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Malombra

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Fogazzaro, Antonio 27 occorrenze

Malombra

Donna Marina di Malombra alla signora Giulia De Bella Dal Palazzo, 2 settembre 1864 Sospetto di aver indovinato il nome dell'autore di Un sogno. Mi

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asciuga mai? Dimmi, perché, in settembre, viene al Palazzo mia cugina la contessa Fosca Salvador e Sua Eccellenza Nepomuceno, detto Nepo, figlio della

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signore di quella sera. Andiamo al Palazzo, non è vero, signore?" "Sei qui per me, tu?" "È quello che vorrei sapere anch'io. Era di venire ieri mattina coi

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. Parecchi eruditi e bibliofili lombardi conoscono la biblioteca del Palazzo; una vasta sala, presso che quadrata, illuminata da due ampie finestre nella

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abbandonata nel 1831, per tornarvi ventott'anni dopo, nel 1859. Non si sgomentava della futura dimora; anzi si compiaceva dell'idea di questo palazzo

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scalmanata, veniva a protestare che la canonica non era il Palazzo, che non avrebbero trovato questo, che non avrebbero trovato quello. Ardeva dalla voglia

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, fors'anche l'oblio; la sepoltura del Palazzo dove il caso non poteva aiutare; la inimicizia del lo zio, quel ridicolo Nepo. Provava un piacere acre e

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sala da pranzo. Chi aveva portato quegli ospiti al Palazzo era stato il solitario fiumicello ch'esce dal lago a ponente, fra i pioppi. Alcuni capitalisti

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questione si agitò lungamente nelle regioni inferiori del palazzo. Madamigella Fanny aveva informato per la prima i suoi colleghi della "gran lezione

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contessa d'esser buttate in rio, uscirono dal granaio del Palazzo per finire al Museo Britannico. Mentre le guaste fortune di casa Salvador si andavano

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monosillabi o non rispondeva affatto. Pensava al colloquio avuto lì col povero conte nell'agosto precedente, la sera dopo il suo arrivo al Palazzo. Gli pareva

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mescesse al gorgoglìo delle fontane. Giunto nel cortile si fermò un istante. Nessun lume, nessuna voce usciva dal Palazzo nero. Prese a dritta, rasente il

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. Intanto le ondicine venivano avanti, sempre avanti, movevano in file serrate al Palazzo. E vennero a battere gorgogliando le mura, entrarono a

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Palazzo, oggi andava via, chi sa domani dove si sarebbe attaccato!" "Bene" disse don Innocenzo "parce sepulto." "E ha sentito della lettera?" disse il

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tagliava per isghembo un pendìo cespuglioso dal vallone del palazzo alle prime nere casupole di R... Abbasso, il lago dormiva. Nel Palazzo si vedevano

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Era corsa una settimana dall'arrivo di Edith e dei Salvador al Palazzo. La contessa Fosca pretendeva d'aver avuto, i primi due giorni, una gran

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diverso grado, ad ambedue. Sin dai primi giorni della loro conoscenza Edith aveva parlato a Silla del Palazzo e dei suoi abitanti. Di Marina, conoscendo

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Il 6 settembre grande aspettazione al Palazzo. I radi, timidi fili d'erba che bucavano la ghiaia bianca e rosea del cortile, eran tutti scomparsi

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quell'uomo. Adesso un'altra cosa. Chi dorme nell'ala destra del palazzo, oltre il conte?" "Perché domanda questo?" disse Nepo. "Posto che una persona

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capitano, un ex garibaldino barbuto, aveva prese informazioni dirette al Palazzo. C'erano infatti 70.000 lire per un asilo d'infanzia e 30.000 lire per tre

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. Presso alla porta del Palazzo la contessa si fermò, trasse Edith a sé e le disse sottovoce: "Oh, insomma, Ve lo dico io. Io ho già in testa che siate una

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luogo solitario, a riva del lago, poco discosto dal Palazzo. Fanny avea promesso che vi sarebbe venuta con la lancia dopo mezzanotte. Era irrequieto

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aperto. Egli discese in fretta; era il solo viaggiatore per... "Signore" disse una voce rauca e vibrata "è Lei che va dai signori del Palazzo?" Questa

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. Il ragazzo rispose che v'erano dei sentieri, fra i quali uno buonissimo che si poteva prendere pe r ritornare a piedi dall'Orrido al Palazzo. Intanto

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in casa Sua. Le siamo tanto tanto grati! Mi pare che il signor conte non potrà offendersi se non andiamo al Palazzo; avrà bisogno di riposo dopo tanta

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, trasalisca! Che ne dice Lei, conte?" Ma Nepo non dava retta alla conversazione. Nepo stava guardando con grande interesse il Palazzo. Pensava se sua madre

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. Silla aperse il telegramma e lesse: Il conte Cesare, gravemente infermo, desidera che Ella venga al Palazzo. M. di Malombra, ne La prega. Domani alle

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