Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Da Bramante a Canova

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Argan, Giulio 18 occorrenze

resistenza, la resistenza del Borrornini, la sua concezione dell’arte e della vita come immaginazione del possibile (e nulla è possibile senza una

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materia al contatto dello spazio e della luce. Trapassa, quella forza, in una materia che in sé non ha nulla di prezioso o di raro: se il costruire è un

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da togliere il fiato repentine riprese del ritmo troncato. Le membrature fortissime, che non reggono nulla e spesso finiscono in arabesco, servono

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. Nulla di più probabile che l’immaginazione berniniana apparisse al Borromini, per dirla col Malebranche, «la pazza di casa»: un divagare senza

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anche per la qualità della materia e del colore. È un appello che richiama l’attenzione del pubblico in una data direzione. Nulla di più probabile che

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potrebbero, come qui, essere replicare, dispiegate, ostentate come altrettanti vessilli: non per nulla le stacca dal muro, le sposta rispetto ai punti d

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Come attività puramente mondana l’architettura è pura tecnica, non potrebbe essere altro; ma se al di là della tecnica non c’è nulla, la tecnica non

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razionalmente organizzata, che l’artista possiede e che non ha nulla a che fare col processo con cui si fruisce il suo risultato, l’architettura.

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senza dubbio probabile; ma nulla autorizza ad una troppo facile, inconcludente interpretazione della sua architettura come musicalità. L’analogia del

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nel suo spazio ambientale basta tirarla per largo o per lungo, senza cambiare nulla. Anche questo era, all’origine, un artificio scenico del Juvarra

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’Italia, i più gravi impegni politici. Benedetto non ha nulla di grande: come lo descrive il sublime nipote, è un buon uomo innamorato degli studi, al

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la genesi e la finalità religiose dell’arte, ed affermata invece la sua chiara socialità e laicità. L’arte è e rimane invenzione; ma poiché nulla

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sarebbero più il necessario complemento dei pieni, ma soltanto vuoti di memoria, delle ingiustificabili e deplorevoli assenze. Nulla deve rimanere

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il punto di partenza della pittura, è simile all’immagine, che si ha nella mente, di un fatto storico: nulla di distinto e di concreto, ma solo masse

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teorici del «sublime» corrucciata ed ostile; per i primi, non contiene nulla che non si dia nella normale esperienza visiva, per i secondi è grave di

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ancora il feticismo, della qualità del prodotto. Nella sua pittura non v’è più nulla d’artigianale: la sua tecnica non ha certamente nulla di meccanico

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’emozione, per Fuseli, non ha nulla di patetico o commovente, è un fatto morale. Non nasce nell’anima sensitiva da una sua misteriosa comunione con la

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spago. La sua fisionomia non ha nulla di classico, è tipicamente moderna: un ritratto, forse, o più probabilmente una «testa di carattere» deformata

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