- una volta sola, senza drammi - se siamo noi. Se cade un pezzetto di cibo sulla tovaglia, raccogliamolo discretamente, mettendolo poi nel nostro
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nostro bilancio? Rifugiamoci nell'amicizia, negli affetti, nel piacere dello stare insieme in casa. La vera ospitalità deve rispondere ai gusti e bisogni
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nostro arrivo ancora più ben accetto, portiamo una rivista «pettegola», o un mazzo di fiori non profumati, il DVD di un film divertente o un romanzo di
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posate per più delle rituali dodici (o addirittura otto) persone... Alla fine, di fronte al nostro risentimento un po' patetico (oltre che seccante) il
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cucina; e invitiamo una volta il nostro anfitrione in un buon ristorante. Ricordiamoci di bussare prima di entrare in bagno e nelle stanze da letto. Sempre
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Occhio per occhio, e tutto il mondo diventa cieco Mahatma Gandhi La capacità di essere gradevoli nel rapportarci con il nostro prossimo è secondo me
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nostro bagno di casa. La regola di galateo imporrebbe di non ringraziare chi fa solo il proprio lavoro, quindi ad esempio il barista che ci porge la
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Entrando in un negozio è d'obbligo un saluto generale a chi vi si trova; e la pazienza di aspettare tranquillamente il nostro turno per essere
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-Salendo nelle carrozze pullman, teniamo il nostro bagaglio a mano davanti a noi, perché borse a tracolla e zaini sulle spalle rischiano di urtare i
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dell'ambiente rustico, sarebbe proprio fuori luogo pretendere servizi da hotel a cinque stelle e collegamenti wireless superveloci... Il nostro cane
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, portiamoli a passeggio nelle ore della siesta, per lasciar riposare i vicini di stanza. Se il nostro cane viene con noi, consideriamo off limits la sala da
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10 per cento sul conto, ma si arrotonda l'importo, fermo restando il nostro pieno diritto di non lasciare nulla, se non siamo soddisfatti. In albergo
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dai «ricchi e famosi». Eleganza è saper scegliere capi capaci di «vestire» la nostra personalità, adatti al nostro tipo fisico e al nostro stile di
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platealmente dei suoi mali, di informarci sul conto di chi ha preso il nostro posto al suo fianco. Ma se proprio dobbiamo parlarne, non diciamo «il mio
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esprimere il nostro gradimento («È proprio il mio colore preferito», «Sono certa che questo libro mi piacerà»); solo se il pacchetto ci viene consegnato in
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Da persone di garbo, non metteremo mai in imbarazzo un nostro superiore o l'insegnante dei nostri figli con un regalo troppo impegnativo. Ma come
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, per sottolineare l'interesse verso un contatto futuro che non era dato per scontato in partenza, e lasciare un piccolo promemoria di noi e del nostro
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L'abbigliamento giusto è quello in cui siamo a nostro agio, disinvolti e comodi ma irreprensibili agli occhi di datori di lavoro, colleghi, clienti
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nostro consenso».
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di cui avremmo dovuto tener conto. Quando riceviamo qualcuno nel nostro luogo di lavoro, non crediamo che costringere chi ha un appuntamento a fare
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e gli errori del nostro interlocutore, a meno che non comportino il rischio di un malinteso (se prima dice «Ci vediamo alle cinque», e poi «Allora
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nostro conto. Quindi, quando avvertiamo la tentazione irresistibile di fare un commento poco benevolo o indiscreto su qualcuno, pensiamo sempre a che
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rispondere a un'altra chiamata. Ma che fare se a farlo è il nostro interlocutore all'altro capo? Senza aver l'aria di fargli la paternale, domandiamogli
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mail di qualcun altro, scriviamo il nostro nome alla casella «oggetto» per far capire che non è il proprietario il mittente del nostro messaggio
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continuamente e di bere alla bottiglia (il glu glu è insopportabile), non trasformiamo tutti i davanzali in un orto botanico che glorifichi il nostro pollice
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, senza vergogna (sarà ben un nostro diritto!) ma senza paura né rabbia, con la fermezza di chi enuncia una «comunicazione di servizio», un dato di fatto
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, cena placé, cocktail o festa, un'occasione sociale legata al nostro lavoro può essere declinata in molti modi, ma ha comunque una caratteristica
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permettiamoci battute di spirito o commenti; curiamo particolarmente il nostro abbigliamento, evitando ogni sfoggio di firme e capi dernier cri: niente
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l'interesse del selezionatore, fargli capire chi siamo e trovare una base comune di comunicazione. E tutto questo prima ancora che abbia letto il nostro
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(«Mario Gialli è un mago del computer, e nei week-end corre in moto»). Se ci viene presentato qualcuno che ha lo stesso cognome di un nostro conoscente
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l'aria di chi offre una mano, non pietà. Nel nostro linguaggio non ci sia traccia di termini politicamente corretti. Negli eccessi di eufemismo di chi
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Una virtù sempre attuale è la puntualità, che è rispetto per il valore del tempo del nostro prossimo. Chi arriva sempre in ritardo è maleducato, o
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il nostro fascino è sceso sotto zero. E noi stessi ci siamo attribuiti l'etichetta di «prodotto di seconda scelta» (se non addirittura di «saldi di
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condizioni. Altrimenti è un sopruso. Non cospargiamo con il nostro profumo gli abiti imprestati, e rendiamoli sempre lavati e stirati (compreso il
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Chi non stima la vita non la merita Leonardo da Vinci È inutile illudersi di riuscire a essere sempre diversi e camaleontici, a trasformare il nostro
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carattere. È importante rispettare il pudore altrui, soprattutto se è diverso dal nostro, ma anche la nostra sensibilità non va mortificata. Inutile
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emigrati cercano di fare un viaggio nella propria terra d'origine appena possono. Se il nostro amore ci chiede di accompagnarlo, non illudiamoci che ci
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: è un nostro diritto dire di no, ma è un dovere farlo senza arroganza né rabbia, motivandolo con frasi pacate: «In questo momento proprio non posso
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pantofole... Far funzionare lavatrice e lavastoviglie nelle ore notturne per usufruire di una fascia» di prezzo più conveniente è un nostro diritto
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di vincere ogni ritrosia e lasciamo un messaggio (almeno il nostro nome e cognome); -è obbligatorio telefonare per avvisare quando si è in ritardo e
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fatti nostri. Piuttosto diciamo subito il nostro nome, cui farà seguito la garbata domanda: «Puoi parlare?» o «La disturbo?»; -è obbligatorio spegnere
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memorizzato il nostro numero in rubrica, quindi firmiamo sempre i messaggi: è un gesto di buonsenso. Le abbreviazioni vanno bene solo tra giovanissimi: in
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inviare per posta. Volendo, lo personalizzeremo facendo stampare, in alto a sinistra, il nostro nome e cognome (per le coppie sposate il nome di lui
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sul nostro conto: né indirizzo, né titoli accademici o nobiliari. Una volta si usava tantissimo, per le visite, ma anche per sfidare a duello. Noi lo
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alla cassa a regolare il conto. L'onere di decidere quando andarcene è nostro: «Quando volete, potremo andare».
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è il luogo che ci smaschera e che ci denuda, nostro malgrado. Ecco il tema di questo libro. A tavola anche le persone più rigide ed emotivamente
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quando restiamo in silenzio, il nostro corpo rivela quello che pensiamo o proviamo davvero, indipendentemente da quello che affermiamo. Ecco il punto
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attacchi dall'esterno. Pensate al nostro omino delle caverne che ha catturato una preda ed è terrorizzato dall'idea che qualcuno si avvicini troppo a lui
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fondamenti della società civile. Procedendo dall'universale al particolare, simbolicamente i confini di un paese corrispondono a quelli del nostro
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trascurando ogni regola. Così come, involontariamente, durante una conversazione il nostro sguardo è rivolto sempre verso chi teniamo in maggior
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