Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: padova

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Roberti risulta, come è noto, dalla fusione dello stile di  Padova  con la chiarezza lattea dei piani di Piero, anche questo
con la corte estense avrebbe potuto in mille altri modi, a  Padova  per esempio, venire a contatto con lo stile di Piero, che
che nel piccolo tondo degli Innocenti sotto l'altare di  Padova  non scapitano per nulla di fronte alle dilatate stesure di
in modo assolutamente identico a quella del Sant'Antonio da  Padova  che posa sul libro, nel Polittico *di Immediato discepolo
a quell'epoca, infatti, sorse a  Padova  il Gruppo N (Biasi, Costa, Massirond, Landi) e a Milano il
al cadere del Medio Evo correre fra gli architetti di  Padova  e quelli di Lombardia, poichè, tra molti altri monumenti
che fu alzato da Gualpertino Mussato in Santa Giustina di  Padova  e l’avello di Regina della Scala in Milano sono quasi la
un altro padovano, Minello de’ Bardi. Il Donatello stava a  Padova  tanto bene, vi aveva tante lodi e tante allogazioni che
maggiore. Un altro di Firenze, il Sansovino, lavorò a  Padova  assai; e il veronese Sammicheli vi fece una delle sue belle
cinetica in Italia: intorno a quest’epoca, infatti, sorge a  Padova  il Gruppo N e a Milano il Gruppo T, entrambi interessati ai
Immacolata Concezione con San Domenico, Sant' Antonio da  Padova  e Adamo [figura 90], ch'è in un ripostiglio della sagrestia
sbalzato anche nel marmo, ognuno dei pittori educati a  Padova  si accanì a dotare le sue cose dipinte di una convinzione
intelligente, aperto: un Tedesco, ch’è conosciuto da tutta  Padova  ed amato da tutti. Anche al tempo del Mantegna esercitavano
tutti. Anche al tempo del Mantegna esercitavano l’arte in  Padova  un Rigo todescho, un Nicholaus theutonichus, un Martin de
un raro equilibrio si raggiunse fra le tradizioni di  Padova  e d'Arezzo: per la forma egli è forse il Signorelli di
terrose di puro humus coloristico, l'ultima reminiscenza di  Padova  lo induce a formare i suoi bassi terrapieni come
discendente Tiziano. Osserviamo un affresco che si trova a  Padova  (fig. 8), che dimostra come, in brevissimo tempo, Tiziano
strutture lignee e delle luci programmate - del Gruppo N di  Padova  e quello di Alberto Biasi consistente in uno spazio dove
vagamente denominare squarcionesca e che s'irradia da  Padova  in Emilia nelle Romagne e a Venezia?
dell’Altare del Santo, nella Basilica di Sant’Antonio a  Padova  (fig. 143), vediamo quali complessi risultati prospettici
delle decorazioni nella cornice dell'altare di Romanino a  Padova  (1513), nessuno sospetterebbe che sotto quei due pesanti
è ormai impossibile credere del Foppa il S. Antonio da  Padova  (N. 26, tav. 12). Per il Seicento soprattutto locale, pur
quello di Santa Croce dei Lucchesi 35, il Sant' Antonio da  Padova  col Bimbo in San Niccolò alla Dogana (assai guasto), il
una volta fedele, come nelle sue pale di Brescia e di  Padova  all'uso di un vasto telaio marmoreo variamente tinto,
 Padova  ebbe un’architettura tutta sua nel Medio Evo, ed una scuola
l'armonia cromatica trovata da Romanino nelle pale di  Padova  e di San Francesco a Brescia 6. Ma in questo caso poiché