Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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agli altri partiti trentini. Si convincano tutti che il  nostro  atteggiamento non è determinato da mire egoistiche di
rappresentanza proporzionale. È soltanto il grande amore al  nostro  paese e il desiderio di vederlo retto a regime sinceramente
mettete più a traverso al progressivo fatale evolversi del  nostro  paese, tacciando di antipatriottismo tutto quello che non è
le nostre forze idrauliche, per il risorgimento economico  nostro  e a beneficio d’Italia. Noi applaudiamo con fede a tali
e la stessa compressione straniera hanno accumulato nel  nostro  popolo, chiamandolo al libero governo di se stesso; forse
e sarà la fortuna d’Italia, poiché vale anche per il  nostro  Stato quello che dice Wilson della sua grande repubblica
ormai compromesse e fame fatte indipendentemente dal  nostro  contributo, e che è su questi elementi che noi e il popolo
contributo, e che è su questi elementi che noi e il popolo  nostro  dobbiamo fondare il nostro giudizio; che ad ogni modo le
elementi che noi e il popolo nostro dobbiamo fondare il  nostro  giudizio; che ad ogni modo le intenzioni direttive e di
le dichiarazioni di Nitti nel senso di voler venire nel  nostro  paese semplicemente come rappresentante dell’Italia e non
aria trentina, quando l’on. Credaro avrà abbandonato il  nostro  paese, avrà guarito o la fama dell’uomo, se i suoi amici
di perdere di mira gli interessi generali del paese, per il  nostro  punto di vista particolare è affatto infondata.
e signori! Ciascuno di voi si sarà per naturale effetto del  nostro  egoismo che fa del nostro io il centro del tempo e dello
si sarà per naturale effetto del nostro egoismo che fa del  nostro  io il centro del tempo e dello spazio che ci circondano —
che la Provvidenza ha affidato all’Italia, mandiamo il  nostro  fervido saluto ai fratelli che dalle Alpi alla Sicilia,
o l’anticlericalismo di certi onorevoli. Il secondo  nostro  dovere è quello dell’organizzazione. Il suffragio
nazionale di questa terra, stretta da potenti avversari. Il  nostro  programma infine e programma di rivendicazioni popolari, di
o l’adesione di moltissime società operaie a questo  nostro  congresso. Parecchie furono anche le conferenze d’igiene
ci dice che molti dei nostri amici non aspettavano che il  nostro  appello. Li ringraziamo vivamente. Vedano i colleghi di
ma anche di positiva elaborazione scientifica del  nostro  programma. Conveniva tentare la riscossa su tutti i campi
- il bel tentativo fatto dai nostri accademici e dal  nostro  piccolo mondo scientifico riuscendo per parecchi anni a
ma anche alla libertà politica, cioè alla garanzia del  nostro  diritto come cittadini di partecipare al governo del nostro
nostro diritto come cittadini di partecipare al governo del  nostro  paese. Per noi il ricongiungimento alla nostra nazione e
democratici locali. Gli uni e gli altri ignorano, pare, il  nostro  programma politico che non è di oggi né di ieri. La
uniformità amministrativa; unità meccaniche, diceva il  nostro  grande maestro, Giuseppe Toniolo «di continuo minacciate da
che cosa furono se non i gangli più vivi e resistenti del  nostro  organismo di fronte alla prepotenza assorbente del dominio
abbiano issato per i primi, in quest’ora storica per il  nostro  paese, la bandiera delle rivendicazioni democratiche: era
all’esigenze psicologiche e agl’interessi più urgenti del  nostro  paese a questa svolta della sua storia. Aggiungeremo di
italiana, irradia su noi una luce nuova che eleva il  nostro  spirito e moltiplica i nostri impulsi di progresso. Nessun
il problema agrario? La Dieta è - o socialisti -, il  nostro  soviet. Un consiglio regionale che sappia imporsi al
per lo sfruttamento delle forze idrauliche e quindi per il  nostro  sviluppo industriale, più che una serie di favori strappati
noi, ultimi venuti, contribuito colla nostra stampa e col  nostro  delegato nel consiglio nazionale e dovremo contribuire
relazione del  nostro  presidente m’ha detto che s’è lavorato anche quest’anno. È
vuote, dalle pose inutili, al lavoro, che esca in noi e nel  nostro  popolo una coscienza positiva. Promettiamolo qui e oggi,
plaudire al suo programma di sviluppo industriale per il  nostro  paese dichiarando che questo sarà il migliore programma di
di noi, noi invece non cerchiamo trionfi o conquiste per il  nostro  partito, ma la concentrazione dei vari interessi e delle
il voto che chiediamo agli elettori non è un assenso al  nostro  partito, ma al nostro programma amministrativo con a capo
agli elettori non è un assenso al nostro partito, ma al  nostro  programma amministrativo con a capo la riforma elettorale.
In quest’integrale ricostituzione sta la garanzia del  nostro  sviluppo democratico e l’unico mezzo di arginare il
superfluo esporre organicamente in parecchie relazioni il  nostro  programma. Nelle sue linee generali esso non può essere che
particolari della nostra terra, i problemi ed il  nostro  atteggiamento di fronte ad essi vennero discussi e
che la vita vi muove incontro, perché il cristiano, dice il  nostro  Rosmini, non deve giammai camminar nelle tenebre, ma sempre
comprensione del compito della nostra vita, di tutto il  nostro  programma integrale. Quando noi ricordiamo il nostro motto
il nostro programma integrale. Quando noi ricordiamo il  nostro  motto «cattolici, italiani, democratici» non facciamo che
Ma prima dobbiamo farlo nel campo delle idee, sì che il  nostro  tempio non abbia che una sola base e un sol disegno, in cui
delle idee e nella risonanza delle anime prepariamo il  nostro  domani, guardiamo alla patria e preghiamo:
che la Consulta votò contro il fatto che, senza sentire il  nostro  parere s’era stabilito autocraticamente il sistema
ha chiesto, niente in ogni caso in favore speciale del  nostro  partito, ma tutto in favore delle popolazioni trentine
sovranità popolare esercitata in un momento decisivo per il  nostro  paese.
attraverso tutte le difficoltà della crisi generale, il  nostro  partito ha il cómpito di valorizzare politicamente un
occorre questo immenso lavorio dei partiti; fra i quali il  nostro  assume una vera posizione di battaglia in quella larga
che è ancora necessaria perché un parlamento come il  nostro  viva ed abbia la sua maggioranza. È questo un dovere dei
del parlamento, questo faremo domani, sulla base del  nostro  programma. Senza presumere e senza volerci imporre, noi
dei partiti liberali e democratici ancora una volta il  nostro  dovrà essere il centro, il cemento, il fulcro, la forza di
riaffermiamo, con loro, il programma veramente italiano del  nostro  partito, che trae il suo fondamento nella nostra storia
nostra storia guelfa, nella nostra civiltà latina, nel  nostro  fondo della coscienza religiosa e cattolica, che ha saputo
delle nostre scuole e come concezione laica panteista del  nostro  stato, oggi dobbiamo tornare a rivivere un pensiero latino,
Noi siamo sereni realizzatori, calmi lottatori, sicuri del  nostro  cammino, e perciò non tormentati da improvvisazioni né
egli e noi siamo chiamati a servire. Ed ecco la ragione del  nostro  ossequio, ecco perché sentiamo ch’egli non solo nella
siamo qui uomini liberi che oggi come altre volte nel  nostro  passato, nei momenti di debolezza o di differenza chiediamo
l’insegnamento ch’egli ci dà lo fa risalire alla Chiesa, al  nostro  Vescovo, al Papa, nei quali egli ci addita di trovare le
al Papa, nei quali egli ci addita di trovare le ragioni del  nostro  lavoro e della nostra disciplina. Sì che oggi noi possiamo
il fabbricare ad arte disparità ed ineguaglianze. Era  nostro  dovere di protestare contro codesti artifici anzitutto come
mantenere e perpetuare l’egemonia tedesca nello Stato. Era  nostro  dovere di protestare anche in nome della maggioranza del
attraverso tutte le difficoltà della crisi generale, il  nostro  partito ha il cómpito di valorizzare politicamente un
occorre questo immenso lavorio dei partiti; fra i quali il  nostro  assume una vera posizione di battaglia in quella larga
che è ancora necessaria perché un parlamento come il  nostro  viva ed abbia la sua maggioranza. È questo un dovere dei
del parlamento, questo faremo domani, sulla base del  nostro  programma. Senza presumere e senza volerci imporre, noi
dei partiti liberali e democratici ancora una volta il  nostro  dovrà essere il centro, il cemento, il fulcro, la forza di
riaffermiamo, con loro, il programma veramente italiano del  nostro  partito, che trae il suo fondamento nella nostra storia
nostra storia guelfa, nella nostra civiltà latina, nel  nostro  fondo della coscienza religiosa e cattolica, che ha saputo
delle nostre scuole e come concezione laica panteista del  nostro  stato, oggi dobbiamo tornare a rivivere un pensiero latino,
Noi siamo sereni realizzatori, calmi lottatori, sicuri del  nostro  cammino, e perciò non tormentati da improvvisazioni né
ex professo della questione dell’Alto Adige né fissare il  nostro  atteggiamento di fronte ai tedeschi, ma non può non
le nostre convinzioni circa il fatto lietissimo del  nostro  ricongiungimento alla patria, ma che doveva attenuare
se non l’ostilità evidente, con cui fu circondato un  nostro  corpo consultivo provvisorio - la Consulta trentina - a cui
e per trarne l’auspicio che anche alla moderna Italia il  nostro  sovversivismo porti il trionfo d’una fratellanza e d’una
profondamente cristiana. Questo il significato e il  nostro  motto crociato: «Libertas». Come politici non ci affidiamo
a Parigi, per la regolazione delle cose che riguardano il  nostro  paese in confronto degli altri della cessata monarchia, i
al governo dopo più di un mese dalla liberazione del  nostro  paese, essa non è stata mai consultata; non si è richiesto
durante il quale, senza consultare il parlamento o il  nostro  paese, ma soltanto, se si vuole, una nuova consulta
o quindici anni fa il socialismo si presentò nel  nostro  paese con quest’accusa: il cristianesimo con la sua
della vendita dei prodotti. E piano, piano, il  nostro  popolo, pur eminentemente agricolo e conservatore, si
i coupons della loro inerzia e della stasi economica del  nostro  paese? E quando nel Trentino si pubblicherà il manifesto
anche qui noi riaffermiamo senza tema di smentite, che il  nostro  atteggiamento progressista venne preso in logica continuità
della Chiesa e all’attività sociale dei cattolici che il  nostro  Maestro disse: «Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua
sicuri verso attività nuove e nuove conquiste sì che il  nostro  pensiero cammini parallelamente alla diffusione della
cammini parallelamente alla diffusione della cultura, il  nostro  lavoro ai progressi della tecnica e dell’economia, il
lavoro ai progressi della tecnica e dell’economia, il  nostro  influsso civile proceda parallelo ai gran passi della
si crea e si rinnova. E la sorgente dell’energia per il  nostro  treno sociale è il cristianesimo creduto, applicato,
delle nostre azioni pubbliche al centro morale del  nostro  interno, all’educazione del nostro spirito, alla
al centro morale del nostro interno, all’educazione del  nostro  spirito, alla rigenerazione della nostra volontà. Solo se
fu tanto forte, tanto frequente. La caratteristica del  nostro  periodo è, e diverrà maggiormente, la grandiosa dispersione
paese. Da questa concezione noi deriviamo gran parte del  nostro  programma di ricostruzione pratica, in rapporto coi
come punto di partenza e di arrivo la libertà. È il  nostro  motto: è stato il nostro grido, il fondamento del nostro
e di arrivo la libertà. È il nostro motto: è stato il  nostro  grido, il fondamento del nostro appello. Parve strano, ci è
il nostro motto: è stato il nostro grido, il fondamento del  nostro  appello. Parve strano, ci è stato negato che fosse
la lira italiana oscilla a 20 centesimi, e abbiamo nel  nostro  territorio almeno due milioni di italiani in più di quelli
malizia, a una nuova classe di affaristi di stato. Questo  nostro  grido di libertà economica non è però un grido di
paese. Da questa concezione noi deriviamo gran parte del  nostro  programma di ricostruzione pratica, in rapporto coi
come punto di partenza e di arrivo la libertà. È il  nostro  motto: è stato il nostro grido, il fondamento del nostro
e di arrivo la libertà. È il nostro motto: è stato il  nostro  grido, il fondamento del nostro appello. Parve strano, ci è
il nostro motto: è stato il nostro grido, il fondamento del  nostro  appello. Parve strano, ci è stato negato che fosse
la lira italiana oscilla a 20 centesimi, e abbiamo nel  nostro  territorio almeno due milioni di italiani in più di quelli
malizia, a una nuova classe di affaristi di stato. Questo  nostro  grido di libertà economica non è però un grido di
quella davvero scabrosa dell’assetto provinciale del  nostro  paese. Si vuole dividere la parte tedesca in provincia
non con disposizioni eccezionali al definitivo assetto del  nostro  paese? Secondo l’oratore ci sarebbero due mezzi: O
civili si sia animati della più grande buona volontà a  nostro  riguardo. Ma non si può non convenire che con siffatti
dei cattolici. Essi ci dicono che faranno sempre appello al  nostro  ideale di giustizia cristiana e ci opporranno la forza dei
per il pericolo corso esigere - anche se fosse stato in  nostro  potere - che proprio l’Italia, la quale si atteneva ad esso
in causa anche della debolezza dei propri confini? Dal  nostro  punto di vista, quando alcuni di noi furono richiesti del
coincidenza, dopo le prime affermazioni programmatiche del  nostro  partito, sorto nel gennaio 1919, tutti i diversi partiti
fisico-etnica ed alle ragioni economiche e morali del  nostro  popolo; nascono alla loro vita organica il sindacato di
alle affermazioni esplicite delle correnti eco¬nomiche del  nostro  paese. La vita nazionale ci guadagnerebbe anche perché il
che è la fonte principale della nostra ricchezza e del  nostro  lavoro, e che varia da una regione all’altra per condizioni
camere regionali di agricoltura, validamente volute dal  nostro  partito; alle quali camere, oltre la regolamentazione dei
con il crescere del ritmo della vita economica e civile del  nostro  paese: non solo essa risorge come organo rappresentativo di
del superfluo e tornerà ad essere una realtà vissuta. Il  nostro  consiglio nazionale, nella seduta del 10 marzo di
con queste parole: «Ritenuto che una vera rinascita del  nostro  paese non può basarsi che sul rinvigorimento delle forze
anche un impegno elettorale, ma e un logico corollario del  nostro  programma ove così si legge al capo terzo e al capo sesto:
battaglia elettorale, riaffermiamo i due caposaldi del  nostro  programma nella sintesi delle libertà organiche e delle
le obiezioni che si muovono in generale contro questo  nostro  femminismo ragionevole. Osserva che coloro i quali non
ricorda il lavoro del Moschino, dato recentemente al  nostro  Sociale. L’uomo era fervido propagandista delle idee
ch’egli sfida gli avversari a battaglia sul campo del  nostro  Trentino. È qui dove ci troviamo di fronte, qui il paese
cristiana del popolo diventa un caposaldo necessario del  nostro  programma politico. Per la pace contro il militarismo. E,
coincidenza, dopo le prime affermazioni programmatiche del  nostro  partito, sorto nel gennaio 1919, tutti i diversi partiti
fisico-etnica ed alle ragioni economiche e morali del  nostro  popolo; nascono alla loro vita organica il sindacato di
alle affermazioni esplicite delle correnti eco¬nomiche del  nostro  paese. La vita nazionale ci guadagnerebbe anche perché il
che è la fonte principale della nostra ricchezza e del  nostro  lavoro, e che varia da una regione all’altra per condizioni
camere regionali di agricoltura, validamente volute dal  nostro  partito; alle quali camere, oltre la regolamentazione dei
con il crescere del ritmo della vita economica e civile del  nostro  paese: non solo essa risorge come organo rappresentativo di
del superfluo e tornerà ad essere una realtà vissuta. Il  nostro  consiglio nazionale, nella seduta del 10 marzo di
con queste parole: «Ritenuto che una vera rinascita del  nostro  paese non può basarsi che sul rinvigorimento delle forze
anche un impegno elettorale, ma e un logico corollario del  nostro  programma ove così si legge al capo terzo e al capo sesto:
battaglia elettorale, riaffermiamo i due caposaldi del  nostro  programma nella sintesi delle libertà organiche e delle
sempre la sua diletta valle del Chiana, così noi dietro al  nostro  ideale luminoso vediamo sempre delinearsi di lontano la
quotidiana dell’unica, armonica coscienza morale del  nostro  paese. Oggi la campana dava un suono fesso, piangente. Noi
dietro la curva del monte. E ora ci accade lungo il  nostro  esilioo, pur da questa Vienna che sta facendo si lunghi
a un tale carattere. C’è della gente, lo so, che ride del  nostro  entusiasmo e ci guarda in aria di compatimento. Lasciateli
ma certi che verranno. Alla fine della nostra giornata il  nostro  lavoro si aggiungerà al progresso di mille che marciarono
integro ed irremovibile, tanto che finito il compito  nostro  col nostro tempo, si possa dire di ognuno di noi: «Né mosse
ed irremovibile, tanto che finito il compito nostro col  nostro  tempo, si possa dire di ognuno di noi: «Né mosse collo, né
storia patria, ci fece rivivere quei giorni calamitosi del  nostro  Trentino; fece passare un brivido nell’anima colla
Come si sa il d.r Degasperi parla agli operai, al  nostro  popolo: semplice, affettuoso, forte. Ricordò, ricordò le
recenti, aggiunse che l’odio anticlericale vive ancora nel  nostro  paese; che vi sia chi lo attizzi è prova recente la tentata
a quelle di domani. A loro uno speciale saluto. Il  nostro  partito non è recinto chiuso e porta nel suo programma i
suo programma i germi di una perenne giovinezza. Chi ama il  nostro  popolo, chi condivide ed apprezza i suoi ideali, sia il
coda (applausi). Che cosa sono costoro se non scimmie del  nostro  mondo politico? Ascoltateli nella loro propaganda. Quello
che anche in noi ci sia qualche mancanza, che anche il  nostro  partito non le abbia proprio indovinate tutte, ma tutti
delle nostre organizzazioni e delle società popolari nel  nostro  paese. Termina applauditissimo.
che pubblicava la nomina. Allora abbiamo sentito che il  nostro  dovere era di risalire ai di là della persona, alle cause
in folla incominciò già per la seduta inaugurale, in cui il  nostro  P. Vescovo lesse l’autografo di Pio X. Quale ovazione
avversario e qualche malevolo avevano insinuato che al  nostro  lavoro mancasse l’approvazione del Pontefice. Ora è venuta
fu anche l’accoglienza che il congresso fece al  nostro  P. Vescovo, e se c’è qualcuno che si lagna di non trovare
l’organizzazione cooperativa costituisce l’ossatura del  nostro  corpo sociale. Il congresso ha stabilito diversi presidi
il buon andamento delle associazioni di credito. Inoltre il  nostro  presidente federale ha detto che le casse rurali sono
abbiamo dai nostri avversari se non che rispettino questo  nostro  buon volere e questa nostra concezione ideale della vita
di fanatismo di razza, mal ci conosce. Dicano esser  nostro  vivo desiderio che fra i cattolici dell’una e dell’altra
delle loro tradizioni, fedeli ai principi immutabili del  nostro  vangelo, fidenti che tali principi dovranno vincere anche
cozzo della vita moderna serva ad aumentare la celerità del  nostro  moto verso il trionfo del vero, del bello e del buono. Oh!
della nostra vita nazionale. È una vecchia tradizione del  nostro  regno che la politica estera sia subordinata alla politica
basata sulle ragioni economiche, morali e storiche del  nostro  paese; paese di emigrazione, abbiamo il dovere di fare una
nostre attività verso Oriente; noi dobbiamo riprendere il  nostro  posto nel Mediterraneo. È una politica: farla o non farla;
della nostra vita nazionale. È una vecchia tradizione del  nostro  regno che la politica estera sia subordinata alla politica
basata sulle ragioni economiche, morali e storiche del  nostro  paese; paese di emigrazione, abbiamo il dovere di fare una
nostre attività verso Oriente; noi dobbiamo riprendere il  nostro  posto nel Mediterraneo. È una politica: farla o non farla;
e quello della ricostituzione politico-amministrativa del  nostro  paese. Del primo possiamo dire che i nostri replicati e
il cammino che ha fatto l’idea. Sul principio il  nostro  postulato della rappresentanza regionale autonoma, della
e del consiglio nazionale del partito, l’appoggio del  nostro  gruppo parlamentare che ne fece oggetto di pattuizione per
svolto di una via. Fra i due estremi sappiamo mantenere il  nostro  posto. Il tempo, disse un gran maestro della politica, sa
del flusso e del deflusso. Ebbene, se ve ne sono anche nel  nostro  partito, noi dobbiamo trascinarli tutti verso il largo,
punti: È un errore il credere che la forza vitale del  nostro  movimento possa trovarsi nel modificare organizzazioni
rurale. In tali paesi però non esiste una cooperazione del  nostro  indirizzo, cosicché le associazioni di contadini vengono