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Risultati per: nero

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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

519677
Venanzio Giuseppe Sella 41 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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2° Mescolando corpi coi colori semplici dello spettro si produce il nero.

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, mescolando 22 parti di giallo di cromo con 51 parti di cinabro e 60 parti di oltremare si produce un nero abbastanza deciso, come si vede nel

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sarà di color grigio o nero, secondo che i colori O, P, Q sono chiari, oppure sono molto intensi, oscuri.

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miscuglio, e siccome la luce è composta di questi tre raggi luminosi, ne nasce che l’assorbimento della luce è perfetto, che si forma il nero, quando i tre

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nero. Nel caso sopradetto ciò non succede. Tuttavia per prova della nostra teoria si potrebbe istituire un'analoga esperienza con tre vetri

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prodotto dal nero che trovasi al centro, ed alla circonferenza del disco, apparirà più bianco di quello, che realmente sia, in virtù della nota legge

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esso si producesse della vera luce, il disco dovrebbe risultare non già grigio, ossia di un nero chiaro, ma di una bianchezza abbagliante.

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Per farci un'idea di questo fenomeno prendiamo una camera oscura, e, dove si pone l’oggettivo, mettiamo una lastra di latta annerita con nero di fumo

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solido, con nero di fumo bagnato con vernice a spirito, o con essenza di trementina dilungata con petrolio. Alcuni propongono di ricoprire l’interno del

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piccol orifizio. Questo orifizio si fa in un disco di latta annerito con nero di fumo di lampada inumidito con essenza di trementina dilungata con petrolio

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c. Coroide. — Sulla faccia interna della sclerotica trovasi una seconda membrana di color nero, detta coroide.

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nero, secondo gl’individui, e che dà il colore all’occhio. Questa membrana, posta in posizione quasi verticale nell’occhio, contiene un piccol foro

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È un legno colorante molto noto che si trova presso tutti i droghieri. I tintori se ne servono per produrre il color blù falso, il color nero ed una

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Le soluzioni del nitrato di argento sotto l’influenza della luce macchiano la pelle e la biancheria in nero solido. Perciò il nitrato di argento

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lente tutt’all’intorno con carta tinta in nero, lasciando nel centro della lente uno spazio vuoto del diametro di un centimetro circa; 3° Mettere la

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’intorbida, e col tempo depone un precipitato nero di solfuro d’argento, che si attacca alle pareti del vaso in cui è contenuto. Riprenderà la sua forza

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di un precipitato nero.

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un fondo nero.

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e solo contornata nei suoi margini di un filo nero prodotto dall’accumulazione in essi di un eccesso di nitrato di argento portatovi dallo

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, deponendo sopra di essi l’ossido metallico che è bruno presso il ferro, ed è nero presso l’argento.

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, esponendolo per alcune ore alla luce diretta del sole che farà precipitare in forma di nero deposito le materie organiche estranee in combinazione con

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luce. Da ciò ne nasce che se la prova fissata coll’iposolfito di soda 40 per 100 si pone sopra di un fondo nero, si ha sottocchio una prova positiva, la

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La prova debole fissata col solo iposolfito presenta una immagine positiva, quando la si osserva per luce riflessa sopra un fondo nero, che è

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Le prove positive dirette dovendosi osservare sopra fondo nero, ne nasce che il loro rovescio usasi coprire con vernice nera o nero-bruna, composta p

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(a) si ottiene il bagno incoloro; ma il bagno d’argento se si espone ai raggi del sole, depone un precipitato nero e diventa perfettamente

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semplice è quello di portarla al sole per alcune ore, come già avvertimmo. Si forma un precipitato nero, che è una combinazione di ossido d’argento colla

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revivificazione del cloruro d’argento. Questo si cambia dapprima in violetto, che diviene sempre più intenso, sino ad avere l’apparenza del nero di lavagna, e poi

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proprietà di colorare l’immagine in color nero-violaceo assai commendevole, ma poco stabile.

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, esso è più stabile. Tuttavia la soluzione alla lunga depone un precipitato nero di solfuro d'argento, principalmente se sopra di essa si lascia agire

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colorare in nero violaceo le prove che si volesse fissare con esso. L’iposolfito d'argento che rimane nel bagno concorre in un grado molto minore alla

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Il deposito nero che abbandonano incessantemente le soluzioni vecchie di iposolfito di soda, e che si forma a spese dell'iposolfito d'argento sciolto

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Questa soluzione non si può conservare a lungo senza che deponga un precipitato nero. Trattando questo precipitato con acqua regia, esso si scioglie

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6a Utilizzazione dei bagni fissatori. — Ho detto in qual modo si può riottenere il cloruro d’oro quando la sua soluzione lascia cadere un nero

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presenza dell’iposolfito di soda si accuserà, producendo un precipitato nero. Con un altro modo più semplice si potrà riconoscere se il lavamento è

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mescersi insieme. Così, per es., se si volesse far ingiallire una tinta violacea, aggiungendovi del giallo si verrebbe dapprima ad ottenere il nero. Il

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oltrepassare certi limiti. Se si arriva al nero olivastro, non si potrà ritornare indietro al nero puro, e da questo sarà più difficile ritornare al color

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prove si lascia tirare al giallo, al rosso, al blù, al violetto e quindi al nero puro o mescolato con rosso, giallo e blù, in un numero indefinito di

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, tali sono, per esempio, il violaceo che annerisce, il nero che declina all'olivastro seccando.

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La lamina che venne brunita perfettamente, osservata sotto un angolo fuori del riflesso della luce, deve sembrare di un bel nero, e, gettandovi sopra

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, le ossa calcinate, la fuliggine, il nero di fumo, la calce estinta, l’amido, ecc. Tutte queste sostanze, essendo come le prime ridotte in forma di

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guarderà di non esporsi troppo ai vapori del mercurio, dannosi a respirare. Coll’uso il mercurio si ricopre di uno strato di ossido nero che lo pregiudica

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