La scalata alla distanza del Sole dall’antichità ai nostri giorni
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dei nostri. Nel 1824 il francese Alexis Bouvard ne pubblica le effemeridi, che si riveleranno imprecise e faranno nascere il “caso Urano”. Nel 1830
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. Accontentiamoci di un cenno alle “nuove astronomie” che captano messaggi inaccessibili ai nostri sensi grazie a strumenti in orbita su satelliti
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superficie calpestabile. Abbiamo poi un buon numero di pianeti (uno su quattro) simili a Giove ma caldi, troppo caldi per i nostri gusti. Anche questi sono
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Nulla sappiamo dell’osservazione del cielo da parte dei nostri antenati fino all’Uomo di Neandertal e all’Homo sapiens. L’ipotesi che il primo
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essa: i colori non sono nelle cose ma nei nostri occhi, i sapori non sono nel cibo ma nella lingua, i profumi non sono nei fiori ma nell’olfatto, “per lo
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migliore dei nostri prosatori. Da buon comunicatore, Galileo aspirava a raggiungere il pubblico più vasto possibile usando la lingua quotidiana
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