nuovi della percezione-coscienza, in un senso “moderno”, addirittura anticipatore (perciò la sua fama dileguò presto e solo nel nostro secolo s’è data
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dei viventi, fine. Per Rembrandt, la morte è la quotidiana consumazione della vita, il nostro patire e distruggerci nell’attrito con gli altri, il
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vedendo per la prima volta quei frutti in quella forma, ritroviamo in essi, sublimate, tutte le qualità che il nostro sentimento aveva loro attribuito
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, fanno parte del nostro spazio sociale, sono componenti della società in cui viviamo, siamo legati ad essi da rapporti di simpatia e quasi di
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