rendeva deboli i nostri baci e fioche le voci. Io soffriva infinitamente più di lui, io che vedevo la maga sedersi accanto a noi, io che sentivo lo spavento
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; egli ci dà la sua fede e la sua libertà; egli si lega a un vincolo indissolubile; egli si mette a lavorare per noi e per i nostri figli, umilmente e
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nostri polmoni e fiacche sono le nostre gambe: non vediamo che deserte pianure da valicare, sotto il sole cocente, pianure senz'acqua e senza oasi
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all'oggetto amato, noi coi nostri occhi mortali vediamo in Titania il cuore umano, in Bottom la vita e nel magico filtro che tutto trasforma, il potere
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nostri buoni amici Sauli, e il Senato non ha da metter bocca. - Si farà; - postillò Bendinello Sauli. - E per l'altra, - riprese il Serenissimo, - se
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tutta la dignità e la magnificenza che i nostri arcibisnonni sapevano mettere nelle cose.... e nelle case loro. Così mi piace, e ci sto. - Intanto
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; «eccetto che» soggiungeva egli ridendo, «eccetto che i nostri magnifici Bendinello e Gian Luca si adattino a lasciar arbitra dei lor riveriti pareri la
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