mettere anche la gonna dalla moglie, che prende in cambio i pantaloni. Compare Cola però non è di questi. Vostra sorella dovrà tenere bene aperti gli occhi
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, con gli occhi che le ridevano dì felicità... mi sarei messo a piangere come un bambino, ve lo giuro!... Ora la divisione coi miei fratelli è in via di
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...- Sciocchezze!... E vedranno poi chi starà meglio... Oh! darei metà, del mio sangue per vedervi allegra!... Non paiono più, gli occhi vostri, i begli occhi
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Vedi come ti guarda tua cognata? Con tanto d'occhi. Pare che dica: Povera sorella mia!
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Sempre così!... Subito le vengono le lagrime agli occhi!.. E poi quelle convulsioni!...
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Non è opera giusta! ... Non è opera giusta! Nessuno me lo leva di capo! Se si trattasse d'una figlia mia, uh! sarei già andata a cavarle gli occhi a
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Per questa croce di Dio, ha torto... Le voglio bene più degli occhi miei... Anche voi mi siete contraria?... Ed io che ho sempre il vostro nome su le
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No, no! Non mi guardate così!... Ah! cotesti occhi!... Non mi toccate!... Cola! Per Carità! Abbiate pietà di me! Scioglietemi!.... Scioglietemi dalla
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L'ho visto una volta con questi occhi!
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Zitta!... Se viene vostro padre... Vi spiegherò poi, lana. Non piangete! Asciugatevi gli occhi...
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(Tenta di asciugarle gli occhi; la prende fra le braccia e la bacia, mentre lana si dibatte, dicendo):
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persona è spacciata!... L' ho visto con questi occhi... Mi si rizzavano i capelli in testa...
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Chi soffia nel fuoco?... Chi? Non ho occhi forse?... I mali compagni... la taverna... le donnacce... le invento io?... Sono forse una grulla, da non
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Lo scanno! Ve lo scanno come una pecora, sotto gli occhi e me ne vado in galera... Ah! Perchè mi vedete bono, tranquillo, paziente?... Dio ne scampi
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(lana chiude gli occhi per risposta, mancando. Nino rimane quasi fulminato. In questo puntò, si sente più vicino il canto dei vendemmiatori, poi risa
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Chi oggi non canta, ma mastica tossico, è la Caristia che avea posto gli occhi addosso a Cola per la nipote. Se lo era attirato in casa, e Cola di
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Le seppie spellatele e sparatele per nettarle delle parti inservibili che sono l’osso, l’apparato della bocca, gli occhi e il tubo digerente. Mettete
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Mi par di vederlo ora quel giovane simpatico, di statura mezzana, snello della persona, viso pallido rotondo, lineamenti delicati, occhi nerissimi
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. Venuto l’amico coll’ansietà di fare in quel giorno un ghiotto mangiare e vedutili secchi allampanati, cominciò a stralunare gli occhi e voltandoli e
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Il punto della cottura sì conosce dagli occhi che schizzano fuori, dalla pelle che si distacca toccandola e dalla tenerezza che acquista il pesce
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. Sformatela dopo qualche ora e, se l’avrete disposta con garbo, oltre al gusto resteranno anche appagati gli occhi de’ commensali. La ricotta si può
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(Suzel, con gli occhi bassi, offre il mazzolino a Fritz).
che, da un giorno all'altro, un gondoliere diventasse un signore per bene; si ricordava pure i suoi occhi neri insolenti, che, incontrandolo, le
capo come un'aureola; gli occhi azzurri limpidi, d'una soavità da fanciulla; i denti bianchissimi e perfetti. Veste pulito, quasi accurato. Parla con
tre uomini e di una carriuola chiusa. Il primo di que- gli uomini camminava lento lento e guardava a terra negli angoli con occhi torvi; magro, lungo
giorni; e la mia cara vecchietta tutta linda, con la sua cuffia bianca inamidata, quando si sveglia e, alzando il capo, fissa a un tratto gli occhi ne
La mattina seguente Nene si alzò mutata. Gli occhi parevano di- ventati più grandi e più infossati nella faccia smorta; ma il sorriso aveva ripreso
venuta ad- dosso! Non potevo uscire di camera: andavo dal letto al lettuccio. Se per caso giravo gli occhi allo specchio, vedendo un coso allampanato, con
gli occhi, un allegro, che diceva: Amor perché mi pizzichi, mi pizzichi, mi pizzichi perché? e continuava: Amor perché mi stuzzichi, mi stuzzichi, mi
nell'infinito. Cacciavo sotto il capo con gli occhi aperti per vedere il verde diafano, di una gradazione così delicata, così gen- tile, che avrei
rondinella, mi vengono i lacrimoni... E il buon vivacchione rideva, ma cogli occhi veramente pieni di lacrime. Da vent'anni non si era mai sentito
carezzata, molto adulata. Lo meritava. Gli occhi fissi nella luna a poco a poco si riempivano di lagrime. Poiché erano rimasti soli nel vagone che cosa
, sfolgorando con raggi d'oro, nella bassura, dietro un filare di pioppi, riverberava una luce rossiccia, quasi sanguigna sul suo volto. Negli occhi pareva
abituale dei tifoidi: eppure, udiva quell'alito. Non rispondeva, non apriva gli occhi, ma con una lievissima contrazione dei muscoli, aggrottava le
opposizione. Era un'ora dolce e tranquilla, appressandosi il mezzogiorno: l'oste ogni tanto levava gli occhi dal suo lavoro, per guardare in giù, se qualcuno
vedono ancora nelle provincie e nelle case molto aristocratiche. Quando intese il passo lieve di Bianca Maria si levò in piedi, guardandola negli occhi
, lavorava al suo merletto sul tombolo, ripensava quello che vi era scritto, ricordandosene già delle frasi a memoria, rivedendone innanzi agli occhi
leggere per calmare la mente che fantasticava: le tavole matematiche di Rutilio Benincasa, i numeri gli danzavano la ridda, innanzi agli occhi. Invano aveva
trionfalmente la sartina, con gli occhi sempre fissi sul piattello, per non far cadere il sugo. - Mattina e sera! - strillò, dalla soglia, il garzone
il giovanile volto ovale, dalle nere, sottili sopracciglia che sembravano arricciate, dai lunghi occhi d'Oriente di un bigio scintillante, fra dolce
occhi meravigliati e dolorosi con tale intensità, che egli le perdonava la sua sommessione filiale. Torbida estate! Ogni anno il dottore aveva serbata
scorto, dirimpetto, per un minuto, quell'ovale puro, quella carnagione tenue che si colorava di roseo appena appena, e quegli occhi tra fieri e dolci
suoi occhi già smorti, su quel balcone del medico, chiuso, ermeticamente chiuso. Che pena faceva al cuore, quella misera creatura della Madonna, che
: raggricchiati, col cappelluccio sformato sugli occhi, col capo abbassato sul petto, con le mani convulsamente ficcate nelle tasche dello sdrucito cappotto
rate e aveva tutto perduto. Era rimasta senza la madre, in quel basso mido e buio, indebitata fino agli occhi e senz'aver dodici lire per farsi un
venti, cinquanta, centomila lire, in una serata! E in fondo agli occhi, subitamente pieni di malinconica cupidigia, gli si leggeva la gran passione
all'uncinetto, preparandosi il modesto corredo, attendendo la visita quotidiana di don Gennaro, a cui ella sorrideva dalle labbra e dagli occhi, la buona
orrore del purgatorio quasi ne sentisse le fiamme vive sulla carne, e che sognando, sognando, arriva sino all'ultimo minuto, chiudendo gli occhi in una
resisteva! Adesso si era fermato, di nuovo, in piazza della Carità, fissando gli occhi, innanzi ai quali vagava una nebbia torbida, sulla statua di Carlo
i grandi occhi pensosi a lui, cercando affetto e protezione, egli sentiva trabalzare il suo cuore, nel desiderio del sacrificio. S'intendevano, senza