| Oberto | e dette. |
Oberto conte di San Bonifacio -
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conduce | Oberto | in una vicina stanza) |
Oberto conte di San Bonifacio -
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dopo una giornata d'arme come questa. E l'altro: - Messer | Oberto | non parlò con noi? Si è spento l'incendio, per grazia della |
UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA -
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Hai veduto la croce sulla pergamena? Diceva l'altro: - | Oberto | è un cavaliero valoroso. E i due si allontanavano. Ugo |
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Torniamo a Rupemala. | Oberto | e Ildebrandino erano divenuti nemici, come si vide, e i |
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e ripensò, e si sentì come maledetto.... Quel giorno in cui | Oberto | tornò da Saluzzo chiedendo d'Imilda, Ildebrandino rispose: |
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che continuamente faceva scorrazzare della cavalleria. | Oberto | parve assai dimesso, ricevette un rotolo di pergamena dal |
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come un prode. Ildebrandino, cogliendo il momento che | Oberto | non vedesse, chiamò a sè, in una torre, i figli del vecchio |
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su alla montagna e portatemi per domani le nuove di Imilda. | Oberto | che era nella corte, da un pezzo meditabondo, vedendo |
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obbligati a obbedire noi - istigò Oberto: - Vuole? - Come? | Oberto | mostrò loro la pergamena che aveva in petto, parlò |
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armati che Ugo ascoltò con tanto amore. Quella sera, appena | Oberto | vide Ildebrandino: - Zio - gli disse: - Ho da parlarvi e da |
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al castello di Ugo, so.... Che hai? Orvia, parla. | Oberto | voleva che maggiore solennità accompagnasse la rivelazione |
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lo credette, una graffiatura, ma con un certo bruciore.... | Oberto | pensò: - Quella proprio che ci voleva per tenermelo quieto |
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la ferita, d'arma avvelenata, si faceva livida e gonfia. | Oberto | prorompeva: - Ah la mia vendetta! Perchè cadrà a vuoto? |
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mala fortuna!... S'egli morisse?... Zio! Per tutta la notte | Oberto | trepidò, senza chiamare aiuto d'uomo. All'alba tolse su lo |
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la vedo! Ma nemmeno tu sai leggere: sono contento! | Oberto | si piantò sotto la pergamena, esultando: - Non so leggere, |
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spasimo! Carità! Credo nel Signore!... Affrettati! | Oberto | corse al monte. D'Ildebrandino parliamo per l'ultima volta. |
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D'Ildebrandino parliamo per l'ultima volta. Prima che | Oberto | giungesse alla casetta di Agnese, egli moriva supplicando: |
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il portone, con pochi fanti, e s'impadronì del castello. | Oberto | che andava cercando la sposa, perdeva in pochi momenti gli |
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lo grido alle castella, io, io! - Ildebrandino e | Oberto | bastavano soli a liberare Rupemala. Ugo che aveva fatto? |
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- Muoverò al tuo castello! - Poi Ildebrandino e Oberto: | Oberto | era il dimonio della gelosìa; lividissimo, furente, |
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abbracciò Ugo, uscito lentamente dalle fiamme, e volle che | Oberto | l'abbracciasse, gridando: - Gran mercè! Nipote mio, questo |
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che la ubbidienza agli esperti è grande virtù di guerra. | Oberto | era tetro. E a quelle parole rise amaramente. - So che vuoi |
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Oberto. - Ti sono amare queste parole? - Zio! - rispose | Oberto | ad un tratto: - Voglio sposare Imilda, anche oggi! - Quando |
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- Quando Ildebrandino consenta - rimproverò lo zio. Allora | Oberto | con astio e con ironìa: - Ah volete combattere voi? Ugo |
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i valenti? Ebbene, senza messer Ugo io sfiderò Adalberto. | Oberto | fu contento. - Senza Ugo, sì: e mio nipote ascolti: - |
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signore e digli che con Ildebrandino c'è Oberto. Digli che | Oberto | vuole un castello per sè e per i suoi: il castello può |
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suo tetto. Io ti lascio e ti ho comandato. E Ildebrandino e | Oberto | s'apparecchiarono a disperatissima difesa e a furioso |
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a disperatissima difesa e a furioso conquisto. | Oberto | un giorno disse: - Zio, lasciate ch'io vada a domandar |
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al vescovo di Saluzzo. Ildebrandino crollò la testa: ma | Oberto | volle proprio uscire dal castello. Tornato di lì a poco |
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- Nessuno. - E quel cavaliero? I boscaiuoli intendevano di | Oberto | e rispondevano: - Coll'usbergo è un san Giorgio. Ma sa |
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si combatteva atrocemente. E così: - Ildebrandino ed | Oberto | ieri vinsero. I servi prigionieri nel castello di Aginaldo |
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Oberto, Ugo, Aginaldo, Gisalberto, Baldo. Ildebrandino e | Oberto | stavano colle macchine da un lato verso la valle. Ugo dal |
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tuffò il capo per averne refrigerio. Accorrevano in quella | Oberto | ed Ildebrandino, e venivano dall'altro lato del castello, |
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alle spalle di Ugo per distruggere le torri di legno. | Oberto | incominciò a meravigliare: - Come? Qui non ci sono i |
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ma il castello d'Ildebrandino è in mano dei nemici!» | Oberto | e lo zio furono lì lì per rovesciarlo d'arcioni. E quegli |
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voi dite! - lamentò Aimone. - Pensiamo ai vivi - replicò | Oberto | con ambizione: - Due dì fa l'impresa fu cominciata da tale |
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sul capo al malaugurato! Guarda! La masnada era corsa la! | Oberto | guardò e non riuscì che a dire: - E potemmo lasciare sola |
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- Il mio fedelissimo servo! - urlò lldebrandino: e | Oberto | spronava al suo castello. - Tu l'hai ucciso! Vitupero a te, |
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giunte, e strappava le redini al cavallo per raggiungere | Oberto | e le strappava per accostarsi al trombetto. Aimone avrebbe |
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stessa confessare il grido dell'anima combattuta: poi - A | Oberto | m'aveva promessa il padre: ed ero contenta, e sarei stata |
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Al di là ecco la voce d'Ildebrandino: - È qui! È salva! | Oberto | la tua sposa è salva! - Con queste parole il vecchio |
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persona coll'abbandono delle membra, insidioso e annuente. | Oberto | mosse un passo, ma arretrò soffogato. A quel solo movimento |
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che conduca al paradiso o all'inferno! - susurrò Imilda. | Oberto | mosse un secondo passo. - Pietà! - stridette Imilda. - Non |
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per ogni direzione. Non scorse però nè Ildebrandino nè | Oberto | che volavano a Rupemala per un cammino assai basso e |
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dicendo: - Con questa furia atterreresti un portone! - È | Oberto | con Bonifacio ed Eustachio. Venivano, venivano: erano a |
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Venivano, venivano: erano a pochi passi: s'arrestarono. | Oberto | trionfalmente scosse la lancia, dicendo ad Ugo: - |
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gagliarda... Era Guidello l'araldo! - Messere, - disse, | Oberto | ad Ugo coll'aria di chi finalmente parla da pari a pari: - |
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Croce di Dio! chi diede ordini così? A chi si obbedisce? | Oberto | sbuffò tra i denti: - E messere Ildebrandino non sapeva e |
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non deve saperlo! O solo quando Ugo ne rida! L'audacia di | Oberto | danneggiò le operazioni militari divisate. I balestrieri, i |
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la fascia sull'armi. - Non me la faceste promettere? - | Oberto | interrogò lo zio coraggiosamente. Si trovava di fronte a |
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e furono presi gli accordi per la dimane Ildebrandino con | Oberto | sopraintenderebbe alle macchine guerresche: messer Aginaldo |
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suo decoro verginale. Ugo guardava... La smorta faccia di | Oberto | non era faccia che egli si potesse dipingere incorniciata |
UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA -
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gli pareva sfumasse nelle nebbie di un sogno. Che sogno? | Oberto | toccava il salterio: ella cantava le laudette religiose. |
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il salterio: ella cantava le laudette religiose. No! no! | Oberto | riprendeva lo strumento e atteggiava la persona al |
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dunque d'Adalberto? di mio padre! - Adalberto è vinto: | Oberto | è vincitore: Ildebrandino è morto. - Morto? - così |
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- Ebbene? - Rizzi il capo a sentire il nome di colui? | Oberto | è nel mio castello.... signore potentissimo! - Ed Ugo è |
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a stare a letto è difficile. - Perché? - domandò il conte | Oberto | di Romena. - Anzi, io saprei il modo di fargliela |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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ceri, e precedé i cugini nella sala d'armi. Il conte | Oberto | rivestì l'armatura, che pareva fatta per lui, e quindi si |
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rimasero cheti attendendo la mezzanotte. Quando fu suonata, | Oberto | prese in mano il doppiere, scosse l'armatura per far rumore |
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Un urlo disperato uscì dal petto del misero poeta. Il conte | Oberto | si avanzava nella stanza battendo i piedi sul pavimento, e |
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alla bocca dell'avello. In un momento gli furono accanto | Oberto | e Bandino, anzi, il primo prese una delle faci che erano |
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li fece alzare e risalì la scala dell'avello. Il conte | Oberto | e il conte Bandino avevano già narrato che ser Grifo era |
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spingeva Imilda su quella stessa stradicciuola per cui | Oberto | doveva venire, e veniva, per condurre a Rupemala la sposa a |
UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA -
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rupi! Su! su, su, tutti alla riscossa, da Susa con messer | Oberto | capitano e con Adalberto! - e l'uomo si alzò, barcollando. |
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