Ora, sapendo che le linee orizzontali perpendicolari alla linea d’orizzonte, quelle cioè che formano coll’incontro di questo un angolo retto, si
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casupola mediante una linea indefinita, la quale incontrerà la linea d’orizzonte in un nuovo punto chiamato punto di distanza (Tavola V). Questo si
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Sia A B un lato del quadrato, trasportato sulla linea di terra; V il punto di vista e D il punto di distanza situati sulla linea d’orizzonte; per
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necessariamente abbassarsi, spostando così il punto di vista primitivo, il quale, come sapete, deve trovarsi costantemente all’altezza dell’orizzonte.
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, direttamente verso l’orizzonte, e ivi piantate un bastone o altro segno, da dove conterete cinque passi, andando verso la sinistra e cinque verso la destra
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Esaminiamo un po’ attentamente questi cambiamenti: tanto il culmine del tetto, quanto le linee, che prima erano parallele all’orizzonte, ora sembrano
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, parallela alla linea d’orizzonte, risulta, che queste linee dovranno, forzatamente, cadere perpendicolari anche sulla linea d’orizzonte; e sapendo che tutte
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tracciato un’altra linea di terra e la linea d’orizzonte, (fig. inferiore) trasportate su questa seconda linea di terra i punti c, a, V, d, b nello stesso
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, prolungate fino all’infinito, si incontrano in un punto di fuga, situato sulla linea d’orizzonte. Ora, volendo determinare la grandezza prospettica di un
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incontreranno nello stesso punto sulla linea d’orizzonte, il quale sarà il punto di fuga dei lati C A e D B del quadrato A B D C, guardato dal punto
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prospettica in lontananza. Congiungete le sue estremità collo stesso punto c, situato sulla linea d’orizzonte, ottenendo così il triangolo A B c. Con questo
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Immaginate di trovarvi, di buon mattino, in aperta campagna, e che il sole cominci a mostrarsi vagamente sull’orizzonte.
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ridiventeranno smisurate e pallide, quanto lo erano al mattino, poi, nascostosi il sole dietro l’orizzonte, le ombre si fonderanno coll’immensità dell’ombra.
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, le ombre fuggiranno da noi, dirigendosi verso l’orizzonte.
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facilmente staccare la parte inferiore. Se l’acquerello è una veduta di lago o di marina, si tagli nettamente, seguendo la linea d’orizzonte. Poi, colla lama
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Proiettate il centro del sole, verticalmente sulla linea d’orizzonte, in P; da P conducete delle rette che tocchino le parti a terra degli oggetti
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la luna stessa, basta una leggera lavatura di gomma gutta, aggiungendo poco rosso chiaro, se vicina all’orizzonte. NB. Per rosso chiaro, intendasi
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Asciutta che sia — non prima — capovolgete la tavoletta, e, coll’acqua pura, cominciate dall’orizzonte, per poi, a ogni pennellata orizzontale
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si avvicina all’orizzonte.
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dell’acqua pura, così, che la tinta azzurra indebolendosi gradatamente, all’orizzonte sia completamente scolorita. Lasciate asciugare. (In questo
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di ocra; così, fino all’orizzonte. Lasciate asciugare.
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Capovolgete la tavoletta e cominciate dall’orizzonte con una tinta leggera di rosso chiaro e garanza rosa, lasciandola scorrere delicatamente verso
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, fuggiranno verso l’orizzonte; e per ottenere gli sbattimenti si fissa, al disotto della linea d’orizzonte, e alla parte opposta del sole e ugualmente
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Eccovi un esempio. Sia S il punto opposto al sole e P la sua proiezione sulla linea d’orizzonte. Tav. X. Congiungete P colla base degli oggetti
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, aggiungendovi l’altra a ogni pennellata; così fino all’orizzonte.
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Cominciate all’orizzonte con una tinta debole di garanza bruna, conducendola fino quasi alla metà del cielo, lasciandola ivi scorrere e sfumarsi da
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Cominciando dall’orizzonte, stendete una tinta di garanza bruna, conducendola fino alle adiacenze del sole, lasciandola ivi scorrere delicatamente.
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tinta, per poi passare alla seconda, la quale deve essere condotta fino all’orizzonte.
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nubi scure al basso, facendo, verso l’orizzonte, predominare il cobalto.
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ultimi due colori, e verso l’orizzonte, il solo cobalto. Lasciate asciugare, poi date con cura una lavatura d’acqua.
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Coll’acqua pura, cominciate alla metà circa della stessa parte inferiore, aggiungendo, fino all’orizzonte, la tinta più rossa. Lasciate asciugare.
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’orizzonte, aggiungendo però, prima di raggiungerlo, poca garanza rosa.
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Coll’ocra gialla e garanza rosa, mettete nella parte inferiore la tinta calda giallo aranciata, aggiungendovi, verso l’orizzonte, un po’ di rosso
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precisamente necessario di ravvivare tutta l’intonazione del cielo, basta rinforzare le tinte più calde verso l’orizzonte col sostituire il rosso chiaro
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, smorzandola di colore man mano, che vi avvicinate all’orizzonte, il quale fermerete con una linea di cinabro o minio mescolati col bianco, in modo d
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Stendete il filo del piombino orizzontalmente davanti ai vostri occhi, e avrete la linea d’orizzonte. Sapete voi che cosa sia l’orizzonte? L
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Tracciate dunque la vostra linea d’orizzonte, presso a poco alla metà del foglio; poi, osservato attentamente il vero, cominciate a segnare le linee
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terra; se troppo alto, sembrerà che lo abbiate copiato stando sopra una torre. Voi direte, che anche queste posizioni d’orizzonte possono figurare in un
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carminata. Queste tinte si appropriano per le parti superiori del cielo; per le parti generalmente più chiare, verso l’orizzonte, possono servire anche le
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Cielo nebbioso, verso il tramonto: Biacca, cobalto, rosso saturno e grigio N. 1 (verso l’orizzonte). Biacca, cobalto, garanza bruna e grigio N. 1
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colorata, poichè, all’orizzonte, il cielo sembra molto più lontano di quello che pare guardandolo sopra la nostra testa, dando così la sembianza di
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i lumi invece di tinta fredda; e che al contrario, verso l’orizzonte a poco a poco le ombre si raffreddano, e i lumi, si scaldano di tinta.
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’intersecazione, delle due rette tirate una parallela al lato inferiore del foglio e avrete la linea d’orizzonte. Ora, è facile constatare che tutte le linee
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, quando copiavate il vero. Tutte le linee che fuggono perpendicolarmente verso l’orizzonte, si congiungeranno in questo punto.
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alla linea d’orizzonte, cioè, quelle dell’ala del tetto e del camino viste di fronte, le quali, si sarebbero mantenute, come prima, orizzontali. (Tav
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