' inchiostro, la contessa non gli dà il bacio della buona notte, e lo benedice di lontano, senza nè meno guardarlo. Oh, no, no! Non lo faccio più, lo
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dovere. - Oh, mamma! - disse Rita - ci son qui sotto dei topini.... dei topini tanto carini! Se tu ci permettessi di farli venir su, che piacere di
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sete. Oh il buon latte sempre pronto in casa sua dentro la tazzetta di cristallo! E, pazienza il latte! ma quel non aver una goccia d' acqua era una
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soccorso pietoso d' alcuno, finito con la paura, il freddo, la fame, la solitudine!... Oh, dolce e fìda quella casa ospitale dov' era nato e cresciuto
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peggio era che il pelo non gli sarebbe cresciuto prima d' un par di mesi!... Rimase lì fino a sera, quando la Letizia lo sorprese e lo portò a tavola. - Oh
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faceva la Ninì. La topina, quando si trovò sola, ricominciò i giri e le ricerche per la camera. Oh, se avesse potuto trovare un buchino donde
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tronche e sommesse nella lingua dei top ; oh, non s' ingannava! Attigua alla cucina era la dispensa: un luogo fresco e asciutto, quasi buio, dove i conti
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esser dolcemente stupiti di trovarsi fra le manucce morbide e gentili di Rita e di Nello. - Mamma, vedi, vedi, come son buoni! Non mordono affatto. Oh
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della contessa Sernici. Il grosso Dodò, che aveva inteso e visto tutto, pensava intanto: - Quando uno è bestia, è bestia. - Oh, guardino! guardino
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' orchestra nascosta dietro una spalliera di camelie cominciò a sonare della musica a ballo. - Oh, che allegri valzer! Che armoniose mazurke! E sopra
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per forza, ed esclamarono subito: - Oh carini! oh come sono piccini! oh poverini! - Ci volle del bello e del buono prima che la contessa potesse
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vaga delle medesime avventure, esclamava: - Anch' io, oh, anch' io! - Ma tu non sei un uomo - le faceva osservar Nello, alzando fieramente la testa
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, e amava i comodi e il benestare: oh quello sì! Specialmente dopo che una volta, per fare un salto da una sedia su la tavola da pranzo, era ruzzolato
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! - pensava Moschino; e soggiungeva a voce alta: - Oh, Dodò, un poco d' olio trovato in cucina per terra! L' avrà versato il cuoco, per caso. - Tu se
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nell' unghie del gatto per la smania di girare. - E tu gira! - diceva Dodò filosoficamente. - Oh, io no! Non voglio mica morire di mala morte, io
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