Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: patrizio

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al principe di Castrovetero, l'illustre  patrizio  che in tante occasioni...»
che il 10 gennaio ad Agrigento tenterà di strappare a  Patrizio  Oliva il mondiale dei superleggeri versione Wba.
Per compiacere sua figlia Zoe,  Patrizio  Roversi guarda continuamente il cartoon «Bambi». Roversi,
circa di quella, non ancora ufficialmente determinata, di  Patrizio  Oliva (tra i 250 ed i 300 milioni di lire). Sarà insomma un
aprile 1876 venne sottoscritta una convenzione fra il  patrizio  genovese ed il Governo del Re, nella quale erano stabiliti
di Firenze. La vertebra passò dal figlio del Cocchi, poi al  patrizio  veneto Angelo Querini e al letterato vicentino Agostino
essere di bronzo per resistere a questi ec- cessi."  Patrizio  non dava ascolto alle preghiere di Eugenia, nè alle
Io non ho testa!" Ma Eugenia s'era indignata: "Abbandonar  Patrizio  in questi momenti? Oh! ..." E aveva voluto vegliare assieme
non appena le parve di comprendere bene l'intenzione di  Patrizio  e i di lui pretesti per tenerla discosta, per celarne la
a interrompere i baci, a disturbare le carezze di  Patrizio  e di lei! Ondate di fiele le allagavano il cuore come non
proprio: "La mamma" nel suo pensiero!) - e così sollevar  Patrizio  da quell'abbattimento angoscioso, da quella ineffabile
Giulia le fe' segno di frenarsi, accennando a  Patrizio  che pareva addormentato. Tutt'a un tratto lo videro balzar
diceva il dottore. "Non le turbate l'estremo passaggio!"  Patrizio  strinse i denti, die' una scossa con tutta la persona"
lunghi e più strazianti. Nella camera, silenzio profondo.  Patrizio  era caduto in ginocchio davanti al letto, inebetito, con le
lo che si confuse con l'ultimo fioco rantolo della morente.  Patrizio  non sentì niente, nè vide Giulia e Ruggero portar via la
che  Patrizio  dimenticava fin la sua ordinaria visita al camposanto, ora
di quegli occhi! Oh, non voleva! Di Patrizio, soltanto di  Patrizio  voleva essere! Dio, la Madonna, tutti i santi del Paradiso,
tra le braccia Eugenia abbassò le mani dal volto e fissò  Patrizio  con gli occhi pieni di lacrime, stupita di sentirsi
e di pioggia, per cui pareva che il convento traballasse,  Patrizio  corse alla finestra, raccomandò meglio la spagnoletta e
..." E, con lungo, dolce sussurrio, la confessione di  Patrizio  fluiva, scendeva sul cuore di Eugenia come pioggia ristora-
se di indovinarli. "Ho avuto torto! ... Ho avuto torto!"  Patrizio  glielo ripeteva come un ritornello che doveva spiegarle e
al petto con fremito crescente. Ogni parola, ogni frase di  Patrizio  la riempiva di maraviglia, la faceva tremare e sussultare,
luce che veniva dall'uscio socchiuso dell'altra camera,  Patrizio  la vide portare le mani al cuore e ripetu- tamente aprir la
sì, ora sì, tu sei mio! ... Vergine santa, vi ringrazio!"  Patrizio  era così felice, e così commosso che non poteva rispondere
una sensazio- ne di colori così allegri e vivaci, che  Patrizio  ed Eugenia rimasero a guardare muti, assorti, come se
scoppio, dal cuore alle labbra. "E tua madre che ne dirà?"  Patrizio  finse di non avere udito, e ripetè: "Andiamo! Andiamo!" Si
di tutta la persona, quasi volesse così impedire che  Patrizio  s'accorgesse dell'agitazione di lei. "È un'altra cosa!"
non tardabi, diceva padre Alessio con la parola di Dio."  Patrizio  sorrise a quel latino storpiato. Ma Eugenia stava per
spiato con un occhio, do- mandava: "È permesso?" Prima che  Patrizio  avesse risposto, ella era già in mezzo alla stanza,
sola" disse Giulia a Eugenia. "È fissato." E rivolgendosi a  Patrizio  domandò: "Che cosa sono questi messali?" "Il catasto ..."
ne potendo più. Viste uscire nel corridoio le padroncine,  Patrizio  ed Eugenia, Pina fermàtasi un istante, con una smorfiaccia
E intanto dice la verità!" scappò fuori al Padreterno.  Patrizio  non aveva mai riso tanto in vita sua. Eugenia, accesa in
Dio mio! Dio mio! ..." ella cominciò a singhiozzare.  Patrizio  la stringeva fra le braccia. La commozione gli impediva di
quel che le altre dice- vano. Tutt'a un tratto, appena  Patrizio  uscì, Giulia si levò da sedere. "Questa finestra dà su la
anche ad Eugenia, presso cui Angelica s'era rifugiata.  Patrizio  ed Eugenia scambiarono un'occhiata di stupore, e non
 Patrizio  era sceso giù nella selva, quasi cacciato via di camera da
confusero in uno solo, di rimproveri e di carezze insieme.  Patrizio  era meravigliato di aver potuto dimenticare per qualche
di riposo ai due amanti o sposi appollaiati nella siepe,  Patrizio  si sentì salire dal cuore una commozione piena d'intensa
ispalla, asciu- gandosi il sudore col fazzoletto a scacchi.  Patrizio  lo salutò inchinando il capo, senza rispondere niente.
che è giovane ancora, dia retta a me! Via, via i mosconi!"  Patrizio  avrebbe voluto saltargli addosso, e costringerlo con la
... mi perdoni, padrone mio!" Anche queste parole parvero a  Patrizio  piene di sottile e maliziosa ironia. Per ciò, dopo un
..." prese a dire Ruggero. "Ah! mi dispiace" lo interruppe  Patrizio  "ma forse non potremo riprenderle più. Ora ho troppo
tradita, si sentì diventare piccino piccino.  Patrizio  era stupito di quel che aveva detto e fatto con
Salviati, apertamente copernicano, e Sagredo,  patrizio  veneziano non schierato, con il ruolo di mediatore tra i
Huygens,  patrizio  olandese, n. all’Aia nel 1629, m. ivi nel 1695, fu tra i
calmo, aveva il pensiero fisso alla tomba davanti a cui  Patrizio  era andato ad inginocchiarsi, quasi per protestare al
grazia! Consolatelo Voi!" E trasalì, sentendo la voce di  Patrizio  che chiedeva di loro da fuori, quasi la Madonna le avesse
per certe comari!" Eugenia non levava gli occhi d'addosso a  Patrizio  che se ne stava in disparte, guardando ora la facciata
a ogni due passi, aspet- tavano anche esse che Eugenia e  Patrizio  le raggiungessero. "Ebbene, e se fossimo soli?" disse
più rassicurata dall'oscurità, andò ri- solutamente verso  Patrizio  strizzandosi le mani, stirando in giù le braccia: "Dovresti
... paura di lei?" "Non parlare così!" la interruppe  Patrizio  duramente. "Prima" ella riprese "avevi anche un'altra
che t'impedisce di esser mio!" "Non la nominar più!" ripetè  Patrizio  con voce cupa. "Non m'hai tu detto: Era gelosa di te?"
più forse?" "Che dirti? Come disingannarti?" soggiunse  Patrizio  dopo alcuni istanti di silenzio. "Non m'inganno, no! Ne ho
Ella tentava di svincolarsi, ripetendo: "Per me? Per me?"  Patrizio  la trattenne: "Sì, Eugenia, per te! Come hai potuto
Eugenia però si sentiva più affascinata dall'accento di  Patrizio  che convinta di quel che aveva udito. Credeva di non aver
della camera di Eugenia. "Tutt'a un tratto!" rispose  Patrizio  quasi balbettando. "Da tre giorni, avevo notato qualcosa di
bisogna compatirci." "Parli pure. Scusi. Un momentino."  Patrizio  aperse l'uscio e guardò Eugenia stesa supina sul letto. Un
con le nostre stoltezze, ce la rendiamo difficile e dura!"  Patrizio  lo guardava, traboccante di gratitudine. Quel vecchietto,
la guarigio- ne del corpo. E ne disse qualcosa a  Patrizio  per consolarlo, per spingerlo a sormontare le ingenue
ha un limite!". Riflettendo intorno al possibile disastro,  Patrizio  dava sbalzi, tendeva le braccia quasi ad afferrare la dolce
la loro im- pronta persisteva; e l'idea che le labbra di  Patrizio  dovessero posarsi là dove si erano posate quelle dell'altro
irritata da quella domanda, sempre la stessa! Ma quando  Patrizio  non le domandava niente e le si accostava per accarezzarle
 Patrizio  era stato fermato dal dottore a piè degli scalini della
non sentite bisogno di Dio; la vita vi ba- sta, per ora."  Patrizio  scrollò la testa. "Credere è una gran cosa!" disse. "Ma non
fiori che ornavano lo spazio davanti al cancello di ferro.  Patrizio  si scoperse il capo, e il dottore lo imitò. Dalle piante
che il dottore mormorava a capo chino e occhi socchiusi.  Patrizio  non diceva nul- la. Guardava fisso, in fondo alla grotta,
come medico e come amico. Andiamo, andiamo via subito."  Patrizio  si lasciava condurre. "Promettetemi che questa sarà, per
Un vecchio e medico vi dice questo, tenetelo a mente."  Patrizio  si sentiva confortato, quantunque riflettesse che forse
sindaco stava per congedarsi. Era il momento climateri- co.  Patrizio  oramai si teneva in guardia, dopo tre o quattro visite del
guaio dei partiti! ... Potrei dirgliene delle belle! ..."  Patrizio  non l'ascoltava da un pezzo. I suoi sguardi erano fissati
impazientemente che il sin- daco si fosse congedato.  Patrizio  non aveva mai visto sua moglie con un viso a quel modo.
che lo annoio" s'interruppe il sindaco. "Le pare!" rispose  Patrizio  distrattamente. Sentiva rinnovarsi quel senso d'oppressione
fondo ai corridoi un po' fuori mano, dove Eugenia attirava  Patrizio  col pretesto di farsi spiegare una vecchia carta
sindaco gli domandò a bruciapelo: "E lei, lei che ne dice?"  Patrizio  lo guardò in viso con così ingenuo stupore, che colui potè
"Ti ha detto questo? ... Ti ha detto questo?" domandò  Patrizio  stringendo i denti. "No; ma l'ho capito, e da mesi!"
stringendo i denti. "No; ma l'ho capito, e da mesi!"  Patrizio  (gli si erano intorbidati gli occhi in un terribile baleno
negarlo. Hai paura!" "Paura di mia madre?" "Sì! Sì! Sì!"  Patrizio  rimase interdetto. Colei che si vedeva davanti, altera e
suo! No! No! ..." E, al balbettio di queste ultime parole,  Patrizio  sentì irrigidire tutto il corpo di lei, che si stirava con
di comunicazione delle due camere. Era chiuso col paletto;  Patrizio  dovette abbandonare Eugenia un istante per correre ad
il concetto, senza commentare la voce che indica  Patrizio  Oliva come successore: «È inutile dannarsi se poi il lavoro
bene, la crisi è terminata. Niente di grave; si rassicuri."  Patrizio  guardava, inebetito, quella strana figura alta, magrissima,
insignificante. Può anche darsi che sia sintomo ..."  Patrizio  rispose di no con lieve cenno della testa. "Vedremo"
questa sera, per precauzione. Siamo vici- ni." Eppure  Patrizio  avrebbe voluto trarlo in un angolo, fargli una lunga
parecchie altre volte, era arrivato a ispirargli fiducia.  Patrizio  sentiva già rimorso di avergli detto che l'accesso nervo-
l'aveva scossa come vento furioso i rami di un alberetto,  Patrizio  si sentì risalire dal fondo del cuore la viva indignazione
rughe, tristi impronte lasciatevi dalla cattiva sorte,  Patrizio  comprese d'un tratto che avrebbe avuto torto lui, se avesse
il capo su la spal- liera e tornò a socchiudere gli occhi.  Patrizio  era meravigliato e deluso di non sentirsi domandare: Come
al contrario! Senti? ... Anche ai polsi ..." soggiunse  Patrizio  ... E tirò in su, curiosamente, una manica di lei fio al
"Dunque, come ti dicevo ..." ella cercò di riprendere.  Patrizio  portò rapidamente l'indice della mano destra alle labbra
ravviata la veste e pas- sàtesi le mani sul volto, attirò  Patrizio  tra le ginocchia, cingendogli le braccia attorno il collo.
è quest'ambiente  patrizio  dove avviene una scena impossibile tra una dama seriissima
luogo il teorema che risale all’Huygens Cristiano Huygens,  patrizio  olandese, n. all’Aia nel 1629, m. ivi nel 1695, fu tra i
che  Patrizio  Oliva non ha mai perso un incontro — ha ammesso lo sfidante
della morta, ma una profonda malinconia. Dunque ella e  Patrizio  non s'intendevano! Era finita così! Bisognava rassegnarsi.
signor Agente?" "Da quel Padreterno che siete" rispose  Patrizio  sorridendo. "Perché vi chiamano Padreterno?" domandò
siepi al fruscio della gonna di Eugenia e alle scosse che  Patrizio  vi dava a posta con la punta di un piede, quasi volesse
vita monotona, fredda, per la quale non si sentiva nata;  Patrizio  da un senso di pace e di riposo, che a poco a poco gli
qua e là coi cattivi compagni." "Non è più ragazzo" disse  Patrizio  "e non ha bisogno di prediche." Ruggero, a capo chino,
a consegnarglielo." E quella sera, andando al camposanto,  Patrizio  rifletteva con senso d'amarezza quanto fosse mutata ogni
spinte su dal libeccio che aveva comincia- to a soffiare.  Patrizio  guardava giù, attorno, lontano, abbandonandosi a quella
salutandolo. "Credevo che questa sera non venisse." E  Patrizio  ebbe una stretta al cuore, quasi il rimprovero gli
in quell'architettura a porte chiuse v'è troppo sentore di  patrizio  toscano, che in quella balaustra, in quel monte velato v'è
con noi." Eugenia si voltò dalla parte indicata. Ruggero e  Patrizio  si erano rincattucciati nel balcone della camera appresso,
Benedetta e il dottor Mola. Il giovanotto sorpassava  Patrizio  con l'intiera altezza della testa folta di capelli tagliati
mano; quella figura, al cui confronto la persona di  Patrizio  si rimpicciniva e invecchiava, le rimase per alcuni istanti
furore pei loro riti nefandi, co- me diceva in quel punto a  Patrizio  Ruggero indignato. "Poveracci! Non si reggono in piedi!"
..." E tornava subito presso la signora Geltrude. Due volte  Patrizio  aveva tentato di farla camminare, sorreggendola, ma invano.
negli occhi. Anche le braccia cascavano inerti, appena  Patrizio  le rilasciava. "Dottore! Dottore che è mai?" "Niente di
vita senza aspettare tutto dal governo, come i clienti del  patrizio  romano che a migliaia affollavano gli atri degli immensi
vivi coi vivi! I morti coi morti!" La mattina appresso,  Patrizio  passando davanti l'uscio di quella camera diventata il suo
di rilegature di cartone e schierati negli scaffali.  Patrizio  buttò sdegnosamente le carte sul tavolino e si affacciò a
di mano, egli già stava per spezzarle, quando  Patrizio  gli gridò dal- l'alto: "No, no. Lasciateli fare, don
fuori del muraglione di cinta. Che crudeltà quella caccia!  Patrizio  però provava un insolito compiacimento allo spettacolo di
spianata, Ruggero che veniva per la lezione di matematiche,  Patrizio  ebbe un egual senso di compiacimento e d'invidia per quel
colpo di canna con cui il ragaz- zo cercava di abbatterli.  Patrizio  si sentiva ridiventato bambino. Se si fosse trovato laggiù,
e spalancava gli occhi, pensando che ben presto anche  Patrizio  se ne sa- rebbe accorto. All'idea che tutti quei sintomi
faccia. "Eugenia! Eugenia!" Non ancora ben desta, e mentre  Patrizio  tornava a chiamarla, vedeva sparire gli ultimi lembi del
veste, Eugenia s'era precipitata ansiosamente in salotto.  Patrizio  teneva in mano il biglietto del sindaco. "Ci prega di
caffè. Sarebbe stato un pretesto. Tra un sorso e l'altro,  Patrizio  o lei, o tutti e due assieme, avrebbero parlato. E diede
"Eugenia deve comunicarle non so che cosa. È vero?" disse  Patrizio  un po' impacciato. "Segga, segga qui" ella soggiunse. E gli
indolcirmi la bocca prima di darmi l'amaro". Eugenia guardò  Patrizio  negli occhi, stupita, e si sforzò di sorridere. "Ai suoi
... Il matrimonio sana tutto." "Sana tutto" ripetè  Patrizio  dietro la pausa di sua moglie. "Sventataggine da
occhi smarriti, e fece per slanciarsi fuori del salotto.  Patrizio  lo trattenne. Eugenia, tremante, gli prese una mano,
mani, ri- petendo: "Che disonore! ... Non dovevano farlo!"  Patrizio  s'aggirava attorno al tavolino aggiustando le tazze nel
ordinate da Mario e da Cinna, i servi di Cornuto,  patrizio  romano di dolci costumi coi suoi dipendenti, celarono il
in quelle isole verdi;i quali coi monasteri di s.  Patrizio  (387-465), e poi con quelli di s. Colombano e di s. Gallo,
accompagnarla." "Sarebbe troppo incomodo per la signorina."  Patrizio  di tanto in tanto, dava un'occhiata alle carte che aveva
col dottore, perché lei non cerchi scuse nè pretesti."  Patrizio  stava per alzarsi da sedere, Giulia lo fermò pel braccio.
sparve. All'alba ripassò, ma un piumato cinquantenne  patrizio  le camminava al lato, e, assorta nel colloquio, dimenticò
raggiungerlo e varcarlo ... Nel corridoio riconobbe appena  Patrizio  che le veniva incontro, rimproverandola affettuosamente:
a suo marito. "Non tormentarti! Non è niente. Sto meglio."  Patrizio  le rispondeva con mite sorriso di rassegnazione, sentendo
ma non sempre vi riusciva; massime nei giorni in cui  Patrizio  pa- reva volesse sottrarsi a qualunque più piccola
diacci diacci, indifferenti a prima vista, ma così cattivi!  Patrizio  tornava a ripeterle: "È una tua fissazione! E ti fa male.
male a ripensarci, a fermarcisi sopra con viva insistenza;  Patrizio  aveva ragione. E canticchiava a fior di labbra per
pure l'avrebbero resa paga e contenta. Ah! Le lettere di  Patrizio  l'avevano illusa. E quando, di notte, egli le aveva parlato
a irritarla, a sconvolgerla, a farla contorcere e urlare.  Patrizio  l'aveva sorpresa due o tre volte in quella positura, in
coi gomiti sul davanzale e con la faccia tra le mani.  Patrizio  la guardò alcuni istanti, un po' impacciato; pareva volesse
fogli di carta bollata dei certificati catastali, mentre  Patrizio  andava da un tavolino all'altro esaminando una
che scap- pava dall'uscio socchiuso, Eugenia si avvide che  Patrizio  si trovava insolitamente nella sua stanza d'ufficio; e
lontano il posto?" "Laggiù, laggiù, in fondo alla Cava."  Patrizio  alzò la ventola per guardar meglio Eugenia. "Non ti senti
e la rende- va irrequieta. Al tono di una sua risposta,  Patrizio  si era nuovamente voltato a guardarla. "Scusa" le disse,
vedeva pallida, un po' dimagrita, con occhi straniti. Sì,  Patrizio  e il dottore avevano ragione: era malata tuttavia. Perché
 Patrizio  Moro-Lanza si sentiva da tre mesi così pienamente felice,
segnasse, da qualche settimana, con maggiore energia.  Patrizio  dissimulava a stento il dispetto prodottogli dal contegno
e case sembravano vicini, da potersi toccare col dito.  Patrizio  aveva sentito così accosto il tepore della guancia di
il suo matrimonio, non era costato gran do- lore.  Patrizio  le aveva detto che andavano in una cittaduzza ospitale,
poverino. Brava persona, amabile, servizievole ..."  Patrizio  non gli badava, oppresso dalla vastità dell'edificio,
del cielo, soggiun- gendo tosto: "È l'isola di Malta"  Patrizio  ruminava il miglior modo di presentare la cattiva notizia a
vita, i rapidi battiti dei loro cuori. "Mi par di sognare!"  Patrizio  non sapeva esprimere altrimenti la intensa sua felicità. "A
"Oh!" mormorò Eugenia, scontenta di quella diversione.  Patrizio  tentava sempre di dominare il profondo turbamen- to da cui
appena, avendo già sorpassato la tremola striscia luminosa,  Patrizio  l'accarezzò col braccio che la cingeva alla vita, e ripetè
col fremito degli alberi. E, siccome ella non rispose,  Patrizio  continuò: "Quattro mesi addietro, quando le difficoltà del
vasetto arabo, di cristallo iridato; cimelio salvato,  Patrizio  non sapeva in che modo, dal disastro seguito alla morte del
serena, mite! È vero che l'ho vista poche volte soltanto."  Patrizio  si passava e ripassava la mano su la fronte ... "Se la
nel contegno della suocera, le affettuose sollecitudini di  Patrizio  assumevano stranissimi significati per lei. La vecchia -
di sentirsi osservata, compatita. Le blande carezze di  Patrizio  la irritavano, con grande meraviglia di lui. "Ma che hai?"
passeggiate. Gioverebbero immensamente alla signora."  Patrizio  ne aveva parlato più volte a Eugenia, quasi fosse stata
 patrizio  genovese, Giambattista Baliani, dilettante di fisica e di
vasto edificio dei carmelitani fosse diventato più intenso.  Patrizio  era tuttavia trasognato. Aveva voluto che la camera della
della sua camera parlando a se stessa. Ogni volta che  Patrizio  aveva accenna- to di comprarle una poltrona nuova o almeno
intanto vagava altrove. Vagava nella stanza d'ufficio dove  Patrizio  passava la giornata in preda della sua morta che lo
rimettervi piede, si sentiva scuotere tutta da ribrezzo. E  Patrizio  intanto si rammentava così di rado ch'ella doveva per lo
di casa sua, mentre inaffiava i fio- ri o attendeva che  Patrizio  dalla finestra incontro venisse a darle la buona sera; ma
de'Scipioni, prese tuttavia caldamente la difesa del  patrizio  Cornelio ingiustamente accusato; di che ottenne lode e
il chiasso dunque?" "E cominciò a insegnarmi." La voce di  Patrizio  era un po' turbata. Il suo sguardo pareva ricercasse,
quella creaturina che doveva aver lasciato nel cuore di  Patrizio  orme profonde, se questi rammentava così bene tanti minuti
ronzavano più numerose per le macchie di timo e di spigo.  Patrizio  si era fermato a osservare una lucertolina, che,
Eugenia con durezza gelosa nella voce, levandosi da sedere.  Patrizio  le prese una mano. "Ora Giulietta sei tu!" "No, io sono
io sono Eugenia" ella rispose, ritirando la mano vivamente.  Patrizio  stava per slanciarsi ed abbracciarla, ma l'arrestò
agglomerato di case qua e là interrotto da qualche palazzo  patrizio  o da qualche chiesa monumentale. Alla metà del secolo XV
L’edilizia borghese, che sostituisce al fastoso palazzo  patrizio  lo hotel particulier, forma il tessuto connettivo della