strofinarsi alla gonnella materna, a fissar i suoi dolci occhi tutti pieni di lacrime negli occhi indulgenti della contessa. E mentre il piccolo Ragù
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rosei su gli occhi, per riordinare le idee confuse, e riprese cognizione dei fatti. Si trovava in quel giardino (Dio sa quanto lontano da casa!) perchè
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con la pelle accapponata. Il topo comune si guardò attorno sospettosamente; poi disse piano, col terrore negli occhi, queste due parole: - I gatti
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sarebbe toccata la stessa sorte, e allora, addio Moschino! E l' idea del pericolo corso gli faceva quasi venire le lagrime agli occhi. Finalmente, Dio solo
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quando su l' oscurità del terreno bagnato il topino bianco correndo apparve dinanzi agli occhi de' ragazzi, questi mandarono un grido di gioia, che
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buon cuore e, per solito, anche abbastanza ragionevole; ma l' esser egli figlio unico d'una madre vedova, la quale non vedeva che per gli occhi di lui
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dalle narici contratte; gli occhi erano vitrei, e d' una tristezza nuova: la tristezza della morte. Vittorio, livido in viso, non ostante che sua madre
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come la pelle di cincilla, col ventre e le braccia d'un bianco d'ermellino. Gli occhi vivi e neri avevano un'espressione d' intelligenza e di dolcezza
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ubbidì; e allora si vide chiaramente un topino bigio con la pancia bianca, con gli occhi scintillanti che parevano uscirgli dal capo, e fra le zampine
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, che si ricordava del povero sorcio ucciso dal gatto davanti a' suoi occhi. - No: vengo dai tetti, io. - O perchè sei tutto bigio, mentre io sono
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di coltelli, di bicchieri cozzanti fra i brindisi, di risa, di piccoli gridi. Ma in tanto gli occhi di que' bimbi correvano spesso a un alto
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seta floscia; più odoroso della vallata delle Rose! Lascia ch' io ti baci gli occhi, che splendono più dei rubini! lascia ch' io ti ripeta che il mio
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Caciotta, tutta contenta d' esser tanto bella agli occhi del suo sposo, gli sussurrava alla sua, volta, perch'era anche una gran buona topina
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scuola. La scuola dev' esser sacra come la chiesa. - Non lo farò più, mamma, - promise Nello un po' mortificato, abbassando gli occhi sul piatto. In quel
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agli occhi - Dio mio, come mi sento bene! - E nel suo umile cuore di topa non sapeva trovar parole per ringraziare la Provvidenza che non abbandona nè
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qualche sofà, in atto di conversare, e avevano come un fremito ne' musetti, e gli occhi ancor più lustri del solito. Dodò, da filosofo, dopo che i suoi
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poltrona che la padroncina gli aveva data vicino al proprio scrittoio, gli occhi chiusi affatto o imbambolati dal sonno. Si destava appena quando la Rita
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lutto, che colpiva chi la mirava, perch' ella era la più carina di tutti. Aveva il nasino d'un roseo pallido, ben uniti i dentini corti; ma gli occhi
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co' denti: Dodò, con gli occhi socchiusi, sorniosamente,
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- Che ne dici? - conchiudeva Dodò aprendo a mezzo gli occhi, e guardando il fratello. - Dico che non è molto allegra, la storia - rispondeva Moschino
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