| passeretta | dall'ala spezzata si rannicchiò tremante in fondo al |
Cipí -
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poi sono qua io, non devi temere... — Ho sete! — sospirò la | passeretta | aprendo il becco arso dalla febbre. — Ora ti porto l'acqua, |
Cipí -
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per aiutarti fin che sarai guarita. Hai fame? E benché la | passeretta | dicesse di no, Cipí le portò chicchi e piccoli insetti e |
Cipí -
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gli rincresceva, anzi era piú allegro perché ogni giorno la | passeretta | migliorava. Qualche volta essa diceva al compagno: — Che |
Cipí -
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— Potrò vederli ancora i colori, Cipí? - supplicava la | passeretta | disperata. — Certo che li vedrai, — spiegava Cipí. Una |
Cipí -
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un nido, insomma! Uffa, non capisci? A queste parole la | passeretta | non rispose: si avvicinò a Cipí e con la punta del becco lo |
Cipí -
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vicino... A quelle parole soltanto alcuni passeri e una | passeretta | restarono accanto a Cipí, gli altri frullarono via, |
Cipí -
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un passero pieno di paura. — Dio mio, cosa fa? — gridò la | passeretta | correndo vicino a Cipí. Ma Cipí non ebbe il tempo di |
Cipí -
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In fondo al campo c'è un cespuglio, andiamo là! La | passeretta | con grande sforzo si trascinò fin là e si nascose in un |
Cipí -
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che faceva ormai ribollire la terra. Un chiaro mattino la | passeretta | disse a Cipí: — Sono guarita! Ho una voglia matta di |
Cipí -
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quante. Allora le rondinelle si fecero attorno al nido e la | passeretta | alzò le ali. Erano nati tutti e tre! Cipí saltò al collo di |
Cipí -
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di due stelline discese dal cielo? — No, Cipí, — esclamò la | passeretta | tremando tutta, — quelle non sono due stelline... quelli |
Cipí -
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vita. Quella sera, dopo tante visite, accanto alla sua cara | passeretta | e ai figlioli, Cipí fantasticava: — Hai sentito, Passeri? |
Cipí -
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— Eppure le luci erano là! - esclamò indicando il buco. La | passeretta | fece una risatina poi disse: — Là c'è la casa del signore |
Cipí -
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— consigliò il vecchio passero, — vivi felice con la tua | passeretta | e lascialo in pace: è un tipo strano che racconta storielle |
Cipí -
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