Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Cosima

243871
Grazia Deledda 37 occorrenze
  • 1947
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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Cosima

fiducia che nutriamo nella nostra nuova narrativa. E si intenda per nuova non soltanto quella dei giovanissimi e dei debuttanti, cui largo spazio

Cosima

Presto arrivarono le bozze di stampa del romanzo. Cosima non sapeva con precisione di che si trattasse: credette che l'editore le mandasse un

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Cosima

critico per giudicare puerili e sgrammaticati i versi, - non piú dei suoi - ma incoraggiò la propria vanità col credere che la musica fosse migliore

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Cosima

dell'ignoto musicista non seppe mai l'indirizzo, neppure il nome, e se ne sapeva l'età e il sesso era perché i versi li svelavano; ed egli non scrisse, non

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Cosima

ANCHE questa lezione le serví per la scuola della vita; sentí che ella davvero non rassomigliava e non doveva rassomigliare alle ragazze di «buona

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Cosima

. Quando il tempo era bello capitavano nell'orto la padrona che non sdegnava di coltivare i cavoli e i carciofi, e le «bambine». Cosima aveva già

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Cosima

Questa volta la fortuna le arrise compiuta. Ella tentò presso un editore di una certa notorietà, che non solo accettò e pubblicò il romanzo, ma lo

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, ma forse non erano, straordinarie. Erano passati tre giorni da che si trovavano nella vigna, tutti e tre eguali, limpidi, sereni. Ella s'era rimessa a

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posto nella culla ad un altro. Primitiva era anche questa culla, come scavata nel tronco d'un noce, senza veli né ornamenti, e non rimaneva mai vuota

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Cosima

INTANTO continuava a scrivere, davanti alla piccola finestra ronzante di vespe. Ma era un po' disorientata, per le parole della madre e perché non

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Cosima

: «Si sarà spaventata, stanotte, povera padrona. Per colpa mia: e anche lei.» «Ma no, zio Elia: anzi ho avuto quasi piacere: non avevo mai sentito un

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Cosima

grande gallo piumato della Repubblica francese: monete d'oro, schiette, moderne, da spendersi, se si voleva, senza difficoltà. Ma non le toccò e il solo

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Cosima

insieme, nitidamente, l'avventura di quel giorno e i suoi propositi eroici di non profittare mai del tesoro equivoco di Elia. Si vedrebbe se era una nana o

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suo amore e le chiese se voleva sposarlo. Ella rimase stordita: l'uomo non le piaceva, anzi le destava quasi ripugnanza cosí massiccio e carnale

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da una nota critica. Ad occhi chiusi, sempre con l'impressione di sognare, Cosima accettò. Aveva persino paura della sua fortuna: non avrebbe dovuto

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fiori di carta, di vasi incrinati, di tovagliette, di oggetti di cattivo gusto. «Qui potrai ricevere i tuoi amici, i tuoi ammiratori.» Ma Cosima non

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scoperti i capelli fino a metà testa. La piccola, Cosima, che ancora non ha l'età di andare a scuola, le guarda con ammirazione e invidia, ma anche con un

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affliggeva: non era zoppo, ma guercio. Le due vecchie implacabili zitelle, pag. 85, rispondevano al nome di zia Tatana e zia Paschedda M., governanti del

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di meno e ancora non parlava bene perché aveva la cartilagine sotto la lingua piú corta del solito: e si parlava di fare un piccolo taglio per

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cominciarono ad arrivare le visite. Dapprima fu don Sebastiano, il fratello della puerpera. In quel tempo i preti sceglievano la loro carriera per non

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FU,quello, un inverno lungo e crudelissimo, quale mai non s'era conosciuto. Prima venne una gran neve che seppellí i monti e i paesi; davanti alla

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Cosima

, accompagnate da raffiche di scirocco quasi calde. Adesso il fumo non tentava neppure di uscire dalla cucina; la pioggia penetrava dalle finestre, sgocciolava

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lo sa già tracciare, perché lo zio Sebastiano glielo ha insegnato; in modo che ella non va alla prima ma addirittura alla seconda elementare. Il

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immediatamente, se tu non riconosci la tua colpa. Ti impiccherò con le mie mani.» E l'altro confessò. Tutto parve cancellato: eppure un'ombra rimase sopra la

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brune che non pensavano ad altro che all'amore, si lamentava di «vivere in mezzo alle spine, per un solo innamorato»; chi diceva all'amante:

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. Era, infine, una specie di anarchico, che non potendo eguagliare la sorte degli uomini liberi e svincolarsi dal suo destino di servo, intendeva

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dire il vero non esercitava questa nobile professione, ma molti ricorrevano a lui per consigli e consultazioni legali, profondamente persuasi della

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non era borghese ma neppure esclusivamente paesana, che anzi vantava essere di pura e antica razza locale: abitavano in una casa buia, in fondo a un

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. Enza era già quasi una signorina, un po' strana, a volte taciturna a volte di una allegria insolente e isterica. Non si tardò ad accorgersi che lei e

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per aiutare negli studi l'altro fratello, e per pagare le tasse. La madre si lamentava sempre, per queste tasse, e se ne preoccupava tanto da non

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boria; ma spesso era schietta e istintiva: aveva, poi, impeti di vero entusiasmo per cose che agli altri sembravano degne di poco aiuto, se non proprio

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, di pane, di cacio, di tutte le vivande che si trovavano sulla mensa. Ella arrossí, ma non pronunziò una parola: non aveva mai aperto bocca, del

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Cosima

Questo sogno, da allora, non l'abbandonò mai piú. Quando nelle sere d'inverno, accanto al braciere e alla luce di due lampadine ad olio (qualche

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dei grandi, dei veramente grandi e forti, per i piccoli e deboli. In fondo non le importava gran che, ferma nella sua ambiziosa sicurezza di non aver

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finestra, non mancava mai, in una piccola conca di sughero, un po' di carbone; ma per lo piú le vivande si cucinavano con la fiamma del camino o del

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seguiva traballando sui sassi e gli sterpi. La prima sosta, breve, fatta non per stanchezza ma per divertimento, fu al cominciare del bosco fitto, sotto

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ingenuità, le loro innocenti follie sono le sue. Il titolo del libro non può essere che quello che è: Rosa di macchia. E un giorno, quando è finito

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