Fate sempre precorrere il  pensiero  alle parole, parlate a rigore d' espressione, con
quanto è bello e perfetto. Ancora se noi fisseremo il  pensiero  in quello che dice Giovanni, che tutto nel mondo « è
col Sacerdote, e colla Chiesa, e con Cristo; e in questo  pensiero  udirà ottimamente la Messa: ottimamente, in questo spirito
sole, e pensare semplicemente alla luce che può ferirceli;  pensiero  che io posso fare anco di mezza notte, quando il sole mi
cosa, a cui applico il predicato di esistenza, e questo mio  pensiero  della cosa è come il soggetto nel giudizio indicato. Ora io
quell' essere la visione (mi si permetta di fissare il mio  pensiero  con questa parola), cioè un saggio del suo potere immediato
coll' aiuto de' quali possa dirigere e fermare il suo  pensiero  negli astratti (1): una terza è una società dalla quale
. Nel quale passo si vede come l' addentrarsi col  pensiero  nella legge divina, il meditarla, è il mezzo pel quale l'
che veggiamo in un distinto paragrafo. Che questo sia  pensiero  dell' Aquinate, si può rivelare dal seguente ragionamento:
dell' essere, tolta la quale, è tolta ogni idea, ogni  pensiero  (1). Ora se l' intelletto è formato da una visione
quel modo che, essi dicono, che il Verbo divino è un cotal  pensiero  del Padre, col quale non solo ha pensato sè, ma tutte le
sebben negativa, nel che sta la fede. In questa notizia e  pensiero  di Dio noi veggiamo tanta bellezza, che l' intelletto
cognizione della forza che l' ha prodotta, andando noi col  pensiero  dall' effetto alla causa. Ciò che dico delle sensazioni,
che percepisce coll' aiuto de' sensi ovvero che trova col  pensiero  e colla meditazione, o prossimamente a qualche causa del
ciò che percepisce coll' aiuto de' sensi o che trova col  pensiero  e colla meditazione a qualche causa del mondo sensibile,
sebbene non potrebbe pensare se stesso perchè il  pensiero  non è altro che la vista dell' essere (4). L' IO che vede
all' altezza di tutta la personale perfezione. Or qui il  pensiero  naturalmente ci porta a dimandare a noi stessi: in che
seconda è una storia che racconta realizzato quello che il  pensiero  non poteva venir ideando che come possibile. Veduta
non deve produrre se non cosa la più perfetta che cada in  pensiero  di chicchessia. Altramente se l' operazione di Dio non
a certi usi e ad ardere. Cristo dichiarò ancora il suo  pensiero  in quei luoghi, nei quali, invece di dire che non potevano
il successivo e convenevole crescimento. Quasi nello stesso  pensiero  caddero molti altri filosofi contemporanei di Leibnizio,
». E ancor più precisamente altrove dichiara il suo  pensiero  determinando di quale concupiscenza egli parli, dandole l'
la virtù e la giustizia, questa era già entrata nel  pensiero  dell' uomo. Or non restava altro se non spogliarla di ciò
coi beni temporali Iddio indusse gli uomini a fissare col  pensiero  questa giustizia. Fissata bene che l' avessero, ella non
dunque con dei simboli puramente naturali condurre il  pensiero  umano a formarsi accurate idee della divinità; chè anzi
fosse simile alle cose naturali. Per condurre adunque il  pensiero  degli uomini a Dio, dovevasi sollevarlo sopra tutta la
parte del grande ordine secondo il quale Iddio con un solo  pensiero  governa tutte le cose sia nei momenti della sua
misericordia, sia in quelli del suo furore. Questa unità di  pensiero  è manifestamente espressa nella visione di Ezechiello. In
di un tale disegno, superiore a quanto può stendersi il  pensiero  della finita intelligenza. Ma la parte inferiore di quella
variamente in modo che essi rappresentino al nostro  pensiero  alcun che appunto per la loro composizione o per l' accordo
operare (2). A quella similitudine, per giovarmi di un  pensiero  di S. Tommaso (3), che nella favella umana opera
sono indispensabili, e senz' essi non si potrebbe avere  pensiero  alcuno della cosa. E questo è lo stato degli uomini dell'
grazia come la causa all' effetto. Questo essere intrinseco  pensiero  delle scuole cristiane vedesi da ciò, che il carattere si
maggiore, e potenza di muover l' uomo ad operare il  pensiero  spontaneo e diretto. Di tutte queste cose abbiamo già
e d' ogni bene; perocchè Cristo risorto è oltre ogni  pensiero  vivifico e onnipotente. Sicchè con quelle parole Pietro
più convertire, eziandio che nella mente di Dio stesse il  pensiero  di averlo fatto cessare per sostituire in luogo di lui il
rispondendo ad una obbiezione chiarisce maggiormente il suo  pensiero  dicendo: [...OMISSIS...] . Or da queste parole pare potersi
quanti erano i nodi che vi rinvenivano al loro debol  pensiero  insolubili. L' uomo in una parola ristretto alle forze
l' assegnare una differenza veramente sostanziale tra tale  pensiero  e quello di Giansenio, che diceva bastare la volontà libera
di cui si tratta, può esistere bensì in una mente che col  pensiero  abbraccia nello stesso tempo e il bambino, che ha la natura
che « Iddio creò il mondo nel principio »: escluse ogni  pensiero  di distanza fra il mondo e l' atto di Dio creante. - Ma se
essere. Infatti il concetto dell' essere altro non è che il  pensiero  o la conoscenza di ciò che si contiene nell' essere. Dunque
qualsivoglia modo limitato. Qui si presentano facilmente al  pensiero  due questioni. La prima: « La divina potenza propria della
pel Verbo di Dio. La questione dunque che si offerisce al  pensiero  si è: « perchè la produzione delle sostanze si dica fatta
non toglie che le due cose non si possano distinguere col  pensiero  astraente, come due aspetti della stessa cosa. E le
estinguer l' uomo, così voleva uccider Cristo; nel qual  pensiero  erano pur venuti gli Ebrei; e per indicare l' ultimo grado
nemici dell' uomo: 1 il demonio co' sofismi che induce nel  pensiero  umano, togliendo i fantasmi che potrebbero indurre a
parola, e parve loro un intollerabile abbassamento il  pensiero  di dover adorare una creatura tanto ad essi inferiore. Che
tuttavia la vita. Si ponga oltracciò l' attenzione del  pensiero  in quelle parole del Tridentino « ut is vere eis sit animae
ingiuria, dovettero le società ed i loro capi almeno darsi  pensiero  del modo di ritenere che la società civile avesse quanto
bisogno di una difesa dei proprŒ diritti e poscia sorge il  pensiero  della possibilità di averla, e finalmente si tenta di
quali perciò non pensano deliberatamente fino che il loro  pensiero  spinto qua e là da una lunga successione di cose, e da un
o troppo materiale in luogo di tener sempre fisso col  pensiero  questo scopo si ferma ad ogni istante a considerare tutti i
Ortes. Non sarà forse discaro ch' io esponga brevemente il  pensiero  di quest' acuto ingegno, meno forse ch' egli non merita
società in Inghilterra. Invano Odoardo più tardi tornò al  pensiero  di riprendere i diritti ceduti: la legge della natura la
che ciò formi la monarchia assoluta; ma si rende vero il  pensiero  di Harrington, quando invece di monarchia o di governo si
le quali a primo aspetto sembrano irregolarità, e il primo  pensiero  che viene è il desiderio che fossero tolte, perchè si
ingiuria, dovettero le società ed i loro capi almeno darsi  pensiero  del modo di ritenere che la società civile avesse quanto
bisogno di una difesa dei proprŒ diritti e poscia sorge il  pensiero  della possibilità di averla, e finalmente si tenta di
quali perciò non pensano deliberatamente fino che il loro  pensiero  spinto qua e là da una lunga successione di cose, e da un
o troppo materiale in luogo di tener sempre fisso col  pensiero  questo scopo si ferma ad ogni istante a considerare tutti i
Ortes. Non sarà forse discaro ch' io esponga brevemente il  pensiero  di quest' acuto ingegno, meno forse ch' egli non merita
società in Inghilterra. Invano Odoardo più tardi tornò al  pensiero  di riprendere i diritti ceduti: la legge della natura la
che ciò formi la monarchia assoluta; ma si rende vero il  pensiero  di Harrington, quando invece di monarchia o di governo si
le quali a primo aspetto sembrano irregolarità, e il primo  pensiero  che viene è il desiderio che fossero tolte, perchè si
e a perscrutarne la natura: onde sfuggono facilmente al  pensiero  degli uomini, benchè non a quello di Dio. Questo non dissi
la grazia, possa la mente d' un uomo sollevarsi a sì alto  pensiero  di domandare al Creatore il dono della giustizia, benchè
piega ed adesione al male commesso. Nè con questo è mio  pensiero  di negar loro la possibilità di pregare, eccitati dalla
non vedesi che colla mente, essendo un principio, un  pensiero  che nella mente risiede. Le quali riflessioni potrebbero