esse vengono ad esser proiettate dentro il disco, e sulla vivissima fotosfera, allora trovandosi frapposte tra l’astro e l’occhio nostro producono un
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spettro analogo a quello delle macchie solari, prova che anche in esse stelle si hanno delle vicende periodiche di eruzioni simili a quelle del nostro
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sfumature. Noi non abbiamo potuto verificare queste sue aggiunte. Però il carattere generale da lui dato sulla stella combina col nostro. Può essere che
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spettrali in mezzo al movimento delle ondate fu accertata al nostro stesso strumento da vari astronomi e tra gli altri dal chiarissimo sig. Prof. Respighi
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silenzio, in quella immensità dello spazio, tutto sia quiete e morte, ovvero regni anche colà l’attività e la vita che vediamo nel nostro sistema. Ma se
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di alcune vicende ancor problematiche accertate su varii corpi della sfera celeste, e che hanno relazione con noi stessi perchè relativi al nostro Sole.
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coperta di macchie come il nostro Sole. Questa è una ipotesi plausibile, ma che non è esclusiva. Il risultato spettrale può anche spiegarsi con
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ha qualche analogia con quello delle macchie del nostro Sole. Malgrado questa irregolarità è probabile che la variabilità dipenda da una rotazione.
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macchie del nostro Sole. Di più tutte presentano dei periodi secondarii inseriti nel periodo principale come accade pure per le macchie solari. Questo
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Nè questi fatti mancano di suggerire qualche riflessione per noi stessi e pel nostro astro dominatore.
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formare una luce bianca. Le fig. 39 e seg. ne danno una Fig. 39. Gruppo di Ercole. idea. Il più bello del nostro emisfero è quello di Ercole in A. R
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Le figure dicono più che molte parole e perciò ne diamo qui alcune, fatte al nostro refrattore nel 1853 al 56, le quali danno numerosi dettagli non
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Una delle più importanti nel nostro emisfero è quella della Volpetta (fig. 1 Tavola VII) detta dagl’inglesi Dumb-bell; questa sembra al primo aspetto
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unica geometrica (cosa assurda), se il nostro Sole è in moto, per questo solo fatto appariranno tutte in movimento; a quella guisa che chi cammina in una
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attività appena concepibile, e che vi sono centri di moto, e orbite con velocità ben più considerabili che quelle che si trovano nel nostro sistema
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’aberrazione della luce de’ pianeti nel nostro sistema. Aggiungasi inoltre la perturbazione che può venire alle stelle satelliti visibili dagli astri
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dal centro, come ha luogo nell’interno del nostro globo terrestre. Quantunque il caso delle stelle nei gruppi globulari sia cosa alquanto diversa
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perciò che noi fino dal 1855 intraprendemmo le misure di alcuni di essi, e vediamo con piacere che altri vanno imitando il nostro esempio e questi
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stessa di quella che regge il nostro sistema.
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più vicini. Essi mentre stabiliscono questa identità di leggi, ci additano infiniti corpi che a noi restano ignoti ancora: e che tutto il nostro
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Per formarsi una idea adequata delle distanze stellari, è mestieri partire dalle dimensioni del nostro proprio sistema planetario, che forma il
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distanze di un sistema dall’altro. A ciò pertanto aiuterà il conoscere primieramente le dimensioni del nostro sistema planetario, e per ciò abbiamo
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dello spazio, e si stenta a credere alle miriadi di secoli che deve avere attraversato il nostro globo per compiere le formazioni geologiche cui
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. Fortunatamente la scienza è sì vasta che resta ampio campo anche per l'uso di più modesti strumenti come è il nostro e anche a molti minori.
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’obbiettivo un diaframma più piccolo per veder il loro disco ingrandito. Il nostro Sole collocato all’unità di distanza parallattica stellare, sottenderebbe
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lasciata da parte la pretensione di scoprire l’intreccio dei sistemi, ci contenteremo d’investigare la loro distribuzione generale; il nostro studio ci
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conseguenza diretta, la quale sarebbe che il nostro Sole è più presso al limite della massa galattica dal lato delle 6or che da quello delle 18h, e volendosi
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per l’Emisfero Australe ha distinto le stelle in classi ed è arrivato a risultati simili ai testè indicati, e più particolareggiati pel nostro
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Lattea come un complesso anulare di stelle, ed a riguardare il nostro Sole come collocato dentro questo anello, ma eccentricamente da un lato, e fuori del
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Stante queste scoperte nel nostro stesso sistema, non è più improbabile che gruppi di minutissime stelle tengano luogo di vasti corpi isolati, e che
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un gruppo gigantesco maraviglioso tutto a sè, di una estensione che sfida ogni nostro concetto.
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nostro equatoriale è forse troppo debole. Speriamo che queste ricerche saranno continuate da altri quanto meritano con sufficienti mezzi.
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viaggiando nella profondità degli spazii venne ad incontrarsi col nostro sistema: varii frammenti di essa lo vanno ora scorrendo in orbite chiuse aggregate
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nebulose e i corpi circolanti nel nostro sistema, come il Sole è in esso sistema il rappresentante di una stella.
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2.° Questi sistemi che possiam chiamare di prim’ordine e che sono simili al nostro planetario, sono governati dalla forza di gravità e sono soggetti
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1.° Le stelle sono altrettanti Soli simili al nostro, e dotate di luce propria. Alcune sono fornite di uno o più satelliti luminosi, altre di
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’apparire le altre più piccole. Probabilmente le maggiori a noi più vicine formano uno di questi sistemi superiori, di cui fa parte il nostro Sole, molti
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innumerevoli sistemi di ordine superiore. La forma di questo enorme ammasso ci è ignota; ma esso rapporto al nostro posto non ha profondità uguale in
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Sole? anzi nemmeno possiamo concepire la grandezza del nostro globo che abitiamo, che la luce traverserebbe in qualche millesimo di secondo?
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Sciolta una volta la briglia a tali idee, si è venuto supponendo che molti mondi simili al nostro esistessero nello spazio, ma a noi ignoti, perchè
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’incandescenza della materia incomincia la vita. Benchè questa non sia penetrabile ai suoi telescopii, tuttavia dall’analogia del nostro globo possiamo
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15.° Nell’immensa varietà delle creature che furono già, e che sono sul nostro pianeta, possiamo argomentare la diversità di quelle che possono
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16.° Sarebbe però bene angusta veduta quella di voler modellato l’Universo tutto sul tipo del nostro piccolo globo, mentre il nostro stesso
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esisterne di quelli immensamente più capaci di noi. Tra il debole lume di questo raggio divino che rifulge nel nostro fragile composto, mercè del
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forse si potrà avere qualche idea dei rapporti del nostro sistema stellare cogli altri.
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20.° Le Comete sulle quali si speculò cotanto nel secolo scorso, si sono ora riconosciute non essere che ospiti stranieri al nostro sistema, e parti
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grandezza delle visibili nel nostro cielo è costituita da sedici o diciassette stelle più vivaci: 1. Sirio nel Cane Maggiore, 2. Vega nella Lira, 3
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Però l’esperienza mostra che si può spingere la visibilità più oltre che non fissano queste cifre. Da apposite ricerche col nostro refrattore che è
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farne un uso per le stelle applicandolo al nostro grande rifrattore, nella speranza di aver migliori risultati di quelli del Donati, attesa la gran
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Le diversità degli spettri stellari rilevate nei colori relativi al nostro Sole, sussistono anche per l’azione chimica. I signori Draper e Huggins
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