(l) Veramente, quando è stata fatta questa osservazione si disponeva solo di un valore approssimativo per N, e quindi la coincidenza era solo
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e partiamo dalla ovvia osservazione, che la quantità
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osservazione, ma si possono solo assegnare le probabilità dei vari possibili risultati: ciò significa che il fotone non possiede, fino al momento
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sistemi indipendenti identici e sottoposti alle stesse condizioni iniziali, e di eseguire su ciascuno di essi un'osservazione della particella al tempo
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degli errori di osservazione.
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origine del tutto diversa da quella degli errori di osservazione. delle determinazioni iniziali di x e p, divengono
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un'osservazione di posizione, si può trovare la particella anche a destra di O. Ora, bisogna rammentare che un'osservazione diretta a localizzare la
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osservazione di posizione della particella, vi è una certa probabilità di trovarla anche a destra di O, probabilità che è sensibile fino ad una distanza da O
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posizione di esso, con incertezza piccola rispetto alle dimensioni dell'orbita, e ripetere molte volte l'osservazione sullo stesso atomo. Ma per eseguire
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osservazione successiva il moto è già perturbato. Si vede così che la determinazione fisica dell'orbita è concettualmente possibile (approssimativamente) solo
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prima osservazione l'elettrone è sbalzato via e non si può più ripetere l'osservazione sullo stesso atomo. Non è dunque possibile rivelare l'orbita ma
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l'angolo θ fra la direzione di osservazione e quella dei raggi primari, e raggiunge il suo valore massimo (che ammonta a soli 0,048 Å) per θ = 180°, cioè
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Osservazione. - Nel caso generale di p variabili, ogni elemento della matrice dovrà essere scritto, per quanto si è detto al § 2, nella forma : si
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Osservazione sugli operatori incompleti. - In un problema in cui intervengano più variabili indipendenti x, y..., un o. l. si dirà completo, se nella
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profondamente diverso: il valore numerico di una grandezza fisica non ha nessun senso finchè non se ne compie l'osservazione, e il risultato di questa
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Chiameremo osservazione (o anche misura) una serie di operazioni fisiche cui risultato sia esprimibile mediante un numero (includendo tra le
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Nella meccanica ordinaria, un'osservazione serve a conoscere il valore che ha in un dato istante una certa «grandezza meccanica», cioè una coordinata
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aspetto diverso da quello della meccanica ordinaria, e cioè come enti definiti soltanto dal tipo di «osservazione» che ad essi corrisponde. Per mettere
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prima l'osservazione di A e immediatamente dopo quella di B o viceversa: vedremo in seguito che le leggi della meccanica quantistica richiedono
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Data un'osservabile X, e data una funzione , l'osservabile G = f(X) è definita dal seguente insieme di operazioni: eseguire l'osservazione X e sul
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coordinate delle particelle costituisce un «gruppo completo di osservazioni» o anche una «osservazione massima» perchè fornisce, per così dire, un massimo di
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Tornando al caso di un sistema isolato, si noti che, per eseguire su di esso un'osservazione qualunque, si deve necessariamente farlo reagire con un
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Confrontiamo la nozione quantistica di «osservazione massima» e di «stato» con le corrispondenti classiche. Osserviamo anzitutto che, nella meccanica
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altra osservazione che si esegua sul sistema): esso è generalmente funzione del tempo, e la sua evoluzione nel tempo è regolata dall'equazione temporale
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Se invece si esegue una osservazione della sola particella k-esima, senza occuparsi delle altre, la probabilità di trovarla nel volume elementare
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, 1/2. Ciò mostra che la conoscenza delle probabilità relative all'osservazione di ciascuna pallina separatamente non basta a determinare le
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il criterio di impostazione seguito al § 25, P. II), introdurre la probabilità che una osservazione simultanea di tutte le particelle al tempo t dia
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Osservazione sui casi di degenerazione. — Se è un autovalore multiplo di ordine p, cui corrispondono p autofunzioni ortogonali dette le proiezioni di
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con , la corrispondente autofunzione (normalizzata col criterio del § 10, p. II): allora sarà la probabilità che una osservazione di G dia un
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osservazione, è ovvio che, immediatamente dopo questa, lo stato del sistema sarà individuato da un vettore in generale diverso da , cioè, la perturbazione
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(1) Si noti che, determinato il vettore nell'istante immediatamente successivo all'osservazione, l'ulteriore evoluzione di col tempo resta definita
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un operatore incompleto. In questi casi la non resta determinata dal risultato dell'osservazione, cioè dipende anche da alcune modalità
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di non alterare e , ma solo e l'osservazione sarà allora fatta «con la minima perturbazione possibile».
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in uno stato in cui un'ulteriore (immediata) osservazione di A darebbe con certezza il risultato , e una di B il risultato : quindi il vettore di
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l'osservazione di A col risultato , il vettore di stato viene a trovarsi lungo l'asse principale corrispondente al valore , di e Br di : perciò osservando
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Supponiamo ora invece che sia un operatore degenere (o incompleto). Allora l'osservazione di A porta il vettore di stato nella direzione dell'asse Ar
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Chiameremo «osservazione macroscopica» un'osservazione che equivalga a misurare una stessa osservabile G su un grandissimo numero di sistemi uguali
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permutabile con l'hamiltoniano, ossia che l'osservazione di G sia compatibile con quella simultanea dell'energia.
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un'osservazione massima) e i valori trovati: la che caratterizza lo stato del sistema è determinata, per t = 0, dalle equazioni
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È questa una osservazione massima, che determina completamente lo stato del sistema (infatti, la sua sarà l'autofunzione dell'equazione di
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dai dati iniziali (risultati dell'osservazione massima), senza alcuna indeterminazione.
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anche N. Cim., VII (1930), p. 361. che, data un'osservabile G(x, p) relativa a un dato istante è sempre possibile trovare un'osservazione massima da
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Analoga osservazione si può fare per gli elementi . Adunque nelle matrici e vi sono in ogni linea e in ogni colonna al più due elementi diversi da
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stati: la transizione brusca in uno di questi avviene poi solo al momento dell'osservazione, per effetto dell'inevitabile azione degli strumenti di
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Quando si tiene conto dello spin, una misura delle coordinate x, y, z dell'elettrone non è più una «osservazione massima», poichè non definisce
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Come applicazione, supponiamo che un'osservazione dello spin rispetto a una certa direzione n, di coseni , abbia dato il risultato + 1, e supponiamo
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Si osservi che tutto ciò non è interpretabile col semplice modello vettoriale, secondo il quale la seconda osservazione darebbe con certezza il
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Serviamoci ora di queste per risolvere il problema: date le , trovare la probabilità che una osservazione dello spin rispetto all'asse z dia il
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Ora, per l'osservazione fondamentale fatta al § 62, se nella funzione (371) si scambiano le variabili con le si ottiene ancora un'autofunzione del
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Osservazione.- Nel ragionamento precedente si è supposta la y reale, ma si può osservare che ogni soluzione complessa della (1) che soddisfi agli
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