forse detto Gesù Cristo che dobbiamo pregare il Padre nostro? E non ci ha forse insegnato a dire Padre nostro, appunto per instillarci l'amor
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mai che il di meno sia quanto riguarda il nostro caro Padre, il quale, non contento di averci dato la vita, ce la conserva e ce la ricolma di
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, semineranno nel nostro cuore quel granello di senapa che diventerà poi un albero gigante, ove noi abbiamo cura di coltivarlo come conviene, coll'ajuto di Dio
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; quella fede e quella virtù le quali radicate con fatica nell'animo nostro, ricevuta una scossa, difficilmente si rassodano, o, se si rassodano, gli è
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che colui, il quale fa le mostre di amarci, ci odia invece, o ci deride, o vuole e fa il nostro male. Ma il libro cattivo ci siede lì vicino come un
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, i lontani come i vicini, poichè tutti ci fa chiamare col nome di prossimo nostro; e dicendo prossimo ci dice che tutti debbono esserci cari, che per
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faceva era per educarci, e tutto era diretto unicamente al nostro bene. Lo so, figliuola, benchè molte volte la vita del collegio tu l'abbi trovata penosa
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misericordia amorosa del nostro caro Gesù, avrai fatto una rivista della tua coscienza, e avrai deplorato quelle abitudini, quelle inclinazioni che la
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; ma prima di fare un passo avanti nel campo positivo dei materiali doveri, io vorrei meditare con te se basta al nostro vero bene, e cioè al nostro
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ragioneremo altra volta; ma la carità cristiana quanto alle deformità morali ci obbliga a tollerarle negli altri solo quando non sia in nostro potere
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odiare l'ozio tutti questi chiarissimi esempi, e l'animo nostro terreno avesse bisogno di argomenti terreni e materiali a provarcene la necessità, non
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traducono in azione, esprimendola se dévouer. Orgogliosa com'io mi sento del melodioso, severo ed espressivo nostro idioma, duro fatica a confessare che in
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estrinsecare queste virtù, siamo però sempre obbligate a coltivarle nel nostro cuore. Nè vale ad esentarcene l'indegnità del padre o della madre
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poco tutti quanti hanno un posto nel nostro cuore, ed in qualche modo ci riguardano come parenti, come amici, come vicini e fors'anche come bisognosi del
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che si levi più alto degli altri, eppoi l'io fu abolito nel linguaggio cristiano dal Signore, il quale ci ha insegnato invocarlo Padre nostro, e la
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carità le loro ragioni; ascolta anche il racconto dei loro guai e delle loro miserie, poichè essi hanno un cuore come il nostro, ed hanno come noi il
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favore, non pensare che il fervore che per avventura c'investe, sia da attribuirsi a merito nostro. Quanto poi allo stringimento di occhi, di spalle, e a
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divotamente intiera la Santa Messa in cui si rinnova, benchè incruento, lo stesso Sacrificio della Croce. È nostro debito quindi non solo di assistere con
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mio dire senza toccare almeno dei Santi Sacramenti, che ci danno la grazia, di quei Sacramenti che istituiti da G. C. tanto rinvigoriscono il nostro
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la più retta, la più onesta, la meglio conducente alla meta, benchè bene spesso non si mostri nostro sguardo sì chiaramente da farcela preferire
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maggior vergogna di quella di ricorrere ad un mezzo così vile per sostenere il nostro amor proprio o l'altrui? Anzichè dir bugìa, dobbiamo aver il
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inspirato pel nostro bene. E tutte queste cose non si fanno, o piuttosto non si dovrebbero fare ogni volta che si prega? Io non esigo che tu prenda ogni
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sono ai denti della ruota, torneranno assieme con essa, quando essa girando li riporterà al nostro livello. Con questo simbolo viene tolta dal nostro
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privano della dignità della condizione in cui siamo nati. La ruota gira, e gira pel nostro bene, perchè ci tiene distaccati da tutto quanto é terreno
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quei pesci un sapore nuovo, differente, superiore ad ogni altro sapore? Il Vangelo non dice affatto parola di ciò; resta adunque sottinteso che nostro
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, pieghino la fronte davanti ai decreti di Dio, e pensino che Egli nostro Creatore è altresì nostro Padre, e se ci ha negato qualche cosa, ce l'ha negata
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, non t'oblierà, ne convengo; ma chi, penetrate dall'amor stesso del Signor nostro, ravviserà in te l'opera sua provata al crogiuolo della sventura
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, incessanti, e mi pare parlasse appunto di questi il nostro divin Redentore quando ci diceva basta ad ogni giorno il suo affanno, per insegnarci che non
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nostro cuore è vasta, poichè intollerante di confini, cerca di sempre più allargare il suo dominio; è sbattuta dal vento 39 delle passioni, ed oppressa
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strazio, ed insieme d'indefinibile tenerezza hanno lasciato nel nostro cuore il dì della loro dipartita! Ma oggi, allegrati, fanciulla, l'orizzonte
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DEH! non ti sia grave, cara sorella, ch'io ritorni a parlarti del Padre nostro, dopo d'averti accennato che questa invocazione ci chiama in modo
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in cielo. Odiamo l'egoismo, odiamolo cordialmente e cerchiamo di non cader ne' suoi lacci; epperò muniamo il nostro naviglio di una macchina a vapore
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un'intera quintina. I numeri del lotto sono novanta, ed i numeri dai quali pretendiamo indovinare il nostro avvenire sono numerati solo da Dio! Un
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nostri monili, al nostro volto vantaggiato dalle galanterie, dalle sottigliezze e da quegli adornamenti che lo possono mettere in risalto. Bisogna
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materia costituisce il nostro stesso essere, od almeno la sua parte inferiore, il corpo; la la materia ci circonda, ci nutre, ci minaccia; ma che la
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, abbiamo ad esemplare e modello il nostro Signor Gesù Cristo, il quale nella smisurata liberalità del suo cuore ci comunica la sua potenza e la sua virtù
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tenuti a perdonar loro qualche difettuccio in premio delle loro buone qualità, ed anche solo pel debito nostro di compatir sempre tutti, tutti, anche i
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ammaestrarci, confortarci, benedirci, in vita, in morte, e dopo il nostro passaggio debbono pregare sopra il nostro cadavere e sulla nostra memoria. La Santa
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che speravamo compagni dell'ultimo nostro sospiro! Ma, io e tu, non potremmo fare fin d'ora un patto a noi medesime? Non potremmo fare un patto colla
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fatto, nè il potrà far mai, poichè il cuor nostro è un insieme di buone e di grave tendenze, è un'accozzaglia dei più disparati sentimenti, e ci è
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scansarne più vigorosamente l'orrenda bruttura... ed io, cercherò di dir tutto in due parole. Il nostro buon Gesù tutto amore e compatimento con ogni
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, a consolarti, ad appoggiarti!... Non temere, amica mia, io non ti condanno, poichè lo so bene, anche il Signor nostro Gesù Cristo aveva degli amici
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, ed una volta che ha preso terreno nel nostro cuore, ci riesce assai difficile estirparnela. Essa rinchiude alcunchè di animalesco, rendendoci schiavi
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sprezzare generosamente le dicerie dei cattivi, perchè non dobbiamo cercare il loro plauso, ma bensì soprattutto ed unicamente quello del Padre nostro che
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disciplina, è un feroce corsaro che depreda e saccheggia dovunque posa il piede, per lasciare il terreno del nostro cuore deserto e privo d'ogni merito
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, l'astuto, che le grandi occasioni si presentano di rado, quindi non le paventa gran fatto, perchè, pur lasciando in fondo al nostro cuore una forte
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ti ho ripetuto quanto ti è stato detto le mille volte, che Iddio merita ed esige il nostro primo pensiero, e che la meditazione dev'essere in certo
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IL nostro divin Redentore consacrò a benefizio dell'umanità peccatrice trentatrè anni di penosissima vita, l'agonia dell'Orto degli Olivi, la
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Cristo, ti impartiamo l'Apostolica Benedizione. Dato in Roma presso San Pietro 13 Giugno 1881. Il quarto anno del nostro Pontificato. LEONE P. P. XIII.
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Dio . . . . . . . . . . . . . 38 Debbo fare la meditazione io? . . . . . . . 51 Padre nostro. Nostro e perchè? . . . . . 62 L'uno per l'altro
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