Pensato per fronteggiare situazioni imprevedibili, generate da uno sviamento della funzione giurisdizionale o da anomale alterazioni della dinamica
sistema, pensato per proteggere la parte contrattualmente debole, da questa sia fatto oggetto di abuso ed utilizzato per ottenere manleva da operazioni
che la realtà corrispondesse al suo modello. Ma è un luogo comune infondato che gli antichi abbiano sempre pensato a una Terra immobile e al centro del
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di Zurigo. Ne ricevette la giusta imbeccata: non c’era bisogno di inventare nuova matematica per la relatività generale; ci aveva già pensato Gregorio
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Frate domenicano nato a Nola nel 1548, Giordano Bruno non fu il primo a immaginare altri pianeti simili alla Terra. Ci avevano già pensato filosofi
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avevano già pensato lo scienziato inglese Leonard Digges intorno al 1550, il gesuita italiano Niccolò Zucchi nel 1616, il matematico francese Marin
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è che Galileo aveva pensato di usare i satelliti di Giove e le loro eclissi come un orologio cosmico osservabile contemporaneamente da luoghi lontani
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