al principe di Castrovetero, l'illustre | patrizio | che in tante occasioni...» |
Parassiti. Commedia in tre atti -
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che il 10 gennaio ad Agrigento tenterà di strappare a | Patrizio | Oliva il mondiale dei superleggeri versione Wba. |
La Stampa -
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Per compiacere sua figlia Zoe, | Patrizio | Roversi guarda continuamente il cartoon «Bambi». Roversi, |
La Stampa -
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circa di quella, non ancora ufficialmente determinata, di | Patrizio | Oliva (tra i 250 ed i 300 milioni di lire). Sarà insomma un |
La Stampa -
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aprile 1876 venne sottoscritta una convenzione fra il | patrizio | genovese ed il Governo del Re, nella quale erano stabiliti |
XIII Legislatura – Tornata del 19 marzo 1877 -
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di Firenze. La vertebra passò dal figlio del Cocchi, poi al | patrizio | veneto Angelo Querini e al letterato vicentino Agostino |
Storia sentimentale dell'astronomia -
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essere di bronzo per resistere a questi ec- cessi." | Patrizio | non dava ascolto alle preghiere di Eugenia, nè alle |
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Io non ho testa!" Ma Eugenia s'era indignata: "Abbandonar | Patrizio | in questi momenti? Oh! ..." E aveva voluto vegliare assieme |
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non appena le parve di comprendere bene l'intenzione di | Patrizio | e i di lui pretesti per tenerla discosta, per celarne la |
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a interrompere i baci, a disturbare le carezze di | Patrizio | e di lei! Ondate di fiele le allagavano il cuore come non |
PROFUMO -
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proprio: "La mamma" nel suo pensiero!) - e così sollevar | Patrizio | da quell'abbattimento angoscioso, da quella ineffabile |
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Giulia le fe' segno di frenarsi, accennando a | Patrizio | che pareva addormentato. Tutt'a un tratto lo videro balzar |
PROFUMO -
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diceva il dottore. "Non le turbate l'estremo passaggio!" | Patrizio | strinse i denti, die' una scossa con tutta la persona" |
PROFUMO -
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lunghi e più strazianti. Nella camera, silenzio profondo. | Patrizio | era caduto in ginocchio davanti al letto, inebetito, con le |
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lo che si confuse con l'ultimo fioco rantolo della morente. | Patrizio | non sentì niente, nè vide Giulia e Ruggero portar via la |
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che | Patrizio | dimenticava fin la sua ordinaria visita al camposanto, ora |
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di quegli occhi! Oh, non voleva! Di Patrizio, soltanto di | Patrizio | voleva essere! Dio, la Madonna, tutti i santi del Paradiso, |
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tra le braccia Eugenia abbassò le mani dal volto e fissò | Patrizio | con gli occhi pieni di lacrime, stupita di sentirsi |
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e di pioggia, per cui pareva che il convento traballasse, | Patrizio | corse alla finestra, raccomandò meglio la spagnoletta e |
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..." E, con lungo, dolce sussurrio, la confessione di | Patrizio | fluiva, scendeva sul cuore di Eugenia come pioggia ristora- |
PROFUMO -
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se di indovinarli. "Ho avuto torto! ... Ho avuto torto!" | Patrizio | glielo ripeteva come un ritornello che doveva spiegarle e |
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al petto con fremito crescente. Ogni parola, ogni frase di | Patrizio | la riempiva di maraviglia, la faceva tremare e sussultare, |
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luce che veniva dall'uscio socchiuso dell'altra camera, | Patrizio | la vide portare le mani al cuore e ripetu- tamente aprir la |
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sì, ora sì, tu sei mio! ... Vergine santa, vi ringrazio!" | Patrizio | era così felice, e così commosso che non poteva rispondere |
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una sensazio- ne di colori così allegri e vivaci, che | Patrizio | ed Eugenia rimasero a guardare muti, assorti, come se |
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scoppio, dal cuore alle labbra. "E tua madre che ne dirà?" | Patrizio | finse di non avere udito, e ripetè: "Andiamo! Andiamo!" Si |
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di tutta la persona, quasi volesse così impedire che | Patrizio | s'accorgesse dell'agitazione di lei. "È un'altra cosa!" |
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non tardabi, diceva padre Alessio con la parola di Dio." | Patrizio | sorrise a quel latino storpiato. Ma Eugenia stava per |
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spiato con un occhio, do- mandava: "È permesso?" Prima che | Patrizio | avesse risposto, ella era già in mezzo alla stanza, |
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sola" disse Giulia a Eugenia. "È fissato." E rivolgendosi a | Patrizio | domandò: "Che cosa sono questi messali?" "Il catasto ..." |
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ne potendo più. Viste uscire nel corridoio le padroncine, | Patrizio | ed Eugenia, Pina fermàtasi un istante, con una smorfiaccia |
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E intanto dice la verità!" scappò fuori al Padreterno. | Patrizio | non aveva mai riso tanto in vita sua. Eugenia, accesa in |
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Dio mio! Dio mio! ..." ella cominciò a singhiozzare. | Patrizio | la stringeva fra le braccia. La commozione gli impediva di |
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quel che le altre dice- vano. Tutt'a un tratto, appena | Patrizio | uscì, Giulia si levò da sedere. "Questa finestra dà su la |
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anche ad Eugenia, presso cui Angelica s'era rifugiata. | Patrizio | ed Eugenia scambiarono un'occhiata di stupore, e non |
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| Patrizio | era sceso giù nella selva, quasi cacciato via di camera da |
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confusero in uno solo, di rimproveri e di carezze insieme. | Patrizio | era meravigliato di aver potuto dimenticare per qualche |
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di riposo ai due amanti o sposi appollaiati nella siepe, | Patrizio | si sentì salire dal cuore una commozione piena d'intensa |
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ispalla, asciu- gandosi il sudore col fazzoletto a scacchi. | Patrizio | lo salutò inchinando il capo, senza rispondere niente. |
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che è giovane ancora, dia retta a me! Via, via i mosconi!" | Patrizio | avrebbe voluto saltargli addosso, e costringerlo con la |
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... mi perdoni, padrone mio!" Anche queste parole parvero a | Patrizio | piene di sottile e maliziosa ironia. Per ciò, dopo un |
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..." prese a dire Ruggero. "Ah! mi dispiace" lo interruppe | Patrizio | "ma forse non potremo riprenderle più. Ora ho troppo |
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tradita, si sentì diventare piccino piccino. | Patrizio | era stupito di quel che aveva detto e fatto con |
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Salviati, apertamente copernicano, e Sagredo, | patrizio | veneziano non schierato, con il ruolo di mediatore tra i |
Storia sentimentale dell'astronomia -
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Huygens, | patrizio | olandese, n. all’Aia nel 1629, m. ivi nel 1695, fu tra i |
Lezioni di meccanica razionale. Volume primo -
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calmo, aveva il pensiero fisso alla tomba davanti a cui | Patrizio | era andato ad inginocchiarsi, quasi per protestare al |
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grazia! Consolatelo Voi!" E trasalì, sentendo la voce di | Patrizio | che chiedeva di loro da fuori, quasi la Madonna le avesse |
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per certe comari!" Eugenia non levava gli occhi d'addosso a | Patrizio | che se ne stava in disparte, guardando ora la facciata |
PROFUMO -
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a ogni due passi, aspet- tavano anche esse che Eugenia e | Patrizio | le raggiungessero. "Ebbene, e se fossimo soli?" disse |
PROFUMO -
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più rassicurata dall'oscurità, andò ri- solutamente verso | Patrizio | strizzandosi le mani, stirando in giù le braccia: "Dovresti |
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... paura di lei?" "Non parlare così!" la interruppe | Patrizio | duramente. "Prima" ella riprese "avevi anche un'altra |
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che t'impedisce di esser mio!" "Non la nominar più!" ripetè | Patrizio | con voce cupa. "Non m'hai tu detto: Era gelosa di te?" |
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più forse?" "Che dirti? Come disingannarti?" soggiunse | Patrizio | dopo alcuni istanti di silenzio. "Non m'inganno, no! Ne ho |
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Ella tentava di svincolarsi, ripetendo: "Per me? Per me?" | Patrizio | la trattenne: "Sì, Eugenia, per te! Come hai potuto |
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Eugenia però si sentiva più affascinata dall'accento di | Patrizio | che convinta di quel che aveva udito. Credeva di non aver |
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della camera di Eugenia. "Tutt'a un tratto!" rispose | Patrizio | quasi balbettando. "Da tre giorni, avevo notato qualcosa di |
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bisogna compatirci." "Parli pure. Scusi. Un momentino." | Patrizio | aperse l'uscio e guardò Eugenia stesa supina sul letto. Un |
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con le nostre stoltezze, ce la rendiamo difficile e dura!" | Patrizio | lo guardava, traboccante di gratitudine. Quel vecchietto, |
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la guarigio- ne del corpo. E ne disse qualcosa a | Patrizio | per consolarlo, per spingerlo a sormontare le ingenue |
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ha un limite!". Riflettendo intorno al possibile disastro, | Patrizio | dava sbalzi, tendeva le braccia quasi ad afferrare la dolce |
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la loro im- pronta persisteva; e l'idea che le labbra di | Patrizio | dovessero posarsi là dove si erano posate quelle dell'altro |
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irritata da quella domanda, sempre la stessa! Ma quando | Patrizio | non le domandava niente e le si accostava per accarezzarle |
PROFUMO -
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| Patrizio | era stato fermato dal dottore a piè degli scalini della |
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non sentite bisogno di Dio; la vita vi ba- sta, per ora." | Patrizio | scrollò la testa. "Credere è una gran cosa!" disse. "Ma non |
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fiori che ornavano lo spazio davanti al cancello di ferro. | Patrizio | si scoperse il capo, e il dottore lo imitò. Dalle piante |
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che il dottore mormorava a capo chino e occhi socchiusi. | Patrizio | non diceva nul- la. Guardava fisso, in fondo alla grotta, |
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come medico e come amico. Andiamo, andiamo via subito." | Patrizio | si lasciava condurre. "Promettetemi che questa sarà, per |
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Un vecchio e medico vi dice questo, tenetelo a mente." | Patrizio | si sentiva confortato, quantunque riflettesse che forse |
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sindaco stava per congedarsi. Era il momento climateri- co. | Patrizio | oramai si teneva in guardia, dopo tre o quattro visite del |
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guaio dei partiti! ... Potrei dirgliene delle belle! ..." | Patrizio | non l'ascoltava da un pezzo. I suoi sguardi erano fissati |
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impazientemente che il sin- daco si fosse congedato. | Patrizio | non aveva mai visto sua moglie con un viso a quel modo. |
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che lo annoio" s'interruppe il sindaco. "Le pare!" rispose | Patrizio | distrattamente. Sentiva rinnovarsi quel senso d'oppressione |
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fondo ai corridoi un po' fuori mano, dove Eugenia attirava | Patrizio | col pretesto di farsi spiegare una vecchia carta |
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sindaco gli domandò a bruciapelo: "E lei, lei che ne dice?" | Patrizio | lo guardò in viso con così ingenuo stupore, che colui potè |
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"Ti ha detto questo? ... Ti ha detto questo?" domandò | Patrizio | stringendo i denti. "No; ma l'ho capito, e da mesi!" |
PROFUMO -
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stringendo i denti. "No; ma l'ho capito, e da mesi!" | Patrizio | (gli si erano intorbidati gli occhi in un terribile baleno |
PROFUMO -
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negarlo. Hai paura!" "Paura di mia madre?" "Sì! Sì! Sì!" | Patrizio | rimase interdetto. Colei che si vedeva davanti, altera e |
PROFUMO -
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suo! No! No! ..." E, al balbettio di queste ultime parole, | Patrizio | sentì irrigidire tutto il corpo di lei, che si stirava con |
PROFUMO -
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di comunicazione delle due camere. Era chiuso col paletto; | Patrizio | dovette abbandonare Eugenia un istante per correre ad |
PROFUMO -
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il concetto, senza commentare la voce che indica | Patrizio | Oliva come successore: «È inutile dannarsi se poi il lavoro |
Corriere della Sera -
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bene, la crisi è terminata. Niente di grave; si rassicuri." | Patrizio | guardava, inebetito, quella strana figura alta, magrissima, |
PROFUMO -
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insignificante. Può anche darsi che sia sintomo ..." | Patrizio | rispose di no con lieve cenno della testa. "Vedremo" |
PROFUMO -
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questa sera, per precauzione. Siamo vici- ni." Eppure | Patrizio | avrebbe voluto trarlo in un angolo, fargli una lunga |
PROFUMO -
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parecchie altre volte, era arrivato a ispirargli fiducia. | Patrizio | sentiva già rimorso di avergli detto che l'accesso nervo- |
PROFUMO -
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l'aveva scossa come vento furioso i rami di un alberetto, | Patrizio | si sentì risalire dal fondo del cuore la viva indignazione |
PROFUMO -
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rughe, tristi impronte lasciatevi dalla cattiva sorte, | Patrizio | comprese d'un tratto che avrebbe avuto torto lui, se avesse |
PROFUMO -
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il capo su la spal- liera e tornò a socchiudere gli occhi. | Patrizio | era meravigliato e deluso di non sentirsi domandare: Come |
PROFUMO -
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al contrario! Senti? ... Anche ai polsi ..." soggiunse | Patrizio | ... E tirò in su, curiosamente, una manica di lei fio al |
PROFUMO -
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"Dunque, come ti dicevo ..." ella cercò di riprendere. | Patrizio | portò rapidamente l'indice della mano destra alle labbra |
PROFUMO -
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ravviata la veste e pas- sàtesi le mani sul volto, attirò | Patrizio | tra le ginocchia, cingendogli le braccia attorno il collo. |
PROFUMO -
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è quest'ambiente | patrizio | dove avviene una scena impossibile tra una dama seriissima |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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luogo il teorema che risale all’Huygens Cristiano Huygens, | patrizio | olandese, n. all’Aia nel 1629, m. ivi nel 1695, fu tra i |
Lezioni di meccanica razionale. Volume primo -
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che | Patrizio | Oliva non ha mai perso un incontro — ha ammesso lo sfidante |
La Stampa -
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della morta, ma una profonda malinconia. Dunque ella e | Patrizio | non s'intendevano! Era finita così! Bisognava rassegnarsi. |
PROFUMO -
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signor Agente?" "Da quel Padreterno che siete" rispose | Patrizio | sorridendo. "Perché vi chiamano Padreterno?" domandò |
PROFUMO -
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siepi al fruscio della gonna di Eugenia e alle scosse che | Patrizio | vi dava a posta con la punta di un piede, quasi volesse |
PROFUMO -
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vita monotona, fredda, per la quale non si sentiva nata; | Patrizio | da un senso di pace e di riposo, che a poco a poco gli |
PROFUMO -
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qua e là coi cattivi compagni." "Non è più ragazzo" disse | Patrizio | "e non ha bisogno di prediche." Ruggero, a capo chino, |
PROFUMO -
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a consegnarglielo." E quella sera, andando al camposanto, | Patrizio | rifletteva con senso d'amarezza quanto fosse mutata ogni |
PROFUMO -
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spinte su dal libeccio che aveva comincia- to a soffiare. | Patrizio | guardava giù, attorno, lontano, abbandonandosi a quella |
PROFUMO -
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salutandolo. "Credevo che questa sera non venisse." E | Patrizio | ebbe una stretta al cuore, quasi il rimprovero gli |
PROFUMO -
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in quell'architettura a porte chiuse v'è troppo sentore di | patrizio | toscano, che in quella balaustra, in quel monte velato v'è |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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con noi." Eugenia si voltò dalla parte indicata. Ruggero e | Patrizio | si erano rincattucciati nel balcone della camera appresso, |
PROFUMO -
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Benedetta e il dottor Mola. Il giovanotto sorpassava | Patrizio | con l'intiera altezza della testa folta di capelli tagliati |
PROFUMO -
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mano; quella figura, al cui confronto la persona di | Patrizio | si rimpicciniva e invecchiava, le rimase per alcuni istanti |
PROFUMO -
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furore pei loro riti nefandi, co- me diceva in quel punto a | Patrizio | Ruggero indignato. "Poveracci! Non si reggono in piedi!" |
PROFUMO -
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..." E tornava subito presso la signora Geltrude. Due volte | Patrizio | aveva tentato di farla camminare, sorreggendola, ma invano. |
PROFUMO -
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negli occhi. Anche le braccia cascavano inerti, appena | Patrizio | le rilasciava. "Dottore! Dottore che è mai?" "Niente di |
PROFUMO -
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vita senza aspettare tutto dal governo, come i clienti del | patrizio | romano che a migliaia affollavano gli atri degli immensi |
La regione -
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vivi coi vivi! I morti coi morti!" La mattina appresso, | Patrizio | passando davanti l'uscio di quella camera diventata il suo |
PROFUMO -
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di rilegature di cartone e schierati negli scaffali. | Patrizio | buttò sdegnosamente le carte sul tavolino e si affacciò a |
PROFUMO -
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di mano, egli già stava per spezzarle, quando | Patrizio | gli gridò dal- l'alto: "No, no. Lasciateli fare, don |
PROFUMO -
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fuori del muraglione di cinta. Che crudeltà quella caccia! | Patrizio | però provava un insolito compiacimento allo spettacolo di |
PROFUMO -
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spianata, Ruggero che veniva per la lezione di matematiche, | Patrizio | ebbe un egual senso di compiacimento e d'invidia per quel |
PROFUMO -
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colpo di canna con cui il ragaz- zo cercava di abbatterli. | Patrizio | si sentiva ridiventato bambino. Se si fosse trovato laggiù, |
PROFUMO -
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e spalancava gli occhi, pensando che ben presto anche | Patrizio | se ne sa- rebbe accorto. All'idea che tutti quei sintomi |
PROFUMO -
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faccia. "Eugenia! Eugenia!" Non ancora ben desta, e mentre | Patrizio | tornava a chiamarla, vedeva sparire gli ultimi lembi del |
PROFUMO -
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veste, Eugenia s'era precipitata ansiosamente in salotto. | Patrizio | teneva in mano il biglietto del sindaco. "Ci prega di |
PROFUMO -
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caffè. Sarebbe stato un pretesto. Tra un sorso e l'altro, | Patrizio | o lei, o tutti e due assieme, avrebbero parlato. E diede |
PROFUMO -
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"Eugenia deve comunicarle non so che cosa. È vero?" disse | Patrizio | un po' impacciato. "Segga, segga qui" ella soggiunse. E gli |
PROFUMO -
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indolcirmi la bocca prima di darmi l'amaro". Eugenia guardò | Patrizio | negli occhi, stupita, e si sforzò di sorridere. "Ai suoi |
PROFUMO -
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... Il matrimonio sana tutto." "Sana tutto" ripetè | Patrizio | dietro la pausa di sua moglie. "Sventataggine da |
PROFUMO -
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occhi smarriti, e fece per slanciarsi fuori del salotto. | Patrizio | lo trattenne. Eugenia, tremante, gli prese una mano, |
PROFUMO -
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mani, ri- petendo: "Che disonore! ... Non dovevano farlo!" | Patrizio | s'aggirava attorno al tavolino aggiustando le tazze nel |
PROFUMO -
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ordinate da Mario e da Cinna, i servi di Cornuto, | patrizio | romano di dolci costumi coi suoi dipendenti, celarono il |
Galateo morale -
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in quelle isole verdi;i quali coi monasteri di s. | Patrizio | (387-465), e poi con quelli di s. Colombano e di s. Gallo, |
Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza -
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accompagnarla." "Sarebbe troppo incomodo per la signorina." | Patrizio | di tanto in tanto, dava un'occhiata alle carte che aveva |
PROFUMO -
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col dottore, perché lei non cerchi scuse nè pretesti." | Patrizio | stava per alzarsi da sedere, Giulia lo fermò pel braccio. |
PROFUMO -
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sparve. All'alba ripassò, ma un piumato cinquantenne | patrizio | le camminava al lato, e, assorta nel colloquio, dimenticò |
FIABE E LEGGENDE -
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raggiungerlo e varcarlo ... Nel corridoio riconobbe appena | Patrizio | che le veniva incontro, rimproverandola affettuosamente: |
PROFUMO -
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a suo marito. "Non tormentarti! Non è niente. Sto meglio." | Patrizio | le rispondeva con mite sorriso di rassegnazione, sentendo |
PROFUMO -
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ma non sempre vi riusciva; massime nei giorni in cui | Patrizio | pa- reva volesse sottrarsi a qualunque più piccola |
PROFUMO -
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diacci diacci, indifferenti a prima vista, ma così cattivi! | Patrizio | tornava a ripeterle: "È una tua fissazione! E ti fa male. |
PROFUMO -
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male a ripensarci, a fermarcisi sopra con viva insistenza; | Patrizio | aveva ragione. E canticchiava a fior di labbra per |
PROFUMO -
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pure l'avrebbero resa paga e contenta. Ah! Le lettere di | Patrizio | l'avevano illusa. E quando, di notte, egli le aveva parlato |
PROFUMO -
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a irritarla, a sconvolgerla, a farla contorcere e urlare. | Patrizio | l'aveva sorpresa due o tre volte in quella positura, in |
PROFUMO -
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coi gomiti sul davanzale e con la faccia tra le mani. | Patrizio | la guardò alcuni istanti, un po' impacciato; pareva volesse |
PROFUMO -
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fogli di carta bollata dei certificati catastali, mentre | Patrizio | andava da un tavolino all'altro esaminando una |
PROFUMO -
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che scap- pava dall'uscio socchiuso, Eugenia si avvide che | Patrizio | si trovava insolitamente nella sua stanza d'ufficio; e |
PROFUMO -
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lontano il posto?" "Laggiù, laggiù, in fondo alla Cava." | Patrizio | alzò la ventola per guardar meglio Eugenia. "Non ti senti |
PROFUMO -
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e la rende- va irrequieta. Al tono di una sua risposta, | Patrizio | si era nuovamente voltato a guardarla. "Scusa" le disse, |
PROFUMO -
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vedeva pallida, un po' dimagrita, con occhi straniti. Sì, | Patrizio | e il dottore avevano ragione: era malata tuttavia. Perché |
PROFUMO -
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| Patrizio | Moro-Lanza si sentiva da tre mesi così pienamente felice, |
PROFUMO -
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segnasse, da qualche settimana, con maggiore energia. | Patrizio | dissimulava a stento il dispetto prodottogli dal contegno |
PROFUMO -
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e case sembravano vicini, da potersi toccare col dito. | Patrizio | aveva sentito così accosto il tepore della guancia di |
PROFUMO -
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il suo matrimonio, non era costato gran do- lore. | Patrizio | le aveva detto che andavano in una cittaduzza ospitale, |
PROFUMO -
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poverino. Brava persona, amabile, servizievole ..." | Patrizio | non gli badava, oppresso dalla vastità dell'edificio, |
PROFUMO -
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del cielo, soggiun- gendo tosto: "È l'isola di Malta" | Patrizio | ruminava il miglior modo di presentare la cattiva notizia a |
PROFUMO -
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vita, i rapidi battiti dei loro cuori. "Mi par di sognare!" | Patrizio | non sapeva esprimere altrimenti la intensa sua felicità. "A |
PROFUMO -
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"Oh!" mormorò Eugenia, scontenta di quella diversione. | Patrizio | tentava sempre di dominare il profondo turbamen- to da cui |
PROFUMO -
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appena, avendo già sorpassato la tremola striscia luminosa, | Patrizio | l'accarezzò col braccio che la cingeva alla vita, e ripetè |
PROFUMO -
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col fremito degli alberi. E, siccome ella non rispose, | Patrizio | continuò: "Quattro mesi addietro, quando le difficoltà del |
PROFUMO -
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vasetto arabo, di cristallo iridato; cimelio salvato, | Patrizio | non sapeva in che modo, dal disastro seguito alla morte del |
PROFUMO -
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serena, mite! È vero che l'ho vista poche volte soltanto." | Patrizio | si passava e ripassava la mano su la fronte ... "Se la |
PROFUMO -
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nel contegno della suocera, le affettuose sollecitudini di | Patrizio | assumevano stranissimi significati per lei. La vecchia - |
PROFUMO -
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di sentirsi osservata, compatita. Le blande carezze di | Patrizio | la irritavano, con grande meraviglia di lui. "Ma che hai?" |
PROFUMO -
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passeggiate. Gioverebbero immensamente alla signora." | Patrizio | ne aveva parlato più volte a Eugenia, quasi fosse stata |
PROFUMO -
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| patrizio | genovese, Giambattista Baliani, dilettante di fisica e di |
Storia sentimentale dell'astronomia -
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vasto edificio dei carmelitani fosse diventato più intenso. | Patrizio | era tuttavia trasognato. Aveva voluto che la camera della |
PROFUMO -
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della sua camera parlando a se stessa. Ogni volta che | Patrizio | aveva accenna- to di comprarle una poltrona nuova o almeno |
PROFUMO -
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intanto vagava altrove. Vagava nella stanza d'ufficio dove | Patrizio | passava la giornata in preda della sua morta che lo |
PROFUMO -
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rimettervi piede, si sentiva scuotere tutta da ribrezzo. E | Patrizio | intanto si rammentava così di rado ch'ella doveva per lo |
PROFUMO -
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di casa sua, mentre inaffiava i fio- ri o attendeva che | Patrizio | dalla finestra incontro venisse a darle la buona sera; ma |
PROFUMO -
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de'Scipioni, prese tuttavia caldamente la difesa del | patrizio | Cornelio ingiustamente accusato; di che ottenne lode e |
Galateo morale -
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il chiasso dunque?" "E cominciò a insegnarmi." La voce di | Patrizio | era un po' turbata. Il suo sguardo pareva ricercasse, |
PROFUMO -
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quella creaturina che doveva aver lasciato nel cuore di | Patrizio | orme profonde, se questi rammentava così bene tanti minuti |
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ronzavano più numerose per le macchie di timo e di spigo. | Patrizio | si era fermato a osservare una lucertolina, che, |
PROFUMO -
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Eugenia con durezza gelosa nella voce, levandosi da sedere. | Patrizio | le prese una mano. "Ora Giulietta sei tu!" "No, io sono |
PROFUMO -
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io sono Eugenia" ella rispose, ritirando la mano vivamente. | Patrizio | stava per slanciarsi ed abbracciarla, ma l'arrestò |
PROFUMO -
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agglomerato di case qua e là interrotto da qualche palazzo | patrizio | o da qualche chiesa monumentale. Alla metà del secolo XV |
L'Europa delle capitali -
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L’edilizia borghese, che sostituisce al fastoso palazzo | patrizio | lo hotel particulier, forma il tessuto connettivo della |
L'Europa delle capitali -
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