Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: pensate

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quelle risa mi scendevano sul cuore come colpi di martello.  Pensate  a me almeno? Scrivetemi subito una riga, una parola.
sciocco. Non ci cascate anche voi per picca, per dispetto.  Pensate  che potremmo vederci, soli, dirci con la bocca tutto ciò
il plauso degli intelligenti e degli onesti. Sono pagine  pensate  e sentite, in cui sei costretto ad ammirare e lo scrittore
mi dicono pazza.  Pensate  che ho trascinato due anni la catena di un amore falso e
anni la menzogna; perchè non mi amava, come io non l'amavo.  Pensate  al disgusto, al ribrezzo, alla stanchezza di due anni, ai
volete ammazzarvi con questa vitaccia? Perdonate e non ci  pensate  più. Siate generoso! - I Zingàli non perdonano mai! Vanno
effetto - perchè sospirate tutt'il giorno come un mantice?  Pensate  sempre a Fanny?.. E spiegatevi chiaro, in nome di Dio!
mattina dopo disse al marito: - Ora basta; siete assessore.  Pensate  a vostra figlia piuttosto. Don Mimmo volle fare l'assessore
angustiato soltanto per le strettezze in cui versava. -  Pensate  sempre alla casa, con quella faccia lunga? - domandava
un convoglio funerale, voi torcete lo sguardo; voi non  pensate  che fra le assi inchiodate un cadavere è disteso con le
è disteso con le braccia raccolte sul petto, voi non  pensate  che l'oscurità circonda quegli occhi pur dianzi dischiusi
del mio silenzio. Sono un uomo dell' altro mondo. Non  pensate  più a me. Se mi vedeste ora, volgereste il capo dall'altra
pupattola accarezzata e ben vestita, e sognò ancora. Ma non  pensate  che i suoi fossero sogni d'invidia. Ormai ella conosceva il
Roberto, ora è vostra madre che vi abbraccia! Anna é morta.  Pensate  a mia figlia! Amatela per me o per lei. Ella è pura e bella
causa dei suoi cattivi compagni. Lasciatelo andare, non ci  pensate  più; fatelo per me che sono sua madre e vi domando perdono
fece accendere a piè del letto, e disse a mastro Mario: -  Pensate  anche al resto voi.... Questo pel vostro incomodo. I
di meglio. O, a proposito, Bussolino, a tor donna non ci  pensate  ancora? - Noe, noe, c'è sempre tempo a rompersi il collo. -
e più cara, dopo sei anni che non ne sapevo più nulla.  Pensate  quante cose abbiamo a dirci. Eravamo in collegio insieme,
di voi, con tanti creditori che non lo lasciano rifiatare!  Pensate  al negozio, piuttosto, che vi dà il pane, e a vostra figlia
- Sentiamo quest'altro, adesso! Voi di che v'immischiate?  Pensate  ai fatti vostri, che ai miei ci penso io... La causa della
- e un velo di lacrime le appannò gli occhi. - Non ci  pensate  - soggiunse il fioraio, seguitando ad annodare le
tutto sta nel sapersi sopportare - solo Dio senza difetti;  pensate  a questo e compatitevi... Ad un tratto, l'Assuntina venne