nucleo o una parte del nucleo possono continuare a vivere e reintegrare la propria forma; quelli costituiti di solo citoplasma degenerano e muoiono
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In condizioni normali, impropriamente chiamate di riposo, il nucleo delle cellule si presenta per lo più come un corpicciolo tondeggiante, delimitato
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del citoplasma e del nucleo (Fig. 29).
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dalla fecondazione nasce da un uovo il cui nucleo è prodotto dalla fusione dei nuclei dei due gameti. Nel 1875 O. Hertwig poté per primo dimostrare
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con l’uovo; B, seconda mitosi di maturazione, il nucleo dello spermio è penetrato nell’uovo; C, i due globuli polari sono stati emessi, i due
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degenerano, mentre una si accresce notevolmente e forma il cosiddetto sacco embrionale, mentre il nucleo subisce altre tre divisioni equazionali. E
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pollinico si uniscono uno con l’oosfera, e uno col nucleo del sacco embrionale. Il nucleo vegetativo del budello pollinico non ha alcuna importanza per
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Dall’oosfera fecondata si origina uno zigote diploide, che, sviluppandosi forma l’embrione; dal nucleo secondario del sacco embrionale
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(granelli di polline) aploidi, ciascuna delle quali si circonda di una spessa membrana e inizia la formazione del gametofito maschile, il nucleo si divide in
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nel nucleo, che qui s’affaccia alla nostra mente, abbia acquistato grande importanza nelle teorie dell’eredità.
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cariogamie, dell’oosfera con un gamete maschile, e del nucleo secondario del sacco embrionale con l’altro.
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(che è diploide, come s’è detto) per fusione col secondo nucleo maschile, aploide, prende origine una cellula triploide, (cioè con 3n cromosomi) che
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§ 1. - Valore del nucleo nei fenomeni dell’eredità. Primi esperimenti.
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§ 1. Il valore del nucleo nei fenomeni dell’eredità. Primi esperimenti. — § 2. Il valore dei cromosomi nell’eredità. — § 3. Schema della concordanza
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Ernesto Haeckel, nella sua Generelle Morphologie (1866) per primo avanzò la supposizione che il nucleo delle cellule fosse il principale organo della
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Fra i primi, cronologicamente, sono quelli del Boveri (1889), di merogonia ibrida. Egli cercò di fecondare dei frammenti privi di nucleo di uova di
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Che il nucleo dovesse essere il portatore dei caratteri ereditarî era dunque opinione molto diffusa anche prima della riscoperta delle leggi di
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esperimenti consistenti nel far sviluppare uova artificialmente private del nucleo (uccidendolo con i raggi X) e fecondate da spermî di altre specie (P
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Per altre vie si poté però raccogliere un maggior numero di argomenti, e molto più probativi, in favore della tesi che il nucleo, e, in ispecie, i
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anche in vivo, e perfino estratti dal nucleo con i finissimi aghi del «micromonipolatore» (Chambers, 1924).
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Fig. 57. - Individualità dei cromosomi nelle uova di Ascaris. A, anafase della prima divisione; B, stadio di due blastomeri, con nucleo lobato; i
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NUCLEO E CITOPLASMA NELL’EREDITÀ
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Abbiamo già considerato il problema del valore del nucleo per l’eredità, e abbiamo sommariamente accennato alle esperienze di merogonia del Boveri e
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In tutti questi esempî, ed in altri simili, è evidente che il citoplasma dell’uovo risente l’influenza del nucleo con il quale si è
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citoplasma di trasmettere caratteri ereditarî, indipendentemente dal nucleo. I fatti sono tratti da tre ordini di esperimenti: l’ibridazione interspecifica
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Innanzi tutto si deve riconoscere che una disputa intorno alla «esclusività del nucleo» come latore dei caratteri ereditarî, non può essere stabilita
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cioè quanto una rana è diverta da un topo. Questa specificità non può essere semplicemente l’effetto di una condizione passiva, rispetto al nucleo
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o prevalentemente nel citoplasma, dall’eredità speciale, che sarebbe sotto il controllo del nucleo. La prima si riferisce ai caratteri più
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Quindi la cooperazione nucleoplasmatica deve sempre essere tenuta presente, e può anche spiegare, forse, come molte volte un nucleo che si trovi
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che manca finora la prova che essi non siano determinati da un’azione del nucleo sul citoplasma dell’uovo, analogamente a quanto avviene per l’«eredità
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affidati al nucleo. Nel nucleo sono certamente localizzati i geni di caratteri molto importanti, e di struttura generale, come quelli che determinano l
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Qualunque sia la risposta che future ricerche siano per dare a questi quesiti, si può intanto concludere che la collaborazione nucleo-plasmatica è
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l’uovo, esso si sviluppa col solo nucleo dello spermio (androgenesi) se si è irradiato lo spermio, il solo nucleo dell’uovo costituisce il nucleo
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nucleo spermatico prenda parte alla formazione del nucleo dello zigote (di solito esso va in degenerazione, e viene eliminato).
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costanza del rapporto nucleo plasmatico. Secondo questa legge, in ogni specie il rapporto fra il volume del plasma e quello del nucleo è, entro certi
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all’aumento del volume del nucleo deve corrispondere un aumento di volume del citoplasma (Fig. 91 e 92).
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(baco da seta). Qui può talvolta avvenire una duplice fecondazione, del nucleo dell’uovo e del globulo polare, che non viene emesso. Lo zigote
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Ci si domanda dunque come i geni contenuti nel nucleo dello zigote manifestano le potenze di cui sono i portatori, cioè per quale serie di reazioni
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Quel nucleo che, secondo il Weismann, nel primo esperimento
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avrebbe dovuto contenere soltanto i determinanti di mezzo embrione, quel nucleo che, nel secondo esperimento, avrebbe dovuto contenere soltanto i
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intero embrione, non diversamente dall’unico nucleo dell’uovo appena fecondato, da cui, per successive divisioni, hanno tratto origine.
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di studio degli embriologi. Qui entrano certamente in giuoco fattori citoplasmatici, o meglio determinate relazioni fra nucleo e citoplasma.
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Quale importanza abbia il nucleo dell’uovo, prima e dopo la fecondazione, nel determinare le localizzazioni citoplasmatiche, ancora non si sa
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nucleo-plasmatica.
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Enriques, P. - Nucleo e citoplasma nell’eredità: un equivoco tradizionale. A. Z. I., XV, 1930.
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Cap. XVI. - Nucleo e citoplasma nell’eredità.
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Nucleo, 9.
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Rapporto nucleo-plasmatico, 276.
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§ 1. - Il valore del nucleo nei fenomeni dell’eredità. Primi esperimenti 144
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cap. XVI. – Nucleo e citoplasma nell’eredità 237
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