fra una sensazione, un sentimento e un'idea. Nella prima | noi | seguiamo i passi del fenomeno: e se col pensiero vogliamo |
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coscienza, come una corrispondenza radiologica, nella quale | noi | ci mettiamo in rapporto col mondo che ci circonda. Se |
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Se invece vogliamo formarci un concetto del sentimento, | noi | sentiamo che questa forza è una emanazione che nasce in noi |
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noi sentiamo che questa forza è una emanazione che nasce in | noi | e che tende ad effondersi al di fuori, come un ricambio del |
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fra loro o modificandosi in mille modi. Così, se | noi | vediamo un bel fiore nello stesso tempo in cui il nostro |
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sono contemporanee, ma non si confondono; mentre invece, se | noi | guardiamo con tenerezza un bambino, e nello stesso tempo |
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tempo ammiriamo le affettuosità premurose della madre, | noi | proviamo un solo piacere complesso, nel quale concorrono |
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dell'affetto è l'emanazione indistinta che si solleva in | noi | dietro una sensazione; ma esso non costituisce tutto il |
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sentimento. Il solo vedere un uomo che soffre fa nascere in | noi | un movimento affettuoso di compassione che, tendendo ad |
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che la solleva a un grado maggiore di perfezione, e | noi | proviamo il piacere di essere stati intesi, di modo che |
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respinti o derisi, il sentimento benevolo che ritorna a | noi | ferisce direttamente l'amor proprio, il quale, entrando |
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semplice e più elementare è quello che ci spinge ad amare | noi | stessi, a difenderci dal male, ed a procurarci quanto può |
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di questo sentimento, produce un piacere, del quale | noi | non abbiamo coscienza che quando arriva ai massimi gradi. |
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è bastato a calmare o a sollevare una procella, ma che | noi | non abbiamo mai saputo scorgere. È allora soltanto che |
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è certamente morboso. Il piacere che nasce dall'amore di | noi | stessi ci presenta, come tutte le gioie, un fenomeno di |
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vita. È questa che risveglia il sentimento affettuoso per | noi | stessi, che si riverbera calmo e soave nelle sensazioni che |
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l'hanno prodotto. Questa gioia ci spinge a concentrarci in | noi | stessi, ma se ci si arresta appena un momento di troppo a |
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e il piacere che si prova è colpevole. In questo caso | noi | abbiamo uno degli esempi più delicati di un affetto |
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e dell'intelletto, ai quali fornisce nuovi elementi. Quando | noi | godiamo di vedere, di ascoltare e di pensare, senza volerlo |
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ascolta o pensa. Tutti i sentimenti poi che nascono in | noi | e in finiscono hanno per campo necessario d'azione questo |
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del pudore sono fili tessuti sull'orditura dell'affetto per | noi | stessi. Questo piacere è gustato più dall'uomo che dalla |
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gioia che si sviluppa negli altri, la riceviamo ancora in | noi | per riflesso. In questo caso, due esseri che si rallegrano |
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reciprocamente e senza posa. Ma v'ha di più: il piacere che | noi | diamo ad un altro ritorna a noi più perfetto e più caldo di |
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v'ha di più: il piacere che noi diamo ad un altro ritorna a | noi | più perfetto e più caldo di vita, ed ogni volta che il |
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vita, ed ogni volta che il raggio di gioia si riflette in | noi | o fuori di noi, esso è più terso e più caldo. Il piacere |
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di un sentimento benevolo, e mentre prima non godeva in | noi | che I'uomo-individuo, ora palpita di gioia l'uomo-sociale, |
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altri la nostra gioia è così imperioso che, molte volte, | noi | ci rivolgiamo anche agli oggetti inanimati, parlando e |
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della prima persona in cui ci imbattiamo, quand'anche sia a | noi | sconosciuta. Se questa rimane sorpresa e non può dividere |
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questa rimane sorpresa e non può dividere all'istante con | noi | una gioia a lui ignota, espressa in modo così brusco e |
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a lui ignota, espressa in modo così brusco e bizzarro, | noi | corriamo nelle braccia di un altro, e baciamo e stringiamo |
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poi a dismisura, quando la persona che si rallegra con | noi | occupa già un posto distinto nel nostro cuore. Allora la |
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le facoltà elementari del cuore formano un nesso armonico, | noi | sentiamo la nostra dignità, e ne proviamo una segreta |
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Il piacere intenso che si prova nel sentirci degni di | noi | stessi è una sensazione indeterminata e indefinibile, ma |
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a leggere nel libro misterioso della nostra coscienza, | noi | ci troviamo di avere doveri più o meno difficili da |
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e con la forza della pazienza vincere nemici formidabili. | Noi | vediamo da lungi il magnifico spettacolo di un panorama |
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raggiungere. Se il timore ci vince fino dal primo momento, | noi | rinunciamo alla lotta generosa; e, confessando la nostra |
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più dei corpi bruti, ma di rado possono ispirare in | noi | un affetto particolare. Noi indirizziamo loro l'emanazione |
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ma di rado possono ispirare in noi un affetto particolare. | Noi | indirizziamo loro l'emanazione del nostro cuore; ma essi |
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nostro cuore; ma essi non la possono sentire, e ritorna a | noi | ancor fredda, o resa appena tiepida dal contatto di un |
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non si può amare di vero affetto se non quando è stretta a | noi | con qualche legame di affinità, non fosse che quello del |
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stiamo allevando, non intenda la nostra voce e non ci ami, | noi | sentiamo sodisfatto il sentimento di simpatia che ci |
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il suono della nostra voce, se egli arriva a guardarci, | noi | ci sentiamo intesi, e per la prima volta proviamo un vero |
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proviamo un vero piacere del sentimento di seconda persona. | Noi | siamo sempre la parte più attiva; ma la piccolissima parte |
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sente la nostra voce. In questo scambio d'affetti però | noi | non possiamo pretendere ad un equilibrio completo, nè con |
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di simpatia per uno sfogo di sentimento. È per questo che | noi | possiamo amare anche il canarino, che ci saluta col suo |
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rari casi può superare la nostra. È in questo modo che | noi | possiamo divenire debitori verso il nostro cavallo o il |
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effondendo in essi le nostre gioie e i nostri dolori. | Noi | abbiamo sempre bisogno di veder riflessi i nostri |
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prendono pure una gran parte, e ad altre circostanze pari | noi | amiamo l'usignuolo più del passero, l'elegante cane inglese |
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ci sono care; e non è che quando sono molto piccine, che | noi | possiamo averne compassione veramente affettuosa, ma che è |
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davanti ai nostri piedi un passero vispo e irrequieto, | noi | lo seguiamo affettuosamente ne' suoi rapidi moti, e, |
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sollecitudini. Il più brutto cane barbone può meritare da | noi | un affetto assai più intenso di un elegante e stupido cane |
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e ci fa solo provare piaceri deboli o negativi, che | noi | sacrifichiamo facilmente ad interessi maggiori. Questo |
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a tutti, considerare nostro un oggetto qualunque. Allora | noi | mentalmente improntiamo sull'oggetto un suggello |
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un carattere del nostro individuo sulla cosa che è nostra. | Noi | possiamo benissimo entro di noi confrontare la sensazione |
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sulla cosa che è nostra. Noi possiamo benissimo entro di | noi | confrontare la sensazione che ci produce la vista di un |
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sentimento consiste nel porre attenzione agli oggetti che | noi | possedevamo già per diritto di eredità, forse ancor prima |
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per diritto di eredità, forse ancor prima che sorgesse in | noi | quest'affetto. Le gioie cha si hanno in questo caso sono le |
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pallide, perchè non sono state precedute da un desiderio, e | noi | eravamo possessori prima ancora di essere uomini. I |
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proprio si associano ai piaceri di questo sentimento, e | noi | godiamo assai nel mostrare ai conoscenti le nostre |
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possesso si gusta nel contemplare un piccolo oggetto che | noi | possiamo tenere fra mani e che possiamo custodire in |
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natura morale. Quando un oggetto è troppo grande perchè | noi | possiamo muoverlo e trasportarlo, può esser nostro finchè |
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cambiare di padrone; mentre il piccolo oggetto fa parte di | noi | stessi, ed è proprio nostro. Il ricco fanciullo che riceve |
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dalla sodisfazione di un affetto che si indirizza a | noi | o ad altri, ma che ha però sempre per oggetto di |
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sconosciuta che sfugge alle nostre investigazioni, che | noi | sentiamo ma non vediamo; una forza che ci spinge verso il |
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sua sensibilità elettiva, che distingue il bene dal male. | Noi | tutti sentiamo ciò che è giusto e ciò che è buono, e |
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di agire giustamente e di fare il bene. Ogni volta che | noi | facciamo un'opera buona o giusta, proviamo un piacere, il |
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molto naturale dall'egoismo all'altruismo. L'amore che | noi | portiamo agli oggetti inanimati deriva sempre dal loro |
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qualche facoltà superiore dell'intelletto e del cuore. Se | noi | possiamo desiderare vivamente un oggetto e proviamo |
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un umile soldo che ha appartenuto ad una persona cara e che | noi | custodiamo come un affettuoso ricordo. Nel primo caso, |
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dell'oggetto è tutto morale, e il povero soldino è per | noi | un vero tesoro, perchè riflette nel nostro cuore l'immagine |
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resto poi questi due piaceri possono confondersi insieme, e | noi | possiamo amare un oggetto perchè è nostro e perchè ci |
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cara memoria. Il più delle volte, contemplando un oggetto, | noi | non ci fermiamo sui suoi caratteri fisici, ma bensì |
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in esso, vi avessero improntata la loro immagine. Difatti, | noi | amiamo la nostra casa, le nostre sedie, il nostro tavolo, |
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per più anni sopra la stessa sedia, senza che in essa | noi | avessimo veduto altro che del legno, della pelle e della |
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pelle e della stoppa. Se invece per qualunque accidente | noi | dobbiamo privarcene, troviamo a un tratto di amarla, e |
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quanto più pensiamo ad essa. Se nel corso di lunghi anni | noi | abbiamo sempre veduto un oggetto vicino a noi, senza che |
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più profonda. Una seconda maniera con la quale | noi | amiamo gli oggetti, è la contemplazione dell'immagine |
Fisiologia del piacere -
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del cimitero, dove dorme la nostra madre, può essere per | noi | una vera reliquia, come si può amare con intensità un |
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che vi si nasconde, quasi fosse un calorico latente che | noi | possiamo sprigionare e render sensibile colla nostra |
Fisiologia del piacere -
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mai pretesa alcuna di gratitudine, nè domandano mai da | noi | il menomo sacrifizio. Il vecchio, che per natura è sempre |
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intellettuale di | noi | stessi, riflessa nello specchio della nostra coscienza, |
Fisiologia del piacere -
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formidabili e più multiformi: l'amor proprio. La dignità di | noi | stessi non può mai essere colpevole, anche ne' suoi gradi |
Fisiologia del piacere -
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suoi gradi maggiori; mentre la compiacenza che si desta in | noi | nel considerare la nostra mente, non è innocente che nei |
Fisiologia del piacere -
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ma nei lavori della mente la fortuna prevale sulla virtù, e | noi | non possiamo usurparci un certo grado di merito senza |
Fisiologia del piacere -
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nostra dignità, la quale è una ed indivisibile; mentre | noi | possiamo compiacerci di essere musici eccellenti, |
Fisiologia del piacere -
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consiste nella sodisfazione di questo sentimento, che da | noi | parte e in noi finisce. Questa gioia elementare si ha in |
Fisiologia del piacere -
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sodisfazione di questo sentimento, che da noi parte e in | noi | finisce. Questa gioia elementare si ha in quasi tutte le |
Fisiologia del piacere -
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sodisfazione dell'amor proprio nella prima età, quantunque | noi | non possiamo sicuramente rammentarci l'aria di trionfo con |
Fisiologia del piacere -
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sorridendo fra le braccia. Il camminare era allora per | noi | un lavoro di alta meccanica ed era difficile: il riuscirvi |
Fisiologia del piacere -
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fatto peggio che delle spostature. Perchè, insomma, eravamo | noi | che rubavamo loro tanta parte del piroscafo, ingombrando |
Sull'Oceano -
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che rubavamo loro tanta parte del piroscafo, ingombrando | noi | soli, tra men di cento, quasi altrettanto spazio di quello |
Sull'Oceano -
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di quello che occupavan essi, che erano un popolo; eravamo | noi | che ingollavamo tutti quei piatti fini, ch'essi vedevano |
Sull'Oceano -
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al giorno, e di cui ricevevano il fumo nel naso; e per | noi | correvano e s'affaccendavano tutti quei camerieri in |
Sull'Oceano -
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in cucina, come mendicanti. E in fondo erano scusabili. | Noi | avremmo guardato con egual dispetto... eguale? peggiore |
Sull'Oceano -
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più semplici, che si riferiscono agli oggetti inanimati o a | noi | stessi. Così l'uomo che ama se stesso, o guarda |
Fisiologia del piacere -
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di saper fare il bene ci rallegra, e in questo caso | noi | godiamo dell'emanazione che si innalza da noi indistinta e |
Fisiologia del piacere -
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questo caso noi godiamo dell'emanazione che si innalza da | noi | indistinta e senza forma. Se effondiamo il nostro affetto |
Fisiologia del piacere -
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il nostro affetto in uno sguardo compassionevole, | noi | proviamo un piacere più complesso, nel quale si associa |
Fisiologia del piacere -
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esercitato in altro modo. Se, infine, col sacrifizio di | noi | stessi, noi asciughiamo una lagrima, consolando o |
Fisiologia del piacere -
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in altro modo. Se, infine, col sacrifizio di noi stessi, | noi | asciughiamo una lagrima, consolando o soccorrendo un nostro |
Fisiologia del piacere -
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una lagrima, consolando o soccorrendo un nostro fratello, | noi | ci sentiamo completamente soddisfatti, e godiamo del |
Fisiologia del piacere -
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aprono più fonti di gioie; e se una di esse si esaurisce, | noi | dobbiamo subito sospettare che l'affetto che ci muove non |
Fisiologia del piacere -
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sentimento sociale che | noi | proviamo per tutti gli uomini indistintamente, a |
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dare la ragione, molte volte, al solo vedere un individuo, | noi | proviamo o un senso di repulsione o un'indifferenza |
Fisiologia del piacere -
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due amici. Il sentimento sociale, che esiste sempre in | noi | allo stato di potenza, può ridestarsi ad un tratto, |
Fisiologia del piacere -
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e poi ritornare nella solita sua calma. Così, mentre forse | noi | siamo immersi nella meditazione intellettuale più profonda, |
Fisiologia del piacere -
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Ma se il giorno seguente, ripassando per lo stesso luogo, | noi | sentiamo ancora la voce querula del mendicante e poniamo |
Fisiologia del piacere -
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che sono gelate dal fiato della vanità, egli penserà a | noi | con piacere, e vedendoci arrivare ci distinguerà con un |
Fisiologia del piacere -
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e vedendoci arrivare ci distinguerà con un sorriso che | noi | potremo saper leggere e interpetrare. Per quanto siano |
Fisiologia del piacere -
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questi rapporti che ci legano, se essi si ripetono a lungo, | noi | potremo amarci e diventare, forse, amici. La simpatia e la |
Fisiologia del piacere -
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dell'approvazione altrui. L'amor proprio riflesso fuori di | noi | forma un vero sentimento secondario, il quale ne' suoi |
Fisiologia del piacere -
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che ci approvano, e più ancora dal valore della lode. | Noi | non possiamo compiacerci di un'azione indifferente e |
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si rifiuta a ricevere la lode che rasenta l'adulazione, | noi | facciamo sforzi per dimostrare a noi stessi che possiamo, |
Fisiologia del piacere -
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rasenta l'adulazione, noi facciamo sforzi per dimostrare a | noi | stessi che possiamo, senza saperlo, meritarci l'elogio, che |
Fisiologia del piacere -
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più squilibrata del mondo. Anche nell'approvazione che | noi | concediamo alle nostre opere, ci atteniamo quasi sempre al |
Fisiologia del piacere -
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oggetti sono quasi sempre complicati dalle idee che in | noi | ci ridesta. Un moto lento e monotono può bastare a ispirare |
Fisiologia del piacere -
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dal suo colore. Essa è un elemento essenziale alla vita, e | noi | ne sentiamo il bisogno come dell'aria e del cibo. Nella |
Fisiologia del piacere -
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facendoci poi apprezzare maggiormente il tesoro della luce. | Noi | non possiamo tollerarle a lungo che quando perdiamo nel |
Fisiologia del piacere -
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In ogni altro caso la luce ci dà la vita e la gioia, e | noi | ne godiamo fino agli estremi gradi di tolleranza dei nostri |
Fisiologia del piacere -
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viscere di una miniera, è con vero trasporto di gioia che | noi | rivediamo la luce del cielo. I piaceri prodotti dal vario |
Fisiologia del piacere -
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a seconda che essa è diretta o diffusa. Nel primo caso, | noi | non possiamo tollerarla che a un certo grado, e più volte |
Fisiologia del piacere -
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lascia cadere la sua pioggia d'oro, e quando dall'oscurità | noi | passiamo in una sala illuminata da numerose lampade |
Fisiologia del piacere -
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più grandicello che ha il merito di non piagnucolare. | Noi | allora, senza saperlo, cominciamo a palpitare alla gioia |
Fisiologia del piacere -
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a palpitare alla gioia dell'amor proprio, e facendo forza a | noi | stessi, dovendo consumare un vero sacrificio, ci rendiamo |
Fisiologia del piacere -
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di vita in questo modo tra i lini di una culla. Fanciulli, | noi | dobbiamo lasciare i nostri giuochi e le spensierate gioie |
Fisiologia del piacere -
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rifiutiamo alla imposta fatica e piangiamo; ma sta entro di | noi | l'amor proprio e l'esca che ci viene presentata trova |
Fisiologia del piacere -
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proprio e l'esca che ci viene presentata trova sempre in | noi | una fame ingorda che mai non si sazia. È allora che la |
Fisiologia del piacere -
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mano inesperta ha tentato le prime prove della scrittura, | noi | vediamo scritto: bene. D'allora in poi tutto il sistema |
Fisiologia del piacere -
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paura del solletico, nel momento che fingiamo di toccarla, | noi | vediamo che essa prende l'atteggiamento e sta per |
La fatica -
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gli oggetti e le emozioni passate lasciarono nella memoria. | Noi | diciamo che sono poeti ed artisti quelli che sanno veder |
La fatica -
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dalla rostra volontà, e contro la rostra volontà, così che | noi | restiamo del tutto passivi, ed altre siamo noi invece che |
La fatica -
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così che noi restiamo del tutto passivi, ed altre siamo | noi | invece che risvegliamo le idee e le associamo col lavoro |
La fatica -
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nel processo è mescolato un complesso di sensazioni che | noi | chiamiamo volontà, mentre che nell'altra volta manca; |
La fatica -
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dall'atto istintivo. Egli dice: "Le diverse divisioni che | noi | stabiliamo tra le nostre operazioni mentali, indicano solo |
La fatica -
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dalla complessità crescente delle impressioni assimilate." | Noi | ci crediamo padroni del nostro io e delle determinazioni |
La fatica -
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il nostro pensiero. Appena sentiamo che cessa in | noi | la facoltà di scegliere fra le varie idee che si affacciano |
La fatica -
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e ci sentiamo a lungo impotenti e passivi contro di essa, | noi | siamo pazzi. |
La fatica -
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nella memoria? Era necessario che ci fosse un meccanismo in | noi | per poter limitare le impressioni del mondo esteriore, e |
La fatica -
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e fare una scelta delle cose che vogliamo ritenere. | Noi | assistiamo al perpetuo avvicendarsi delle cose innanzi a |
La fatica -
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rinvigoriscono i processi della vita in questi organi. Come | noi | conosciamo lo stato delle cellule in riposo nelle ghiandole |
La fatica -
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e riprende la secrezione della saliva e dei succhi, così | noi | facciamo subire involontariamente una trasformazione alle |
La fatica -
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e delle colpe che vi rinfacciano nel mondo, siamo macchiati | noi | pure, perchè non v'amiamo abbastanza, perchè non lavoriamo |
Sull'Oceano -
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e presenta una infinità di moti alterni e continui. | Noi | vediamo in una volta sola lo sbuffare della sua infuocata |
Fisiologia del piacere -
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| noi | fisiologi, perchè ci lasciano vedere cosa succeda nei |
La fatica -
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e che la fatica può anche essere il fenomeno periferico. | Noi | dobbiamo ammettere che i muscoli hanno una eccitabilità: ed |
La fatica -
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psichico che dà origine ad una contrazione volontaria, | noi | dobbiamo in seguito a queste esperienze riconoscere, che la |
La fatica -
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invitandoci a pensare e a sentire. Così, più d'una volta | noi | ci soffermiamo nelle nostre passeggiate dinnanzi ad un |
Fisiologia del piacere -
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stessa semplicissima di quell'oggetto non c'interessa, ma | noi | lo guardiamo con calma e indifferenza, senza che quella |
Fisiologia del piacere -
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coi loro caratteri matematici e fisici suscitano subito in | noi | un'idea primitiva e indefinita, che forma la prima sorgente |
Fisiologia del piacere -
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proporzione c'ispirano l'idea dell'ordine e della calma, e | noi | riposiamo lo sguardo con vera compiacenza sugli oggetti che |
Fisiologia del piacere -
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coll'estremo limite di un orizzonte incerto e nebuloso, | noi | abbiamo sotto i nostri occhi un'immagine sensibile |
Fisiologia del piacere -
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mente. La piccolezza estrema degli oggetti suscita pure in | noi | l'idea dell'infinito, mostrandoci in qual modo i confini |
Fisiologia del piacere -
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oggetti per la sola ragione che sono piccoli. Pare che | noi | associamo ad essi l'idea della debolezza, e che ci sentiamo |
Fisiologia del piacere -
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angoloso di una roccia, per quanto piccolo, non produce in | noi | il piacere che gustiamo nel contemplare un ciottolino |
Fisiologia del piacere -
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il movimento intenso è prodotto dall'industria umana, | noi | ce ne rallegriamo, compiacendoci della nostra potenza. |
Fisiologia del piacere -
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morale di una certa importanza nei piaceri della vista. | Noi | chiamiamo allegri il rosso, il bleu e il giallo, che sono i |
Fisiologia del piacere -
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ci assomigliano. I vegetali, per quanto siano lontani da | noi | per ogni principio di affinità, e per quanto la loro vista |
Fisiologia del piacere -
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è sorgente di gioie immense. Quando abbiamo dinnanzi a | noi | un uomo, possiamo contemplarlo e analizzarlo da capo a |
Fisiologia del piacere -
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a fondo; ma se egli si allontana senza averci guardato, | noi | restiamo stranieri l'uno all'altro, e la sensazione e le |
Fisiologia del piacere -
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nostro io. Ma se ad un tratto i nostri occhi si incontrano, | noi | ci troviamo in rapporto intimo di fratellanza, e ci |
Fisiologia del piacere -
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un oggetto insomma che ci manda qualche cosa, della quale | noi | ci accorgiamo. Nel regno del sentimento invece i misteri |
Fisiologia del piacere -
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ma ci intendiamo ancora: sono forze che partono da | noi | e si dirigono verso un punto fisico o morale; sono |
Fisiologia del piacere -
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e vaporose colle quali l'io risponde alla natura. Ma quando | noi | passiamo dal sentimento il più complesso alla più semplice |
Fisiologia del piacere -
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a studiarli nè a riconoscerne l'origine o la ragione. Prima | noi | ci siamo serviti della mente per studiare qualche cosa che, |
Fisiologia del piacere -
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Più in là non si può andare. Quel punto è indivisibile e | noi | non possiamo averlo davanti alla nostra coscienza che come |
Fisiologia del piacere -
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mondi, non ci permette nettamente di determinarli. Quando | noi | siamo nel giardino fiorito dell'affetto e ci sentiamo |
Fisiologia del piacere -
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ha saputo ancora ritrarre la fotografia intellettuale di | noi | stessi, sicchè non possiamo confrontare esattamente due |
Fisiologia del piacere -
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Coll'ergografo possiamo ora studiare facilmente su di | noi | quanto erasi osservato sulle rane. Comincierò col dare un |
La fatica -
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sentimenti puri dell'io, che partono da | noi | e in noi si riflettono, passando dagli affetti individuali |
Fisiologia del piacere -
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sentimenti puri dell'io, che partono da noi e in | noi | si riflettono, passando dagli affetti individuali a quelli |
Fisiologia del piacere -
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nostro io, la quale però è già secondaria, ad è ritornata a | noi | dopo essere uscita nel mondo morale che ci circonda, come |
Fisiologia del piacere -
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ciò che riesce difficile anche al filosofo. Le parti che | noi | proviamo un vero bisogno di nascondere sono gli organi |
Fisiologia del piacere -
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donna, si potrebbe sempre sostenere che il pudore sorse in | noi | con lo sviluppo completo della nostra mente e del nostro |
Fisiologia del piacere -
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nella sua nudità potrebbe appena interessarci un momento, e | noi | desideriamo vivamente di penetrare col nostro occhio in |
Fisiologia del piacere -
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un senso di raccoglimento, e che rassomiglia alle gioie che | noi | proviamo nel riscaldarci a una temperatura tiepida quando |
Fisiologia del piacere -
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misteriosi, ch'io definirei volentieri rispetto fisico di | noi | stessi. |
Fisiologia del piacere -
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che c'impone di vivere con imperioso comando, mette in | noi | un prepotente bisogno di nutrirci, e assegna alla |
Fisiologia del piacere -
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sia essa fornita di sottilissimi filamenti nervosi che | noi | non vediamo, oppure sia compenetrata in modo omogeneo da un |
Fisiologia del piacere -
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vita. Salendo di un grado nella scala degli esseri viventi, | noi | vediamo alcuni infusori composti di una pasta omogenea, che |
Fisiologia del piacere -
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tratti le modificazioni del senso del gusto negli animali, | noi | arriviamo alle forme più complesse dell'organismo e vediamo |
Fisiologia del piacere -
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essi trae da questo senso tanti piaceri quanti ne godiamo | noi | che con l'intelligenza e l'arte moltiplichiamo i sapori, e |
Fisiologia del piacere -
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arrischiare il guadagno sulla banca della fortuna, sicchè | noi | ritorniamo alle prime paure e ai primi pericoli. In questo |
Fisiologia del piacere -
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lotte e difficili vittorie riportate sul desiderio; ma | noi | abbiamo a sopportare le mille avarie e i mille danni ai |
Fisiologia del piacere -
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ingrati verso di noi, sia morendo, sia riverberando in | noi | il riflesso dei loro affanni; le seconde sono date dai |
Fisiologia del piacere -
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ci mancherà accarezziamo la speranza; amiamo gli uomini e | noi | stessi; abbelliamo con la fantasia ciò che ci riesce |
Fisiologia del piacere -
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piaceri però sono di puro lusso, e sorgono primitivi in | noi | senza la precedenza di un bisogno o di un desiderio. Noi |
Fisiologia del piacere -
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in noi senza la precedenza di un bisogno o di un desiderio. | Noi | possiamo trovarci nella calma più beata e senza un |
Fisiologia del piacere -
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così per aria, per attaccare discorso. E anche in questo | noi | facevamo come loro. Pensavamo spesso, guardandoli, con un |
Sull'Oceano -
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farebbero morir tutti perpendicolarmente, se potessero! E | noi | li andiamo a accarezzare, imbecilli. |
Sull'Oceano -
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eccitante. Tutte le sostanze inebbrianti producono su di | noi | alcuni effetti comuni, i quali ci dànno comuni piaceri. Nei |
Fisiologia del piacere -
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ci dànno comuni piaceri. Nei primi stadi dell'ebbrezza, | noi | abbiamo la coscienza della vita più piena e più sensitiva; |
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abbiamo la coscienza della vita più piena e più sensitiva; | noi | produciamo artificialmente quello stato di benessere di cui |
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un'attività febbrile. Fino ai primi gradi dell'ebbrezza, | noi | possiamo assistere allo spettacolo di un eccitamento di |
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ancora e che non facciamo che avviarci a conoscerla. Così | noi | siamo convinti che al prodursi di un pensiero, di una |
La fatica -
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che abbiamo di vedere e di sentire le cose esterne, | noi | abbiamo l'attitudine di vedere e sentire le impressioni, |
La fatica -
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queste immagini stesse che si ridestano continuamente, che | noi | chiamiamo la coscienza; è il contenuto non il contenente |
La fatica -
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questo difetto, pare che la natura abbia voluto mettere in | noi | un altro sentimento di riserva, il quale, essendo di ordine |
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di amor proprio, che è di colore molto spiccato, | noi | diamo al primo una tinta visibile agli occhi miopi. Basta |
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una seconda riflessione, coll'emanarla al di fuori di | noi | sulla coscienza dell'umana società. Allora il raggio |
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i denti. Quando il corpo che ci rinfresca è l'aria, | noi | spalanchiamo la bocca e dilatiamo ampiamente il torace, |
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riscaldiamo. In generale, se il calore arriva al tiepido, | noi | ci crocioliamo su noi stessi, socchiudendo gli occhi e |
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se il calore arriva al tiepido, noi ci crocioliamo su | noi | stessi, socchiudendo gli occhi e sorridendo. L'acqua calda |
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e sorridendo. L'acqua calda ci rende languidi e ridesta in | noi | idee lascive. Il calore diretto del sole, quando produce |
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e delle materie in combustione che ci riscaldano. Quando | noi | ci avviciniamo al fuoco col solo scopo di riscaldarci, il |
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Se facciamo una buona azione, interessiamo direttamente in | noi | il sentimento, e proviamo un piacere del quale abbiamo in |
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il sentimento, e proviamo un piacere del quale abbiamo in | noi | soli l'origine e la ragione. Se siamo spettatori di un atto |
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delle volte che vi si proietta. Così un uomo che manda a | noi | una sol volta l'immagine di un'azione grande per |
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dire con sicurezza se gli antichi sapessero venerare più di | noi | gli uomini grandi; ma inchino a credere che anche in questo |
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Ansichten der Natur-Das nächtliche Thierleben in Urwalde.. | Noi | abbiamo una sola parola per esprimere la fatica. La ragione |
La fatica -
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alla determinatezza, infinitamente maggiore che lascia in | noi | la vista del deserto. Ciò che manca quando parliamo delle |
La fatica -
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trasportare l' espressione di questi fenomeni fuori di | noi | stessi, per raffrontarli coi fenomeni che provano gli |
La fatica -
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quanto lavorano gli altri, ma quanto possiamo lavorar | noi | senza stancarci: è come dell'acqua nella quale prendiamo un |
La fatica -
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par fredda ad uno e calda ad un altro. Gli organi interni | noi | non li sentiaino. Capita spesso che delle persone anche |
La fatica -
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di esprimere e di misurare un sentimento. È un bene per | noi | di essere poco sensibili internamente, perchè l'organismo |
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leggi più elementari che governano il piacere. Fino ad ora | noi | abbiamo veduto che le voluttà più intense accompagnano la |
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presenta quasi la stessa struttura di quello dell'uomo, | noi | non possiamo dire se il semplice esercizio di questo senso |
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ha alcuna influenza sulla perfezione dei piaceri, perchè | noi | vediamo ogni giorno il merlo accompagnare allegramente col |
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filosofi, che vogliono abbassare la dignità umana, come se | noi | non fossimo già molto in basso, pretendono che abbiamo |
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la fisonomia degli animali sia difforme dalla nostra, | noi | possiamo leggere la gioia e il dolore anche nei lineamenti |
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dell'amicizia, è il conforto che presta nella sventura. | Noi | ci troviamo in mezzo ad una fra le tante burrasche che |
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la fragile navicella urta e si sfascia contro uno scoglio. | Noi | ne siamo i miseri naufraghi. Non importa d'onde venisse, nè |
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quando tutti gli uomini ci saranno divenuti indifferenti, e | noi | ne misureremo il valore dal vantaggio che se ne potrà |
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massima intensità per produrre una sensazione piacevole. Se | noi | si vivesse continuamente in mezzo all'armonia, si |
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come i piaceri della vista non esisterebbero più, se | noi | potessimo avere a un tratto innanzi ai nostri occhi tutti |
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il dolore, la cessazione di questo è già un bene, per cui | noi | proviamo piacere. Purtroppo, la vita di alcuni uomini è |
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durava da lungo tempo, anche il piacere è prolungato, e | noi | ad ogni tratto confrontiamo il benessere attuale col dolore |
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con troppa lentezza dalla nostra bocca, e, quando cessa, | noi | siamo troppo indispettiti per rallegrarcene, trovando di |
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gatto, ospite egoista delle nostre case, gode forse più di | noi | di certi piaceri che, a giudicare dalle esterne |
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è scopo a se stessa e il piacere è tutto nella sensazione, | noi | siamo subito trascinati ad accompagnare col gesto, colla |
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caratteristici della fisonomia di questi piaceri. Ora | noi | accompagnamo la musica col piegare il capo dall'alto al |
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essere suscitati dalle delizie dell'armonia. Ben di sovente | noi | non pensiamo più alla musica che ci inebbria, ma, |
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perchè si allontanano dal tipo di perfezione estetica che | noi | riceviamo dalla natura nascendo. Così possiamo chiamar |
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per tutto il sistema cerebrale. Finalmente nella vista | noi | abbiamo i piaceri più complessi e più intellettuali, che |
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azioni più misteriose del cervello, è inesplicabile; ma | noi | possiamo intenderlo e, direi meglio, sentirlo, confrontando |
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perchè molti piaceri della vista si possono acquistare. | Noi | godiamo più dei nostri padri, perchè la civiltà va man mano |
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veduto in diversi tempi, ci dà immagini diverse, quando | noi | abbiamo sensi abbastanza delicati per distinguere i minimi |
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studi più difficili e severi. La natura degli oggetti che | noi | osserviamo spesso tende pure ad ispirarci i sentimenti e le |
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parlato dell'affetto per | noi | stessi, cioè del sentimento più puro in prima persona, poi |
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per i quali corre il pensiero, si moltiplicano, e | noi | ben presto dal centro dell'Europa potremo far palpitare con |
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ben presto dal centro dell'Europa potremo far palpitare con | noi | della stessa vita i selvaggi della Patagonia e quelli della |
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L'affetto sociale è soddisfatto tutte le volte che | noi | accomuniamo la nostra vita con quella di un altro uomo, sia |
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da cattiveria o da durezza di carattere. Il popolo è da | noi | buono di cuore come in qualunque altro paese. Non vi scansa |
La fatica -
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chè anzi è molto meno istruito. E perchè ciò? Perchè da | noi | le grandi città colla loro folla sono un prodotto dei tempi |
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letto fresco di bucato cessa subito, perchè il calore che | noi | cediamo alle lenzuola le riscalda; mentre nell'inverno non |
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che provengono da altre sorgenti. A questo proposito, però, | noi | manchiamo di notizie positive, come pure manchiamo di |
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alla voce o grafia che lo accompagnano. Ma quando invece | noi | dobbiamo far intendere agli altri le nostre idee, dobbiamo |
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cui, se l'esercizio della parola riesce facile e attivo, | noi | possiamo provarne piacere. Il piacere di parlare è molto |
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pronunziata, gioia che spesso da sola è vivissima. Pare che | noi | ci poniamo fra il mondo esterno e il misterioso laboratorio |
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mani della natura finchè siamo fanciulli adolescenti, e | noi | godiamo degli interessi senza prenderci la più piccola |
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per mezzo di una forte carena che lo percorre in lungo. In | noi | il muscolo pettorale si estende dalla clavicola fin sotto |
La fatica -
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che devono moversi nell' aria. Tutti sanno con che fatica | noi | camminiamo sulla sabbia fina ed asciutta o sulla neve. Il |
La fatica -
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muscoli è tanto rapida e frequente quanto negli insetti. | Noi | ci accorgiamo della grande differenza che passa tra gli |
La fatica -
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secondo. Marey ottenne la prova grafica di questi calcoli. | Noi | sappiamo che, quando si prende una mosca per le gambe, essa |
La fatica -
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ronzìo che manda fa un suono più basso, cioè un sol; come | noi | che dopo una lunga marca camminiamo con passi più lenti. |
La fatica -
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che mi presentava tante dovizie di immagini. Quando | noi | vediamo un oggetto animato o una immagine che lo |
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vista è la mimica attiva e misteriosa dell'occhio, che | noi | non possiamo definire, ma che scorgiamo benissimo. |
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perchè si fonda sulla natura sociale, e non può mancare in | noi | senza passare alla patologia morale più mostruosa e più |
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alla nostra coscienza, e senza colpa e senza rimorsi | noi | ci abbandoniamo ad una gioia che in sè riunisce i piaceri |
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quanto sono numerosi i muscoli che funzionano, perchè | noi | possiamo impugnare la mano. Peggio poi se si vuol ripetere |
La fatica -
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come è tenuta ferma la mano, basta guardare la fig. 6. | Noi | |
La fatica -
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