rumore assordante per- tutto il bosco. Era un Orco che tornava a casa coi suoi cento mastini, che gli latravano dietro. — Oh, che buon odore di carne
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. Non fiatare! — L' Orco, vista la figliuola, si fermò. — Che fai lì? - Mi riposo. — Oh, che buon odore di carne cristiana! — Passava un ragazzino, e ne
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, dimagrava a segno che era ridotto una lanterna. Un giorno il Reuccio trovossi affacciato a una finestra del palazzo reale, e vide passar la Reginotta. — Oh
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prese a pigione una casa dirimpetto al palazzo reale. Il Reuccio rimase sbalordito: — Oh, che bellezza! Oh, che bellezza! Se fosse sangue reale, la
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, e il Reuccio sarà libero. — Oh, questo era nulla! — La Regina stacciò la farina, la impastò, fece la pagnotta e la stiacciata, scaldò il forno di sua
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la Reginotta. — Ci ho qui un anello raro; le piacerà. — E il finto gioielliere mostrò anello incantato. — Oh, che bellezza! Oh, che bellezza! Quanto
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terra cotta, che era una meraviglia, e vi andò anche quella povera donna. — Oh Dio! È tutto il mio bambino!... Ma non era così che ti volevo Re
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A quella vista il Re ammattì: — Oh che bellezza! Dovrà esser mia! dovrà esser mia! — E, senza metter tempo in mezzo, picchia all' uscio a più riprese
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in fretta quei morticini e buttatili nell' olio bollente, cominciò a rimestare col suo bastone, e intanto cantava: — Oh, il bel ranno! Oh, il bel ranno
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— Maestà, ho il rimedio per guarir la regina. Ma prima facciamo i patti. — Oh, bravo! facciamo i patti. — Se nascerà un maschio, lo terrete per voi
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cubito, vestito d'una stoffa a trama d'oro, con un berrettino rosso e su una bella piuma più alta di lui. — Buon giorno. — Buon giorno. Oh, bimbo mio
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, e più tremava e si smarriva. — Mi vuoi per marito? Voleva rispondergli: sì, ma le scappò detto: — Oh, no! no! — Allora vien qui! — E l'afferrò colle
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testa di rospo. — Oh Dio, che orrore! — Benchè fosse figlia unica e le volesse un gran bene, quella testa di rospo le facea schifo, e non volle più
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volentieri. — Maestà, non si vende. Il padrone di esso è un uomo strano. Risponde a tutti: Questi sassi son per me: Non li cederei neppure al Re. — Oh
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sentì rinascere: — Otto giorni! Oh, quella quaglia il Lupo Mannaro non l' avrebbe mangiata; no, no! - Pensa e ripensa, le venne un'idea. La mattina
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