Storia sentimentale dell'astronomia
né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa haver di me simil sospitione; ma se conoscerò alcun heretico o che sia sospetto d
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“palazzo scritto” o “palazzo dei cartelloni”.
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uno scandalo che sarebbe stato pericoloso per entrambi. Galileo insiste nel chiederle incontri: “Né mi opponga rispetto alcuno o sospetto o timore
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processo della visione consumiamo il 4 per cento dell’energia fornita dal cibo. Non vediamo con gli occhi ma con il cervello, o meglio con gli “occhi della
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possibile, vorrei vivere tutta la mia vita, o la maggior parte di essa, con voi, e sarò sempre felice di qualsiasi sistemazione mi consenta di farlo senza
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meccanica del moto dei corpi grazie ai celebri tre “principi”: 1) ciascun corpo persevera nel proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a
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Gli ultimi decenni dello scienziato furono rattristati da un crescente disagio psichico e astiose polemiche con rivali veri o presunti. In un’altra
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superiore compaiono gruppi di 15 o 16 incisioni: prova, secondo Marshack, che ci troviamo di fronte a rudimentali calendari.
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, o se volete magica, secondo la quale la propagazione dei raggi luminosi sarebbe stata istantanea.
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All’ottima (o fortunata?) misura della circonferenza terrestre fatta da Eratostene (39.700 km) erano seguite quella di Posidonio (135-50 a.C.), assai
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era più breve e concluse che la Terra è appuntita come un limone. Ne venne fuori una controversia: la Terra somigliava a un limone o a un mandarino?
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. Per questo Galileo aveva considerato la misura di una o più parallassi stellari come la prova più inconfutabile a favore del sistema copernicano.
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Genio o fortuna?
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Di fronte a queste approssimazioni possiamo domandarci se la scoperta di Nettuno fu frutto del genio di Le Verrier o della fortuna. Verrebbe da
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arrotolarne la stoffa. Il fenomeno è chiamato “frame-dragging”, o trascinamento dei sistemi di riferimento inerziali, o anche “effetto Lense-Thirring (da
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, cioè di quella forza che tende a mantenere un corpo nel suo stato di quiete o di moto. Sotto, c’è l’identità, supposta da Einstein e finora mai
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quadrati monta in sella, e riuscirai, perdio, o ch’i’mi sventro.
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quei canali sono autentici, non sembrano naturali, e pare piuttosto che siano dovuti alle combinazioni di un ragionamento o che rappresentino... l’opera
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nel 1878. La questione da risolvere riguarda il galoppo dei cavalli. Durante la corsa il cavallo “vola” sopra il terreno a gambe tese o ripiegate? L
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di elementi chimici portati allo stato gassoso, ogni tipo di atomo o di molecola assorbe la luce a particolari lunghezze d’onda determinando una
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quella selva di dati e suddivise le stelle in quattro gruppi: Tipo I – stelle bianche o azzurrognole come Sirio, con evidenti righe dell’idrogeno; Tipo
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Nebulose o galassie?
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Telescopi fuori dell’atmosfera (o quasi)
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vari diagrammi H-R collocandovi popolazioni stellari generiche o specifiche (come le stelle di vari ammassi aperti e di ammassi globulari). I diagrammi
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Nella loro vita più o meno lunga, da pochi milioni di anni a decine di miliardi, tutte le stelle passano per la sequenza principale e ci si fermano
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data in adozione, o finì in un orfanotrofio, o morì ancora bambina.
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Sappiamo già che all’età di 16 anni Einstein sognò, o semplicemente immaginò, di correre al fianco di un raggio di luce: come gli sarebbe apparso
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Bene o male Aristarco aveva ricavato i rapporti di distanza tra Terra, Luna e Sole. Dal tempo che la Luna impiega ad attraversare l’ombra della Terra
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Altri scienziati, invece, quel ronzio l’avevano previsto (è il caso George Gamow) o lo stavano cercando. Tra questi, c’erano Peebles e Wilkinson
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le stelle tramite le reazioni termonucleari che generano la loro energia, o durante le loro esplosioni sotto forma di “nova” o di “supernova”. È la
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dei due raggi leggermente più lungo o più corto dell’altro, i due treni di onde risulteranno tra loro sfasati e nel punto di incontro si sommeranno o
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potere risolutivo, fu portata a parecchie decine di chilometri, ci si servì di microonde. Ma come collegare antenne interferometriche lontane 5 o 10 mila
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rispetto al quale o movimenti dei pianeti appaiono uniformi. Questo punto è disposto in modo tale che il centro della Terra, il centro del deferente (cioè
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prendere sul serio la questione della massa invisibile o, come si disse, “mancante”.
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Confrontando le velocità di allontanamento di galassie più o meno remote Perlmutter e colleghi intendevano confermare la Legge di Hubble sull
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isolati, dopo un tempo più o meno lungo, si scaricano spontaneamente (ideato da Alessandro Volta nel 1780, l’elettroscopio è costituito da due lamelle
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neppure un sussurro extraterrestre. È duro in un mondo scientifico dominato dalla legge “publish or perish”, o pubblichi o muori. La caccia a E.T. non ha
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È un silenzio che suscita molte domande, alcune più da filosofi che da scienziati. Siamo disperatamente soli? E se c’è qualcuno, perché tace? O forse
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autodistrugge prima di riuscire a comunicare. O che quella delle onde radio sia considerata una tecnologia primitiva. O che comunicare sia ritenuto pericoloso per
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Dobbiamo a una nobildonna, Diodata Roero Saluzzo, e al suo libro del 1827 Ipazia o delle Filosofe, la riscoperta in Italia di questa martire della
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media nella Via Lattea eventi del genere si verificano ogni tre o quattro secoli. L’ultimo risale al 1604. Fenomeni così grandiosi difficilmente
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Dante aveva fatto studi di medicina e si era formato nelle arti del Trivio o sermocinales (grammatica, retorica e dialettica) e del Quadrivio (artes
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riconoscere uno sviluppo dell’astrario trecentesco di Giovanni Dondi (Leonardo fu amico dell’orologiaio della corte fiorentina Lorenzo della Golpaja) o un
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Dalla bicicletta all’elicottero, innumerevoli sono le invenzioni che, a torto o a ragione, si attribuiscono a Leonardo. Il telescopio – sia il
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settimana dopo assenze di mesi o anni, si ubriacava, picchiava la moglie, la metteva incinta e ripartiva. Al settimo figlio, partì e non fece più
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l’esistenza. La prima è quella che ispira le rubriche quotidiane più ingenue. Alla seconda è lecito credere: non è indifferente nascere nel Burundi o
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Per Homo sapiens la visione del cielo diurno, con l’arco più o meno ampio percorso dal Sole e il trascorrere delle nuvole ora lievi ora minacciose
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un cannocchiale spediva soltanto le due lenti, la piano-convessa o biconvessa (obiettivo) e la piano-concava (oculare), legate con un filo che
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nostro occhio, o meglio il nostro cervello, fornisce una risposta sensoriale che dipende dal contrasto più che dai valori assoluti della luminosità. È
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ora tonda, ora al primo o ultimo quarto, ora come una falce, fino a scomparire (o transitare davanti al Sole). In effetti Galileo nella seconda metà
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