padre allo sguattero di cucina, s'affrettassero a contentarla. Era lei che ordinava il dolce al cuoco; lei che indicava al cocchiere l'ora d'attaccare
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, sfasciando per arderli, i mobili troppo usati, e buttando via gli stracci inutili, da anni e anni lì ammucchiati dal padre. Tra gli stracci andarono
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babbo te la porta! - le susurrava il padre dal canto suo. Il dottore faceva meno complimenti, si sa: - Bisogna che prenda la medicina, non c'è rimedio
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smania d'andare al Circo; anzi, aveva macchinato in testa sua, esaltata dalle descrizioni dell'intelligente bestiola, di persuadere suo padre a comprar
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Villa Borghese a cavallo? - chiese ella a suo padre. - Ci andrai quando sarò sicuro che tu non cada; per adesso, studierai in maneggio. La bambina, con
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questione s'era invelenita; l'avevano mandata via, il padre con un urlaccio da una parte, la madre con una spinta dall'altra. Aveva dunque finito a tacere
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. - Dimmi, babbo, m'hai portata una cosa bella, bella? - chiese la Marietta quasi a mezza voce. - No, me ne sono dimenticato - le rispose il padre, per
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. Ogni giorno il padre s'affacciava sull'uscio di quella cameretta dai pochi mobili ora tutti ingombri di medicine in boccette, in cartine, in scatole, e
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- O perchè l'hai comprata? - chiese Attilio al padre, ridacchiando. - Per la Rachele. - Rachele! O Rachele! - vociò allora il ragazzo con quanto
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rigattiere, che vivevano come cane e gatto. Un'invidia sorda eccitava il maschio contro la femmina, la preferita del padre; e Rachele, alla sua volta, si
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