’interno una condizione di spazio «esterno». Né questa è più naturalisticamente intesa, come illusione di spazialità illimitata, paesistica, quasi
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faceva uso di lenti da vista, rifondò il genere della veduta paesistica tardo-seicentesca, aprendo la strada a quel vedutismo settecentesco di cui
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paesistica pura (o con minimi pretesti, come nei rami di Capodimonte, di racconti mitologici). Importanti sono anche i rapporti del Saraceni con i
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stranieri. A Roma si accosta alla concezione paesistica classica di Claude Lorrain; ma mescola al tema aulico di Claude l’elemento che chiamerà «pittoresco
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’estate»), ora portando esilarata nell’astrazione, in dolci bordi sensibili, in preziose vene, la presenza di una realtà paesistica («Vegetazioni»), ora
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Scipione e, conseguentemente, della paesistica — almeno — della «scuola romana di Via Cavour». Per esempio nel quadro «Casa toscana» (1919-20) della
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aperta, e per il paesaggio, gusto che ben inteso in una sana prosecuzione della vena paesistica del Seicento locale e dell'olandese avrebbe potuto
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