Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: p

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si designano con h 1, k 1, le distanze, rispettivamente, di  P  1 e Q da P 2 P 3 , e Φ 1 l’intensità della reazione Φ 1 .
con h 1, k 1, le distanze, rispettivamente, di P 1 e Q da  P  2 P 3 , e Φ 1 l’intensità della reazione Φ 1 . Se si
h 1, k 1, le distanze, rispettivamente, di P 1 e Q da P 2  P  3 , e Φ 1 l’intensità della reazione Φ 1 . Se si
reazione Φ 1 . Se si rappresenta con Δ l’area del triangolo  P  1 P 2 P 3, e con Δ 1, Δ 2, Δ 3 quelle dei triangoli Q P 2 P
Φ 1 . Se si rappresenta con Δ l’area del triangolo P 1  P  2 P 3, e con Δ 1, Δ 2, Δ 3 quelle dei triangoli Q P 2 P 3 ,
Φ 1 . Se si rappresenta con Δ l’area del triangolo P 1 P 2  P  3, e con Δ 1, Δ 2, Δ 3 quelle dei triangoli Q P 2 P 3 ,
P 1 P 2 P 3, e con Δ 1, Δ 2, Δ 3 quelle dei triangoli Q  P  2 P 3 , parziali Q P 3 P 1 , Q P 1 P 2 , determinati dal
P 1 P 2 P 3, e con Δ 1, Δ 2, Δ 3 quelle dei triangoli Q P 2  P  3 , parziali Q P 3 P 1 , Q P 1 P 2 , determinati dal punto
Δ 1, Δ 2, Δ 3 quelle dei triangoli Q P 2 P 3 , parziali Q  P  3 P 1 , Q P 1 P 2 , determinati dal punto Q, si ha
1, Δ 2, Δ 3 quelle dei triangoli Q P 2 P 3 , parziali Q P 3  P  1 , Q P 1 P 2 , determinati dal punto Q, si ha
Δ 3 quelle dei triangoli Q P 2 P 3 , parziali Q P 3 P 1 , Q  P  1 P 2 , determinati dal punto Q, si ha
quelle dei triangoli Q P 2 P 3 , parziali Q P 3 P 1 , Q P 1  P  2 , determinati dal punto Q, si ha
 P  = P(q) o P = P (q1 , q2 ),
P = P(q) o  P  = P (q1 , q2 ),
P = P(q) o P =  P  (q1 , q2 ),
 P  = P(q|t) o P = P (q 1, q2|t),
= P(q|t) o  P  = P (q 1, q2|t),
= P(q|t) o P =  P  (q 1, q2|t),
se ad una qualsiasi poligonale  P  1 P 2..., P n si può associare un poligono chiuso Q 1 Q
se ad una qualsiasi poligonale P 1  P  2..., P n si può associare un poligono chiuso Q 1 Q 2..., Q
se ad una qualsiasi poligonale P 1 P 2...,  P  n si può associare un poligono chiuso Q 1 Q 2..., Q n, tale
concorrenti in Q 1 risultino ordinatamente parallele a  P  1 P 2, P 2 P 3…, P n-1 P n, P 1 P 2..., P n costituisce u n
concorrenti in Q 1 risultino ordinatamente parallele a P 1  P  2, P 2 P 3…, P n-1 P n, P 1 P 2..., P n costituisce u n
in Q 1 risultino ordinatamente parallele a P 1 P 2,  P  2 P 3…, P n-1 P n, P 1 P 2..., P n costituisce u n poligono
in Q 1 risultino ordinatamente parallele a P 1 P 2, P 2  P  3…, P n-1 P n, P 1 P 2..., P n costituisce u n poligono
Q 1 risultino ordinatamente parallele a P 1 P 2, P 2 P 3…,  P  n-1 P n, P 1 P 2..., P n costituisce u n poligono
ordinatamente parallele a P 1 P 2, P 2 P 3…, P n-1  P  n, P 1 P 2..., P n costituisce u n poligono funicolare, di
ordinatamente parallele a P 1 P 2, P 2 P 3…, P n-1 P n,  P  1 P 2..., P n costituisce u n poligono funicolare, di cui Q
ordinatamente parallele a P 1 P 2, P 2 P 3…, P n-1 P n, P 1  P  2..., P n costituisce u n poligono funicolare, di cui Q 1 Q
parallele a P 1 P 2, P 2 P 3…, P n-1 P n, P 1 P 2...,  P  n costituisce u n poligono funicolare, di cui Q 1 Q 2..., Q
 P  1 e P n gli estremi di una delle due gomene, P 2 P 3..., P
P 1 e  P  n gli estremi di una delle due gomene, P 2 P 3..., P n -1 i
P 1 e P n gli estremi di una delle due gomene,  P  2 P 3..., P n -1 i punti di attacco dei tiranti.
P 1 e P n gli estremi di una delle due gomene, P 2  P  3..., P n -1 i punti di attacco dei tiranti.
P 1 e P n gli estremi di una delle due gomene, P 2 P 3...,  P  n -1 i punti di attacco dei tiranti.
un punto  P  si muove nello spazio secondo le equazioni (2), le sue
secondo le equazioni (2), le sue proiezioni ortogonali  P  x, P y, P z sui tre assi si muovono ciascuna sul rispettivo
secondo le equazioni (2), le sue proiezioni ortogonali P x,  P  y, P z sui tre assi si muovono ciascuna sul rispettivo asse
le equazioni (2), le sue proiezioni ortogonali P x, P y,  P  z sui tre assi si muovono ciascuna sul rispettivo asse e le
intervallo di tempo, i moti rettilinei di tre punti  P  x, P y, P z, resta definito nello spazio un moto del punto
intervallo di tempo, i moti rettilinei di tre punti P x,  P  y, P z, resta definito nello spazio un moto del punto P,
di tempo, i moti rettilinei di tre punti P x, P y,  P  z, resta definito nello spazio un moto del punto P, che
spazio un moto del punto P, che istante per istante ammette  P  x, P y, P z, come proiezioni sugli assi.
un moto del punto P, che istante per istante ammette P x,  P  y, P z, come proiezioni sugli assi.
moto del punto P, che istante per istante ammette P x, P y,  P  z, come proiezioni sugli assi.
constatare che, per P, abbastanza vicino a P, il vettore  P  l - P forma un angolo acuto con n, ossia che è positivo il
che, per P, abbastanza vicino a P, il vettore P l -  P  forma un angolo acuto con n, ossia che è positivo il
ogni gomena è assimilabile ad un filo fissato agli estremi  P  1 , P n e sollecitato da pesi (eguali) nei punti intermedi
gomena è assimilabile ad un filo fissato agli estremi P 1 ,  P  n e sollecitato da pesi (eguali) nei punti intermedi P 2 P
1 , P n e sollecitato da pesi (eguali) nei punti intermedi  P  2 P 3..., P n -1.
P n e sollecitato da pesi (eguali) nei punti intermedi P 2  P  3..., P n -1.
da pesi (eguali) nei punti intermedi P 2 P 3...,  P  n -1.
 P  1 e P n i due estremi, P 2 P 3..., P n -1 i punti
P 1 e  P  n i due estremi, P 2 P 3..., P n -1 i punti intermedi, cui
P 1 e P n i due estremi,  P  2 P 3..., P n -1 i punti intermedi, cui sono applicate
P 1 e P n i due estremi, P 2  P  3..., P n -1 i punti intermedi, cui sono applicate forze, e
P 1 e P n i due estremi, P 2 P 3...,  P  n -1 i punti intermedi, cui sono applicate forze, e
e designiamo al solito con F i , la forza applicata in  P  i (i =1, 2,…n).
queste tre reazioni equilibrano effettivamente il peso  p  del corpo; giacché anzitutto il loro risultante è
anzitutto il loro risultante è direttamente opposto a  p  (essendo Δ1 + Δ2 + Δ3 =Δ) e d’altra parte, basta assumere
centro di riduzione uno dei vertici del triangolo, p. es.  P  1, per constatare che anche il momento risultante di p e
es. P 1, per constatare che anche il momento risultante di  p  e delle Φ i è nullo (in quanto sono nulle tre sue
nulle tre sue componenti non complanari, secondo i due lati  P  1, P 2, P 1, P 3, e secondo la verticale).
tre sue componenti non complanari, secondo i due lati P 1,  P  2, P 1, P 3, e secondo la verticale).
sue componenti non complanari, secondo i due lati P 1, P 2,  P  1, P 3, e secondo la verticale).
non complanari, secondo i due lati P 1, P 2, P 1,  P  3, e secondo la verticale).
d’un cerchio perpendicolari fra loro e se si indica con  P  il loro punto d’intersezione, il sistema dei quattro
unico che passa per il centro O del cerchio ed è doppio di  P  - 0.
rispettivamente, i + 1, i) degli indici è conforme al verso  P  i P i+1 (o P i+1 P i) in cui si esercita lo sforzo (sia
i + 1, i) degli indici è conforme al verso P i  P  i+1 (o P i+1 P i) in cui si esercita lo sforzo (sia
i + 1, i) degli indici è conforme al verso P i P i+1 (o  P  i+1 P i) in cui si esercita lo sforzo (sia sull’estremo P
+ 1, i) degli indici è conforme al verso P i P i+1 (o P i+1  P  i) in cui si esercita lo sforzo (sia sull’estremo P i+1
P i+1 P i) in cui si esercita lo sforzo (sia sull’estremo  P  i+1 dell’asta P i P i+1che sul nodo P i).
cui si esercita lo sforzo (sia sull’estremo P i+1 dell’asta  P  i P i+1che sul nodo P i).
si esercita lo sforzo (sia sull’estremo P i+1 dell’asta P i  P  i+1che sul nodo P i).
(sia sull’estremo P i+1 dell’asta P i P i+1che sul nodo  P  i).
integrando, si ottiene pel lavoro L  P  1 P 2 lungo un qualsiasi cammino del punto di applicazione
integrando, si ottiene pel lavoro L P 1  P  2 lungo un qualsiasi cammino del punto di applicazione da P
P 2 lungo un qualsiasi cammino del punto di applicazione da  P  1 a P 2 il valore
un qualsiasi cammino del punto di applicazione da P 1 a  P  2 il valore
sempre possibile, anche se l’origine A è situata nel piano  P  1, P 2, P 3,senza che vi appartenga la linea d’azione,
possibile, anche se l’origine A è situata nel piano P 1,  P  2, P 3,senza che vi appartenga la linea d’azione, oppure se
anche se l’origine A è situata nel piano P 1, P 2,  P  3,senza che vi appartenga la linea d’azione, oppure se AB è
la sua linea d’azione: l'origine A esce allora dal piano  P  1, P 2, P 3 e si rientra nel caso precedente. Se poi AB
sua linea d’azione: l'origine A esce allora dal piano P 1,  P  2, P 3 e si rientra nel caso precedente. Se poi AB
linea d’azione: l'origine A esce allora dal piano P 1, P 2,  P  3 e si rientra nel caso precedente. Se poi AB appartiene al
rientra nel caso precedente. Se poi AB appartiene al piano  P  1, P 2, P 3 delle tre rette AP 1, AP 2, AP 3 due almeno
nel caso precedente. Se poi AB appartiene al piano P 1,  P  2, P 3 delle tre rette AP 1, AP 2, AP 3 due almeno sono
caso precedente. Se poi AB appartiene al piano P 1, P 2,  P  3 delle tre rette AP 1, AP 2, AP 3 due almeno sono
appartenenti a queste due rette, e quindi trasportabili in  P  1, P 2;la riduzione è così effettuata, risultando di
a queste due rette, e quindi trasportabili in P 1,  P  2;la riduzione è così effettuata, risultando di lunghezza
(o eventualmente anche due) dei tre vettori applicati in  P  1, P 2, P 3.
eventualmente anche due) dei tre vettori applicati in P 1,  P  2, P 3.
anche due) dei tre vettori applicati in P 1, P 2,  P  3.
forza F non si annulli mai, si parta da un punto generico  P  0, e sulla linea d’azione della forza in P 0, si prenda nel
punto generico P 0, e sulla linea d’azione della forza in  P  0, si prenda nel senso stesso della forza un punto P 1
in P 0, si prenda nel senso stesso della forza un punto  P  1 vicino a P 0. Sulla linea di azione della forza in P 1,
prenda nel senso stesso della forza un punto P 1 vicino a  P  0. Sulla linea di azione della forza in P 1, che in
P 1 vicino a P 0. Sulla linea di azione della forza in  P  1, che in generale sarà distinta da P 0, P 1, si scelga un
azione della forza in P 1, che in generale sarà distinta da  P  0, P 1, si scelga un punto P 2, vicino a P 1, sempre nel
della forza in P 1, che in generale sarà distinta da P 0,  P  1, si scelga un punto P 2, vicino a P 1, sempre nel senso
in generale sarà distinta da P 0, P 1, si scelga un punto  P  2, vicino a P 1, sempre nel senso della forza; e così si
sarà distinta da P 0, P 1, si scelga un punto P 2, vicino a  P  1, sempre nel senso della forza; e così si seguiti (finché
dalla porzione considerata del campo o non riporti in  P  0).
costituito da quattro aste omogenee collegate a cerniera in  P  2, P 3, P 4 mentre gli estremi P 1 e P 5 sono attaccati a
da quattro aste omogenee collegate a cerniera in P 2,  P  3, P 4 mentre gli estremi P 1 e P 5 sono attaccati a due
da quattro aste omogenee collegate a cerniera in P 2, P 3,  P  4 mentre gli estremi P 1 e P 5 sono attaccati a due punti
collegate a cerniera in P 2, P 3, P 4 mentre gli estremi  P  1 e P 5 sono attaccati a due punti fissi, allo stesso
a cerniera in P 2, P 3, P 4 mentre gli estremi P 1 e  P  5 sono attaccati a due punti fissi, allo stesso livello. Le
livello. Le due aste estreme sono eguali e pesano entrambe  p  1; sono pure eguali le intermedie, il cui peso comune è p
p 1; sono pure eguali le intermedie, il cui peso comune è  p  2. Il sistema, in condizioni di equilibrio sotto il proprio
simmetricamente rispetto alla verticale mediana (contenente  P  3).
 P  = P(t),
P, comunque prefissato. Si prendano all’uopo due punti  P  1 e P 2 non situati in una stessa retta con P. Per quanto
comunque prefissato. Si prendano all’uopo due punti P 1 e  P  2 non situati in una stessa retta con P. Per quanto
nulli) v, v 1, v 2, rispettivamente applicati in P,  P  1,P 2. Indichiamo con π1 il piano passante per P, che
per P, che contiene il vettore v 1 (un piano qualsiasi per  P  P 2, se v 1 = 0).
P, che contiene il vettore v 1 (un piano qualsiasi per P  P  2, se v 1 = 0).
questa equazione, ove si immagini divisa pel tensore r di  P  2 - P 1, esprime l’eguaglianza delle componenti delle
equazione, ove si immagini divisa pel tensore r di P 2 -  P  1, esprime l’eguaglianza delle componenti delle velocità
delle componenti delle velocità secondo la retta  P  1 P 2.
delle componenti delle velocità secondo la retta P 1  P  2.
 P  = P(t),
(P - P') Λ R = 0), allora e allora soltanto che la retta  P  P ’ è parallela ad R.
(P - P') Λ R = 0), allora e allora soltanto che la retta P  P  ’ è parallela ad R.
circostanza che le proiezioni orizzontali dei vari tratti  P  1 P 2, P 2 P 3,..., P n -1 P n, devono essere tutte eguali
che le proiezioni orizzontali dei vari tratti P 1  P  2, P 2 P 3,..., P n -1 P n, devono essere tutte eguali tra
che le proiezioni orizzontali dei vari tratti P 1 P 2,  P  2 P 3,..., P n -1 P n, devono essere tutte eguali tra loro,
che le proiezioni orizzontali dei vari tratti P 1 P 2, P 2  P  3,..., P n -1 P n, devono essere tutte eguali tra loro,
orizzontali dei vari tratti P 1 P 2, P 2 P 3,...,  P  n -1 P n, devono essere tutte eguali tra loro, cosicché, se
orizzontali dei vari tratti P 1 P 2, P 2 P 3,..., P n -1  P  n, devono essere tutte eguali tra loro, cosicché, se a è la
e denotiamo con x 1, y 1 e x n, y n, le coordinate di  P  1, P n e con l 1 l 2,..., l n-1 le lunghezze, pur esse
e denotiamo con x 1, y 1 e x n, y n, le coordinate di P 1,  P  n e con l 1 l 2,..., l n-1 le lunghezze, pur esse
n-1 le lunghezze, pur esse conosciute per dato, delle aste  P  1 P 2, P 2 P 3,…., P n-1 P n.
le lunghezze, pur esse conosciute per dato, delle aste P 1  P  2, P 2 P 3,…., P n-1 P n.
pur esse conosciute per dato, delle aste P 1 P 2,  P  2 P 3,…., P n-1 P n.
pur esse conosciute per dato, delle aste P 1 P 2, P 2  P  3,…., P n-1 P n.
esse conosciute per dato, delle aste P 1 P 2, P 2 P 3,….,  P  n-1 P n.
conosciute per dato, delle aste P 1 P 2, P 2 P 3,…., P n-1  P  n.
 P  = P (t).
P =  P  (t).
in P, la direzione della tangente in un altro punto  P  1, prossimo a P, e poi si avvicinare indefinitamente P 1, a
P 1, prossimo a P, e poi si avvicinare indefinitamente  P  1, a P, il piano considerato tende a σ. Basta pensare che,
pensare che, detto t 1, il vettore tangente unitario in  P  1 il piano generico da noi considerato è parallelo ai
è altresì il limite dei piani proiettanti dalla tangente in  P  in vari punti P 1, della curva; e anche dei piani
dei piani proiettanti dalla tangente in P in vari punti  P  1, della curva; e anche dei piani determinati da tre punti
e anche dei piani determinati da tre punti qualisivogliono  P  1, P 2, P 3, quando questi convergono tutti a P.
dei piani determinati da tre punti qualisivogliono P 1,  P  2, P 3, quando questi convergono tutti a P.
piani determinati da tre punti qualisivogliono P 1, P 2,  P  3, quando questi convergono tutti a P.
l’ipotesi che siano fissate le posizioni dei due estremi  P  1 P n e, interpretando, come è lecito, le n - 2 forze
che siano fissate le posizioni dei due estremi P 1  P  n e, interpretando, come è lecito, le n - 2 forze parallele
come pesi, indichiamone le intensità rispettivamente con  p  2 p 3,..., p n-1.
pesi, indichiamone le intensità rispettivamente con p 2  p  3,..., p n-1.
indichiamone le intensità rispettivamente con p 2 p 3,...,  p  n-1.
assodarlo, consideriamo due generici punti  P  e P 1, di l. La variazione che interviene nell’orientazione
assodarlo, consideriamo due generici punti P e  P  1, di l. La variazione che interviene nell’orientazione del
nell’orientazione del piano osculatore, passando da  P  a P, è caratterizzata dall’angolo Θ di questi due piani,
normali, il che è quanto dire delle binormali alla curva in  P  e P 1 o infine dei due vettori b e b 1 .
il che è quanto dire delle binormali alla curva in P e  P  1 o infine dei due vettori b e b 1 .
 P  (t + Δt) - P(t)
di codesto metodo, consideriamo un sistema articolato  P  1 P 2..., P n, attaccato a cerniera all’estremo P 1 in un
di codesto metodo, consideriamo un sistema articolato P 1  P  2..., P n, attaccato a cerniera all’estremo P 1 in un punto
metodo, consideriamo un sistema articolato P 1 P 2...,  P  n, attaccato a cerniera all’estremo P 1 in un punto fisso e
P 1 P 2..., P n, attaccato a cerniera all’estremo  P  1 in un punto fisso e avente liberi l’altro estremo e i
colle aste). Immaginando applicate agli n- 1 nodi  P  2 P 3..., P n certe date forze F 2 F 3..., F n,
colle aste). Immaginando applicate agli n- 1 nodi P 2  P  3..., P n certe date forze F 2 F 3..., F n, proponiamoci di
aste). Immaginando applicate agli n- 1 nodi P 2 P 3...,  P  n certe date forze F 2 F 3..., F n, proponiamoci di
del sistema) e la reazione di attacco nell’estremo  P  1.
dimostrarlo, consideriamo un generico punto  P  1 prossimo a P, e cominciamo col valutarne la distanza da
per P. A tale scopo indichiamo con Q 1 la proiezione di  P  1 su π e notiamo che il segmento P 1, Q 1, si può
con Q 1 la proiezione di P 1 su π e notiamo che il segmento  P  1, Q 1, si può considerare come la proiezione della corda P
P 1, Q 1, si può considerare come la proiezione della corda  P  P 1, sulla normale al piano π, cosicché, detto v il vettore
1, Q 1, si può considerare come la proiezione della corda P  P  1, sulla normale al piano π, cosicché, detto v il vettore
 P  (t + dt) - P(t)
Considerati nella durata del moto di un punto  P  nello spazio due istanti generici t e t + Δt, le posizioni
nello spazio due istanti generici t e t + Δt, le posizioni  P  (t + Δt) e P(t), in essi occupate da P, definiscono il
la (20) fornisce la velocità v di ogni singolo punto  P  come somma di due vettori V ed ω Λ (P - Ω1), il primo
- Ω1) rappresentano le velocità delle proiezioni ortogonali  P  ξ e P 1 di P su ζ e π rispettivamente. Poiché V è costante,
rappresentano le velocità delle proiezioni ortogonali P ξ e  P  1 di P su ζ e π rispettivamente. Poiché V è costante, il
le velocità delle proiezioni ortogonali P ξ e P 1 di  P  su ζ e π rispettivamente. Poiché V è costante, il moto
Poiché V è costante, il moto (rettilineo) di  P  ξ è uniforme; e quanto a P 1, la cui velocità ω Λ (P - Ω1),
il moto (rettilineo) di P ξ è uniforme; e quanto a  P  1, la cui velocità ω Λ (P - Ω1), avendosi
posto, in quanto  P  1 è prossimo a P, la differenza delle ascisse curvilinee s
a P, la differenza delle ascisse curvilinee s 1, s di  P  1, P si può considerare come infinitesima, e dalla (35')
a P, la differenza delle ascisse curvilinee s 1, s di P 1,  P  si può considerare come infinitesima, e dalla (35') del n.
immaginando che il punto di applicazione passi prima da  P  a P 0,poi da P 0 a P 1; onde si avrà
immaginando che il punto di applicazione passi prima da P a  P  0,poi da P 0 a P 1; onde si avrà
che il punto di applicazione passi prima da P a P 0,poi da  P  0 a P 1; onde si avrà
punto di applicazione passi prima da P a P 0,poi da P 0 a  P  1; onde si avrà
Un sistema articolato  P  1 P 2…, P n-1 P n, (a sollecitazione puramente nodale)
Un sistema articolato P 1  P  2…, P n-1 P n, (a sollecitazione puramente nodale)
Un sistema articolato P 1 P 2…,  P  n-1 P n, (a sollecitazione puramente nodale) costituisca un
Un sistema articolato P 1 P 2…, P n-1  P  n, (a sollecitazione puramente nodale) costituisca un
nodale) costituisca un poligono semplice e chiuso,  P  n coincidendo con P 1. Per avere le condizioni di
un poligono semplice e chiuso, P n coincidendo con  P  1. Per avere le condizioni di equilibrio basterà
anzitutto che è nullo il momento risultante del peso  p  e delle tre reazioni di Φ i rispetto ad ogni singolo lato
ad ogni singolo lato del triangolo, p. es. rispetto a  P  2 P 3 . Poiché le Φ 2, Φ 3 non recano a codesto momento
ad ogni singolo lato del triangolo, p. es. rispetto a P 2  P  3 . Poiché le Φ 2, Φ 3 non recano a codesto momento
contributo, e la Φ 1 è parallela e di senso contrario a  p  , basterà esprimere che sono uguali in valore assoluto i
che sono uguali in valore assoluto i momenti rispetto  P  2 P 3 di queste due ultime forze, cioè
che sono uguali in valore assoluto i momenti rispetto P 2  P  3 di queste due ultime forze, cioè
 P  = P 0 + (t - t 0 ) v ,
=  P  0 + (t - t 0 ) v ,
 P  1, P 2,…. P n, i nodi del sistema (dei quali, per l'ipotesi
P 1,  P  2,…. P n, i nodi del sistema (dei quali, per l'ipotesi
P 1, P 2,….  P  n, i nodi del sistema (dei quali, per l'ipotesi della
(dei quali, per l'ipotesi della connessione semplice,  P  1 è distinto da P n) indichiamo con F 1, F 2,… F n le forze
per l'ipotesi della connessione semplice, P 1 è distinto da  P  n) indichiamo con F 1, F 2,… F n le forze esterne ad essi
alle aste. Se infatti consideriamo un’asta generica  P  i P i+1 e conveniamo di denotare con Φ i+1·l e Φ i·i+1 gli
alle aste. Se infatti consideriamo un’asta generica P i  P  i+1 e conveniamo di denotare con Φ i+1·l e Φ i·i+1 gli
Φ i+1·l e Φ i·i+1 gli sforzi che essa risente negli estremi  P  i e P i+1, rispettivamente, avremo, trattandosi di una
e Φ i·i+1 gli sforzi che essa risente negli estremi P i e  P  i+1, rispettivamente, avremo, trattandosi di una
a partire dal punto fisso  P  1, si dovrà dirigere la prima asta P 1 P 2 parallelamente a
dal punto fisso P 1, si dovrà dirigere la prima asta  P  1 P 2 parallelamente a Q 1 Q 2, nell’uno o nell’altro dei
dal punto fisso P 1, si dovrà dirigere la prima asta P 1  P  2 parallelamente a Q 1 Q 2, nell’uno o nell’altro dei due
Φ 1·2 debba essere una tensione o una pressione. Fissato  P  2, si ottiene la posizione di P 3, orientando l’asia P 2 P
o una pressione. Fissato P 2, si ottiene la posizione di  P  3, orientando l’asia P 2 P 3 parallelamente a Q 3 Q 1
P 2, si ottiene la posizione di P 3, orientando l’asia  P  2 P 3 parallelamente a Q 3 Q 1 nell’uno o nell’altro verso,
P 2, si ottiene la posizione di P 3, orientando l’asia P 2  P  3 parallelamente a Q 3 Q 1 nell’uno o nell’altro verso,
quanto s’è detto or ora; e così via, finché, dirigendo la  P  n-1 P n parallelamente a Q n Q 1 (nello stesso verso o
s’è detto or ora; e così via, finché, dirigendo la P n-1  P  n parallelamente a Q n Q 1 (nello stesso verso o
si ottiene la posizione di equilibrio dell’estremo libero  P  n.