, che ode a frullo e legge a vànvera, com'egli infatti udiva e leggeva. Usava sgattaiolare per imitar la voce del gatto, sobbillare per fare il
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si curvano sull'antico tavolo e s'ode lo scricchiolìo di due penne, una dopo l'altra. Firmano. È la pace, è la conquista di alti ideali, è il sigillo
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tra le macerie e invasi dall'erba e bussa alla porta sbarrata da pesanti chiavistelli. Nessuno viene ad aprire, né si ode alcuna voce. Nulla... Senza
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lo squillo imperioso: ma nessuno compare, né si ode alcun rumore. Jörg suona con forza ancora una volta. Che tutto sia inutile? Che sia tutto perduto
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e intanto sbirciano se mai le tende della sala si aprano sullo schermo. Inutile. Non si vede niente. Al più si ode qualche musichetta o il frammento
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Natale, qualche invito del Gruppo rionale e del Dopolavoro. Anche in casa Altieri lo si vede di rado. Stamattina la mamma smiracola, quando lo ode
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