Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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fin sotto il mento, si canticchia: "Bèlla bbèlla piazza, Cé  passa  la pupazza, Cé passa la pecorèlla Che ffa: bbè bbè bbè!
canticchia: "Bèlla bbèlla piazza, Cé passa la pupazza, Cé  passa  la pecorèlla Che ffa: bbè bbè bbè! Mamma nun c’è: È ita a
la parata der forno, se pija in braccio la cratura, e la  passa  pe’ ttre vvorte davanti ar forno, dicènno ogni vorta che
in mano una brecciolina, un anello o qualcosa di simile, e  passa  per ordine, dall’uno all’altro giocatore per deporre nelle
l’anèllo? Se questi indovina chi abbia l’oggetto, allora  passa  a fare da mamma; se no, paga un pegno per poi fare la
a ll’arco de Tito, fatece caso, nun ce  passa  mai un giudìo. Volete sapé’ er perché? Perchè quell’arco de
prende allora una ciavatta (scarpa vecchia e logora) e la  passa  nascostamente al giocatore vicino, il quale la passa a sua
e la passa nascostamente al giocatore vicino, il quale la  passa  a sua volta al terzo, al quarto, al quinto per poi
passandolo ad altra persona, la quale, a sua volta, lo  passa  ad una terza e così via via. Con questo giochetto — dice il
er furmine (ch’è ffatto come una colonnétta de pietra)  passa  vicino a ’na persona la incennerisce in sur subbito accusì
colei su cui siede, deve indovinare chi sia. Se indovina,  passa  la sua benda a chi si fece conoscere, altrimenti segue il
invece de falli bbulle, li pista bbene in der mortale; poi  passa  quer sugo drento una pezza de tela in d’un bicchiere, li fa
in luogo sacro. Chi viene preso o perde il posto,  passa  nel mezzo, e il giuoco seguita.
il circolo. Se il colpo fallisce al primo giocatore,  passa  il diritto al secondo, e così via via.
la mamma vede che non può trarre in fallo un giocatore,  passa  avanti e fa lo stesso con un altro, anche, se lo crede,
che ssènte quell’amaro, o vvede quer néro se spavènta, e je  passa  la voja de zzinnà’. Se fa quarche pianto amaro llì ppe’
pianto amaro llì ppe’ llì; ma ddoppo un giorno o ddua je  passa  e nun ce pensa ppiù. S’intènne che la madre, prima de
muova tutte le sottoposte monete. Se il colpo non riesce,  passa  il diritto di colpire al secondo, e poi al terzo e così via
qualunque je se mette accanto, è ssegno che queli spósi nun  passa  l’anno che cciaveranno un fijo. Un passo addietro. A ttempo
mette fôr de la finestra a la séréna. La Madonna, quanno  passa  davanti a ccasa vostra (perchè in quela sera la Madonna va
non riesce a indovinare, essa paga allora il pegno. Quindi  passa  il diritto al secondo, al terzo, al quarto giocatore e così
le se ne vadi via. ‘Sto rimèdio è ttanto mai sicuro che nun  passa  er giorno che uno l’ha ffatto che ggià nun se senti mejo.
allora il giocatore perde e fa come si dice bbatticulo. Poi  passa  il diritto di frullare le monete al secondo, al terzo, al
vvennuto tutto a le moniche de San Rocco. Stammatina je  passa  la visita er cardinale; e lloro cé se so’ allustrata la
potete immagginà’ l’urli e li fischi der pubbrico. Abbasta  passa  un quarto, passa mezz’ora, finarmente ècchete tutto sudato
l’urli e li fischi der pubbrico. Abbasta passa un quarto,  passa  mezz’ora, finarmente ècchete tutto sudato e mmezzo lustro
ricomincia da capo. Se il primo non indovinasse, la mamma  passa  la mazzarócca al secondo, al terzo, al quarto, ecc. ecc. Il
a modo suo: "Ma questo è ombra a quel ch’a la giornata Vi  passa  a canto a casa ogni matina . . . . . . . . . . . . . . . .

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