Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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quella volontà di stare senza pensare, e, insomma, di  non  fare e non pensare, fino al castigo, quando il non pensare
volontà di stare senza pensare, e, insomma, di non fare e  non  pensare, fino al castigo, quando il non pensare si è
di non fare e non pensare, fino al castigo, quando il  non  pensare si è tradotto in non sentire. Ho cercato allora di
fino al castigo, quando il non pensare si è tradotto in  non  sentire. Ho cercato allora di tomare a sentire, mai sensi
di tomare a sentire, mai sensi sono della vita, e la vita  non  basta, almeno così mi hanno convinto a credere... E adesso
di ascoltare la mia storia se la mia storia è infangata, o  non  è ancora incominciata, se la riva del mondo in cui siamo
che giova, se del tutto io t'ho perduta quando mia tu  non  fosti il giorno stesso che c'incontrammo? Che se pur
mia per il futuro, mia per diritto, mia per tuo volere, mia  non  saresti più che non sei ora, mia non saresti più che
per diritto, mia per tuo volere, mia non saresti più che  non  sei ora, mia non saresti più che s'altra mano ti
per tuo volere, mia non saresti più che non sei ora, mia  non  saresti più che s'altra mano ti possedesse. Che pur del mio
Che pur del mio corpo sarei geloso come or son d'altrui.  Non  più sarei per te la vita intera ch'ora non sono, se già in
or son d'altrui. Non più sarei per te la vita intera ch'ora  non  sono, se già in me non l'ami: ma se in me non l'ami, se tua
sarei per te la vita intera ch'ora non sono, se già in me  non  l'ami: ma se in me non l'ami, se tua vita crear non so
intera ch'ora non sono, se già in me non l'ami: ma se in me  non  l'ami, se tua vita crear non so della mia vita stessa, che
in me non l'ami: ma se in me non l'ami, se tua vita crear  non  so della mia vita stessa, che più giova sperar, che più
mendicare i giorni né chieder altro più dal dio nemico, se  non  che faccia mia morte finita.
triste, il fidanzato lontano  non  scrive da tanto. Va dalla madre di lui e la trova in cucina
pentole di rame. Parla con la vecchia, le chiede del figlio,  non  le riesce di trattenere le lacrime. L' altra risponde
lacrime. L' altra risponde evasiva, la conforta, giura che  non  ha notizie, non sa.
risponde evasiva, la conforta, giura che non ha notizie,  non  sa.
viva tacevi; le cose vivevano sotto i tuoi occhi (non pena  non  febbre non ombra) come un mare al mattino, chiaro. Dove sei
le cose vivevano sotto i tuoi occhi (non pena non febbre  non  ombra) come un mare al mattino, chiaro. Dove sei tu, luce,
In te desti respiravamo sotto il cielo che ancora è in noi.  Non  pena non febbre allora, non quest'ombra greve del giorno
respiravamo sotto il cielo che ancora è in noi. Non pena  non  febbre allora, non quest'ombra greve del giorno affollato e
il cielo che ancora è in noi. Non pena non febbre allora,  non  quest'ombra greve del giorno affollato e diverso. O luce,
un'altra cosa  non  vorrei: che questa dei sassi fosse conside- rata una
in parte: io sono veramente preoccupato che noi veramente  non  parliamo la stessa lingua, ed è così che ho scritto una
in questo momento, ed è un momento, un attimo, in cui  non  voglio dimostrare niente, voglio solo andarmene contento,
di aver parlato con qualcuno, e che qualcosa sia successo.  Non  mi interessa se ciò che sto facendo sia vecchio o nuovo,
a chiamare poesie, ma se questa cosa di questo momento  non  dovesse funzionare, non dovesse essere compresa, tutto ciò
ma se questa cosa di questo momento non dovesse funzionare,  non  dovesse essere compresa, tutto ciò che ho scritto e che
essere compresa, tutto ciò che ho scritto e che scriverò  non  avrebbe scopo.
 Non  so perché ma sento il bisogno di parlarti, a te proprio a
sento il bisogno di parlarti, a te proprio a te che da anni  non  dici piu nulla, che nemmeno mi guardi.
 Non  sorridente sotto il sole estivo, la faccia luminosa e gli
e gli occhi chiari nel doppio raggio del sole e del mare -  non  melodiosa in tutta la persona nel ritmo della danza, o
come quando a me che ti chiedevo rispondevi: «Per me  non  è mai tempo di tornare, chi va sicuro non potrà affogare»,
«Per me non è mai tempo di tornare, chi va sicuro  non  potrà affogare», né sbattuta dall'onda musicale quando
fiammeggiava e la tua vita nelle dita sicure era raccolta -  non  più così la creatura del sole, il fiore della vita, la
quale altrove invano per le vie della terra ho ricercata -  non  più così ti vidi nel mio sonno, quando la trama più si fa
oscure gli occhi t'eran fatti cavi. Io ti parlavo e tu  non  rispondevi, ma pur col bianco vel t'adoperavi di riparare
t'adoperavi di riparare l'ultimo calore. T'ero vicino e tu  non  mi vedevi, ma nella morte già eri raccolta ed alla morte
d'una squilla lontana il misterioso annunzio noto, ch'altri  non  intende. Così m'eri distolta e la mia vita invano
per ridare a te la vita che s'era partita: con le mani  non  ti potea scaldare, con la voce non ti potea svegliare. Come
partita: con le mani non ti potea scaldare, con la voce  non  ti potea svegliare. Come da lungi nel plumbeo mare che si
lungi nel plumbeo mare che si fonde col cielo vela bianca  non  più in mare che in cielo navigare sembra, così pur l'anima
pallido terrore t'era dipinto e t'era chiuso il core. Ahi,  non  questa sognammo amara morte nel suo pallido aspetto
ma la giovane morte che sorride a chi per la sua cura  non  la teme, la morte che congiunge e non divide la compagna e
a chi per la sua cura non la teme, la morte che congiunge e  non  divide la compagna e il compagno e non li preme con
che congiunge e non divide la compagna e il compagno e  non  li preme con l'oscuro dolore - ma che insieme li accoglie
navigare nel mar selvaggio, nel deserto mare, che a terra  non  s'è vòlto per conforto. Rimprovero m'è il sogno e non
terra non s'è vòlto per conforto. Rimprovero m'è il sogno e  non  spavento, perch'io m'attardo mentre tu languisci; s'io
m'attardo mentre tu languisci; s'io vinco certo così  non  perisci. Questo sogno m'è sferza all'ardimento. 10
tutto si trasforma: la casa  non  è più occupata, O non c'è, o è diversa, o siamo diversi noi
tutto si trasforma: la casa non è più occupata, O  non  c'è, o è diversa, o siamo diversi noi che adesso
sua fluidità di roccia.Il nostro mare è Milano, l'Italia, e  non  ci sta davanti ma intorno. La nostra casa è una casa di
gli occhi azzurri profondi ed al volto ti sale una fiamma?  Non  ha sole la mia giovinezza, non conta gli anni il mio core
al volto ti sale una fiamma? Non ha sole la mia giovinezza,  non  conta gli anni il mio core l'anima mia dolorosa non sa le
non conta gli anni il mio core l'anima mia dolorosa  non  sa le primavere. Fanciulla perché ti soffermi? perché
è freddo il mio core, è freddo il mio core e lontano,  non  sente l'alito ardente della tua giovane vita.
che desidererei farlo alla pari. Sono molto modesto e  non  vi domando, amici, altro segno che il gesto. Il resto non
e non vi domando, amici, altro segno che il gesto. Il resto  non  vi riguarda.
e che io spio dalla finestra del salotto, perché  non  viene allo scoperto e mi saluta con la mano, e perché non
non viene allo scoperto e mi saluta con la mano, e perché  non  ho il coraggio di rispondere al saluto e tanto meno di
illuminata all'altra delle nostre case rispettive, come se  non  avessimo niente da inventare, come se tutti e due non
se non avessimo niente da inventare, come se tutti e due  non  avessimo da lavorare o da frugare altrove. Questa signora
da lavorare o da frugare altrove. Questa signora io  non  la conosco e non ha niente di particolare: è una signora e
o da frugare altrove. Questa signora io non la conosco e  non  ha niente di particolare: è una signora e basta, che sta
chiude nel suo disonore e si ricorda di una sua faccenda e  non  si sporge più per un minuto. Allora si diventa coraggiosi e
applaudissero magari, al vincitore, che stasera sono io. Ma  non  c'è mai nessuno di visibile. Questa sera ho vinto. La
ha chiuso addirittura le persiane. Di sicuro succede  non  di rado che io sia quello che ha la meglio e che poi di qua
La mia forza è che io ci ragione sopra: la signora  non  regge, non si fa tutti questi pensieri e men che meno ne
mia forza è che io ci ragione sopra: la signora non regge,  non  si fa tutti questi pensieri e men che meno ne scriverebbe.
" Fingi, ridi, pensaso buffon! La moneta dell'uomo infelice  non  ha corso, nè luce, nè suon! " - Gote mie cui non seppero i
infelice non ha corso, nè luce, nè suon! " - Gote mie cui  non  seppero i baci mascherar del sol velo sincer, quando a
donne fugaci correvamo i perduti sentier!. . . Poichè porvi  non  vale alla mostra, come due palinsesti d'amor; e pur
combattuta dai mille dolor; poiché al volgo narrarle  non  lice le vittorie dell'aspra tenzon; e il quattrino
dell'aspra tenzon; e il quattrino dell'uomo infelice  non  ha corso, nè luce, nè suon... Oh cadete, mie pallide gote,
impietrir l'onestà delle sfingi, le immote che al deserto  non  ponno mentir!
vorrei che ci si concentrasse su quei sassi.  Non  perché siano importanti di per sé, e non perché siano un
su quei sassi. Non perché siano importanti di per sé, e  non  perché siano un simbolo di qualcosa, ma proprio perché sono
che da tanti anni e morta eppure ancora forse abita qui e  non  ci fa compagnia e dei fiori forse non le importa, né del
forse abita qui e non ci fa compagnia e dei fiori forse  non  le importa, né del paese che è cambiato.
le frasi mi prendevano in testa, lasciandomi più solo,  non  dico tramortito ma piuttosto perplesso. Non avevo alla fine
più solo, non dico tramortito ma piuttosto perplesso.  Non  avevo alla fine che sonno, e voglia di sognare.
pensa sempre a sé come invariabili, ma  non  avrei che sarei durato, come carne che cammina, come
e vite altrui che ti si avvinghiano e con amore, che  non  finisce mar e trova sempre nuove contatti, rapimenti e ti
dei ricordi da gestire al meglio, buttando via ciò che  non  serve e il resto liberandolo equamente lasciando posto al
posto al nuovo, un colpo al cerchio uno alla botte per  non  tornare a Planaval, come del resto ti ho visto, anche tu,
 Non  piombo ma aria sul fiume.
tutta la notte mi ha inseguito il vento in forma di lupo.  Non  erano le immagini che facevano spavento, ma la loro
spavento, ma la loro cadenza, il loro ritmo spento.  Non  dico tutto.
mi sei lontano il cuor mio  non  sa più perché sia vivo, fanciullo mio giulivo, e mi sento
giocondo, canta, ridi tra il verde, all'aura fresca; ma poi  non  ti rincresca pensare ch'io non veggo il tuo crin biondo,
all'aura fresca; ma poi non ti rincresca pensare ch'io  non  veggo il tuo crin biondo, bambino mio giocondo! Ma poi non
non veggo il tuo crin biondo, bambino mio giocondo! Ma poi  non  ti rincresca pensar che questi tuoi giorni beati son giorni
me rubati; fa' che un sospiro al tuo gioir si mesca, ma poi  non  ti rincresca. aprile 1867.
abitanti della casa che da poco abito  non  si curano delle ombre dei balconi lungo il marciapiede,
vengono, entrano dal portone che si chiude con i loro nomi,  non  si chiedono mai se vivranno abbastanza per capire tutto.
sollievo venuto da  non  so dove ma reale.
e, subito, quello rimanda all'anno seguente la sua pretesa.  Non  dice quale sia questa frase. Solo precisa di vivere con gli
frase. Solo precisa di vivere con gli occhi spalancati.  Non  esita a colpire nei punti deboli.
promessa vana ogni presente. Ma l'augurio che ciò ch'ei mai  non  ebbe pur un istante promette in lunghi anni luminosi dia la
famigliare facciano schermo alla notte paurosa ... Paula,  non  ti so dir dolci parole, cose non so che possan esser care,
notte paurosa ... Paula, non ti so dir dolci parole, cose  non  so che possan esser care, poiché il muto dolore a me ha
me ha parlato e m'ha narrato quello che ogni cuore soffre e  non  sa - che a sé non lo confessa. Ed oltre il vetro della
narrato quello che ogni cuore soffre e non sa - che a sé  non  lo confessa. Ed oltre il vetro della chiara stanza che le
imagini riflette vedo l'oscurità pur minacciosa - e sostare  non  posso nel deserto. Lasciami andare, Paula, nella notte a
mare perch'io ti porti il dono luminoso ... molto più che  non  credi mi sei cara. 2 agosto 1910 Onda per onda batte sullo
quello l'orizzonte del mar lontano, il mar senza confini.  Non  è il libero mare senza sponde, il mare dove l'onda non
Non è il libero mare senza sponde, il mare dove l'onda  non  arriva, il mare che da sé genera il vento, manda la luce e
sua vita mille vite suscita e cresce in una sola vita. Ahi,  non  c'è mare cui presso o lontano varia sponda non gravi, e
vita. Ahi, non c'è mare cui presso o lontano varia sponda  non  gravi, e vario vento non tolga dalla solitaria pace, mare
cui presso o lontano varia sponda non gravi, e vario vento  non  tolga dalla solitaria pace, mare non è che non sia un dei
gravi, e vario vento non tolga dalla solitaria pace, mare  non  è che non sia un dei mari. Anche il mare è un deserto senza
vario vento non tolga dalla solitaria pace, mare non è che  non  sia un dei mari. Anche il mare è un deserto senza vita,
delle coste, il vario giogo sì lo lega e preme - il mar che  non  è mare s'anche è mare. Ritrova il vento l'onda affaticata,
e il mare la mia mano regge il timone e dirizza la vela,  non  è più la mia mano che la mano di quel vento e quell'onda
più la mia mano che la mano di quel vento e quell'onda che  non  posa ... Ché senza posa come batte l'onda ché senza posa
sperar vita tramare e con la speme giungere alla morte.  Non  è la patria il comodo giaciglio per la cura e la noia e la
egli è nemico, fugge da chi lo cercò. Egli ama quei che  non  lo invoca, egli ama quei che non lo sa; e dona la sua luce
cercò. Egli ama quei che non lo invoca, egli ama quei che  non  lo sa; e dona la sua luce fioca a chi per altra luce va. -
la sua luce fioca a chi per altra luce va. - Chi lo cerca  non  lo trova, chi lo trova non lo sa; il suo nome mette a prova
altra luce va. - Chi lo cerca non lo trova, chi lo trova  non  lo sa; il suo nome mette a prova questa fiacca umanità. - è
umanità. - è il piacere l'Iddio pudico ch'ama quello che  non  lo sa: se lo cerchi se' già mendico, t'ha già vinto
già mendico, t'ha già vinto l'oscurità. - Per ora a bordo  non  è lavorare che inerte pende la vela e il vento tace sul
sul mare e il mar è a specchio del cielo Per ora - a bordo  non  è lavorare A sera il sole calerà nel mare che senza nubi è
riposare che senza moto la nave riposa il riposo del mare e  non  si può camminare Oggi sul ponte dolce riposare Sola sul
 Non  riesco a sentirti, sta passando un camion carico di ferro,
e nero di pioggia senza passato o futuro. Il desiderio  non  è più l'affamato che guarda dalla finestra la casa
e quel tratto di sentiero è scuro come tutto attorno, ma  non  è un pozzo e non e buio. Allora mi accorgo che dall 'altra
di sentiero è scuro come tutto attorno, ma non è un pozzo e  non  e buio. Allora mi accorgo che dall 'altra parte del Black
parte del Black Water, sulla destra, all 'altezza del buco,  non  ci sono più rottami, rimesse, tane di conigli ma il
nessuno domanda, batto a tutte le porte della città muta;  non  odo che fontane cantare canzoni senza ritornelli a la
sono pure come quelle dei santi di cera; amo le creature  non  so che una povera preghiera». Le fontane cantano sempre
dietro le bianche porte. Ah! sono io dunque colui che  non  dormirà più che non sognerà più fino alla morte?
porte. Ah! sono io dunque colui che non dormirà più che  non  sognerà più fino alla morte?
 Non  le riesce di interpretare un suo sogno recente e questo la
parlare di questi sassi, ma  non  della loro forma o del loro colore, e nemmeno della loro
parlare di questi sassi, ma prima vorrei essere sicuro di  non  essere frainteso. Per esempio, nemmeno del mio gesto mi
ma pur sempre con dentro qualcosa di simbolico. Invece io  non  voglio questo. Io vorrei che tutta l'attenzione si concen-
Eppure sono testi cosí diversi dagli altri...  Non  si potevano pubblicare a parte?
son vicino e tu mi sei lontana, mi guardi e  non  mi vedi, o s'io ti parlo, pur amando ascolti, non però
guardi e non mi vedi, o s'io ti parlo, pur amando ascolti,  non  però m'intendi; ti sono questo corpo e questi suoni, ti
un altro sarebbe che per nome e per vista conoscessi. Io  non  sono per te «io», la mia vita, io, questa mia volontà più
più forte, Il mio sogno, il mio mondo, il mio destino. Io  non  sono per te: questo mio amore disperato e lontano e
amore disperato e lontano e doloroso - gli passi accanto e  non  lo senti amare. Ma ancor fra gli altri uomini t'aggiri, con
- ed io mi struggo invano. Mentre mi vince gelosia crudele  non  pur di questo giovane e di quello cui lo sguardo concedi o
tolta; gelosia d'ogni giorno, d'ogni istante, che vivi, che  non  vivi di me solo, che l'aria e il pane e il sole, che ogni
triste al riposo... Vedi, già quasi spenta è la face! * *  Non  oso palesarti, o fanciullo, perché mi attardai tanto.
?... Il tuo libro ti aspetta... * * E tu, fratello mio,  non  hai tu pur pregato, aspettandomi, Iddio? * Tentai più di
* Tentai più di tre volte di dire il Paternostro, ma...  non  potei... * * Perché ? * Stava sull'uscio un mostro che
la madre, e parea dir... * * Che cosa ? * Che tu a noi  non  pensavi e che verresti tardi. * * Per lo ciel! mio
* Sì, quando tu bussasti. * * Né tu ardisti affrontarlo, e  non  lo interrogasti? * Temea che, s'ei parlava, nostra madre
che ti avvivi il foco? * * O fanciul, pensieroso, più che  non  chieggan gli anni, no, lascia spento il foco e i tuoi sonni
che ti apparve stasera, tienti bene a memoria, un fantasma  non  era. * Pur la madre nol vide... * * Essa lo avea nel core!
questa parola : " Amore" pensa a quel mostro!... dimmi,  non  avea sulla faccia il pallore, lo scherno, l'inganno e la
tremando, ad abbracciarla pure se le labbra, rammenta!...  non  mi sentissi impure.
 Non  prendo sonno, accenni di pressione alta nonostante la
in compagnia di due ippici innocui. E questa insonnia  non  è normale, perlomeno per gli ultimi tempi: cattiva,
I capelli vaghi accompagnano il tenero ritmo del mare.  Non  ci sono ricordi su questo viso. Solo un'ombra fuggevole,
come la sabbia di una cavità intatta, sotto il crepusculo.  Non  ci sono ricordi. Solo un susurro che è la voce del mare
luce salsa l'impregna e un sapore di frutto marino vivo.  Non  esiste ricordo su questo viso. Non esiste parola che lo
di frutto marino vivo. Non esiste ricordo su questo viso.  Non  esiste parola che lo contenga o accomuni alle cose passate.
sul primo albore, a cogliere per voi timo e violetta. E se  non  mi vedete alla chiesetta, non paventate l'ira del Signore:
per voi timo e violetta. E se non mi vedete alla chiesetta,  non  paventate l'ira del Signore: non è incenso o latin che lo
mi vedete alla chiesetta, non paventate l'ira del Signore:  non  è incenso o latin che lo diletta, ma il profumo, ma
e dolcezza, giuro al demone mio che, per morire,  non  mi vorrei pentire, non cercherei l'estremo sacramento, non
giuro al demone mio che, per morire, non mi vorrei pentire,  non  cercherei l'estremo sacramento, non farei testamento, per
non mi vorrei pentire, non cercherei l'estremo sacramento,  non  farei testamento, per morir colla mia sulla tua faccia, e
due vele dietro una leggera brezza marina. Il nostro dolore  non  era dolore d’amore né dolore di nostalgia né dolore
io. Ma quel giorno già vanía e la causa della nostra morte  non  era stata rivenuta. E calò la sera su la vigna d’oro e
l’alba ci trovò seduti sull’orlo della fontana nella vigna  non  piú d’oro. O dolce mio amore, confessa al viandante che non
non piú d’oro. O dolce mio amore, confessa al viandante che  non  abbiamo saputo morire negandoci il frutto saporoso e
saporoso e l’acqua d’oro, come la luna. E aggiungi che  non  morremo piú e che andremo per la vita errando per sempre.
No, mia diletta,  non  ho più quattrini, per mutarteli in nastri e in cappellini:
già da un anno sdrusciscono una gonna: Nina, se m'ami,  non  cercar denaro, son povero, lo sai, non sono avaro.- - Mi
Nina, se m'ami, non cercar denaro, son povero, lo sai,  non  sono avaro.- - Mi parli già da mesi, o giovinetto, e sai se
sai che son tutta tua dal capo a' piedi ... ma, santo Dio,  non  ho il coraggio, credi, se alcun mi chiede chi mi portò via,
e belle, e perché infine son le tue sorelle: ma, Dio santo,  non  ho, non ho un'amica più innamorata, e di me più mendica!-
e perché infine son le tue sorelle: ma, Dio santo, non ho,  non  ho un'amica più innamorata, e di me più mendica!- Il
: di là ? di là di che ? ". Ma credereste ? Angelica  non  ne sa più di me, e non poté rispondermi né il come, né il
di che ? ". Ma credereste ? Angelica non ne sa più di me, e  non  poté rispondermi né il come, né il perché!
burlevole compare dalla bettola giunto, a giusto punto,  non  le fa col bastone addormentare. Pazzo! e sia. Gelo, il
che voglion dire, brilli piena la luna, sia notte bruna,  non  c'è mai caso ch'io possa dormire. Piove ? fa vento ?... o
allor, le buone veglie! ancor io sfavillo udendo il grillo.  Non  l'ho? penso a chi è desto oppur sognante in un letto
in un letto elegante; e dico: forse e i bambini e la sposa  non  ti sanno di rosa come sa a me di ambrosia l'esser solo
sa a me di ambrosia l'esser solo sotto un povero tetto; ma  non  soggetto tranne che al mio soffitto e al mio lenzuolo.
che voglion dire, brilli piena la luna, sia notte bruna,  non  c'è mai caso ch'io possa dormire.
Perchè il tuo lucido occhio azzurrino, su cui di un dubbio  non  scese il velo, infaticabile s'affisa in cielo? Non
dubbio non scese il velo, infaticabile s'affisa in cielo?  Non  invaghirtene bambino mio di quella splendida tenda d'Iddio,
invaghirtene bambino mio di quella splendida tenda d'Iddio,  non  invaghirtene, non mi sfuggire... Ahimè, raggiungerla vuol
mio di quella splendida tenda d'Iddio, non invaghirtene,  non  mi sfuggire... Ahimè, raggiungerla vuol dir morire! Non
non mi sfuggire... Ahimè, raggiungerla vuol dir morire!  Non  guarda l'etere, vuoto miraggio ma parla, e cantami nel tuo
anch'io, mio bambolo, anch'io, vedrai or fra le nuvole  non  guardo mai. Volin le nuvole, brilli il sereno! Dacchè,
su questo seno, vi scende il gaudio dal paradiso, più  non  interrogo che il tuo bel viso! Quel viso candido coi capei
che il tuo bel viso! Quel viso candido coi capei d'oro, che  non  v'ha bibbia miglior di loro se l'ira assaltimi, e ch'io vi
diremo ai Mèntori, diremo ai preti: andate al diavolo,  non  vi cerchiamo; siam soli e liberi, crediamo e amiamo!
e un uomo, al muro brancicando, arriva. - Chi è, chi  non  è ? Oh povero me!... Il prete lo giura, ma nulla io ne so:
finiscono i dì: andrem nella luna, negli astri, o nel sol?  Non  so, ma però mi esercito al vol ché il vino le aluccie
Che avvenne, che fu ? Oh domine!... un gatto che coda  non  ha! É un vecchio ; io lo so : la gelida età con furti
burlando ci va. Oh gatto gentil... ti sono simil! Che mai  non  perdetti da quando fioccò I figli morir, la moglie spirò...
fioccò I figli morir, la moglie spirò... Ma, basta!... io  non  dico, non dico di no! " Povero vecchierello! bevi, bevi,
figli morir, la moglie spirò... Ma, basta!... io non dico,  non  dico di no! " Povero vecchierello! bevi, bevi, ché il vin
i tuoi parenti, ad uno ad uno. - Chi sei tu ? -  Non  ricordo...- E il domicilio ?... - Sulla terra! - Ma dove ?
terra, e presto in cielo...me lo ha detto il vino, e il vin  non  erra! - Vattene a casa... arrivano i monelli, la tua
a casa... arrivano i monelli, la tua canizie burlata  non  sia; dimmi, tua moglie la era saggia e pia? Quante volte
pianto al tuo ritorno! Per la memoria sua la brutta scena  non  vegga il giorno. Si terse una lagrima - poi disse : - o
moglie - mio dolce signore. un dono del core - che più  non  vedrò!... Venduti son gli abiti - del povero Tonio.. la
- del povero Tonio.. la larva di un conio - più in tasca  non  ho. Sa lei chi era Tonio ? - mio figlio! un bel bruno!
biancheggiano al sol... Ma il vecchio la luce del dì  non  saluta, e brontola : " Intanto mi esercito al vol! ".
ha un cancro, nella pancia, perciò è disperata. Dice che  non  e cancro, ma gravidanza.
s'alza e va leggera fra i cespugli. Ritornata al muro  non  sa come risalire. Si rivolge ai due uomini e le rispondono
come risalire. Si rivolge ai due uomini e le rispondono che  non  hanno scale. Allora, contenendo la paura, mentre quei due
RIGHETTI Sole,  non  io ti accuserò di assenza; gli uomini, infin, che mostranti
di assenza; gli uomini, infin, che mostranti di bello? Che  non  osan costoro in tua presenza? Vieni, vai,... non si levano
bello? Che non osan costoro in tua presenza? Vieni, vai,...  non  si levano il cappello. Splendi agognando al dì della
se l'ava  non  fosse sepellita, l'ava, l'antico amor della mia vita,
santa indovinava, o bambinello, il tuo futuro albor! E  non  nato ti amò, povera donna, e pensò di attaccarti alla sua
nella fredda terra, e dal buio fatal che la rinserra  non  sorgerà mai più: prole di ignoti profanò la casa che fu sua
profanò la casa che fu sua casa, e nostro tempio fu. Ma  non  tutto esulò nel cataletto l'idolo mio; non vi inchiodar
tempio fu. Ma non tutto esulò nel cataletto l'idolo mio;  non  vi inchiodar l'affetto dei bimbi, e la virtù! E la
e bello di angelica beltà quella che vive dove l'uom  non  rode, e l'ugna d'Eva a graffiar non va. Senti: io morrò di
che vive dove l'uom non rode, e l'ugna d'Eva a graffiar  non  va. Senti: io morrò di versi e di etisìa, e quel giorno tu
una poesia, per cercare di spiegare, una poesia a cui  non  so dare un titolo:
domandarti qualche cosa che funzionasse come una domanda, e  non  questo continuo accondiscenderein questa casa, con tutta
 non  passate mai, plebi frementi, femmine folleggianti in
in carnevale, cori festosi e musiche plaudenti,  non  passate dinnanzi all'ospitale! Lasciate che sul misero
Pensavamo che rimanere all 'erta fosse necessaria per  non  farci trascinare dall 'onda della vita altrui. E restavamo
se qualcuno ci chiedeva: Tu cosa pensi ?, noi pensavamo che  non  volevamo pensare niente.
fatica a entrarmi in testa, mentre quello che mi ostino a  non  voler considerare sono queste sue psicosi che non stanno né
ostino a non voler considerare sono queste sue psicosi che  non  stanno né di qua né di là, tra il mortale e il mortuario.
accaparrarsi i posti migliori naturalmente, in basso, dove  non  c'è neppure bisogno della scala.