Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: orlandi

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le veniva molte volte la voglia di gridare: oh, badate,  Orlandi  mi ama. Nello stesso tempo aveva delle prudenze da serpente
prendendo di se stessa un concetto meno umile; se  Orlandi  l'amava, e l'aveva scelta in mezzo a tante ragazze, vuol
al pensiero dominante. Si muoveva, parlava, come se  Orlandi  la vedesse. Talvolta sorrideva nel vuoto,
si spogliava, gettava un grido di spavento, sembrandole che  Orlandi  fosse lì. In qualunque luogo e in qualunque ora il giovane
con finezza, invidiandogli la somma felicità di vedere  Orlandi  tutti i giorni. Usava stratagemmi ingegnosi per indurlo a
poi tornò ad arrossire. I due giovanotti si accostarono.  Orlandi  ancora piú bello del solito, spigliato, ridente, collo
movenze. - Il Natale qui? - gli domandò la signora Soave.  Orlandi  rispose, guardando Teresina alla sfuggita: - Sono venuto a
di buono. Carlino difese l'amico. Assicurò sopra tutto che  Orlandi  metteva giudizio, e che alla fine dell'anno si sarebbe
spiegazioni date dal fratello la rassicurarono. Anche a lei  Orlandi  aveva scritto che quell'anno piglierebbe la laurea, e dopo
Nulla ormai sembrava impossibile a Teresina; con l'amore di  Orlandi  l'avvenire era suo. Di quindici in quindici giorni lo
di gesti e di parole, ella tentò di far capire come  Orlandi  l'amava; ma la pretora l'ascoltava senza molta emozione,
de' suoi vent'anni. - Infine - mormorò - posso ingannarmi.  Orlandi  non è cattivo; se ti ama veramente, saprà compiere il
il tuo dovere e poi prendi il mondo come viene. NICOLA  ORLANDI 
invece la permanenza come semplice amministratore, Antonio  Orlandi  e Sergio De Amicis, rispettivamente presidente e
gli occhi e fu meravigliato di veder entrare Orlandi. Con  Orlandi  si diffuse per lo studiolo un tale sprazzo di gioventù e di
giovane che non ha né puntiglio, né delicatezza, né cuore.  Orlandi  ascoltò questa sfuriata nel piú rispettoso silenzio, e solo
olimpica. - È molto tempo che non faccio vita con Carlino.  Orlandi  disse queste parole semplicemente, senza avere l'aria di
mai impettito. - Il motivo che qui mi conduce - continuò  Orlandi  con voce chiara, ben timbrata - è di natura così opposta
la mano di sua figlia Teresa. Dette queste parole,  Orlandi  alzò la bella fronte altera, dove si leggeva la persuasione
Solo ch'ella voglia darmi appoggio. - E quale appoggio?  Orlandi  non si era immaginato, preparandosi al colloquio, che
di suo, spinto da una naturale antipatia, la posizione di  Orlandi  non era la più sicura. Avvezza d'altra parte a riconoscere
non avesse da essere fraintesa, soggiunse prontamente: -  Orlandi  mi ama ed io ho fede in lui. Fra un anno egli avrà una
giunse dritta davanti alla finestra e l'aperse. - Grazie.  Orlandi  le aveva afferrate le mani e glie le stringeva con
strinse leggermente le mani che imprigionavano le sue.  Orlandi  ebbe uno slancio di gioia; soggiunse: - Siamo soli? - Sì.
e tanto sgomento insieme in quella esclamazione, che  Orlandi  continuò, trasportato: - L'amo, l'amo! Pioveva sempre.
continuò, trasportato: - L'amo, l'amo! Pioveva sempre.  Orlandi  era bagnato dalla testa ai piedi; anche Teresina si sentiva
si guardavano intensamente, attirati l'uno verso l'altra.  Orlandi  parlò ancora del suo amore. Disse che partendo
a questa finestra. Non è difficile. Teresina non voleva.  Orlandi  fu eloquente, insinuante; le dimostrò così chiaro che
fu abbastanza lontano per non destare piú sospetti,  Orlandi  supplicò: - Un'ultima parola ... Teresina riaperse i vetri.
al giovane bello, coi baffetti color d'oro. Anche  Orlandi  era suo amico? Sì, anche Orlandi; ma un po' meno; c'era
Sì, anche Orlandi; ma un po' meno; c'era differenza d'età.  Orlandi  aveva i suoi ventisei o ventisette anni, forse anche piú.
di diritto, ma non lo frequentava mai; si poteva cercare  Orlandi  dappertutto fuorché all'università. - È dunque un cattivo
espressione, faceva la signora. Alle ultime case del paese,  Orlandi  era sbucato fuori, e accompagnandosi con Carlino, precedeva
il solo che potesse spiegare le ardenti simpatie che  Orlandi  destava così nelle donne come negli uomini. Era un gran
la seguì sopra pensieri, e quando sul sagrato incontrò  Orlandi  che usciva dall'orto del curato, arrossì, abbassando gli
- Potremmo essere un po' piú galanti, - disse un tratto  Orlandi  - Carlino, dà il braccio a mia zia. Egli stesso offerse il
strada, ciarlando tutti insieme. All'estremità del viale,  Orlandi  e la ragazza si accorsero di aver perduto i loro compagni e
e senza vergogna, con quella sua schiettezza ingenua.  Orlandi  non soggiunse altro, ma parve alla fanciulla che egli la
ricambiando la stretta di mano della signora. Anche  Orlandi  tese la sua mano, che la fanciulla toccò appena, lasciando
entusiasta, lo acclamava. Quando la barca toccò terra, e  Orlandi  ne uscì, bagnato, coi panni in disordine, colle mani
affollandolo di domande. Innanzi di rispondere ad alcuno,  Orlandi  prese dal fondo della barca un fardello, ravvolto in una
accarezzandolo, scaldandogli le manine intirizzite.  Orlandi  disse d'averlo salvato per miracolo, in un misero casolare,
campata bella e deve proprio ringraziare la provvidenza ...  Orlandi  non badava piú a nessuno, intento a guardare i lavori di
ella guardò ansiosa in un certo angolo della piazzetta.  Orlandi  era là, riparato sotto un'ampia gronda all'antica, colle
e poi, quando furono vicini, il giovane salutò. - Come fa  Orlandi  ad essere ancora qui? - disse la signora Soave. - Dovrebbe
sotto la pioggia, le gemelle apersero la porta, e  Orlandi  si tirò indietro per lasciar passare le signore. Entrarono
Caccia e la signora Soave scambiavano dei complimenti; poi  Orlandi  se ne andò. Teresina col viso contro i vetri lo vide
colle dita se la lettera fosse al posto. Che voleva  Orlandi  da lei? Era possibile che l'amasse davvero? Egli, il piú
suo fratello, di sapere chi fosse quella donna, se  Orlandi  l'amava molto, se l'amava ancora, dove era, che faceva,
Le cantava dentro: "Tutte le feste al tempio, pensava a  Orlandi  ... Varcò la soglia del teatro colle lagrime agli occhi.
palco, colla testa appoggiata alla tappezzeria. I baci di  Orlandi  le tornavano cocenti alle labbra ... Le maschere
muro di cinta, dove il fico stendeva i suoi rami nodosi,  Orlandi  era alla vedetta, pronto, e appena scorse la fanciulla,
Per cinque minuti non parlarono. - Ma tu hai freddo ...  Orlandi  si levò il mantello e ne avviluppò Teresina con una
cosa aspettasse; l'incerto, l'ignoto, un miracolo forse. Ma  Orlandi  non la intendeva così. - Cara, la gioventù passa presto;
fanciulla riservata, buona massaia. - Probabilmente - disse  Orlandi  - mi stabilisco a Milano. Un subitaneo sgomento apparve
sul petto con tale impeto disperato che, per un istante,  Orlandi  ebbe una fiamma negli occhi, e tremò come preso dalla
stette col viso chiuso nelle mani, il corpo piegato in due.  Orlandi  contemplò quella testolina di vergine prostrata davanti a
lo toccava. Era impossibile che pensasse ad altro. Quando  Orlandi  scomparve dietro il muricciolo, Teresina fu presa dalla
non era nemmeno piú un mistero. Tutti avevano veduto  Orlandi  nella via di San Francesco, e ne indovinavano il perché. Le
Chi riceveva? Forse era accaduto uno sbaglio. La lettera di  Orlandi  giaceva in fondo alla sacchetta, dimenticata; forse peggio,
quegli incontri erano pieni di soavità, pieni d'illusione.  Orlandi  aveva quella tenerezza delicata dell'uomo sinceramente
anche questa era temporanea. Otto, dieci mesi ancora, poi  Orlandi  l'avrebbe chiesta in isposa, e allora tutte le porte si
a Teresina di farla sua a dispetto d'ogni ostacolo,  Orlandi  non aveva un piano prestabilito. Egli obbediva allo slancio
che ogni sera prima di coricarsi pensava a lei, era vero.  Orlandi  non mentiva. Dopo una giornata allegra e una sera piú
le copiose libagioni, le donne compiacenti e compiaciute,  Orlandi  tornava alla sua cameretta da scapolo coi nervi
studio. Sandri gli mosse qualche osservazione. Al caffè,  Orlandi  si trovava spesso coi redattori del Presente Impegnavano
bozze, improvvisavano un articolo sull'angolo del tavolino.  Orlandi  si pose a scrivere anche lui, per curiosità, per
la vita libera. Le serate all' Aquila divennero celebri.  Orlandi  vi attirava tutto l'elemento giovane di Parma, buono e
gli ignoti, sprezzare i prepotenti, smascherare i birboni.  Orlandi  era entusiasta del suo programma. Tutto quanto vi era di
sorpresa che avrebbe manifestato il signor Caccia, quando  Orlandi  chiedendogli per la seconda volta la mano di Teresina, gli
fuoco. - Dopo tutto - istigava ancora l'amica - anche per  Orlandi  gli anni passano. Luzzi, che è stato a Milano uno di questi
né dalla sua salute. Gli amici dicevano fra loro: Come mai  Orlandi  non si è ancora creata una posizione? Uno che lo conosceva
Uno che lo conosceva bene, lo definì con due parole:  Orlandi  non ha la costanza del lavoratore e non ha la furberia
coll'avvocato Orlandi. Si sa che fino dall'anno scorso  Orlandi  l'aveva chiesta in moglie ed Ella glie l'ha rifiutata. Ma
a Monsignore e soprattutto una giusta vendetta contro  Orlandi  che egli detestava sempre piú. Ripeté con grande
di non poter reggere a quella vita, e l'ultima lettera di  Orlandi  la aiutava nel proposito di dimenticare. Ma come il
 Orlandi  era tutta sottosopra. La contessina Bice si moriva di
suo fratello? No, certo: ma era così assorta nell'amore di  Orlandi  che ogni altra affezione sembrava pallida al confronto. E
gliele consegnava a malincuore; avrebbe preferito che  Orlandi  non scrivesse piú. Anzi, una volta, si decise a scrivergli
era assurdo, disse: - È l'amante di Orlandi. - Conosci  Orlandi  tu? - Come no? Stando a Parma e facendo la vita dello
la vita dello studente è impossibile non conoscerlo. - Ma  Orlandi  è dell'università. - Che importa? Egli è il decano di tutti
Ah Orlandi? - esclamò Teresina. - Se avessi saputo che era  Orlandi  lo guardavo meglio. Si spinse con tutto il capo fuori della
tutto soleggiato, che non finiva mai, dove il sediolo di  Orlandi  correva in mezzo a un nuvolo di polvere. Ripensandoci, le