Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: padri

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È uno dei quattro  Padri  della Chiesa, generalmente in abiti vescovili, con mitra e
tornando al Duprè, diremo che egli sentiva, come i grandi  padri  dell'arte, i sublimi soggetti che alla religione solo è
che avremmo ereditato noi se i  padri  delle scienze, delle lettere, e delle arti avessero come
la patria di più glorioso in sè racchiude per opera di quei  Padri  che si vorrebbero oggi rinnegare, e per le cui fatiche
cubismo sintetico ed è da considerare senz’altro uno dei  padri  dell’astrattismo storico italiano; mentre Gerardo Dottori,
più incapaci di averne), ma a quelli provati dai nostri  padri  per le opere in musica ben riuscite.
della acerbità donnesca, lo pone in una età adulta, di  padri  e coincide con l’accrescimento qualitativo in senso moderno
del classico dei Greci fecero prevalere quello dei grandi  padri  della bella pittura italiana, e i nomi d’Ingrès, Vernet, De
mezzo millennio, ritorna ad essere figlio. Figlio contro i  padri  tra la sorpresa e l’irritazione quasi generale. Figlio e
immediatamente precedente, quella scapigliata dei  padri  che aveva iniziato la rivolta contro una società che pareva
è senza dubbio uno dei  padri  degli espressionisti, come un trentennio di illustre
fisica a improvvise euforie, leggeva Cocteau, la Bibbia, i  padri  della Chiesa e, la sera, dopo le peregrinazioni per la Roma
Galleria dell’Accademia di Belle Arti, e il San Marco dei  Padri  Predicatori, monumenti tra gl’insigni fiorentini. Il
le opere benchè imperfette di quegli antichi e venerandi  padri  della pittura, e senza quello studio assiduo e profondo non
de’ più bei doni che la Provvidenza può compartire, e i cui  padri  han saputo i doni del cielo rendere più preziosi
(fig. 49), sollevata in gloria tra le nubi dorate dai  Padri  della Chiesa, con la colomba dello Spirito Santo, che
non vi è una graduale e pacifica continuità, anche se tra  padri  e figli le somiglianze son più che naturali. Intanto un
architetto dei nostri tempi. Eretta in Modena la chiesa dei  Padri  Teatini, che ottenne a fare per gara d’ingegno coi migliori
avuta per più di un secolo e mezzo, e che parve ai nostri  padri  incontrastata specialmente dopo gli scritti del Lanzi. Pur
e in fi ne il convento e l’oratorio di san Firenze dei  Padri  Filippini, incominciato nel 1772. La facciata di questo
appresso di noi quei due della regia Galleria di Firenze: i  padri  Cappuccini che associano in coro un loro confratello morto,
e l’ingrandimento del collegio di san Giovannino dei nostri  Padri  delle Scuole Pie, insieme alla ben proporzionata sala per