costituiscono sono quindi l'impressione di un agente qualunque esterno o interno sopra un punto sensibile del nostro corpo, la modificazione particolare
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I piaceri più voluttuosi o più delicati del senso possono far delirare di gioia per qualche istante, segnando qua e là il nostro sentiero di punti
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o una corrente formata da una serie non interrotta di scintille, il sentimento è un'emanazione indefinita e indefinibile, che dal nostro io si porta
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si indirizzano alla coscienza altrui, come sarebbero quelle che si hanno dedicando il nostro affetto a una persona lontana o ad un essere immaginario
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burrasche del cuore sono cessate, che la nostra coscienza può scrutare nel nostro intimo un sentimento, che ha fatto sempre parte integrante di tutti i
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derivano che dall'eccesso dell'amore di noi stessi, per il quale esageriamo il nostro valore individuale onde impicciolire in questo modo quello altrui
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, di superbia. In tutti questi affetti la nostra coscienza riflette una immagine del nostro io, la quale però è già secondaria, ad è ritornata a noi dopo
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vogliamo almeno tentarne la prova, allora sorge in noi, nell'intera sua maestà, il sentimento della dignità, che si fa nostro inseparabile compagno di
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il nostro libero arbitrio ci rende responsabili delle nostre azioni; ma nei lavori della mente la fortuna prevale sulla virtù, e noi non possiamo
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nostro orecchio comincia a distinguere i suoni, e la ragione incerta e confusa brancola ai primi passi del pensiero, la madre accheta il nostro facile
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caricatura fosse uno scherzo ci potrebbe far rider di cuore, ma il nostro amor proprio, offeso da una superiorità usurpata, le si rivolta contro e ne soffre
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tutti, considerare nostro un oggetto qualunque. Allora noi mentalmente improntiamo sull'oggetto un suggello invisibile, che lo rende caro e interessante
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giocondamente nella nostra mano, sentiamo che è nostro più di ogni altra cosa, e che il pronome possessivo arriva in questo caso al grado superlativo. Il denaro
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della moneta e dallo stato finanziario del nostro borsellino; mentre, nel secondo, il valore dell'oggetto è tutto morale, e il povero soldino è per
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ispirare in noi un affetto particolare. Noi indirizziamo loro l'emanazione del nostro cuore; ma essi non la possono sentire, e ritorna a noi ancor
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grado, noi proviamo un vero bisogno di aprire agli altri i tesori del nostro cuore, mostrando le disposizioni nostre a sodisfare i loro bisogni e a
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un'immagine che si è scolpita nel nostro cuore per non cancellarsi mai più. L'abitudine di provare questi piaceri impronta sul volto un carattere
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dimostrargli il nostro affetto e a farci a lui vicini. Per lo più la simpatia nasce contemporaneamente in due individui, e il piacere che ridesta
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onde delle nostre passioni? È il nostro amico, che, non avendo potuto scongiurare l'impeto della procella, nè tarpar le ali ai venti, ci ha seguiti con
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nostro corpo, o colle dita nostre o d'altri, od anche con un corpo estraneo, si produce in moltissimi una sensazione particolare, la quale non è
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dove è umanamente possibile, quand'anche si sappia che noi non potremo mai pagare il nostro debito. Bisogna proprio, in questo caso, rassegnarci ad
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sente ancora un cuore tiepido e generoso battere all'unisono col nostro.
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, arriva caldo alla nostra coscienza e fa oscillare subito per simpatia d'azione il nostro cuore. In ogni modo, sotto tutte le sue forme, questo
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cui non possiamo privarci con sufficiente prestezza del calore che continuamente si forma nel nostro corpo, o che riceviamo dall'esterno, proviamo un
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un passeggero assalito da ladri, e con nostro pericolo lo liberiamo, proviamo una gioia complessa, nella quale sono sodisfatti quattro sentimenti
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un dispiacere altrui. Se la nostra vittima non s'accorge del nostro dispetto, o non dà segno di avvedersene e di soffrirne, noi godiamo poco o nulla; è
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Noi non giungiamo a conoscere i caratteri fisici degli organi che costituiscono il nostro corpo, senza anatomizzarli sui cadaveri dei nostri fratelli
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nostre due volte e di non essere colpevoli d'egoismo; e serbandosi pronte ad ogni nostro comando nel santuario della mente, si conservano poi fedeli
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raggiungerlo. Allora l'offesa del nostro amor proprio si associa al disgusto della facoltà mentale mal sodisfatta, e ne può nascere un dolore di una
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. Quando invece il piacere proviene dall'aggiunta di calorico al nostro corpo, la mimica è molto varia secondo il modo col quale ci riscaldiamo. In generale
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scoraggiarsi: noi possiamo colla mente uscire dai limiti del nostro orizzonte materiale, ma non possiamo pretendere di abbracciare il cosmo in un unica
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possono modificare il nostro modo di sentire. Gli individui nervosi e irritabili sentono intensamente ed esprimono il piacere con maggiore espansività degli
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stato piacevole, ma indefinito, nel quale si trova il nostro animo. Il canto disarmonico e bizzarro rappresenta la confusione delle facoltà mentali o
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larghe, per le quali può versar tutta la pienezza di vita che tiene in sè latente. Comunicando ad altri il nostro piacere, veniamo a scaricarci
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veri affetti, i quali, partendo dal nostro cuore, emanano nel mondo che ci circonda per cercare un punto di appoggio in un altro cuore che palpiti con
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quale accompagna quasi sempre il piacere con la soddisfazione di un bisogno conforme ad nostro benessere. La fisonomia di questi piaceri è per lo più
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da chi ne gode o ne abusa; sicchè nel nostro modo di sentire e di pensare, senza saperlo, paghiamo a caro prezzo gli errori dei nostri padri, e
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del movimento e del frangersi dell'acqua contro il nostro corpo. Nei fiumi, che hanno un rapido corso, la voluttà è massima. La corrente ci trascina e
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in noi il riflesso dei loro affanni; le seconde sono date dai malanni fisici del nostro corpo e dalle delusioni morali. Vi è un mezzo colpevole
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avvolge questa suprema metafisica del nostro cervello, si possono con sottigliezza di dialettica sostenere entrambe le credenze, dacchè e l'una e l'altra
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confronto più perfetta in esso, alcuni piaceri sensuali devono essere maggiori in qualche animale, ma la somma dei piaceri deve sempre essere in nostro
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, non possiamo a nostro solo vantaggio scindere o ruinare il capitale sociale col diminuire il valore del nostro individuo. XLVII. - Le forme della
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raffinatezza e nobiltà del nostro sentire, non possono che elevarci dal campo della sensualità, procurarci i maggiori piaceri interessando direttamente
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messa all'ingresso del nostro apparato digerente, per mostrare quanto il nostro organismo appetisce per sodisfare i propri bisogni. Oggi si gusta assai
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leggi immutabili, fondamentali, direi quasi matematiche, che vengono poi portate alla massima perfezione dal genio dell'artista. Il nostro Rajberti, col
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che si presentano nello stesso tempo al nostro occhio, può arrecarci una piacevole sorpresa. Questi sono i piaceri più semplici, che derivano dal
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nostro occhio, e gli elementi fisici del loro movimento e della vivezza del loro colore. Ad ogni variazione di colore, di moto o di numero dei fiocchi di
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vista ci ispiri alcun affetto o eserciti in qualche modo il nostro pensiero. È un'emanazione armoniosa del cuore che si confonde coll'immagine degli
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facoltà dell'asse cerebro-spinale, prodotta dall'introduzione nel nostro organismo di una sostanza eccitante. Tutte le sostanze inebbrianti producono su di
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gusto prima di entrare nei dominii più interni del nostro organismo, e in questo consiste una gran parte del loro valore. Entrati nell'apparato
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