Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

265649
Boito, Camillo 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Bocca
  • Roma-Torino- Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Il buon Cennino Cennini da Colle di Valdelsa insegnava nel 1437, pigliando verdaccio o cinabro od ocria od altro, a colorire un uomo ferito e

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in Venezia che qualche raro seguace. Buona o cattiva che sia, dannosa o benefica, giova sentirne l’influenza, perchè nell’arte l’agitazione è salute

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’impressione e la nettezza della maniera. Conoscono le tinte dell’acqua tranquilla o increspata dagli zeffiri o agitata dai venti, le tinte del cielo sereno

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membra umane, le gradazioni leggiere delle ombre e del colore sulle carni nude, il getto delle pieghe sul corpo animato che si muove o che sta, i

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pareti ornate appena di pochi schizzi e di qualche tela abbozzata, col fantoccio di legno drappeggiato in uno sdruscito lembo di velluto o di panno, con

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Così a Venezia l’arte, che dianzi tentava di emulare le grandezze antiche, sformandole o in figuroni senza garbo, o in leccornie sensuali, o in orgie

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, ha visto l'arte nuova fuori della sua città, e se n’è innamorato. Che male c’è egli se qualcuno de’ suoi lavori rammenta il modo di questo o di quell

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La poesia è inconscia di sè: l’uomo non la domina, ne è dominato. Sgorga dall’anima o soave ruscello o furioso torrente. La ci splende all'occhio

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altre città i monumenti hanno qualcosa di arcigno o di solenne, che li fa guardare con un certo rispetto freddo, quasi pauroso; qui all’incontro le

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Abbiamo sentito sperare da qualcuno che una volta o l’altra ci si risolva di interrare il Canal grande per farne una larga via carrozzabile, un corso

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alle bufere; lo stesso limpido azzurro del cielo, le stesse collinette lontane, gli stessi fiori del prato, o diventano tristi, o, col contrasto, fanno

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i vecchi monumenti, quali ci sono venuti attraversando le vicende dei secoli, o giova su certe traccie o su certi dati indovinare come il monumento

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Questi nuovi pittori, in fatti, cercano di comporre il meno possibile: vanno intorno, finché trovino un siterello in Firenze o intorno a Firenze, non

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, rinomato per certe aurore rosse e per certi tramonti infuocati, e gli dice: — O scusa, Signorini, che è un chiaro di luna? — L’altro tace; ma poi, vedendo

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condizione del vero, la prospettiva. Può essere che col naso sul modello o con una buona lente si veda la natura a quel modo; ma cinque passi distante la

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dì almeno della settimana, ciondolando sul Corso, o a visitare gli artisti nei loro studii, o a fare il chilo seduto all’ombra degli alberi del Monte

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secoli in cui sembrò rotta dovunque, il portare un modo straniero o italiano ad essa del tutto nuovo, sarebbe un bestemmiare la storia e seminare patate

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teatri arabi, le fontane turche, i palazzi municipali con le torri merlate del Medio Evo, le case signorili barocche o rococò, le porte di città romane

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Che un forzierino, ageminato con minuti ornati arabi e con disegni di carte geografiche, sia vecchio e valga più oro di quel che pesi il suo ferro, o

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, mentre gli altri si tengono paghi o di seguire la voga del dì, o di stare stretti a una scuola. Appena un operaio conosce qualcosina di disegno

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Ci sono nella mostra milanese delle sezioni, in cui i confronti tra il vecchio e il nuovo, o per il difetto assoluto o per la scarsezza delle cose

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trascinati a profittare subito e quanto più possono delle loro doti meglio appariscenti: e, un di questi tre casi, o sfruttano ne’ primi sforzi il

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dalla realtà della natura; non è realtà, perchè, volere o non volere, l’anima e la fantasia dell'artista passano il vero allo staccio; non è critica

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; e allora, o l’opera è stata cagione del nostro commovimento, e ci continua a parere efficace e bella; o ne è stata mezza cagione e mezza occasione, e

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oggetto non è forse altro che la occasione, onde si ridestino affetti o pensieri tristi o graditi, oppure vada volandola fantasia in lontane cose, che

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sdraiate o sedute o accovacciate. Vestono di bianco, salvo un manto color rosato e un altro di tinta grigia scuretta; e ne’ capelli quale ha de’ nastri

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Certo è una cosa che s’indirizza agli occhi del corpo, e che, mentre ai pittori e ai critici di quindici o venti anni addietro pareva secondaria in

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Accademie artistiche e gli Istituti di insegnamento pubblici o privati — che ce n’è d’avanzo; ma quel legame di metodi, quella catena di tradizioni, che

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triangolazione del modello vivo o formarlo a dirittura in gesso, vengono dal trasmutare il modello, che si muove, in un masso immobile, o dal tradurre il

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? Ce n’è una o cento? Se sono molte in quale punto s’accordano?

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Vedere l’ideale nel reale, o, per meglio dire, vedere la natura effettivamente e compiutamente: ecco, a’nostri giorni, la trionfai porta.

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E, quando vuole stare da sè, o è quasi sempre un’arte ristretta, o è quasi sempre un’arte incompiuta: non piglia la sua vera e solenne importanza se

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mensole, per i frontoni degli edificii una gran tenerezza. Lo fren dell’arte li indispettisce. «Voi mi chiamate a farvi una statua, o architetto

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Così l’architetto scansalo statuario. Si volgono le spalle; non si stimano o non si conoscono. Quando per caso s’incontrano nella via e l’uno stende

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Ma tale criterio, ripetiamo, ci pare sbagliato. Lo scultore deve invece dire a sè stesso: per quel finestrone, che guarda a ponente o a mezzodì, ch’è

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tacerebbero, così come fanno, il nome dell’autore. Può darsi che il duca abbia chiesto a qualche artista o meglio a qualche vescovo o abbate di là dai

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formarlo in gesso, di trasportarlo con i compassi nel marmo o di fonderlo in bronzo; quell’arte, che non possiede se non due colori, il bianco

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Noi non esaminiamo ora se si operi bene o se si operi male; ne importa solo accennare a questo indirizzo dell’arte, la quale dappertutto s’affatica a

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; le pieghe sono largamente gettate; l’esecuzione è degna del concetto — degna del concetto, cioè buona o pessima secondo che il tema sembra artistico

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Il caso è questo, che la scultura francese non somiglia alla pittura francese. Volere o non volere questi nostri vicini, che ci destano tanti

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, ma, salvo poche, di ben corta esistenza. Poi, o i nostri occhi vedono male, o nei nudi delle nostre figure c’è la carne che palpita, c’è la epidermide

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del popolo, i pescatori, i contadini escano dal campo dell’arte, tutt’altro; ma, senza scostarsi dal naturale, conviene o metterci una certa finezza di

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donne che si somigliano tutte, tutte vestite di raso bianco o cenerino o color di rosa, biaccoso ne’ lumi, pesante ne’ fondi, senza finezza vera nelle

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Poi il Napoletano ha l’indole dell’artista. Pronto a cogliere il bello o il ridicolo delle cose; perspicace e mobile; impetuoso nell’espressione dei

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, il quale, diventato in un attimo o filosofo astruso o canzonatore cinico, intende a moralizzare o a corbellare il suo prossimo. Pare, se abbiamo visto

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Ma tutte le definizioni hanno bisogno di chiose. Chi dicesse, invece di non ignobile, nobile o generoso o gentile o forte o piacente, direbbe troppo

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da tale necessità non deriva punto la conseguenza che la imitazione viva della natura non basti; anzi, allorchè in faccia ad un quadro o ad una

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Ma conviene che la poesia o l’ideale o, secondo la nostra definizione più modesta e, Speriamo, più esatta, il sentimento non ignobile dell'animo

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; e nelle ore in cui o il sole batte nella stanza o il cielo si oscura, gli resta tempo e voglia di scorrere le pagine di qualche libro. È troppo raro

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In simili vanità rettoriche gli artisti vengono confortati dai critici. E veramente i critici, i quali sono per solito o letterati amabili o filosofi

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