, cap. III). Le mode cambiano, quello che ieri pareva bello oggi par brutto. È già l’idea della relatività del bello come puro piacere che si
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La storia della fotografia, che pareva potersi scrivere in margine a quella della pittura, si rivela ora come la fonte più autentica per arrivare a
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Finché allora il principio di causalità non pareva ammettere eccezione, e si ritenne rispecchiare la struttura stessa della realtà nel suo
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società che pareva non avere mantenuto le promesse. L’Italietta giolittiana tentava di spianare le tensioni in un’ipotesi timida di riforme, ma la
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Organizzare una mostra che pareva un viaggio se non proprio ecclettico, senza dubbio antologico nell’arte francese dal 1870, puntare sulla irrequieta
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Giardini con tutte le sue sculture, pitture e disegni, anche lui — pareva — una creatura della sua arte, tanto la persona fisica dello scultore è tutt’uno
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De Pisis era un signore distinto, quadrato, dal viso energico; pareva un sud-americano, quando stava seduto al sole, colla testa in su a guardare in
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Mario Mafai, che non ci pareva proprio, nel quadro dei valori raggiunti dentro una pittura fra le due guerre, una tangente di totale astrazione, quella
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tele sorelle, se mai si possa scorgere ciò che nella prima non abbiam visto o capito; ma, se dinnanzi ad una sola opera di Romiti ci pareva di essere
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saggia dell’artista; mentre nel grandissimo quadro esposto alla Quadriennale Dova — dicevamo — pareva stesse affogando; le figurazioni, così
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di disegno incisivo, di contorno finemente funzionale e di convinzione corporea rialzata da un colorismo lapideo, a pochi meno che a Bellini pareva
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v'eran molti huomini e quelli di maniera non così risoluta, ne così fresca come pareva la sua pigliò grand'ardire, tanto più che in alcune cose private
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tecnica che pareva non si volesse per la critica pseudo-idealistica sublimare ad arte: la pennellata.
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Chi infatti vorrebbe ancora repugnare a queste sintesi portate dal moto - che pareva fino ad oggi voler portare invece la disgregazione? L'organismo
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pausato e massicciato di Caracciolo, che pareva si fosse allontanato dal luminismo caravaggesco per riescire soltanto il più grande dei plastici e dei
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? E a noi che tutto ciò pareva così orsesco e tirolese! Noi che una voglia irrefrenabile pungeva di mettere il cappelluccio verde con la penna di gallo
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«forma elegante» che gli pareva mancare in quella robusta scuola locale di due secoli prima che gli avrebbe potuto invece dare lo spunto per divenire
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Eppure! hanno fatto la toilette a Santa Sabina; tanto essa pareva sconveniente agli esteri d'ufficio, nel suo secolare négligé!
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a premettere alla trattazione speciale un esordio generico relativo al metodo della critica d'arte, così come gli pareva dovesse più rettamente
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affettando da un tronco cilindrico che pareva senza tante possibilità superficiali; - o rimirando squarciate al sole le superfici immense che si
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18. Anzia e Abrocome. Venezia. Accademia. Allora mi pareva di Amigoni, ma derivante da Ricci [ora lo credo del Tiepolo ispirandosi all'Amigoni
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65. Madonna. Roma, Coll. Addeo. Mi pareva di Fr. Trevisani. Ma nulla venne corretto.
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100. Vecchia con la candela. Padova, Coll. U. Fiocco. Mi pareva copia da un dipinto del gruppo «Amorosi».
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Mi pareva dello Zanchi; e nella seconda edizione (915 B) fu infatti trasferito alla «Scuola veneziana del Seicento».
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223. Ritratto di monaco benedettino. Modena, Galleria Estense. Mi pareva quasi del '700 e infatti nella seconda edizione regredì ad «attribuito».
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252. Il congedo di Tobiolo. Roma, Galleria Nazionale [figura 228]. Mi pareva soltanto copia settecentesca (forse del Diano) dal Cavallino, ma non
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) figurasse almeno come «Scuola genovese». A me pareva anzi dell’Ansaldo.
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«attribuzione», dato che mi pareva opera del Vaccaro.
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488. Cristo esce dal tempio. Raccolta Harris. Mi pareva più probabilmente del Volterrano (come veniva riconosciuto subito dopo anche dal Giglioli).
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», ché infatti pareva trattarsi di opera giovanile del Tiepolo.
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dei cechi della Coll. Romanelli di Parigi [figura 248] che a me pareva, per ipotesi, in qualche rapporto mentale col Ceruti. I miei dubbi servirono a
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allora mi pareva di un settecentista austriaco [ed oggi forse di un napoletano: Traversi?].
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Nella prima edizione gli era attribuito il Turco dormente (694) della Coll, Ravà di Venezia, me mi pareva della stessa mano della Scena zingaresca
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720. Giuditta. Venezia, Congregazione degli Armeni. Mi pareva di Pietro Vecchia.
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759. Madonna col putto e San Giovannino. Genova, Coll. Ricci. Non mi pareva autografo e nella seconda edizione venne ridotto ad «attribuzione».
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713. Un Santo. Roma, Galleria Nazionale. Sebbene il riferimento durasse in entrambe le edizioni, il quadro non mi pareva del Novelli, anzi
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896. Giuditta. Torino, Coll. Damiano. Mi pareva certamente lombarda e probabilmente del Morazzone. Per il n.900 si veda a: MANFREDI, BARTOLOMEO.
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» (903), mentre a me pareva di uno dei Francesi nella scia del Valentin a Roma.
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’altro diceva all’improvviso, e c’era chi ascoltava e chi faceva all’amore. Il giardino pareva fresco, e gli uomini parevano lieti. Ma per disgrazia il
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colorito pareva sproporzionato alla breve dimensione de’ quadri, era dai Parigini paragonato à un musicien qui jouerait du trombone dans un boudoir; ma
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sciogliere gli enimmi di alcune epigrafi, entrai in una taverna affumicata, bassa, buia, col pavimento che pareva un mare in burrasca. M’adagiai sopra
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Certo è una cosa che s’indirizza agli occhi del corpo, e che, mentre ai pittori e ai critici di quindici o venti anni addietro pareva secondaria in
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Solario. Tiziano Vecellio, il miracoloso coloritore, pareva da giovane nè più nè meno che Giovanni Bellino. Michelangelo solo, quell’ingegno terribilissimo
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la scultura di più fatica e di più arte che la pittura; nè col Tribolo, a cui pareva che la scultura fosse la cosa proprio e la pittura la bugia, onde
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sappiamo se quella che pareva al filosofo la più difficile delle sapienze, conoscere sè stessi, non diventi per l’artista una cattiva sapienza. È forse
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Oggi l’arte è una fatica. Allora invece non pareva altro che un certo non so che diffuso per l’aria, e che ciascuno indistintamente respirava come l
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, che egli amava, del resto, e dove aveva tanti cari affetti, gli pareva di sentirsi restringere la fantasia e indurire la mano. Parecchie volte fu in
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alzava al cielo in atto di render grazie: pareva che tutti avessero perduta la ragione. Daniele impugnava con una mano la spada, con l’altra stringeva un
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capelli lunghi e biondissimi. Una fiamma gli salì al volto; gli pareva che tutti gli sguardi fossero rivolti verso di lui; per un paio di occhi neri e
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artistiche. In altre parole: l’aspetto mitopoietico e spesso mitagogico (ossia coartante del quoziente mitico) che pareva essere stato vinto dalla razionalità
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