; quando nel 1665, si recherà a Parigi per progettare il palazzo di Luigi XIV, non troverà l’ambiente adatto per la sua invenzione e la sua tecnica fallirà
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Roma è stata, nel Seicento, ciò che Parigi sarà, nella prima metà del nostro secolo: il punto di convergenza di artisti di tutti i paesi. La figura
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della situazione artistica romana del tempo, l’esatto contraltare del francese, Bernini: a Parigi, ammirando i Sette sacramenti e la Morte di Focione
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, a Parigi si interesserà delle incisioni di Rembrandt) è una felice eccezione in un panorama sostanzialmente accademico e conformista, se pur
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, interrotte da ampie piazze geometriche: per esempio la piazza San Carlo. Il modello non è più Roma, ma Parigi: il Castello del Valentino è un
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; in quanto fenomeno, è fenomeno soprannaturale, miracolo. Non per nulla, a Parigi, il Guarini è stato in contatto con la corrente filosofica
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dell'antico: paragonabile alle versioni da Omero del Pindemonte e del Monti. Nel 1802 è chiamato a Parigi da Napoleone, che vuol fare di lui il suo
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L’altro è LORENZO BARTOLINI (1777-1850), che fu allievo del David a Parigi e col Canova non ebbe un rapporto diretto; ma che indubbiamente contribuì
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