Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: oberto

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 Oberto  e dette.
conduce  Oberto  in una vicina stanza)
dopo una giornata d'arme come questa. E l'altro: - Messer  Oberto  non parlò con noi? Si è spento l'incendio, per grazia della
Hai veduto la croce sulla pergamena? Diceva l'altro: -  Oberto  è un cavaliero valoroso. E i due si allontanavano. Ugo
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Torniamo a Rupemala.  Oberto  e Ildebrandino erano divenuti nemici, come si vide, e i
e ripensò, e si sentì come maledetto.... Quel giorno in cui  Oberto  tornò da Saluzzo chiedendo d'Imilda, Ildebrandino rispose:
che continuamente faceva scorrazzare della cavalleria.  Oberto  parve assai dimesso, ricevette un rotolo di pergamena dal
come un prode. Ildebrandino, cogliendo il momento che  Oberto  non vedesse, chiamò a sè, in una torre, i figli del vecchio
su alla montagna e portatemi per domani le nuove di Imilda.  Oberto  che era nella corte, da un pezzo meditabondo, vedendo
obbligati a obbedire noi - istigò Oberto: - Vuole? - Come?  Oberto  mostrò loro la pergamena che aveva in petto, parlò
armati che Ugo ascoltò con tanto amore. Quella sera, appena  Oberto  vide Ildebrandino: - Zio - gli disse: - Ho da parlarvi e da
al castello di Ugo, so.... Che hai? Orvia, parla.  Oberto  voleva che maggiore solennità accompagnasse la rivelazione
lo credette, una graffiatura, ma con un certo bruciore....  Oberto  pensò: - Quella proprio che ci voleva per tenermelo quieto
la ferita, d'arma avvelenata, si faceva livida e gonfia.  Oberto  prorompeva: - Ah la mia vendetta! Perchè cadrà a vuoto?
mala fortuna!... S'egli morisse?... Zio! Per tutta la notte  Oberto  trepidò, senza chiamare aiuto d'uomo. All'alba tolse su lo
la vedo! Ma nemmeno tu sai leggere: sono contento!  Oberto  si piantò sotto la pergamena, esultando: - Non so leggere,
spasimo! Carità! Credo nel Signore!... Affrettati!  Oberto  corse al monte. D'Ildebrandino parliamo per l'ultima volta.
D'Ildebrandino parliamo per l'ultima volta. Prima che  Oberto  giungesse alla casetta di Agnese, egli moriva supplicando:
il portone, con pochi fanti, e s'impadronì del castello.  Oberto  che andava cercando la sposa, perdeva in pochi momenti gli
lo grido alle castella, io, io! - Ildebrandino e  Oberto  bastavano soli a liberare Rupemala. Ugo che aveva fatto?
- Muoverò al tuo castello! - Poi Ildebrandino e Oberto:  Oberto  era il dimonio della gelosìa; lividissimo, furente,
abbracciò Ugo, uscito lentamente dalle fiamme, e volle che  Oberto  l'abbracciasse, gridando: - Gran mercè! Nipote mio, questo
che la ubbidienza agli esperti è grande virtù di guerra.  Oberto  era tetro. E a quelle parole rise amaramente. - So che vuoi
Oberto. - Ti sono amare queste parole? - Zio! - rispose  Oberto  ad un tratto: - Voglio sposare Imilda, anche oggi! - Quando
- Quando Ildebrandino consenta - rimproverò lo zio. Allora  Oberto  con astio e con ironìa: - Ah volete combattere voi? Ugo
i valenti? Ebbene, senza messer Ugo io sfiderò Adalberto.  Oberto  fu contento. - Senza Ugo, sì: e mio nipote ascolti: -
signore e digli che con Ildebrandino c'è Oberto. Digli che  Oberto  vuole un castello per sè e per i suoi: il castello può
suo tetto. Io ti lascio e ti ho comandato. E Ildebrandino e  Oberto  s'apparecchiarono a disperatissima difesa e a furioso
a disperatissima difesa e a furioso conquisto.  Oberto  un giorno disse: - Zio, lasciate ch'io vada a domandar
al vescovo di Saluzzo. Ildebrandino crollò la testa: ma  Oberto  volle proprio uscire dal castello. Tornato di lì a poco
- Nessuno. - E quel cavaliero? I boscaiuoli intendevano di  Oberto  e rispondevano: - Coll'usbergo è un san Giorgio. Ma sa
si combatteva atrocemente. E così: - Ildebrandino ed  Oberto  ieri vinsero. I servi prigionieri nel castello di Aginaldo
Oberto, Ugo, Aginaldo, Gisalberto, Baldo. Ildebrandino e  Oberto  stavano colle macchine da un lato verso la valle. Ugo dal
tuffò il capo per averne refrigerio. Accorrevano in quella  Oberto  ed Ildebrandino, e venivano dall'altro lato del castello,
alle spalle di Ugo per distruggere le torri di legno.  Oberto  incominciò a meravigliare: - Come? Qui non ci sono i
ma il castello d'Ildebrandino è in mano dei nemici!»  Oberto  e lo zio furono lì lì per rovesciarlo d'arcioni. E quegli
voi dite! - lamentò Aimone. - Pensiamo ai vivi - replicò  Oberto  con ambizione: - Due dì fa l'impresa fu cominciata da tale
sul capo al malaugurato! Guarda! La masnada era corsa la!  Oberto  guardò e non riuscì che a dire: - E potemmo lasciare sola
- Il mio fedelissimo servo! - urlò lldebrandino: e  Oberto  spronava al suo castello. - Tu l'hai ucciso! Vitupero a te,
giunte, e strappava le redini al cavallo per raggiungere  Oberto  e le strappava per accostarsi al trombetto. Aimone avrebbe
stessa confessare il grido dell'anima combattuta: poi - A  Oberto  m'aveva promessa il padre: ed ero contenta, e sarei stata
Al di là ecco la voce d'Ildebrandino: - È qui! È salva!  Oberto  la tua sposa è salva! - Con queste parole il vecchio
persona coll'abbandono delle membra, insidioso e annuente.  Oberto  mosse un passo, ma arretrò soffogato. A quel solo movimento
che conduca al paradiso o all'inferno! - susurrò Imilda.  Oberto  mosse un secondo passo. - Pietà! - stridette Imilda. - Non
per ogni direzione. Non scorse però nè Ildebrandino nè  Oberto  che volavano a Rupemala per un cammino assai basso e
dicendo: - Con questa furia atterreresti un portone! - È  Oberto  con Bonifacio ed Eustachio. Venivano, venivano: erano a
Venivano, venivano: erano a pochi passi: s'arrestarono.  Oberto  trionfalmente scosse la lancia, dicendo ad Ugo: -
gagliarda... Era Guidello l'araldo! - Messere, - disse,  Oberto  ad Ugo coll'aria di chi finalmente parla da pari a pari: -
Croce di Dio! chi diede ordini così? A chi si obbedisce?  Oberto  sbuffò tra i denti: - E messere Ildebrandino non sapeva e
non deve saperlo! O solo quando Ugo ne rida! L'audacia di  Oberto  danneggiò le operazioni militari divisate. I balestrieri, i
la fascia sull'armi. - Non me la faceste promettere? -  Oberto  interrogò lo zio coraggiosamente. Si trovava di fronte a
e furono presi gli accordi per la dimane Ildebrandino con  Oberto  sopraintenderebbe alle macchine guerresche: messer Aginaldo
suo decoro verginale. Ugo guardava... La smorta faccia di  Oberto  non era faccia che egli si potesse dipingere incorniciata
gli pareva sfumasse nelle nebbie di un sogno. Che sogno?  Oberto  toccava il salterio: ella cantava le laudette religiose.
il salterio: ella cantava le laudette religiose. No! no!  Oberto  riprendeva lo strumento e atteggiava la persona al
dunque d'Adalberto? di mio padre! - Adalberto è vinto:  Oberto  è vincitore: Ildebrandino è morto. - Morto? - così
- Ebbene? - Rizzi il capo a sentire il nome di colui?  Oberto  è nel mio castello.... signore potentissimo! - Ed Ugo è
a stare a letto è difficile. - Perché? - domandò il conte  Oberto  di Romena. - Anzi, io saprei il modo di fargliela
ceri, e precedé i cugini nella sala d'armi. Il conte  Oberto  rivestì l'armatura, che pareva fatta per lui, e quindi si
rimasero cheti attendendo la mezzanotte. Quando fu suonata,  Oberto  prese in mano il doppiere, scosse l'armatura per far rumore
Un urlo disperato uscì dal petto del misero poeta. Il conte  Oberto  si avanzava nella stanza battendo i piedi sul pavimento, e
alla bocca dell'avello. In un momento gli furono accanto  Oberto  e Bandino, anzi, il primo prese una delle faci che erano
li fece alzare e risalì la scala dell'avello. Il conte  Oberto  e il conte Bandino avevano già narrato che ser Grifo era
spingeva Imilda su quella stessa stradicciuola per cui  Oberto  doveva venire, e veniva, per condurre a Rupemala la sposa a
rupi! Su! su, su, tutti alla riscossa, da Susa con messer  Oberto  capitano e con Adalberto! - e l'uomo si alzò, barcollando.

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