mattini passano chiari e deserti. Così i tuoi | occhi | s'aprivano un tempo. Il mattino trascorreva lento, era un |
Il paradiso sui tetti -
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luce. Taceva. Tu viva tacevi; le cose vivevano sotto i tuoi | occhi | (non pena non febbre non ombra) come un mare al mattino, |
Il paradiso sui tetti -
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O luce, chiarezza lontana, respiro affannoso, rivolgi gli | occhi | immobili e chiari su noi. è buio il mattino che passa senza |
Il paradiso sui tetti -
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la morte e avrà i tuoi | occhi | - questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, |
Il paradiso sui tetti -
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sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi | occhi | saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. |
Il paradiso sui tetti -
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che mi guardi fanciulla con gli | occhi | pieni di luce, con gli occhi azzurri profondi ed al volto |
POESIE -
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mi guardi fanciulla con gli occhi pieni di luce, con gli | occhi | azzurri profondi ed al volto ti sale una fiamma? Non ha |
POESIE -
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gli | occhi | velati, le guance smunte, le labbra livide, all'alba e di |
Il letto vuoto -
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dice quale sia questa frase. Solo precisa di vivere con gli | occhi | spalancati. Non esita a colpire nei punti deboli. |
Il letto vuoto -
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mi rispondi una volta, due volte, guardandomi fisso con gli | occhi | dai quali sono nato: ed è l'ultimo sguardo, come se non |
Il letto vuoto -
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di un giustacuore verde, le rughe del volto più dolci, gli | occhi | che nel chiarore velano il nero guarda la porta d'argento. |
Dai Canti Orfici -
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d'amore con un sorriso con un vago bagliore che è negli | occhi | il ricordo delle lacrime della voluttà. Passano nella |
Dai Canti Orfici -
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Due dei sette sono morti. Dimmi quali. Hanno tutti gli | occhi | chiusi, le teste coperte di squame. Dalla bocca di uno |
Salva con nome -
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veggo omeri bianchi e bianchi denti, e labbra sorridenti, e | occhi | mesti e pupille accese e nere passar davanti a schiere, |
TAVOLOZZA -
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... ed io già in petto avea l'onda dei versi, e gli | occhi | al ciel conversi, e già pensoso mi smarrivo a sera, tra i |
TAVOLOZZA -
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ansioso un giovinetto; e tu corri a portargli due begli | occhi | d'amore ... begli occhi, e buon umore; oh a lui propizia |
TAVOLOZZA -
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visione del1'altra parte della valle. Percorriamo con gli | occhi | la cresta di quel versante, il suo confine con il blu di |
Ritorno a Planaval -
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che tempra il ferro; la polverosa sua faccia ferina, gli | occhi | di ferro e le braccia di cerro. E' il sacerdote del |
Penombre -
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che tempra il ferro; la polverosa sua faccia ferina, gli | occhi | di foco e le braccia di cerro. Fossi fanciulla bianca e |
Penombre -
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creature del paesaggio cubistico, in luce appena dorata di | occhi | interni tra i fini capelli vegetali il rettangolo della |
La Verna -
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limpidi sotto la linea del sopra ciglio nero i chiari | occhi | grigi: la dolcezza della linea delle labbra, la serenità |
La Verna -
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alla Verna, se Dio vole". Una ragazzina mi guardava cogli | occhi | neri un po' tristi, attonita sotto l'ampio cappello di |
La Verna -
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Ricorderò per molto tempo ancora la ragazzina e i suoi | occhi | conscii e tranquilli sotto il cappellone monacale. Sulle |
La Verna -
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Salirono sopra la nave le gravi matrone di Spagna Da gli | occhi | torbidi e angelici Dai seni gravidi di vertigine. Quando In |
La Verna -
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a noi ne appariva bronzina Una fanciulla della razza nuova, | Occhi | lucenti e le vesti al vento! ed ecco: selvaggia a la fine |
La Verna -
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spettatore. Il somaro che innalza i caldi lai spiri dagli | occhi | un'aria sofferente qual di chi spera, e lieto non fia mai: |
TAVOLOZZA -
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la bionda dagli | occhi | procaci, costei, la bella che ha fralezze di fior, raggi di |
Penombre -
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su me l'irrevocabile odio d'Iddio ; se vedessi i tuoi cari | occhi | profondi quando, al vuoto del cor, mi sento un esule di |
Penombre -
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serena passar la vidi tra la folla oscena, e vidi gli | occhi | della folla ardenti sprofondarsi ne' suoi, come attoniti e |
Penombre -
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folla ardenti sprofondarsi ne' suoi, come attoniti e opachi | occhi | di buoi. Mordea la folla collo sguardo muto le nudità di |
Penombre -
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tempo fu sospeso il corso. ... Inconsciamente io levai gli | occhi | alla torre barbara che dominava il viale lunghissimo dei |
Dai Canti Orfici -
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navate, io stringevo Lei, dalle carni rosee e dagli accesi | occhi | fuggitivi: anni ed anni ed anni fondevano nella dolcezza |
Dai Canti Orfici -
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i suoi ispidi neri capelli a tratti la rivelazione dei suoi | occhi | atterriti di voluttà intricarono una fantastica vicenda. |
Dai Canti Orfici -
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E l'ancella, l'ingenua Maddalena dai capelli ispidi e dagli | occhi | brillanti chiedeva in sussulti dal suo corpo sterile e |
Dai Canti Orfici -
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i nostri orecchi riposavano appena nel silenzio e i nostri | occhi | erano stanchi de le girandole di fuoco, de le stelle |
Dai Canti Orfici -
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troppo diversa bellezza, lei fine e bruna, pura negli | occhi | e nel viso, perduto il barbaglio della collana dal collo |
Dai Canti Orfici -
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di gomma respirava sommessamente e volgeva attorno gli | occhi | d'idolo. E l'odore acuto della segatura che felpava i passi |
Dai Canti Orfici -
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doveva essere tardi. Tutte quelle cose viste per gli | occhi | magnetici della lenti in quella luce di sogno! Immobile |
Dai Canti Orfici -
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poggiava il gomito reggendo la testa una matrona, gli | occhi | bruni vivaci, le mammelle enormi: accanto una fanciulla |
Dai Canti Orfici -
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smagliante: e sopra di lei, sulla matrona pensierosa negli | occhi | giovani una tenda, una tenda bianca di trina, una tenda che |
Dai Canti Orfici -
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lei, delle immagini candide sopra di lei pensierosa negli | occhi | giovani. Sbattuto a la luce dall'ombra dei portici stillata |
Dai Canti Orfici -
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e tra noi nacque una intimità libera e la matrona dagli | occhi | giovani poggiata per sfondo la mobile tenda di trina parlò. |
Dai Canti Orfici -
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colei che lo rievocava. Sconvolto, le lagrime agli | occhi | io in faccia alla tenda bianca di trina seguivo seguivo |
Dai Canti Orfici -
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allora a medaglie siracusane e il taglio dei loro | occhi | era tanto perfetto che amavano sembrare immobili a |
Dai Canti Orfici -
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(la luna illuminava allora le strade) e Faust alzava gli | occhi | ai comignoli delle case che nella luce della luna |
Dai Canti Orfici -
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nella neve delle bianche Alpi! (le lagrime salirono ai miei | occhi | al ricordo). Riudivo il torrente ancora lontano: crosciava |
Dai Canti Orfici -
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vivente per la forza misteriosa di un mito barbaro, gli | occhi | gorghi cangianti vividi di linfe oscure, nella tortura del |
Dai Canti Orfici -
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la sua giovinezza, languida nella sua grazia selvaggia, gli | occhi | dolci e acuti come un gorgo. Sulle spalle della bella |
Dai Canti Orfici -
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Il ricordo sarà la vampa che ancor ieri mordeva negli | occhi | spenti. |
Il paradiso sui tetti -
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sorridente sotto il sole estivo, la faccia luminosa e gli | occhi | chiari nel doppio raggio del sole e del mare - non |
POESIE -
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né sbattuta dall'onda musicale quando senza velami dai tuoi | occhi | l'anima fiammeggiava e la tua vita nelle dita sicure era |
POESIE -
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colore, ogni scintilla spenta, e nelle occhiaie oscure gli | occhi | t'eran fatti cavi. Io ti parlavo e tu non rispondevi, ma |
POESIE -
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mozza della moglie del pazzo, con le trecce sciolte e gli | occhi | spalancati. Nella casa dell'uomo vengono trovati quattro |
Il letto vuoto -
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mani sanguinano senza fine e l'anima è triste come li | occhi | di un agnello che sia per morire. E le fontane cantano |
Poesie - La morte di Tantalo -
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e la notte salìa. Egli guardava attonito, triste, cogli | occhi | immoti, l'universale accendersi dei continenti ignoti; egli |
Penombre -
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. . . . . . . . . . . Egli guardava attonito, triste, cogli | occhi | immoti, l'universale accendersi dei continenti ignoti. Egli |
Penombre -
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la ragazza che attende controvoglia nell'atrio e ha gli | occhi | chissà dove. L'ora ferma è un conforto, il primo |
L'ora felice -
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il contrappeso del vaso sulle foglie. Chiudendo gli | occhi | sembra di essere in montagna perché il nimore delle raffiche |
Ritorno a Planaval -
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Tra una pelle liscia, gialla, scintillavan, come faci, | occhi | ceruli e rapaci, segno questo che non falla; ed il naso |
TAVOLOZZA -
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amica, ma con gioia pudica; e non baciarti, e tener gli | occhi | chiusi, sol nei profumi assorto, per le tue membra candide |
Penombre -
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in pugno i poveri infelici. Pugno di rosa, e belli | occhi | lucenti, e chiome d'oro, e labbra sorridenti, pugno di |
Penombre -
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tocca, mi stringe il core convulso e caldo m'ottenebra gli | occhi | il sangue di quanti ho amato esso tace ancora o fanciulla. |
POESIE -
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arde l'ansia selvaggia e dolorosa purché io sugga dai tuoi | occhi | il fascino purché io senta le tue mani fremere purché io |
POESIE -
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- S'avviva al sole il bronzo dei capelli ed i suoi | occhi | di colomba tremuli guardano il mare e guardano la costa |
POESIE -
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che mi dia pace sicura nella pienezza dell'essere. E gli | occhi | tremuli della colomba vedranno nella gioia e nella pace |
POESIE -
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che dolce vista un angioletto blando!...". Tu schiudi gli | occhi | alle dolci parole, e quello sguardo tuo somiglia un brando |
Trasparenze -
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le passeggiate, l'altar, le prediche assaporate cogli | occhi | timidi fisi sui Santi che mi guardavano da tutti i canti, |
Trasparenze -
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cuor vago di ricordi ancora. Volti, volti cui risero gli | occhi | a fior del sogno, voi giovani aurighe per le vie leggere |
Dai Canti Orfici -
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viola: ma tu nella sera d'amore di viola: ma tu chinati gli | occhi | di viola, tu ad un ignoto cielo notturno che avevi rapito |
Dai Canti Orfici -
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te lontano, nelle notti insonni, innanzi agli | occhi | dove anche io miri, sempre ho lo slancio della tua persona |
POESIE -
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liscio e candido, e, a quei toni abbaglianti, ammiccan gli | occhi | i santi e parlano fra lor. - Ahimè! - sussurra il martire |
Penombre -
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fè. Erano i buoni e memori testimoni dei morti; | occhi | celesti, estatici in cima a eccelsi porti, avean veduti i |
Penombre -
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a mia madre tu ti festi ancella, mi apparisti nei dolci | occhi | dell'ava e della mia sorella... E fui poeta. - Un povero |
Trasparenze -
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chiomati Etìopi la sorreggono, e par, tanto han negli | occhi | splendor misterïoso, che, di là dentro, il sol voluttüoso |
Trasparenze -
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nell'ombra i grigi | occhi | perduti: l'alba coglieva con le dita bianche le ultime |
Poesie - La morte di Tantalo -
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quando venni alla cella che mi chiude. Avea negli | occhi | una gran fiamma viva, la fronte dolce e pur sanguinolente e |
Poesie - La morte di Tantalo -
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tazza, versato sul crine di un'ebra ragazza, io stavo cogli | occhi | rivolti a uno stuolo di larve leggiere che andavano a volo; |
Penombre -
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per lei si fa più bella ché per lei si fa più pura ai suoi | occhi | la natura. Marzo mese luminoso marzo adolescente marzo mese |
POESIE -
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e a lungo amò ... Così bella, così giovane, chiusi gli | occhi | a un altro avea: or le fila ritessea dell'amor che sepellì! |
TAVOLOZZA -
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rappresenta un pastore che accarezza una pecora, e dagli | occhi | par che la gioia di averla trabocchi.. - Non infrangerlo |
Trasparenze -
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rasi da poco, il viso più scavato e rosso agli zigomi, gli | occhi | bellissimi, come prima, ma dissolti in un alone più |
La Bufera ed altro -
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due, l'un per l'altra, due conscie bellezze, che più cogli | occhi | che colle carezze si van dicendo " io t'amo! ", cullati |
Trasparenze -
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sempre sorridi, ti dieder la culla gli iberici lidi? Quegli | occhi | più fulgidi dell'aurea cornice, oh dimmi se resero un uomo |
TAVOLOZZA -
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