È notte alta.
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Bosco: Notte oscurissima.
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Il Chiostro del Convento di San Giusto, come nell’Atto II. – Notte. – Chiaro di luna.
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Un boschetto chiuso. In fondo sotto un arco di verzura una statua con una fontana. Notte chiara.
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Il Chiostro del Convento di San Giusto come nell’Atto primo. – Notte – Chiaro di luna.
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Un boschetto chiuso. In fondo, sotto un arco di verzura, una statua con una fontana. Notte chiara.
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Il Chiostro del Convento di San Giusto come nell’Atto secondo. – Notte. – Chiaro di luna.
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Un boschetto chiuso. In fondo, sotto un arco di verzura, una statua con una fontana. Notte chiara.
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L’Asilo dei Solitari come nell’Atto II. – Notte. – Chiaro di luna.
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Un boschetto chiuso. In fondo sotto un arco di verzura una statua con una fontana. Notte chiara.
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Chiostro d’un cenobio, in vicinanza di Castellor. Alberi nel fondo. – È notte.
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Un’ala del palazzo dell’Aliaferia; all’angolo una torre, con finestre assicurate da spranghe di ferro. – Notte oscurissima.
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(suona mezza notte.)
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Antico edificio in vicinanza di Castellor. Alberi nel fondo. – È notte.
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Un’ala del palazzo dell’Aliaferia: all’angolo una torre, con finestre assicurate da spranghe di ferro. – Notte oscurissima.
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Sul dilicato corpo, capolavoro distrutto, giù nell’abisso ove in fogna si sfoga la grande città, incombono solo le tre sinistre notti, la notte senza
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Bosco. Notte oscurissima.
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Bosco. Notte oscurissima.
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Le Ore del Mattino – del Giorno – della Sera – della Notte.
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Le Ore del Mattino – del Giorno – della Sera – della Notte.
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Le Ore del Mattino – del Giorno – della Sera – della Notte.
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L’ultima notte dell’anno a Parigi
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Notte.
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Scena nel Castello di Macbeth, come nell’Atto Primo. Notte.
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Notte.
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Scena nel Castello di Macbeth, come nell’Atto Primo. – Notte.
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Notte.
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Scena nel Castello di Macbeth, come nell’Atto Primo. – Notte.
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Scena: Officina di Faust. Alcova. Notte. Canti lontanissimi.
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Scena: Officina di Faust. Alcova. Notte.
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Una voce lugubre si sparge nella notte; s’odono queste parole:
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Ricominciano le canzoni della notte. Volano per l’aria le parole d’una strofa amatoria di Petronio:
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(Gradatamente scende la notte stellata)
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(Simone entra in chiesa, Paolo s’appoggia al palazzo dei Fieschi in modo da essere illuminato dal lanternino. È notte.)
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Tavola imbandita. Un’ampia finestra verso il cortile del Palazzo. È notte.
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Tavola imbandita. Un’ampia finestra verso il cortile del Palazzo. È notte.
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È notte. Dalle estreme lontananze giungono voci di Araldi che girano l’immensa città intimando il regale comando.
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Bosco presso il campo d’Attila. È notte; nel vicino ruscello bulicano i raggi della luna.
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Ricche stanze di Elvira nel castello di Silva. È notte.
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Ricche stanze di Elvira nel castello di Silva. È notte.
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Ricche stanze di Elvira nel castello di Silva. È notte.
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Bosco presso il campo degli Unni. È notte; nel vicino ruscello bulicano i raggi della luna.
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– Notte –
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Oh sinistra avventura d'ogni sera! Vien la notte ricolma di promesse, più che la notte di nozze di una sposa. Stanotte dormirò! Il sole! Il mentitore
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Hanno assassinato la notte!
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O notte d'amore passata così!…
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Chi chiama? Chi suona? Chi strepita tarda notte?
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Di giorno si sgobba, di notte non si può riposare.
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Scappiamo in fretta via di qua.Ah, questa notte è andata male!Non ci rimane altro da fare…
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Ma come si permette, di notte,svegliare un cliente che dorme?Ma questi son modi da galera.Farò certo reclamo: sì!
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Accademia della crusca
