La massa principale (o più fitta) della nebulosità, benché senza contorno definito è, come nella sera dell’11, dalla parte del Sole, e la densità è
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discernibile. Coll’ingrandimento 200 questo zampillo si vede estendersi 30" o 40", però molto male. Il nucleo propriamente detto non arriva alla nona
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splendore di una stella di prima grandezza, veduto nel rifrattore ha l’aspetto di un pennacchio ricurvo, denso al suo principio o base, poi più sfumato
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(Tav. IV). A 9h 1/2 lo zampillo all’origine fa angolo di circa 30° coll’asse della coda: è curvo, e lungo forse 90” o 100”. Il nucleo pare una stella
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rapidamente dall’asse di questa. Il settore o getto luminoso è diviso in due parti d’intensità luminosa diversa: a 12h 30m la sua estensione lungo l’asse
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grandezza, che è il nucleo propriamente detto della Cometa. Il lume di questa macchia o nube ovale non è uniforme: qua e là pare che si vedano altre
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ad Antares fra le nubi. Il nucleo pareva di 5.a grandezza. La coda era pallida e ridotta a 4° o 5° di lunghezza. Non fu possibile fare altre
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medesima parte del centro dell’anello, anche quando la differenza di declinazione dei due astri giunge a 6' o 7': ciò che è condizione assai vantaggiosa
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durata, che non può molto differire da 20 o 25 giorni. È notabile, che il grande sviluppo della coda non cominciò che il giorno 18 agosto, cioè alcuni
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più era lontano dal Sole. Due o tre giorni dopo il passaggio al perielio esso si ridusse ad aver l’apparenza di una stella di 10a grandezza (25 e 26
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Dietro queste osservazioni, la cui importanza facilmente sarà riconosciuta sembra si possa concludere, che le masse principali o fondamentali delle
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diametro vero 428 miglia inglesi. Non sempre il punto luminoso occupava il centro dell’atmosfera circostante, ma la sua posizione era più o meno eccentrica
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della coda fu sempre il lato destro o
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deviazione appare fosse assai sensibile, circa 40° o 45°.
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Il 21 agosto «lo zampillo fa angolo di circa 30° coll'asse della coda; è curvo, e lungo forse 90" o 100"» . Il disegno mostra che la deviazione dell
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Il 24 agosto «il getto luminoso è diviso in due parti d’intensità luminosa diversa: a 12h 30m la sua estensione lungo l'asse principale è di 2' 1/2 o
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200 si vede questo getto estendersi 30" o 40", ma assai male» . Questo risultato è nella parte essenziale confermato dall’osservazione del bar
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tale orientamento accenna o ad una mancanza di moto rotatorio sensibile, o forse alla presenza di una forza polare direttiva, come fu l’opinione di
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o rispetto allo spazio assoluto. Forse qualche cosa di più certo sapremmo su questo punto, se non veniva la Luna a disturbare le osservazioni fra l’8
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provenire da cause intrinseche, analoghe a quelle che determinano il diametro della testa, o può anche essere un semplice effetto dell'ineguaglianza dei
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grado e mezzo, era diffusa e larga 7' o 8'. Il 30 presentava nel cannocchiale lo stesso aspetto; ma considerata col binocolo da teatro si poteva
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Il 10 agosto la coda si poteva col binocolo seguire ancora per 3° o 4° malgrado la Luna piena e si riconobbe la sua convessità verso mezzodì. Il
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distinte, oppur sono l’apparenza ottica prodotta da un solo conoide o cilindro vuoto internamente? Non saprei decidere. In questi giorni la barba III rimase
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ramo o piuttosto breve barba, III. Ma i rami II e III sono invisibili il giorno 22, e la coda qui ancora consta semplicemente del ramo I curvato
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Premetto, che tanto il lavoro di riproduzione, quanto la redazione delle osservazioni furono fatti senza prender notizia di altri simili disegni o
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ottenuti, risulta che un errore anche di soli 4° o 5° è impossibile affatto.
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costretti ad ammettere, che questa deviazione reale in principio sia stata di 50° e di 60° o più, e che poco a poco sia venuta decrescendo fino a 10° con
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Sole non più in alcuna maniera produrre alcuna deviazione iniziale né nel piano dell’orbita, né in alcun altro piano. Sotto l’attrazione o repulsione
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potrebbe provenire, come già dicemmo, o da mancanza di moto rotatorio, o da una forza polare direttiva esercitata dal Sole. Siccome la Cometa nell
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più si va lontano dal nucleo: o in altri termini, che la coda nelle parti più lontane dal nucleo fa col piano dell’orbita angoli sempre minori.
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curvatura della coda seguiva un arco circolare di cui il centro (o meglio il polo) era nella stella Draconis. Con questa concordano intieramente i
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di considerarne le cause con qualche diligenza. E la circostanza sta in questo, che in quattro delle nostre figure il lato anteriore della coda (o
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sulle parti situate lungo l’asse della coda, o lungo la linea mediana.
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Ma quando la Cometa si allarga rapidamente in forma di tromba, o anche soltanto di cono, è necessario ammettere una forza operante nel senso
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la quale ultima equazione indica, che la curva del profilo sarà concava verso l’asse ogni volta che R/Y 2 o R sarà positivo: cioè fintantoché la
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nulla o piccolissima in confronto di X. Allora δ2y/δx2 sarà quantità positiva, e la Cometa si allargherà in principio rapidamente colle forme sopra
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supporre o che per la materia delle comete non valgano le leggi della meccanica comune, oppure che la luce delle code provenga da qualche cosa d
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; ma con un cannocchiale da teatro piuttosto forte si può seguirla per 4 gradi o 5; pare indicata una leggera curvatura, però molto dubbia, colla
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Ad occhio nudo la testa della cometa è precisamente uguale a Piazzi VI 201, o forse un grado di più (dunque 4m, 7). Nel cannocchiale da teatro la
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Dal nucleo parte un piccolo raggio o tratto luminoso diretto verso il Sole e verso la parte più densa della nebulosità. La sua lunghezza stimata è di
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o quattro gradi; essa sembra convessa verso mezzodì.
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