Ricordo un pomeriggio d’autunno, nel lontano 1953, a New York, nell’edificio della 5a Avenue che ospitava allora l’antico Museo Guggenheim. Si
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’aperto che, proprio negli stessi giorni del Guggenheim, ha assiepato le piazze e i punti chiave di New York con opere di alcuni dei maggiori scultori
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, decapitante bottiglie di birra con immenso fracasso e copiosi spruzzi schiumosi sugli astanti, al congresso «Vision 67», che si svolgeva a New York
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illustrare una esclusiva tendenza (come quella cinetica nella mostra di Endhoven o quella dell'assemblage al Museum of Modern Art di New York) o
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considerare iniziata colla grande mostra di scultura internazionale organizzata dal Guggenheim Museum di New York nell’ultimo scorcio del 1967.
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questo dopoguerra; e le ragioni ne erano, in fondo, già implicite nella mostra di New York. Quale era infatti l’aspetto più impressionante di questa
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Ricordo le annotazioni che ebbi a tracciare dopo un primo soggiorno a New York negli anni cinquanta. Era la prima volta che mi trovavo a confronto
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. a.C., New York, Metropolitan Museum of Art. Fig. 102. Decorazione pittorica nel «secondo stile», dalla Villa di Boscoreale (Pompei), seconda metà del I
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analitici confronti a tavolino tra fotografie e inducendolo a «battezzare» su due piedi la new entry, pronunciando il nome del suo autore e la sua
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Il Ritratto di Certosino di Petrus Christus, conservato nel Metropolitan Museum di New York, appartiene al secondo tipo di ritratto (figura 103).
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La natura descritta da Moreau nella composizione Edipo e la Sfinge, conservata nel Metropolitan Museum di New York, è arida, pietrificata, con un
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scultura arcaica, quella africana in particolare. Lo dimostra ad esempio Picasso con le sue Demoiselles d’Avignon, conservate nel Museum of Modern Art di New
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nella Annunciazione del Maestro di Flémalle, conservata al Metropolitan di New York, la Vergine accoglie l’Angelo in una Chiesa gotica (figura 13
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dal ricco arredamento borghese (figura 14). Figura 13 - MAESTRO DI FLÉMALLE, Annunciazione, 1425 circa, Metropolitan, New York. Figura 14 - JACQUES
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New Museum di New York da Massimiliano Gioni, nel 2007, si appoggiava su questo tema. Tra i motivi principali di questo cambiamento ci sono, da un
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dovuto rimuovere da una piazza di New York la scultura Tilted Arc, che gli era stata commissionata dall’amministrazione, o Claes Oldenburg, che per anni
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ricordiamo la Scuola di Ulm, l’Art Institute di Chicago, la New School for Social Research di New York, il Black Mountain College nel North Carolina
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New York; Tiravanija, nato a Buenos Aires, ha trascorso la giovinezza in Thailandia ed è in seguito emigrato anche lui a New York), ma anche i luoghi
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«Art in America», Primary Structures, proposto da Kynaston McShine in occasione della mostra al Jewish Museum di New York, nel 1966, o anche, come
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retorica del new media: nel 2011 l’artista Renata Lucas ha collocato in uno spazio non profit di Milano delle lampade in luoghi corrispondenti a quelli della
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personaggi come John Cage, Robert Rauschenberg, Jasper Johns e molti altri negli anni e nelle strade di New York in cui ancora non li conosceva nessuno
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, dichiarazioni contro la guerra e tanto altro ancora. Marcel Duchamp allestì ben due mostre surrealiste; quella organizzata alla Whitelaw Reid Mansion di New
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Guggenheim di New York; indipendentemente dal lavoro organizzativo della curatrice ufficiale, Nancy Spector, l’ha concepita come un sistema che riempie il
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Alfred Barr, il primo carismatico direttore del Museum of Modern Art di New York, ma che in seguito è diventato un professionista sempre meno paludato
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, si stabilì a New York nel 1933 insegnando contemporaneamente le due ricette germaniche dell’espressionismo e dell’astrattismo e mescolandole con
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È molto probabile che la rivoluzione del gusto che avvenne a New York a cavallo fra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta del secolo scorso, a
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Come nasce un museo? Per volontà di chi? In alcuni eccellenti casi, come quello del Kunstmuseum di Basilea o del Metropolitan di New York, si forma
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dalle cornici sontuose. Siamo nel museo. La medesima sensazione si ripete a San Pietroburgo e a Praga, a Parigi e a Londra o a New York. Il museo è
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rimasti gli affreschi dello Stock Exchange di San Francisco, uno dei mille e trecento che erano stati commissionati agli artisti del New Deal nel
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, quella di New York, della scacchiera di strade e della folla di uomini serrati entro i confini di Manhattan. La persistenza della scena ha consentito di
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Al contrario il termine Neo-Dada (New Dada) suggerisce una interpretazione riduttiva di questo ritorno all’oggetto, confinandolo più in ambito
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Se da alcuni decenni la metropoli è New York, che è diventata la capitale dell’impero occidentale, sulla fine degli anni Sessanta l’insurrezione
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un percorso sintetico dell’arte d’oltreoceano; parlano di New York attraverso l’occhio del grande fotografo William Klein; uniscono il ricordo e la
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Pop Art in USA era nato da un viaggio a New York nell’autunno del 1964 e da una frequentazione diretta dell’ambiente artistico attorno alle gallerie
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O. SIRÈN, Leonardo da Vinci, The Artist and the man. Revised with the aid of William Rankin a. others. New Haven, 1916 (in: 'L'Arte', 1917, p. 58-59).
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L’Aristotile è nella Collezione Huntington di New York, l'Omero è probabilmente quello di proprietà del Bredius ma depositato nel museo dell'Aja, i
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Il libro è quello di A. Kingsley Porter (Lombard architecture, New Haven, London, 1917) che attende ancora su queste colonne una degna discussione.
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era già del vicentino Pasquale Rossi. Eccone la riproduzione giuntami recentemente da New York, dove ancora dura il riferimento al Crespi. Per altra
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artisti delle nostre stagioni dal Medioevo al Settecento; ma anche di non essere stato a sufficienza nelle altre metropoli, da Parigi a New York
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2004, ha creato I sette palazzi celesti, sette torri, quasi volendo restituire a Milano quello che era stato abbattuto a New York. Sette torri
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grandi centri dell’arte contemporanea: New York, Parigi, Tokio, Milano, Colonia, Zurigo, ecc. ma perché il più delle volte i valori sono
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come delle trovate inimitabili, ma che, riesposte a New York un paio d’anni or sono (1970), (si trattava ad esempio del famoso Rotozazà, col suo fascino
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come Anthology (New York, 1961) pubblicato da La Monte Young con interventi di George Brecht, Nam June Paik (l’autore della Penis Symphonie), Cage
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Montagna Celeste, dove nulla rimane se non la fenice impigliata nel mezzo del dolcissimo azzurro... [1957] [Da The New American Painting La nuova pittura
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che basta a un pittore. [1951] [Da The New American Painting, cit., pp. 53, 54.]
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stabilisce uno stato di pura armonia, di spontanea reciprocità, e l’opera riesce bene. [1947] [Da The New American Painting, cit., pp. 66-67.]
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, Harry N. Abrams, New York 1966.]
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primitivo raggruppamento Fluxus ha fatto seguito il "Fluxus West group” dal 1966 e il "New Fluxus" dal '69 (cfr. An Anthology, a cura di La Monte Young
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" presso il Museum of Modern Art di New York. A questa mostra parteciparono, tra gli altri: il Gruppo N. e T. Vasarely, Dorazio, Louis, Davis
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importante, deve essere considerato quello del gruppo surrealista infiltratosi negli Stati Uniti già a partire dal 1915 con la venuta a New York di
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